Il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara apre otto nuove sale al piano nobile e raddoppia la superficie espositiva
Esposti quasi 550 reperti provenienti dalle necropoli di Spina e corredi tombali di IV e III secolo a.C. tra cui spiccano alcuni grandi vasi a figure rosse e i singolari piatti da pesce.
Il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara raddoppia il proprio spazio espositivo e si conferma come una delle più complete collezioni al mondo di ceramiche attiche a figure rosse. Grazie ai fondi del Gioco del Lotto, aprono al pubblico le nuove sale al piano nobile, oltre 500 mq di superficie espositiva in più, destinata ad ospitare altri prestigiosi corredi provenienti dalle necropoli di Valle Trebba e Valle Pega della città etrusco-greca di Spina.
Lunedì 18 giugno 2007, alle ore 18, il Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'Emilia-Romagna, Maddalena Ragni, e il Soprintendente per i beni archeologici dell'Emilia-Romagna, Luigi Malnati, inaugurano otto nuove sale attigue al Salone delle Carte Geografiche. Si tratta di stanze di grande suggestione, con volte e soffitti a cassettoni, camini e stucchi di gusto barocco risalenti alle modifiche settecentesche del rinascimentale Palazzo Costabili. Con questo ampliamento, il Museo Archeologico può finalmente esporre in modo stabile quasi 550 reperti in gran parte già pubblicati e noti agli archeologi ma finora usciti dai depositi solo per mostre o motivi di studio. L'apertura delle nuove sale integra e conclude un progetto museale avviato anni addietro. I reperti esposti (al 99% per la prima volta) sono spesso autentiche superstar, come il gruppo di venti piatti da pesce della prima metà del IV secolo a.C., l'oinochoe attica con testa femminile degli inizi del IV secolo a.C. e i numerosi crateri attici a figure rosse tra cui spiccano, per importanza e fattura, quello a volute del Pittore di Kleophon (Tomba 57C di Valle Pega) e quello a calice del Pittore dei Niobidi, con scene di gigantomachia e corteggio dionisiaco, del 460 a.C. Di forte impatto visivo è poi la ricostruzione di due sepolture di Valle Trebba (una inumazione di V sec. a.C. e una cremazione di fine IV - inizi III a.C.) realizzata sulla base della documentazione del Giornale degli Scavi dei primi anni del Novecento.
Il piano di valorizzazione del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara proseguirà con ulteriori sistemazioni degli spazi espositivi destinati alle collezioni provenienti dall'abitato di Spina e dal territorio ferrarese. Il nuovo assetto del Museo si completerà con il restauro dei giardini di mezzogiorno e di levante: per pianificare la gestione di questi spazi è stata avviata un'intesa tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Comune di Ferrara.
Per informazioni:
Museo Archeologico Nazionale
Via XX Settembre 122 - Ferrara
telefono +39 0532 66299
Fonte: "Redazione Archaeogate" - 05/06/2007
Etichette: Musei archeologici

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