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04 giugno 2007

Inaugurato il Museo Archeologico di Serra Aiello (CS)

Resoconto dell'evento (Dal "Quotidiano della Calabria", 1 giugno 2007, pag. 16, di Pino Bruno)

L'Antiquarium di Serra Aiello, aperto il 30 maggio scorso, finalmente, è una realtà di cui essere orgogliosi. Un passo importante verso la conoscenza e la divulgazione di quel patrimonio archeologico venuto alla luce, in particolare, durante le recenti campagne scavi.L'Antiquarium di Serra Aiello, aperto il 30 maggio scorso, finalmente, è una realtà di cui essere orgogliosi. Un passo importante verso la conoscenza e la divulgazione di quel patrimonio archeologico venuto alla luce, in particolare, durante le recenti campagne scavi. È certamente un esempio virtuoso che ogni piccolo o grande centro della nostra Calabria deve seguire.
L'inaugurazione del piccolo ma molto interessante museo comunale di Serra, questo paesino sinora conosciuto più per la vicenda del Papa Giovanni che per altro, è preceduta da una breve cerimonia di saluti e dalla presentazione del catalogo della mostra. Al tavolo dei relatori, mancano per impegni sopravvenuti, gli annunciati Stefania Covello, assessore alla Cultura della provincia di Cosenza, l'assessore regionale Sandro Principe ed il Soprintendente Guzzo. Ma non mancano il sindaco Cuglietta, emozionato ed orgoglioso di questa tappa importante della sua Amministrazione; Franco Froio, presidente del gruppo Alybas, che ha il merito maggiore di questo risultato per aver coinvolto e appassionato sin dal 2002, anno di costituzione dell'Associazione, la gente di Temesa – così l'ha definita lui stesso – in questa avventura alla ricerca delle vestigia della civiltà protostorica, e per averla educata al concetto di tutela preventiva del territorio; l'archeologo Fabrizio Mollo, un provetto Indiana Jones, animato dallo spirito del demone Alybas, costantemente impegnato in studi e scavi alla ricerca di Temesa. E naturalmente non poteva mancare la "vulcanica" Rossella Agostino, funzionario di zona della Soprintendenza Archeologica per Calabria la quale, nel corso del suo intervento, ha affermato che, nonostante l'iniziale scetticismo, la necropoli di Serra rappresenta una "scoperta da manuale di archeologia". Un territorio quello in parola, che va valorizzato al meglio e fatto conoscere, e che certamente lo sarà, grazie al gruppo Alybas, fatto di "persone concrete" e ancora "genuinamente interessato all'archeologia". Per ultima, la relazione della prof.ssa De Sensi Sestito, docente di Storia Greca dell'Unical, una delle prime a studiare Temesa. "Abbiamo tutta una intera storia di Temesa da recuperare – ha sostenuto -. Oggi la possiamo recuperare meglio, rispetto al passato, perché abbiamo un aggancio territoriale. Perché sappiamo che qui ci sono le tombe di coloro che avevano dato vita a questa comunità; gli oggetti di cui questi si erano serviti; i segni delle relazioni che avevano intessuto e dei commerci che praticavano; gli oggetti anche di decorazione di lusso di cui avevano il privilegio di potersi adornare grazie proprio grazie a questi scavi". Per finire, Giovanna De Sensi Sestito, non ha mancato di spronare gli archeologi, gli studiosi e gli appassionati, e le Istituzioni, a continuare le ricerche e ha pure lanciato la proposta di creare una rete di parchi (l'offerta archeologica di Serra si arricchirà a breve, come abbiamo già scritto, di un Parco nel sito Cozzo Piano Grande, attualmente in fase di realizzazione), a cominciare per esempio dalla collaborazione tra i parchi di Terina e di Temesa.

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Fonte:"Redazione Archaeogate" - 04/06/2007

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