ARCHEOBLOG

Giornale archeologico e culturale costantemente aggiornato con le ultime notizie e gli ultimi approfondimenti storico-archeologici



29 gennaio 2009

Roma. Ciclo di conferenze degli Amici della Scuola Archeologica Italiana di Atene

31 gennaio 2009 - 23 maggio 2009 

Sabato 31 gennaio, alle ore 11,00
ORIGINI DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA A SALONA E SPALATO E GLI SCAVI E LE SCOPERTE A NARONA a cura di Emilio Marin

Sabato 21 febbraio, ore 11,00
LE CITTÀ ANTICHE DELLA CROAZIA: UNO SGUARDO D'INSIEME
a cura di Gianfranco Paci

Sabato 28 marzo, ore 11,00
SITI ARCHEOLOGICI MAGGIORI IN ISTRIA
a cura di Vesna Girardi Jurklć

Sabato 9 maggio, ore 11,00
RESTAURI IN TRIPOLITANIA: L'ARCO DEI SEVERI A LEPTIS E L'AREA SACRO-FUNERARIA DI SIDRET-EL-BALIK A SABRATHA
a cura di Antonino Di Vita

Sabato 23 maggio, ore 11,00
ATTIVITÀ DELLA SCUOLA ARCHEOLOGICA ITALIANA DI ATENE NEL 2008
a cura di Emanuele Greco

Ingresso libero
Servizio Comunicazione e Informazione
Soprintendenza al Museo Nazionale Preistorico Etnografico "L. Pigorini"
P.le G. Marconi, 14 - 00144 Roma EUR
tel. 0654952269 - fax 0654952310
smn-pe.comunicazione@beniculturali.it

Località della manifestazione

Sala Conferenze del Museo Nazionale Preistorico Etnografico "Luigi Pigorini"

http://www.pigorini.arti.beniculturali.it

Etichette:

28 gennaio 2009

Torino. Ciclo di conferenze "Egitto, paesaggio ideale della storia"

Lunedì 2 febbraio - ore 18.00
Helmut Satzinger
le origini della collezione egizia di Vienna
Lunedì 2 marzo - ore 18.00
James Allen
l'arte di Amarna ed El Greco
Lunedì 6 aprile - ore 18.00
Geoffrey Martin
i recenti scavi della tomba reale di Haremhab nella Valle dei Re
Lunedì 4 maggio - ore 18.00
Giovanni Vantini
la Nubia cristiana

Località della manifestazione

Centro Congressi dell'Unione Industriale - via Fanti 17 - Torino

Etichette:

26 gennaio 2009

Padova. Ciclo di conferenze "L'Egitto in Veneto"

Fino al 26 febbraio 2009

3. Medio e Nuovo Regno: Magia e rigenerazione nel Nuovo Regno. 29 Gennaio 2009
Analisi delle pratiche religiose legate al passaggio al Nuovo Anno (Prof. Emanuele Ciampini);

4. Medio e Nuovo Regno: La Società Egiziana. 5 Febbraio 2009
La figura del Faraone e dei dignitari attraverso fonti ed archeologia (Dott.ssa Claudia Gambino- Progetto Egittoveneto);

5. Età Tarda: Commercio e conquista. 12 Febbraio 2009
Il paese del Nilo ed il Mediterraneo (Dott. Martino Gottardo - Progetto Egittoveneto );

6. Età greco romana: Il culto di Iside e la provincia romana d'Egitto. 19 Febbraio 2009
L'arrivo dei culti orientali dall'Egitto a Roma attraverso fonti, archeologia ed arte (Prof.ssa Paola Zanovello e Dott.ssa Giulia Deotto- Università di Padova);

7. Egittomania e storia del collezionismo. Studio di tre città tipo. 26 Febbraio 2009

Tavola rotonda con la partecipazione di:
- Dott.ssa Marcella De Paoli-Università di Padova, Dott.ssa Daniela Picchi- Museo Civico
Archeologico di Bologna (Collezionismo di antichità egizie a Venezia tra la fine del XVIII e il XIX secolo)
-Dott. Martino Gottardo (Le collezioni egizie del Museo Provinciale di Torcello)
-Dott.ssa Alessandra Menegazzi, Dott. Nicola Carrara- Università di Padova, Dott.ssa Susanna Moser - Università di Torino (Collezioni e collezionisti di antichità egizie nei Musei di Scienze archeologiche e d'Arte e di Antropologia dell'Università di Padova)
-Dott.ssa Claudia Gambino (Le collezioni egizie del Museo Civico Agli Eremitani di Padova).

