Monaco. "Nel segno del grifone d'oro. Le tombe reali degli sciti" (fino al 20 gennaio 2008)
Si è da poco riaperta nuovamente a Monaco (alla Hypo-Kunsthalle, dal 26 ottobre al 20 gennaio 2008), la grande mostra dedicata all'universo degli Sciti e alle popolazioni contermini, che dominavano il vasto territorio che dalla Siberia meridionale si estendeva fino alle porte dell'Europa. I reperti esposti sono più di 6.000, atti ad offrire al visitatore un quadro completo e aggiornatissimo (la mostra presenta risultati di indagini e scoperte archeologiche recentissime) della civiltà dei cavalieri nomadi delle steppe eurasiatiche, dall'VIII al III secolo a.C. Gli Sciti entrarono nell'orbita dell'Occidente dal VII secolo a.C., quando i loro cavalieri, abili e ben armati, spargevano il terrore tra le popolazioni. Il padre della storiografia, Erodoto (484-425 a.C. circa), riferisce, per la prima volta, delle tribù nomadi che abitano nelle steppe a nord del Ponto (il Mar Nero), descrivendone dettagliatamente gli usi e costumi, la religione e la lingua. Lo storico greco parla anche del popolo dei "grifoni protettori dell'oro", la cui patria è da localizzare in Siberia meridionale. Proprio in questa regione, presso la località di Arzan (non lontano dal confine russo-mongolo), una missione dell'Istituto archeologico germanico di Berlino, in collaborazione con il Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo, ha esplorato, negli anni 2000-2003, un tipico tumulo sepolcrale scitico (kurgan). Situato in una valle non a caso denominata "dei re", il kurgan di Arzan è stato rinvenuto intatto e dal suo interno sono emersi migliaia di oggetti d'oro, alcuni dei quali esposti a Monaco. Ma anche altri, importanti complessi funerari scitici saranno documentati: tra questi spicca "l'uomo dorato di Issyk", appartenente alle tribù saka dell'odierno Kazakistan, rinvenimenti relativi alle popolazioni sauromate dei monti Urali meridionali, e preziosissimi oggetti d'oro provenienti dai kurgan a nord e a est del Mar Nero. Un altro capitolo sensazionale della ricerca archeologica sulle civiltà delle steppe è costituito dai rinvenimenti negli altipiani dei monti Altaj, dove il terreno, perennemente ghiacciato, ha restituito le famose mummie tatuate, insieme a reperti perfettamente conservati i quali, in altre condizioni climatiche, si sarebbero disintegrati dopo pochi decenni. Mai prima questi delicatissimi reperti sono stati esposti in numero tanto consistente.
Insieme ai reperti archeologici, la mostra presenta anche le più recenti acquisizioni nell'ambito delle moderne tecniche di scavo, nonché delle indagini naturalistiche e antropologiche.
Informazioni
Monaco, Kunsthalle der Hypo-Kulturstiftung Fino al 20 gennaio 2008
Orario: tutti i giorni, dalle 10.00 alle 20.00
Sito: www.hypo-kunsthalle.de
Fonte: "Archeo" - Ottobre 2007 - Autore: Andreas M.Steiner
Etichette: Mostre

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