ARCHEOBLOG

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07 dicembre 2007

"Egeo, Cipro, Siria e Mesopotamia. Dal collezionismo allo scavo archeologico" Mostra in onore di Paolo Emilio Pecorella

02 dicembre 2007 - 04 maggio 2008

Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze ospita antiche e ricchissime collezioni, provenienti da scavi ed acquisizioni di vario genere dalla Mesopotamia, dall'Anatolia, dall'Egitto, da Cipro, da Rodi, da Creta, dalla Grecia e da altre località del Vicino Oriente e dell'Egeo. Il materiale è conservato da quasi vent'anni nei depositi del Museo, ma da sempre molti studiosi italiani e stranieri, che hanno svolto le loro ricerche nei territori di provenienza di questi materiali, li hanno in parte studiati e pubblicati. Fra questi studiosi vogliamo ricordare in modo particolare Paolo Emilio Pecorella, che ha dedicato la sua vita, la sua attività e le sue ricerche, all'ambito cronologico e culturale vicino orientale, cipriota ed egeo al quale si è fatto sopra riferimento. Inoltre, fiorentino di cuore e d'intelletto, prima come funzionario della Soprintendenza Archeologica della Toscana, e dopo, durante l'impegno di ricerca presso l'Istituto per gli Studi Micenei ed Egeo-Anatolici (oggi Istituto per lo studio delle Civiltà dell'Egeo e del Vicino Oriente) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, a Roma, ha considerato il Museo Archeologico di Firenze e le sue collezioni come uno dei centri delle sue ricerche.
Con la realizzazione di questa mostra si vuole dunque non solo onorare il collega recentemente scomparso, ma anche favorire la conoscenza di un aspetto non secondario dei beni culturali presenti nel territorio fiorentino, presentando al grande pubblico un patrimonio poco conosciuto. Il progetto culturale di questa mostra è perciò tracciato dal percorso della vita scientifica di Paolo Emilio Pecorella, partendo dalle sue prime esperienze nell'Egeo e terminando con la presentazione della sua ultima attività, lo scavo a Tell Barri, in Siria, il sito che ha portato in luce ed al quale ha dedicato la sua vita. Per la mostra inoltre è stato ottenuto il permesso di esporre del materiale proveniente dallo scavo, che il Ministero della Cultura della Repubblica Araba di Siria a concesso in prestito per questa occasione: si tratta di oggetti conservati nei depositi del Museo di Deir el-Zor in Siria, per alcuni dei quali la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana si è impegnata ad eseguire un restauro.
Il progetto della mostra ha visto la collaborazione di numerosi studiosi: i funzionari del Museo e della Soprintendenza, alcuni dei quali specialisti ed amici personali di Paolo Emilio Pecorella, i ricercatori dell'Istituto per lo studio delle Civiltà dell'Egeo e del Vicino Oriente (CNR), i colleghi, dottorati e dottorandi delle Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Firenze e dell'Università "Federico II" di Napoli, e tutti coloro che hanno avuto la buona ventura di incontrare e conoscere Paolo Emilio Pecorella e da lui trarre l'insegnamento dell'archeologo e dell'uomo di studio e di ricerca, daranno il proprio contributo di impegno scientifico ed umano, per il successo dell'iniziativa.

GLI OGGETTI
La mostra è articolata in tre grandi sezioni: l'Egeo e Cipro, il Vicino Oriente e il sito di Tell Barri. A loro volta le grandi sezioni sono suddivise in sottosezioni.
EGEO E CIPRO
Egeo. Presentazione generale, con quadro cronologico ed esposizione di reperti significativi di tutta l'area, di varia epoca
Creta. Vengono esposti oggetti provenienti soprattutto dagli antichi scavi italiani di Festòs e di Aghia Triada
Rodi. La sezione di Rodi è divisa in tre parti, che rispecchiano tre diversi periodi della storia dell'isola, dall'epoca micenea, con l'esposizione di splendidi vasi decorati, all'epoca greco-geometrica, fino all'epoca ellenistica. Da segnalare in mostra il pithos alto due metri restaurato ai primi del novecento
Cipro. La ricca sezione cipriota presenta, oltre alla ceramica, alcuni esemplari di coroplastica, compresa la statuetta del famoso "flautista", e alcuni bronzi di notevole importanza, esemplificazione dell'intensa attività di produzione di manufatti metallici nell'isola
VICINO ORIENTE
Anatolia. Presentazione di alcuni reperti provenienti dall'Anatolia, fra cui interessanti statuette antropomorfe, per ricordare le ricognizioni e scavi eseguiti da Pecorella in quell'area
Mesopotamia. In questa sezione viene presentato il materiale riportato a Firenze dalla "Missione Archeologica in Mesopotamia" del 1933, la prima spedizione archeologica italiana nel Vicino Oriente, condotta nel sito dell'antica città assira Kilizu, oggi Qasr Shamamuk in Iraq. Fra il materiale esposto è presente un importante sarcofago smaltato di epoca partica (II-III sec. d.C), nonché una serie di tavolette cuneiformi, provenienti anche da altri siti
Siria. La sezione siriana comprende due serie di oggetti tutti provenienti da una donazione degli anni fra le due guerre mondiali. Si tratta di vetri integri di epoca romana e di interessante materiale di epoca islamica, costituito soprattutto da mattonelle di ceramica riccamente decorate, mai esposte al pubblico
TELL BARRI
Materiali dallo scavo. E' stata fatta una scelta significativa di tutti periodi, dall'epoca preistorica e quella islamica, del materiale proveniente dagli scavi effettuati da Pecorella nel sito di Tell Barri
Corredi di due tombe. Vengono esposti i corredi di due tombe particolarmente ricche, databili al XIII-XII sec. a.C., in cui sono presenti numerosi gioielli in oro e oggetti da toilette in avorio
I curatori della mostra sono: M. Cristina Guidotti (anche coordinatrice scientifica del progetto), Fulvia Lo Schiavo e Raffaella Pierobon Benoit (per la parte su Tell Barri). L'allestimento è a cura di Opera Laboratori Fiorentini.

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