AVVERTENZE
Tutte le conferenze si terranno presso il Museo di Scienze Archeologiche e d'Arte dell'Università, piazza Capitaniato n.7 (Liviano), 35139 Padova, con inizio alle ore 16.
L'accesso alle conferenze è gratuito. Per motivi organizzativi è tuttavia gradita la prenotazione che potrà essere effettuata via fax al nr. 049-8274613 o via e-mail scrivendo al coordinatore dell'iniziativa, dott.ssa Alessandra Menegazzi: alessandra.menegazzi@unipd.it.
Prenotazioni telefoniche dal 7 gennaio 2009 (lun.- ven. ore 9-12) ai nrr. 049-8274576 o 049-8274611.
Le prenotazioni si intendono accettate solo ad avvenuta conferma da parte dell'organizzazione.

Località della manifestazione

Museo di Scienze archeologiche e d'Arte, Palazzo del Liviano

Etichette:

19 gennaio 2009

Scoperte case di epoca romana nella campagna brindisina

Due settimane fa, nell'ambito delle ricognizioni archeologiche previste a supporto del Piano Urbanistico Generale di Cellino San Marco (BR) elaborato dall'arch. Vincenzo Panelli, sono state scoperte due case di età romana (probabilmente monofamiliari) nelle campagne di San Donaci (BR). La cronologia (provvisoria) di questi due siti archeologici sembra collocabile fra la fine del III ed il II a.C. quando con la conquista romana del Salento (267-266 a. C.) e la fondazione della colonia latina di Brindisi (244 a.C.), al paesaggio dei grandi insediamenti fortificati messapici si sovrappone un popolamento di piccoli insediamenti isolati a carattere agricolo. In genere, le caratteristiche dei resti delle strutture di questo periodo (documentate in superficie) dimostrano l'assoluta dipendenza dall'ambiente circostante per i materiali da costruzione ed una chiara vocazione agricola testimoniata dalla presenza di frammenti di macine, grandi contenitori e ceramica da mensa d'uso comune. Durante la ricognizione archeologica, effettuata dall'archeologo Christian Napolitano, i due siti (visibili anche dalle foto aeree) sono stati rilevati topograficamente e fotografati, ma i reperti non sono stati raccolti. Della scoperta sono stati informati sia il Sindaco di San Donaci dott. Domenico Serio che l'arch. Saverio Perrone in qualità di redattore del PUG comunale, i quali hanno espresso la volontà di inserire il ritrovamento nella Carta Archeologica Comunale in fase di realizzazione. Si tratta di una scoperta importante che si aggiunge al patrimonio archeologico di San Donaci il cui simbolo, per tutti, rimane il cosiddetto "tempietto di San Miserino" per il quale il Comune di San Donaci ha già predisposto un programma di interventi all'interno del progetto di Area Vasta Brindisina.

Fonte: "Redazione Archaeogate"

Etichette:

16 gennaio 2009

"La riscoperta di un monumento sotterraneo: il Criptoportico di S. Gregorio"

Cinema Trevi
Vicolo del Puttarello 25 - Roma
Sabato 17 gennaio ore 10.45

- ingresso libero-
Riprendono le conferenze archeologiche di Roma Sotterranea. Il tema delle conferenze si concentra sulle scoperte avvenute negli ultimi anni nei sotterranei della città, a dimostrazione dell'immenso patrimonio ancora da svelare, posto pochi metri sotto le strade percorse ogni giorno da milioni di persone.
Gli incontri si terranno in una cornice unica nel suo genere: il cinema Trevi, con la sua sala affacciata sull'area archeologica di Vicus Caprarius, che sarà possibile visitare ad un prezzo ridotto.

Il primo incontro Sabato 17 gennaio. Alle ore 10.45: "La riscoperta di un monumento sotterraneo: il Criptoportico di S. Gregorio" a cura di Antonio Insalaco - Curatore archeologo presso la Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma.

