ARCHEOBLOG

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01 aprile 2007

“Pueritia primaria humanitatis aetas”


Mostra itinerante
Zagabria
dal 20 marzo al 22 aprile

Il Ministero degli Affari Esteri, Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale , ed il Mibac, attraverso la Direzione Generale per i Beni Archeologici, nel quadro della “diplomazia della cultura” e per la diffusione della cultura italiana all’estero, hanno realizzato un evento espositivo itinerante a carattere archeologico sul tema dell’infanzia, che ha avuto come prima sede il Palazzo d’Italia a Belgrado.

L’iniziativa si configura, quindi, quale comunicazione dell’ “immagine - Italia” nei Paesi dell’Europa orientale. Dal 20 marzo al 22 aprile la mostra sarà visitabile presso il Museo Archeologico di Zagabria.

Le dieci opere esposte, che si collocano in un arco temporale che va dal IV sec. a.C. al III sec. d.C. sono state messe a disposizione dalla Soprintendenza Archeologica di Roma, dalle Soprintendenze per i Beni Archeologici del Lazio, dell’Emilia e Romagna, dalla Provincia di Caserta e dalla Sovraintendenza del Comune di Roma.

L’intento della mostra Pueritia primaria humanitatis aetas, è quello di illustrare come, nell’antico, venisse rappresentata la pueritia, età della purezza incontaminata dal male e dal contagio dei vizi, come sentenzia Boncompagno da Signa (ca. 1170 - dopo 1240) nel suo Libellus de malo senectutis et senii, dal cui incipit prende il titolo la mostra.

La dolcezza serena della troneggiante mater matuta di Capua è all’inizio dell’esposizione con i due fantoccini posati sulle ginocchia, quale evidente simbolo della fertilità muliebre.

Alla produzione coroplastica votiva del IV – III secolo a. C. appartengono gli esemplari da Lanuvium (oggi Pratica di Mare), ritratti non fisiognomici, ma idealizzati degli offerenti.

Il tema dell’eroe fanciullo è presente nella riproduzione dei due affreschi da Pompei, al Museo Nazionale di Napoli raffiguranti Danae ed il figlio Perseo tratti in salvo a Serifo e un momento dell’educazione di Achille per opera del Centauro Chirone.

E’ soprattutto nel periodo ellenistico o nella produzione artistica da questo ispirata, che il tema dell’infanzia viene prediletto. Amore Bambino, Ipnos, il Sonno, satirelli fanciulli in atteggiamenti scherzosi, figurine grottesche.

Eroti paffuti che vendemmiano, cacciano, si rincorrono, gareggiano, giocano sono temi dominanti soprattutto nei fregi scultorei di età romana e nei sarcofagi, spesso tra ghirlande floreali, a simboleggiare la festosità dell’età puerile.

Creazione tipica dell’arte romana, la ritrattistica si evidenzia con le belle teste ritratto del Museo Nazionale Romano, di epoche diverse, dall’età augustea a quella dei Gordiani (225-250 d.C).

Un itinerario breve che vuole compendiare, in pochi ma significativi esempi, l’iconografia della fanciullezza.

Fonte: "MiBac - Direzione Generale per i Beni Archeologici"

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