ARCHEOBLOG

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10 gennaio 2007

Roma. Al Quirinale in mostra settemila anni di storia della Turchia

fino al 31 marzo 2007

Una statuetta delle Dea Madre in pietra calcarea del IV millennio a.C., un Disco solare della prima eta' del bronzo, una tavoletta redatta in scrittura cuneiforme in terracotta ed, ancora, un coperchio antropomorfo del III-V sec. a.C., un'icona di Santa Eudossia di epoca bizantina, un corano ricoperto di pietre preziose, orecchini in oro e smeraldo e oro e cristallo del XIX secolo: sono i quarantatre capolavori provenienti da quattro grandi musei turchi esposti nella sala delle Bandiere al Quirinale dall'11 gennaio al 31 marzo alla mostra: 'Turchia. Settemila anni di storia'. La rassegna, che ripercorre la storia e la cultura millenarie di un Paese da sempre sospeso tra Oriente e Occidente, e' allestita al Palazzo del Quirinale in occasione della visita di Stato del Presidente della Repubblica Turca Ahmet Necdet Sezer. Sara' inaugurata dai Presidenti Giorgio Napolitano e dallo stesso Ahmet Necdet Sezer il 10 gennaio. Si potranno ammirare reperti di straordinaria bellezza appartenenti alle varie fasi delle civilta' che si sono succedute sul territorio anatolico: dall'insediamento urbano di Catal Hoyuk, la piu' antica e maggiore citta' di eta' neolitica dove verso la fine dell'VIII millennio a.C gli uomini passarono da un'economia di caccia-raccolta ad una agricola, alla fine dell'Impero Ottomano (1919-23). Nello scavo di Catal Hoyuk, accanto a tracce evidenti di un culto del toro - ricorda Louis Godart, curatore della mostra e Consigliere per la Conservazione del Patrimonio Artistico della Presidenza della repubblica - e' stata scoperta una statuetta femminile della dea-madre nell'atto di partorire. L'associazione tra dea-madre e toro non e' casuale. Il toro, infatti, sempre presente nell'arte pre e protostorica, simbolo di forza e coraggio, e' l'animale che aiuta il contadino a trascinare l'aratro. La dea-madre e' identificabile con la madre-terra, la grande divinita' venerata da tutti i popoli agricoltori e allevatori. I preziosi reperti rappresentano, dunque, l'immenso arco cronologico che separa la civilta' dei primi contadini della piana Konya nel VII millennio a.C. dai fasti della corte imperiale racchiusa nelle mura dorate del Palazzo di Topkapi all'inizio del Novecento. I tesori preziosissimi del Museo del Palazzo di Topkapi di Istanbul, residenza dei Sultani dal 1453, splendono accanto alla dea madre del neolitico, ai gioielli delle civilta' del bronzo, alle raffigurazioni delle divinita' venerate in Anatolia nel III e II millennio a.C. ai primi scritti lasciati dai commercianti assiri e dagli Ittiti, alle testimonianze delle civilta' classiche. Le opere provengono, oltre che dal Topkapi, dal Museo delle Civilta' Anatoliche di Ankara, dal Museo Archeologico e dal Museo delle Arti Turche e Islamiche di Istanbul. La mostra ripercorre le tappe del lungo cammino di un Paese che ha visto nascere alcune tra le prime comunita' di agricoltori della storia, per poi accogliere i popoli che hanno costruito la civilta' occidentale, e che oggi bussa alle porte dell'Unione Europea. L'evento, curato dal Segretariato della Presidenza della Repubblica e organizzato da MondoMostre, stata resa realizzata grazie all'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato e al contributo di Enel.

Info:

Dall’11 gennaio al 31 marzo 2007 - Palazzo del Quirinale - Piazza del Quirinale - Roma;
Orari: dal lunedì al sabato 9,30 - 13,30 e 15,30 - 19,00; Domenica: 8,30 - 12,00. Ingresso gratuito

Fonte: "ANSAmed" - 05/01/07