ARCHEOBLOG

Giornale archeologico e culturale costantemente aggiornato con le ultime notizie e gli ultimi approfondimenti storico-archeologici



05 febbraio 2007

Piana di Navelli (L'Aquila): spunta una nuova necropoli

Un'altra decina di tombe appartenenti alla necropoli di Centurelli, a Caporciano, saranno scavate nei prossimi dalla Soprintendenza. L'archeologo Vincenzo d'Ercole e la sua équipe, infatti, hanno individuato una nuova area della necropoli, ancora inesplorata, nella zona antistante a quella scavata nel 2005. Un sito diviso in due dalla costruzione della statale 17.

"Dalle prime indagini che sono state effettuate nei giorni scorsi, sul terreno antistante la necropoli di Centurelli sono emerse tracce di nuove tombe che, precedentemente, non erano state individuate", spiega il direttore dello scavo, Vincenzo d'Ercole. "Con ogni probabilità si tratta di un'altra parte della stessa necropoli che è stata divisa in due dalla strada statale". Una situazione simile si era già verificata lo scorso anno con il ritrovamento di un importante edificio sacro diviso a metà dall'asfalto, nella zona tra Caporciano e San Pio delle Camere, in località Diamante, sulla piana di Navelli. "Purtroppo quando fu realizzata la statale 17 non si pensò ai possibili danni archeologici", continua d'Ercole. "La strada, infatti, ha diviso alcuni siti in due parti. Gli scavi condotti nella zona, comunque, per noi rappresentano una grande occasione. Adesso ci troviamo di fronte ad un'altra decina di tombe che potrebbero riservare ancora grandi scoperte". La necropoli di Caporciano si trova nelle vicinanze della chiesa di Santa Maria di Centurelli ed è stata portata alla luce per la prima volta nell'estate del 2005 in occasione dei lavori per la messa in sicurezza della statale 17 effettuati dall'Anas. La necropoli è composta da tombe a fossa e tombe a camera risalenti al periodo compreso tra l'VIII e il II secolo a.C. In particolare sono state trovate 67 tombe a fossa quasi tutte di età arcaica (VIII-VI secolo a.C.) e alcune tombe a camera di età ellenistica, tutte ricche di importanti corredi funerari. Tra i reperti emersi, alcuni spiccano per la loro preziosità. In particolare, nella tomba numero 51, nella quale era stata deposta una bambina, è stata trovata una pregiatissima collana con un pendente in pasta vitrea di provenienza cartaginese risalente al IV secolo a.C. Nella sepoltura di un guerriero (numero 23), invece, è stato portato alla luce un corredo molto ricco composto da spade di bronzo, lance e ramponi da montagna di ferro.


Fonte: "Il Centro-L'Aquila" - 05/02/2007 - Autore: Michela Corridore