ARCHEOBLOG

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28 dicembre 2009

Colleferro (RM). Sei anni di ricerche a Piombinara: presentati le ultime campagne di scavo e il primo libro

Piombinara_presentazionescavo Sei anni di ricerche e i risultati si vedono. Il sito archeologico del Castello di Piombinara è diventato ormai un punto di riferimento nel territorio, per le scuole e per gli addetti ai lavori, studiosi e non del settore, che lo hanno fatto assurgere ad importante base da cui partire per ricostruire la storia del territorio e attorno al quale creare il senso di appartenenza di una giovane comunità. Sabato scorso, nell’annuale giornata di presentazione delle campagne di scavo svolte dalla Missione Archeologica, nata proprio per rivalutare l’area del Castello, tutti gli intervenuti hanno sottolineato quanto il lavoro che si sta facendo in questi anni nell’area del castello vada al di là del suo specifico valore scientifico, ma rappresenti, appunto, anche la concreta riappropriazione di una cultura storica di alto valore per una città giovane come Colleferro “che – ha ricordato il sindaco Mario Cacciotti – il prossimo anno compirà appena 75 anni. C’è molta attenzione da parte della popolazione su questa importante testimonianza storica del nostro passato e questo denota che i colleferrini hanno già da tempo cominciato ad avvertire quel senso di orgogliosa appartenenza al proprio territorio che solo le città con una lunga tradizione possono vantare”. Ringraziando tutte le persone coinvolte nel progetto, il Sindaco si è impegnato a continuare il lavoro iniziato dall’ex sindaco Silvano Moffa, presente in sala, il quale, a conclusione della giornata, ha sottolineato come si fosse “raggiunto un
traguardo importantissimo. Piombinara – ha detto – rappresenta un po’ l’icona del nostro territorio”. Attraverso gli studi fatti sul castello emerge, infatti, come l’area dell’odierna città di Colleferro sia stata nel passato un “faro che attirava lavoro e all’epoca era quello che oggi si chiamerebbe distretto agroalimentare”. In un continuo rimando tra passato e presente, sono stati presentati dapprima i risultati dell’ultima campagna di scavi, che ha visto lavorare fianco a fianco la Missione archeologica, composta dal direttore del Museo di Colleferro Angelo Luttazzi, dai responsabili della Soc. Cooperativa Il Betilo, Mauro Lo Castro, Tiziano Cinti e Rosaria Olevano, e gli studenti delle scuole superiori del territorio; quindi il primo volume di una collana sul tema in questione che si intitola “Il Castello e la Tenuta. Una ricerca storica e archeologica”, realizzato con il contributo della Regione Lazio e della Provincia di Roma, che ha suscitato molto interesse, tra cui quello del Vescovo della Diocesi Mons. Apicella che ha messo in collegamento il lavoro fatto a Colleferro con il tema dato dal Pontefice per l’anno che sta per arrivare, ovvero la conservazione del territorio. “Dagli scavi – ha sottolineato – non si porta alla luce solo il passato, ma si trovano motivazioni e valori per vivere nella vita di tutti i giorni”. Palesemente interessata al lavoro fin qui svolto anche la Principessa Donna Ghesine Doria Pamphili, gradita ospite, che ha osservato come il libro fosse accessibile e chiaro anche per chi non del settore. Dichiarando che attraverso la lettura era venuta a conoscenza di aspetti che non conosceva, di un territorio che per duecentocinquanta anni è stato possesso della sua famiglia, si è anche detta disposta a collaborare ulteriormente (per la stesura del libro i curatori hanno avuto bisogno di consultare l’archivio della famiglia Doria Pamphili) per i prossimi volumi, rispondendo così all’appello rivoltole dall’assessore alla Cultura Graziana Mazzoli che, nel suo intervento, aveva annunciato la volontà di dare alle stampe il secondo volume della collana, nel 2011, coniugandola alla necessità di reperire ulteriori informazioni dai documenti dell’ultima casata proprietaria del castello. Hanno suscitato interesse nel folto pubblico presente anche gli interventi del direttore dell’Archivio Storico “Innocenzo III”, Alfredo Serangeli, che ha curato una ampia parte del testo, e del professore ordinario della Pontificia Università Gregoriana don Dario Vitali, che ha esibito un’ampia e dotta presentazione del volume, sottolineando la grande sinergia dello stesso, che vede coinvolti più studiosi di discipline diverse, che si sono amalgamati perfettamente con i loro scritti arrivando ad un ottimo risultato di facile lettura e comprensione. Nel corso della manifestazione il direttore del Museo Angelo Luttazzi ha sottolineato l’impegno della Soc. Italcementi, storico sponsor della Missione archeologica, che dovrebbe portare alla realizzazione di un materiale, a costi più accessibili rispetto a quelli attuali, utile ad un futuro restauro del castello. “Il cemento nasce dalla terra e proprio nella terra ritroviamo le nostre origini e la nostra memoria – è stato il messaggio che il direttore dello stabilimento di Colleferro Alfredo Vitale, rappresentato in aula dal rag. Mario Sinibaldi, ha voluto far giungere alla platea -. Per questo motivo Italcementi ha promosso diverse campagne di scavi archeologici in alcune località del territorio italiano, tra cui Colleferro, per dare il proprio contributo alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale”. A conclusione delle articolate ed interessanti illustrazioni delle ultime campagne di scavo, illustrate dal Dr. Mauro Lo Castro (coop. “Il Betilo”) con una interessante appendice di studio sulle sepolture e sullo studio dei materiali osteologici, curata dalla Dr.ssa Rosaria Olevano, è stato proiettato un filmato realizzato sempre dalla Missione archeologica, che ha reso perfettamente lo spirito della stessa, la quale si muove tra due piani distinti ma ugualmente importanti, che confluiscono continuamente. Quello scientifico, rigoroso e più tecnico, che sta portando avanti la ricerca vera e propria della storia del castello e del territorio circostante; quello didattico, rivolto alle scuole, che coniuga l’approfondimento delle materie scolastiche con il coinvolgimento appassionato al proprio territorio. Nell’ambito della manifestazione è stata esposta un’opera dello scultore colleferrino Cleto Maggetti, dal titolo “la Battaglia di Piombinara”, realizzata con metalli di varia natura. Nella mattinata si era svolto un preambolo alla manifestazione con la partecipazione di alcune delle scuole coinvolte nel progetto: il liceo Scientifico G. Marconi e l’ITIS “S. Cannizzaro” di Colleferro ed il Liceo Classico “L. Ariosto” di Anagni; dell’Assessore alla Cultura Graziana Mazzoli e alla Formazione Cinzia Sandroni; dei rappresentanti della Missione Archeologica di Piombinara (Dr. Cinti, Dr. Lo Castro e Dr. Luttazzi).




Fonte: “Comune di Colleferro – Ufficio Stampa”