L'ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

Etichette:

15 gennaio 2009

Castelfranco Emilia (MO). Mostra "Gli scavi di Castefranco Emilia presso il Forte Urbano. Un abitato etrusco alla vigilia delle invasioni celtiche"

14 dicembre 2008 - 15 febbraio 2009 

A Castelfranco Emilia (MO) è stata inauguata la mostra "Gli scavi di Castelfranco Emilia presso il Forte Urbano. Un abitato etrusco alla vigilia delle invasioni celtiche".
La mostra, organizzata dal Museo Civico Archeologico di Castelfranco Emilia in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna e con l'Università degli Studi di Milano - Dipartimento di Scienze dell'Antichità, è posta sotto il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dell'Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna e dell'Università degli Studi di Milano.
La mostra e il catalogo, curati dal Soprintendente per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna Luigi Malnati e dalla direttrice del museo Diana Neri, illustrano la storia degli scavi condotti sul sito etrusco del Forte Urbano attraverso l'analisi dei dati raccolti durante le ricerche; l'esposizione dei materiali sarà integrata con la proposta di confronti diretti con materiali integri provenienti da importanti Musei della regione, allo scopo di facilitare la percezione degli oggetti e di inquadrare cronologicamente e culturalmente il contesto del Forte Urbano. Un ulteriore passo in questo senso è stato compiuto con l'ausilio dell' Archeologia Sperimentale, ovvero predisponendo all'interno della mostra repliche sperimentali di vasellame etrusco-padano realizzate da Gesti Ritrovati (www.gestiritrovati.com). Gesti Ritrovati ha collaborato inoltre alla pubblicazione del catalogo presentando un contributo di ricerca sperimentale inerente le tecniche produttive del bucchero e della ceramica grigia (a cura di R. Deriu).
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 15 febbraio 2009, nei giorni di sabato dalle ore 16:00 alle ore 18:00, e domenica dalle ore 10:00 alle ore 12:00.
In altri giorni sono possibili aperture a richiesta per gruppi.

Per informazioni e prenotazioni rivolgersi al dott.Luca Cesari
Museo Civico Archeologico
Comune di Castelfranco Emilia (MO)
email: museocivico@comune.castelfranco-emilia.mo.it
tel:059/959367 fax: 059/959366

Località della manifestazione

Museo Civico Archeologico (Corso Martiri 204), Castelfranco Emilia (MO)

Link: http://www.comune.caste....zie_fase02.aspx?ID=2668

Etichette:

12 gennaio 2009

Giampiero Galasso "L'archeologo. Dalla formazione alla professione"

Il volume è un veloce e dettagliato rapporto di ricerca sull'area professionale dell'archeologo vista da un osservatore privilegiato, in possesso di una professionalità molto elevata, che per venti anni è stato testimone diretto della realtà lavorativa del settore. L'Autore ci presenta la figura professionale dell'archeologo attraverso una serie di punti chiave: chi è e quale ruolo svolge nella società contemporanea; che formazione deve possedere, dove e come ottenerla; dove lavora e quali le concrete prospettive occupazionali; come può trasformarsi in imprenditore di se stesso ed essere competitivo. Una serie di informazioni chiare e dirette sull'attualità del mestiere dell'archeologo, una figura professionale che l'Unione Europea considera tra quelle del settore dei beni culturali l'unica che nei prossimi anni potrà generare nuova occupazione e favorire l'inserimento di molti giovani professionisti nel mercato del lavoro.

SOMMARIO
Presentazione
Introduzione
L'archeologo nella società contemporanea
Il percorso formativo
Il mestiere dell'archeologo
GLi sbocchi occupazionali
L'archeologo dello Stato
Archeologo e professione
Associazioni professionali
Associazioni di volontariato
Documenti
Bibliografia

Etichette:

11 gennaio 2009

"Pompei. Insula del Centenario (IX, 8) – I. Indagini diagnostiche geofisiche e analisi archeometriche"

Questo volume, interamente dedicato alle indagini archeometriche realizzate nell'Insula del Centenario contestualmente con quelle archeologiche, apre la collana dedicata ai risultati di sette anni di ricerche nel grande complesso pompeiano, condotte da diverse équipe coordinate dall'Università di Bologna. Fin dall'inizio del progetto, l'archeometria, latamente intesa (dalle indagini geofisiche a quelle chimiche, fisiche, petrografiche, alle misure e ai calcoli strutturali, al rilievo, cioè tutta l'attività di "misura" del manufatto antico) ha camminato di pari passo con l'archeologia, dialogando con essa, in una continua verifica reciproca. Il volume si articola in tre parti (I: archeometria del sottosuolo; II: archeometria del costruito; III: archeometria del colore), ognuna delle quali raccoglie un insieme di contribuiti pertinenti allo stesso ambito. In questo dialogo, l'archeometria non si esaurisce nella caratte-rizzazione dei componenti, nell'individuazione delle aree di provenienza dei materiali, e neppure nella valutazione del degrado conservativo ma affianca l'archeologia nello studio dei processi produttivi ed esecutivi dell'oggetto antico; insieme, le due discipline si spingono fino alla ricostruzione degli aspetti cognitivi e dei processi mentali degli antichi esecutori, committenti e fruitori: questi aspetti, che ancor più che economici, tecnici o storico artistici sono antropologici, costituiscono l'obiettivo più profondo di ogni ricerca umanistica.

