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16 giugno 2009

Santa Fiora (Gr). Mostra multimediale "Le orme dei giganti"

È in corso a Santa Fiora (Gr) una mostra multimediale sui grandi monumenti megalitici europei: fino al 30 giugno negli spazi espositivi della Chiesa di Sant’Agostino.

Si chiama megalitismo (dal greco megas, ‘grande’, e lithos, ‘pietra’) ed è la più antica sperimentazione dell’arditezza umana nella celebrazione dei propri miti e paure. In Europa il fenomeno si diffuse e sviluppò in varie forme fra il Neolitico e l’età del Bronzo. Si rimane incantati dagli allineamenti di centinaia di menhir a Carnac, dai circoli di Stonhenge e delle Orcadi, dall’imponenza dei menhir bretoni o dai dolmen armoricani, sardi e corsi. Altrettanto impressionanti sono stati per l’uomo del passato, come per noi oggi, i templi megalitici maltesi, i nuraghe della Sardegna, le torri della Corsica e i sesi di Pantelleria. Architetture gigantesche che ci lasciano dubbiosi sia riguardo alle tecniche di costruzione che alla loro funzione effettiva. Monumenti sui quali, soprattutto nell’Europa centro settentrionale e nelle isole britanniche, si sono costruiti i miti e leggende. Elevare un menhir verso il cielo significava apporre al territorio un segno umano. Giustapporre una grande lastra orizzontale su due verticali (dolmen) significava opporre alla morte l’immortalità creando un sepolcro che doveva perpetuare il ricordo dell’eroe o del capo. Porre tante pietre allineate o in circolo era il tentativo di consacrare un luogo delimitandolo e orientandolo verso i lontani capolinea celesti da cui si credeva provenisse l’energia vitale. Non vi può essere una spiegazione univoca per comprendere siffatti monumenti della preistoria; certamente per i nostri antichi antenati europei fu il modo primordiale per manifestare la supremazia dell’uomo sulla natura, il veicolo attraverso cui esprimere miti e credenze. Indubbiamente formale è il ricorso al megalitismo per i sesi di Pantelleria, veri e propri tumuli megalitici, solo per la forma esterna riconducibili lontanamente ai nuraghe sardi, alle torri corse e alle navetas baleariche. Qui non si trattava di seguire una moda, bensì di sfruttare una tecnica per realizzare, laddove era impossibile intagliare facilmente la roccia come nei basalti di Pantelleria, le grotticelle artificiali che costituivano la costumanza funeraria tradizionalmente patrimonio dei portatori della cultura sesiota di origine siciliana.

Tutto questo è ora spiegato in una spettacolare mostra multimediale, LE ORME DEI GIGANTI, aperta a Santa Fiora (Gr) negli spazi espositivi della chiesa di Sant’Agostino fino al 30 giugno (orario 10-12 e 17-20). I principali monumenti megalitici europei vengo presentati in forma didattica con effetti speciali che fanno rivivere le imponenti strutture preistoriche in uno straordinario viaggio nel tempo. La mostra è stata realizzata dalla Soprintendenza per i Beni culturali di Trapani, per la cura di del professor Sebastiano Tusa e dell’architetto Luigi Biondo, in collaborazione con la rivista Archeologia Viva e il Comune di Santa Fiora sull’Amiata.

Info: 0564.979603

Fonte: "notizia segnalata via mail"

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