Roma. Mostra “Sacra Mirabilia, Castiglion Fiorentino mostra i suoi tesori”
Si può visitare a Roma, nelle sale del Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo, dall'11 febbraio all'11 aprile la mostra “Sacra Mirabilia. Tesori da Castiglion Fiorentino”. Promossa dal Comune di Castiglion Fiorentino (Arezzo) e curata da Paolo Torriti, docente di storia della arti applicate e dell'oreficeria dell'Università di Siena, questa esposizione si pone l'obiettivo di far conoscere a un vasto pubblico il ricco patrimonio artistico della cittadina della Val di Chiana, che vanta testimonianze che vanno dal periodo etrusco a quello medievale, dal XIII al XIX secolo.
I due oggetti esposti su cui si concentra l'esposizione sono lo splendido busto reliquario di Sant'Orsola, capolavoro di oreficeria francese medievale, e undado di origine etrusca.
Le cinquanta opere in mostra provengono dai tre musei della città: la Pinacoteca, il Museo Archeologico e il Museo della Pieve di San Giuliano. Queste tre sedi, che potrebbero essere considerate sedi minori, custodiscono invece opere d'arte di grande interesse e di valore inestimabile, contribuendo ad aumentare quell'immenso “museo” che è la Toscana.
Dalla Pinacoteca, oltre al busto di Sant'Orsola, provengono anche una Croce Santa, probabilmente di manifattura francese, e una Croce Reliquario, della fine del XII secolo. Entrambi i pezzi sono stati recentemente restaurati dall'Opificio delle Pietre Dure di Firenze e la mostra rappresenta l'occasione per presentarli al pubblico, corredate anche delle diverse fasi del lavoro.
Del Museo della Pieve di San Giuliano, invece, sono esposte opere di vario genere: di pittura, di oreficeria, un olio su tela raffigurante San Michele Arcangelo, un fermaglio da piviale, il paramento liturgico utilizzato nella Chiesa Cattolica, e la “tonacella di Petreto”, un velluto tagliato di seta rossa di manifattura fiorentina del XV secolo.
Reperti etruschi, invece, provengono dal Museo Archeologico. Vengono resi noti i risultati delle scoperte del santuario etrusco rinvenuto sotto il piazzale del Cassero e degli scavi effettuati in alcune località del territorio castiglionese. Di notevole interesse sono alcuni reperti etruschi come un bronzetto raffigurante un guerriero e il misterioso dado di bucchero del VII secolo a.C., probabilmente utilizzato per pratiche divinatorie.
*Dado di bucchero - Fine VII secolo a.C.
Fonte: “www.culturaitalia.it”
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