Vicenza. Mostra “Spose, etère, amazzoni: le donne nella Grecia antica”
Un viaggio nel tempo e nella storia, attraverso immagini dipinte sulle ceramiche greche: 522 pezzi, parte della collezione Intesa Sanpaolo, sono in mostra a Vicenza alle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari. Una collezione tra le più importanti al mondo, capace di delineare un percorso di indagine sulla figura della donna nell’antichità classica.
Le sensuali spose; le etère, colte “cortigiane”; le mitiche Amazzoni e Menadi; la misteriosa donna artigiana nel vaso più prezioso della collezione, la kalpis del “Pittore di Leningrado”: passa attraverso questi soggetti l’itinerario sulla rappresentazione della donna nell’età antica proposto dall’esposizione “Le ore della donna. Storie e immagini nella collezione di ceramiche attiche e magnogreche di Intesa Sanpaolo”.
A quello sulla donna seguono approfondimenti sulla figura maschile, l’amore, il lavoro, il sacro, la morte e il mito nella Grecia classica e nei centri della Magna Grecia, attraverso gli spazi e i tempi che scandivano la vita quotidiana. Questa esposizione, prima di una serie che proseguirà nel corso del 2010, presenta una selezione di opere dell’intera raccolta proveniente da Ruvo di Puglia. «Si racconta – si legge nelle note di presentazione della mostra – lo spazio e i tempi che scandivano la vita femminile ad Atene e nei territori della Magna Grecia,la donna regina, o prigioniera, dell’oikos, la casa, da cui si allontana solamente in occasioni particolari come le feste religiose; la donna al lavoro tra le mura domestiche, imprenditrice nell’organizzare in casa l’intera filiera nella produzione dei tessuti; la donna che vive in appartamenti separati dal marito, e si ricongiunge a lui nel thalamos, la camera nuziale. Due i momenti della vita in cui la donna acquista, anche nella rappresentazione delle immagini vascolari, la stessa dignità dell’uomo: il matrimonio, status sociale degno di rispetto cui la donna greca tende, e la morte».
Raffigurati nelle immagini riprodotte sulle ceramiche, scene di amor coniugale, ne è un esempio l’abbraccio degli sposi nel thalamos nuziale, corredato da particolari che rappresentano la bellezza femminile. La donna è ritratta con vesti sfarzose e decorate da preziosi accessori, circondata da raffinati oggetti, specchi, ghirlande, ventagli bellissimi.
Nei vasi in mostra compaiono anche le “altre” donne. Quelle libere di uscire, le etère, le colte “cortigiane” chiamate a dar piacere col corpo e con le arti, rappresentate nude, intente a lavarsi nel leuterion, la vasca delle abluzioni. Sono figure dai tratti androgini, riconoscibili nella loro femminilità dai gesti e dal laccio stretto sulla gamba, forse amuleto contraccettivo della ragazza intenta a pettinarsi.
La mostra si chiude con una sezione dedicata alle donne del mito: le Amazzoni, donne guerriere, e le Menadi, seguaci di Dioniso, dio del vino.
Tutti i vasi in esposizione sono uno spaccato su come l’uomo vedeva e rappresentava la donna. È l’uomo infatti a commissionare all’artigiano, anch’esso una figura maschile, l’opera da realizzare.
Un pezzo rarissimo e prezioso della collezione, però, mostra una misteriosa presenza femminile al lavoro, la kalpis attica del Pittore di Leningrado. La decorazione rappresenta il laboratorio di un vasaio. La scena mostra in un angolo una piccola donna intenta a decorare un vaso: una figura di donna artigiana che rimane unica, dall’interpretazione tuttora non univoca.
Il progetto espositivo “Il tempo dell’antico. Le ore della donna” è curato da Federica Giacobello con la supervisione di Gemma Sena Chiesa, docente dell’Università degli Studi di Milano. Ideatrice del percorso di conoscenza e valorizzazione della collezione vascolare è stata Fatima Terzo, responsabile dei beni culturali di Intesa Sanpaolo, scomparsa nel maggio del 2009, a cui viene dedicata la rassegna.
Sono previste diverse attività legate all’esposizione, quali la lettura di brani classici nel Salone di Apollo di Palazzo Leoni Montanari, ambientazione ideale con scene di miti legati alla figura del dio delle arti, e laboratori didattici rivolti alle scuole e aperti alle famiglie.
* Hydria apula a figure rosse con scena di toilette. Cerchia del Pittore dell’Ilioupersis e del Pittore di Licurgo, 375-350 a.C.
Link: www.palazzomontanari.com
Fonte: “www.culturaitalia.it”
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