Etichette:

07 gennaio 2009

Progetto Caverna delle Arene Candide (Sv). Comunicato stampa

PUBBLICO E PRIVATO SOSTENGONO LE RICERCHE ARCHEOLOGICHE NELLA CAVERNA DELLE ARENE CANDIDE (FINALE LIGURE - SV)

Sono ripresi dopo oltre sessanta anni gli scavi archeologici presso la Caverna delle Arene Candide, uno dei più rilevanti siti archeologici preistorici dell’area Mediterranea. Alla conclusione dei primi tre mesi di ricerche gli archeologi tracciano un primo bilancio delle nuove scoperte.

Gli scavi sono una delle azioni previste dal Programma Integrato di Conoscenza e Fruizione “La Caverna delle Arene Candide”, condotto dalla Direzione Regionale del Ministero per i beni e le attività culturali. Essi si avvalgono della collaborazione scientifica di diverse Università italiane e straniere, del sostegno logistico del Comune di Finale Ligure e di una sponsorizzazione della Freddy Spa, azienda italiana di abbigliamento sportivo, recentemente impegnata nei Giochi Olimpici di Pechino 2008 quale fornitore ufficiale della squadra italiana.

L’equipe di archeologi e antropologi, che dalla metà di luglio ha lavorato nella Caverna delle Arene Candide, è riuscita a rintracciare i limiti degli scavi condotti più di sessanta anni fa da Luigi Bernabò Brea e Luigi Cardini, che portarono alla scoperta della famosa sepoltura del “Giovane Principe”. Come afferma il prof. Julien Riel-Salvatore della McGill University di Montreal questo lavoro ci ha permesso di individuare diversi livelli ancora intatti riferibili a due differenti momenti del Paleolitico, il Gravettiano e l’Epigravettiano, tra 30.000 e 10000 anni fa”. In uno spazio di circa dodici metri quadrati sono stati accuratamente sfogliati strati di terreno accumulatisi migliaia di anni fa, che hanno rivelato al loro interno numerosi attrezzi in pietra, la maggior parte dei quali sono stati fabbricati con materie prime di alta qualità provenienti da aree anche molto lontane (Marche, Francia), a conferma di come questa caverna rivestiva un ruolo “speciale” nella rete di scambi e contatti che univa le comunità umane. Una serie di campioni di legno bruciato di Pino Silvestre (l’albero dominante nel paesaggio dell’era glaciale) e di sedimenti è stata prelevata con l’obiettivo di effettuare analisi di laboratorio e datazioni radiocarboniche, per ottenere informazioni più puntuali sulle fasi di occupazione da parte dell’uomo della caverna durante le ultime fasi del Paleolitico. Di particolare interesse è la scoperta di un dente umano che indica, senza dubbio, come il terreno conservato all’interno della grotta possa ancora restituire resti fossili dei nostri progenitori, che potranno gettare nuova luce sui loro modi di vita, sulla loro alimentazione, malattie e cause di morte.

Roberto Maggi, archeologo responsabile del Programma Integrato di Conoscenza e Fruizione «La Caverna delle Arene Candide» sottolinea, in particolare, come questi primi importanti risultati - che riceveranno nuovo impulso con le più ampie campagne programmate anche per il 2009 - siano stati possibili proprio grazie al dialogo e alla collaborazione tra pubblico e privato, che uniti insieme sostengono finanziariamente i progetti di ricerca e valorizzazione in corso nella Caverna delle Arene Candide. La ripresa degli scavi è il primo passo di un progetto ambizioso che mira a fare dello scavo archeologico un “evento” al quale possano assistere ed in un qualche modo partecipare i numerosi appassionati di Preistoria e chi in generale ha curiosità per il passato e le nostre origini. Il progetto delle opere strutturali, che di fatto renderanno possibile a tutti l’accesso alla Caverna delle Arene Candide, verrà ufficialmente presentato nei prossimi mesi, presumibilmente entro la fine dell’anno, alla conclusione dei necessari iter amministrativi di approvazione. Importante sottolineare come, anche tali aspetti del progetto di valorizzazione del sito archeologico, siano fondati sullo sviluppo di sinergie e azioni congiunte di tipo pubblico-privato, nei quali sono coinvolti il Ministero per i beni e le attività culturali, la Regione Liguria, il Comune di Finale Ligure e la Società Cava Arene Candide Srl.

Etichette: