Sito di Piombinara (Roma): Sinergie tra ricerca scientifica e studio storico
C O M U N I C A T O S T A M P A
SITO DI PIOMBINARA: SINERGIE TRA RICERCA
SCIENTIFICA E STUDIO STORICO
Un sito che riserva sempre nuove ed interessanti sorprese e che sta aiutando man mano a migliorare la conoscenza della storia del nostro territorio. E’ il sito archeologico di Piombinara i cui ultimi risultati di ricerca sono stati presentati, sabato scorso 24 novembre, nell’ambito della annuale giornata dedicata delle campagne di scavo svolte dalla Missione Archeologica del Castello omonimo. Come abitudine, da qualche anno a questa parte, è stato offerto al pubblico un consuntivo del lavoro effettuato durante il 2007 con il coinvolgimento degli studenti delle scuole medie superiori. Proprio questi ultimi, in mattinata, nell’auditorium dell’Ipia, hanno esposto la loro interessante esperienza fatta nel corso dell’anno. Rappresentanti delle scuole dell’Ipia “P. Parodi Delfino”, dell’Itis “Cannizzaro”, dell’Istituto d’Istruzione Superiore “G. Marconi” di Colleferro e del Liceo Classico “D. Alighieri” di Anagni hanno reso partecipi tutti gli studenti delle attività svolte sotto la guida e con l’aiuto del Museo comunale e della Società di servizi per i beni culturali “Il Betilo”.
Nel pomeriggio, in aula consiliare, la giornata di informazione è proseguita in favore di tutta la collettività. Qui, dopo avere visitato la mostra dal titolo: “Piombinara un percorso di ricerca” curata dalla Missione archeologica stessa e dal Gruppo archeologico toleriense (che è stata poi
trasferita al museo dove rimarrà a disposizione dei visitatori fino al 15 dicembre), i presenti hanno appreso dai diretti interessati le novità riguardanti la Missione archeologica, che vede la direzione scientifica del direttore del Museo e quella tecnica dei responsabili del Betilo. “Il progetto svolto dalla Missione Archeologica di Piombinara – ha detto il sindaco Mario Cacciotti, aprendo la mostra – sta portando ad evidenti ed importanti risultati nell’opera di recupero della storia del nostro territorio. Ogni anno si aggiunge un importante tassello a quelle prime tessere messe negli anni 2003-2004, quando iniziammo il percorso di recupero del sito, dopo l’acquisizione del castello stesso, mettendo in atto tutti gli interventi necessari alla sua valorizzazione e che ci porteranno alla sua fruizione a favore dei cittadini di tutto il territorio”.
Nel corso del convegno, che ha preso il via alle ore 16,30 nell’aula consiliare, dapprima è stato presentato l’accordo di partenariato quinquennale siglato con la Italcementi. “Ormai da alcuni anni – ha detto il direttore Ing. Mario Bugliari – stiamo dando il nostro contributo alla valorizzazione di una città ricca di storia e cultura come Colleferro. Ora, con il nostro centro di ricerca e innovazione, intendiamo sperimentare, con uno studio congiunto con i promotori dell’iniziativa per Piombinara, nuovi materiali innovativi di costruzione ecocompatibili, che possano essere impiegati per la salvaguardia del castello stesso”. Una strada nuova e innovativa, questa che si sta per intraprendere, valutata positivamente da tutti gli altri convegnisti, dal direttore del Museo Angelo Luttazzi (che ha anche illustrato i risultati degli scavi sul campanile della chiesa di S. Maria) e dall’archeologo Tiziano Cinti (che si è a lungo soffermato sui saggi del Castello), che hanno parlato di “uno sforzo comune proiettato verso il futuro di Piombinara” e della opportunità di “abbattere i costi di un intervento sul castello oggi quasi impossibili per via dei prezzi altissimi dei materiali attualmente a disposizione”, all’assessore alla Cultura Graziana Mazzoli che, parlando a nome dell’Amministrazione, ha ribadito la volontà di sostenere questa operazione di recupero, ricordando anche come questa fosse direttamente legata al sempre continuo sviluppo del Museo comunale che, ha detto, è “un fiore all’occhiello per le molteplici funzioni che svolge con successo nel territorio”.
Nel corso del convegno, moderato da Mauro Lo Castro del Betilo, hanno portato un loro contributo anche l’assessore alla Formazione Cinzia Sandroni, che si è soffermata in particolare sulla importanza del lavoro svolto con le scuole di ogni ordine e grado, non solo riguardo agli stage di scavo ma anche per quanto concerne i laboratori effettuati sul campo fin dalle scuole elementari; l’antropologa Rosaria Olevano, che ha illustrato gli studi compiuti in seguito alla prima sepoltura ritrovata nell’area del castello, il cui scheletro era in mostra nell’allestimento effettuato nel palazzo comunale; l’on. Silvano Moffa che parlando dello studio archeologico nel territorio, iniziato quando era sindaco di Colleferro, ha sottolineato come il presente abbia “superato le attese”. “Piombinara – ha detto – è all’ingresso della città ed il suo recupero significa anche una riqualificazione dell’intero territorio”. Quindi ha proseguito parlando di una nuova sfida, quella legata alla pianificazione territoriale per aiutare la quale è stata realizzata anni fa la prima Carta archeologica comunale.
Comune di Colleferro
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