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20 ottobre 2006

Forgaria nel Friuli (Ud). Scavi finiti dopo 12 anni

E' stato inaugurato da pochi giorni il parco archeologico di Castel Raimondo.

Dopo 12 anni di scavi, coordinati prima dall'Università di Bologna poi da quella di Parma, che hanno portato nel paese pedemontano studenti da tutta Italia, si è potuto presentare il sito alla cittadinanza, oltre che alle autorità civili e religiose intervenute per l'occasione.

Hanno infatti partecipato all'inaugurazione il vice presidente del Consiglio Regionale, Carlo Monai, e diversi rappresentanti della Provincia di Udine, tra cui il Presidente Strassoldo.

Ad affiancare gli amministratori di Forgaria non sono mancati Lino Not, sindaco di Ovaro, e quelli austriaci di Dellach am Gail ne Uttendorf, partner del Comune collinare nel progetto di valorizzazione dei parchi archeologici lungo la via Iulia Augusta finanziato attraverso il progetto Interreg III Italia-Austria.

Per circa 340mila euro di spesa complessiva, dei quali 270mila di contributo regionale, si è intervenuti sul sito attraverso la realizzazione di una serie di strutture realizzate dalla Alpe Costruzioni Srl per proteggere i resti e per facilitarne la fruizione da parte del visitatore, accompagnato lungo la passeggiata da una serie di tavole illustrative.

"Speriamo" - ha commentato il sindaco Mario Vicedomini - "che nel futuro il parco archeologico di Forgaria possa inserirsi inn una rete più ampia che colleghi i principali luoghi di interesse archeologico in regione".

Sul sito, che ospitò un villaggio in epoca pre-romano (IV sec. a.C.), una fortezza romana (dal I sec. a.C. fino al V d.C.) e un castello medievale, oggi rimangono tracce consistenti, principalmente in tre punti.

Iniziando la visita, condotta ieri da Sara Santoro, docente dell'Università di Parma che dall'88 ha diretto gli scavi, ci si imbatte nella grande casa-santuario del IV secolo a.C.

Per un non addetto ai lavori non è semplice figurarsela come doveva essere, ma dagli studi effettuati si sono scoperti, circa al centro dell'abitazione, due cerchi di pietre e alcune offerte votive ovvero i resti di un rito di fondazione, inoltre sono state rinvenute, sempre all'interno della casa, piccole ossa di undici neonati.

Allo stesso periodo appartengono, site poco più avanti, le due abitazioni del villaggio dei fabbri, dalle quali si è scoperto che il sito doveva essere importantissimo per la lavorazione del ferro.

Al I sec. a.C. risale invece la costruzione della Torre di Guardia. Si tratta del punto più suggestivo del parco poichè dalla torre ricostruita in legno il panorama è mozzafiato: si dominano infatti allo stesso tempo la valle del Tagliamento e quella dell'Arzino.

Fonte: "Messaggero Veneto" - Autore: Maura Delle Case

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