Udine: Castello, resti umani risalenti al 1200.
Tornano alla luce le spoglie dei coloni che nel 1200 vivevano sul colle del castello e difendevano l’antico maniero del Patriarca: gli scavi avviati all’inizio del mese hanno infatti consentito di trovare i resti di tre persone che secondo gli archeologi vissero tra il 1200 e il 1300. Sono venuti alla luce anche altri reperti come ceramiche, tegole e macerie di antiche abitazioni. Ciò che emergerà dagli scavi – che dovrebbero protrarsi almeno sino a settembre – contribuirà a ricostruire il passato di Udine e del suo punto di maggior prestigio, il colle, con il castello che sorgeva sulla sua sommità, sede patriarcale con testimonianze storiche che risalgono al 983, ma che con tutta probabilità era presente anche in precedenza. Le radici della storia cittadina affondano dunque proprio nel castello e gli archeologi sono all’opera per trovare testimonianze di quei secoli. Durante i primi giorni di scavo sono stati trovati due metri di detriti: si tratta di ciò che rimane delle casette esistenti sul livello superiore del colle che sono state distrutte in seguito ai lavori di costruzione del nuovo castello, durante il XVI secolo.Per costruire il palazzo attuale sono state abbattute le casette degli “habitatores”; si è trattata di un’operazione che ha mutato radicalmente l’aspetto del colle nella sua parte superiore. Gli archeologi hanno rinvenuto anche ossa del cranio di tre individui diversi e per il momento non è possibile dire se si tratti di uomini o donne. Sono state raccolte anche parti di bacino e di femore. In epoca medievale sul colle non c’era dunque un vero e proprio cimitero. Gli udinesi seppellivano i propri cari vicino alle case nei pressi del castello. La possibilità di avere una piccola dimora sul colle era infatti un privilegio concesso direttamente dal Patriarca. I colini (che spesso avevano anche una abitazione principale in città), lavoravano la terra e difendevano il castello. Questi coloni-soldati si sarebbero poi meritati il passaggio a una classe superiore all’interno delle gerarchie sociali della città: sarebbero diventati nobili.
Proprio dagli habitatores avrebbero dunque avuto origine le principali famiglie nobili di Udine.
Le case di questi difensori del colle erano distribuite su alcuni livelli. Quello più vicino alla sommità è attualmente esaminato dagli archeologi. Quelle abitazioni furono distrutte in seguito ai lavori di costruzione del nuovo castello, nel corso del sedicesimo secolo. Da quanto è già stato trovato gli archeologi hanno anche compreso che in origine il colle doveva essere molto più ripido. E’ stato parzialmente spianato proprio in occasione della costruzione del palazzo attuale.
Sul colle c’erano alcune decine di abitazioni, dalla sommità sino in via Manin ed è quindi probabile che i lavori portino alla luce altri resti umani e reperti di vario tipo, tra cui corredi funerari.
Fonte: "Messaggero Veneto", Udine
Proprio dagli habitatores avrebbero dunque avuto origine le principali famiglie nobili di Udine.
Le case di questi difensori del colle erano distribuite su alcuni livelli. Quello più vicino alla sommità è attualmente esaminato dagli archeologi. Quelle abitazioni furono distrutte in seguito ai lavori di costruzione del nuovo castello, nel corso del sedicesimo secolo. Da quanto è già stato trovato gli archeologi hanno anche compreso che in origine il colle doveva essere molto più ripido. E’ stato parzialmente spianato proprio in occasione della costruzione del palazzo attuale.
Sul colle c’erano alcune decine di abitazioni, dalla sommità sino in via Manin ed è quindi probabile che i lavori portino alla luce altri resti umani e reperti di vario tipo, tra cui corredi funerari.
Fonte: "Messaggero Veneto", Udine

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