Matelica (MC). Mostra Archeologica "Potere e Splendore: gli antichi Piceni a Matelica"
19 aprile 2008 - 31 ottobre 2008
La mostra "Potere e Splendore: gli antichi Piceni a Matelica" costituisce l'ultimo passo, in senso cronologico, di un complessivo progetto di ricerca, tutela, valorizzazione e promozione di un patrimonio archeologico che ormai da alcuni anni è oggetto di varie iniziative volte alla conoscenza e fruizione: la prima Mostra del 1999, quella internazionale dei Piceni nel 2000, e in ultimo l'apertura del Museo Civico archeologico nel 2004.
Tale patrimonio, di così eccezionale valore nel panorama dell'archeologia italica e pre-romana nazionale, è il frutto di una decennale esperienza vissuta dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche in un intensissimo clima d'interazione con l'Ente Locale, i soggetti privati e gli operatori archeologi che lavorano in questo territorio.
Il risultato di questa esperienza è una mole impressionante di materiali archeologici e dati, derivanti dai numerosissimi contesti scavati in questi anni.
Matelica oggi costituisce uno dei rarissimi esempi archeologici in cui, tra la prima età del ferro e il periodo orientalizzante (IX- VII sec. a.C.) periodo quest'ultimo nel quale si diffondono oggetti e stili di vita provenienti dall'Oriente, si possiedono tutti gli aspetti della vita delle comunità antiche: quelli funerari, quelli abitativi, quelli rituali e quelli sociali soprattutto in un quadro diacronico completo.
Il valore di questo patrimonio trascende i confini territoriali della stessa Matelica per rappresentarla, soprattutto in età pre-romana, come un'area cardine nella comprensione dei processi culturali che legano e/o distinguono l'Adriatico e il Tirreno e da cui emerge, un carattere culturale proprio, specifico ed originale, rispetto ad altre culture contemporanee finora meglio conosciute.
Nella nostra penisola si delineano, a partire dalla seconda metà X secolo a.C., realtà archeologiche ben differenziate in senso regionale, come emerge soprattutto dalla documentazione funeraria, alle quali sono stati assegnati nomi di popoli (Etruschi, Latini, Sanniti, ecc.) e di civiltà (Etrusca, Picena, ecc.).
Sotto il nome di Picena si designa la civiltà fiorita, durante l'Età del Ferro, nel tratto di costa adriatica compreso tra i fiumi Foglia e Pescara e delimitato ad ovest dalla catena appenninica.
Si tratta di un nome convenzionale suggerito, però, sia dalle fonti scritte che, subito dopo la conquista romana si riferiscono a questo territorio parlando di "ager Picenus" e di "Picentes", sia dal fatto che la maggior parte dei ritrovamenti si concentra proprio nell'area coincidente con la V Regio augustea (Picenum). La particolare configurazione geografica del territorio marchigiano inoltre ha contribuito a far sì che la Civiltà Picena, pur con la sua inconfondibile fisionomia, si presenti variamente articolata con differenziazioni locali rilevanti.
La conoscenza di questa civiltà si fonda quasi esclusivamente sulla documentazione archeologica derivante, soprattutto, dallo scavo delle necropoli, ma è noto anche un buon numero di abitati ed alcune aree di culto.
Le recenti ricerche archeologiche, nel territorio di Matelica, hanno portato alla scoperta di estese aree di abitati e di necropoli che, attualmente, si pongono tra le testimonianze più importanti dell'intero territorio piceno e non solo.
Gli insediamenti sono collocabili, con continuità differente a seconda dei siti, tra l'VIII e il IV secolo a.C. Gli scavi archeologici estesi su ampie aree hanno permesso di portare alla luce interi villaggi.
Ma i dati più significativi per la ricostruzione della cultura di questa popolazione provengono dallo scavo delle ampie necropoli rinvenute in quasi tutto il territorio comunale. Le tombe più antiche, databili tra IX-VIII secolo a.C., sono rappresentative delle prime fasi della Civiltà Picena, sia nel rituale funerario, con il defunto deposto all'interno di una semplice fossa in posizione rannicchiata su un fianco, che nell'articolazione dei corredi, in cui prevalgono le armi nelle tombe maschili e gli oggetti di ornamento in quelle femminili.
La fase più eclatante dal punto di vista delle scoperte è costituita dalle tombe di VII secolo a.C. con tumulo e fossato circolare. L'area funeraria delimitata dal fossato comprendeva la deposizione del defunto con il ricco corredo personale costituito, per lo più, da monili ed oggetti di ornamento e una grande fossa-deposito dove erano collocati carri, vasellame di bronzo e di terracotta, armi, utensili per il banchetto e per il simposio, oggetti in metallo prezioso (oro, argento) e realizzati con materiali esotici (gusci di uova di struzzo, avorio, ambra), simboli di una società aristocratica raffinata, colta e, allo stesso tempo, potente sul piano economico.
Questo patrimonio sta assumendo sempre più una consistenza suscettibile di mutare parte di quanto finora noto di questo periodo nelle Marche e nell'Italia centro adriatica soprattutto per l'evidente ruolo attivo delle popolazioni locali verso altri stimoli culturali esterni, in particolare etrusco-tirrenici, recepiti ed in parte rielaborati dalla tradizione indigena nei loro vari significati.
La mostra, supportata da un ampio apparato didattico ed esplicativo, si propone di far conoscere questa fase della storia antica, presentando i risultati delle ultime ricerche a partire dagli eccezionali contesti principeschi della Tomba 182 di Crocifisso (scavi 2005) e la Tomba 1 di Passo Gabella (scavi 2004) quale sezione principale dell'esposizione.
Gli argomenti riguarderanno anche l'età del ferro (IX-VIII sec. a.C.) con alcuni corredi di spicco provenienti dalle varie necropoli matelicesi e amplierà lo sguardo su altri contesti coevi del territorio marchigiano, quali Fabriano e San Severino Marche.
La mostra ed il suo catalogo, infine, si propongono di far comprendere tutti gli aspetti socio-economici e di cultura materiale di queste antiche comunità dell'alta valle dell'Esino, che dovevano trarre il loro benessere e la loro ricchezza dallo sfruttamento delle ampie risorse agricole e pastorali del territorio, nonché dal controllo delle direttrici viarie transappenniniche dall'Adriatico al Tirreno; comunità che vedono, generazione per generazione, personaggi emergenti di sesso maschile e femminile, esibire i connotati del ruolo e segni del rango (armi da parata come elmi e spade impreziosite da inserti di avorio ed ambra, carri e calessi, oggetti preziosi in oro argento e avorio, nonché sontuosi apparati da mensa) attraverso simboli, rituali e pratiche religiose evolute ed articolate, di cui la straordinaria complessità e ricchezza dei corredi funerari ne rappresentano la più alta testimonianza.
Scarica il manifesto della mostra
Informazioni
Museo Archeologico tel. 0737.787244
Pro Matelica tel. 0737.85671
museoarcheo@comune.matelica.mc.it
Località della manifestazione
Matelica / Palazzo Ottoni
Link
http://www.comune.matelica.mc.it
http://www.poteresplendore.it/
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