ARCHEOBLOG

Giornale archeologico e culturale costantemente aggiornato con le ultime notizie e gli ultimi approfondimenti storico-archeologici



28 febbraio 2007

Alessandra Carnevale, Isabella Toffoletti: "Anfore antiche. Conoscerle ed identificarle"


Questo lavoro, il primo del genere in lingua italiana, viene a colmare una lacuna nella letteratura specializzata in Italia e si rivolge a tutti gli appassionati di archeologia e di mare, offrendo una visione di insieme di quella importante parte del patrimonio archeologico costituita dalle anfore.

Il libro è composto di innumerevoli schede, ognuna dedicata ad una tipologia di anfora, con una fotografia e un disegno in sezione; una cartina di localizzazione del centro di produzione dell'anfora, un testo che ne illustra dettagliatamente la morfologia, la cronologia, la diffusione e il prodotto trasportato. Sono trattati tutti i principali tipi di anfore: fenicie e puniche, greche, marsigliesi, etrusche, della magna grecia e della sicilia, e le anfore del mondo romano prodotte in Italia e nelle provincie d'europa, africa e mediterraneo orientale. Le schede sono precedute da un testo che illustra le modalità di fabbricazione delle anfore, i principali prodotti in esse contenuti e le modalità di trasporto via mare.

Il rispetto nasce dalla conoscenza e per ciò è utile questo libro scritto dalle autrici con l'intenzione di realizzare uno strumento didattico volto all'illustrazione sintetica, ma esaustiva dei principali tipi di anfore prodotte nell'antichità.

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24 febbraio 2007

Roma. Esposti a Palazzo Massimo scettro e insegne di Massenzio

Un motivo in più per andare al Museo romano di Palazzo Massimo, il magnifico spazio espositivo che da alcuni anni costituisce insieme al dirimpettaio Museo delle Terme il miglior biglietto da visita archeologico per l'ingresso in città partendo dall'area della Stazione Termini. Rita Paris, l'archeologa che dirige il museo (oltre a curare la tutela dell'Appia), le ha sistemate in un'area sotterranea del bel palazzo, negli spazi del medagliere. E lì resteranno in esposizione permanente come un "unicum" che finora non era mai stato trovato: sono le insegne imperiali di Massenzio. Eccole dunque finalmente esposte dopo l'avventuroso ritrovamento che l'archeologa della Sapienza, Clementina Panella, aveva fatto un anno fa scavando nelle viscere del Palatino, sul fianco nord-orientale dove il colle degrada davanti al Colosseo e all'Arco di Tito. Sono le sole che siano mai state trovate. Bellissime. Sono gli scettri e le insegne che l'archeologa, dopo lunghe ricerche e datazioni aiutate dai ritrovamenti di ceramiche nel sito, ha attribuito a Massenzio, l'imperatore "usurpatore" battuto nel 312 d.C. da Costantino e morto nella celebre battaglia di Ponte Milvio. Un'esposizione eccezionale, ha commentato presentandola alla stampa il vicepremier e ministro dei beni culturali Francesco Rutelli, che nonostante crisi di governo e consultazioni non ha voluto mancare all'evento. Eccezionale, dunque, per l'unicità dei reperti, visto che degli scettri e delle insegne imperiali avevamo solo immagini riportate da bassorilievi, pitture, monete, ma nessun esempio concreto. Ma anche per la preziosità dei materiali: dallo splendore del bronzo dorato a quei globi di vetro verde e di rarissimo calcedonio, e per la raffinatezza dell'esecuzione artistica. All'attribuzione si è arrivati un po' di tempo dopo la scoperta sulla base della cronologia e con gli esami di laboratorio, ha precisato l'archeologa Clementina Panella. E si è capito che si trattava di una scoperta eccezionale, che aiuterà a ricostruire un importante momento della storia di Roma. In mostra oltre ai due scettri, lance da cerimonia e portastendardi imperiali, insieme ad un ricco apparato iconografico costituito da monete, dittici d'avorio, cammei e rilievi. Soddisfatti il Sovrintendente Angelo Bottini e Rita Paris, che ha rivendicato i tempi strettissimi con cui è stata allestita la mostra che dà conto di tutto il processo di ricerca impiegato per la difficile attribuzione. Interessanti appaiono infatti anche le ceramiche ritrovate nel sito, come le anfore sigillate africane, le lucernette a becco tondo o a forma di pigna, insieme a sesterzi e radiati.

Fonte: "Corriere della Sera" - 24/02/2007 - Autore: "Paolo Brogi"

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21 febbraio 2007

Milano. "Etruschi a tavola"

Fino al 15 aprile 2007

In esposizione una serie di reperti provenienti dai musei di Cetona, Chianciano Terme, Murlo e Sarteano, giocando a raccontare il tema degli antichi banchetti.

Fino al 15 aprile nella sede milanese del Monte dei Paschi di Siena, si tiene la mostra "Etruschi a tavola", appuntamento conclusivo del progetto "I Musei Senesi a Milano", che presenta una serie di reperti provenienti dai musei di Cetona, Chianciano Terme, Murlo e Sarteano, giocando a raccontare il tema degli antichi banchetti, con specifico riferimento alla 'tavola' degli etruschi.

La parte sud della provincia di Siena e' uno dei territori piu' ricchi per le scoperte archeologiche etrusche, come dimostra il recente ritrovamento, tra i piu' importanti degli ultimi anni, della tomba della "Quadriga infernale" di Sarteano (Siena), che i visitatori potranno apprezzare, grazie a una serie di immagini in grado di riprodurre in modo esaustivo tutta la sua bellezza.

Rinvenuta pochi anni fa nei dintorni della cittadina senese, la tomba deve il suo nome alla raffigurazione di uno spiritato demone alla guida di un carro (identificabile probabilmente in Charun, l'omologo traghettatore di anime del Caronte greco) e si contraddistingue per la presenza di un ciclo pittorico dai colori assai vivaci, risalente alla seconda metà del IV secolo a.C. L'esposizione darà conto di alcuni dei pezzi piu' importanti provenienti dalle istituzioni pubbliche della provincia senese. In particolare, dal Museo Civico Archeologico delle Acque di Chianciano Terme giungeranno due anfore, un canopo e una coppa attica, facenti parte di corredi funerari etruschi dei secoli VII-VI a.C.. mentre il Museo Civico Archeologico di Sarteano presenterà un cippo di pietra fetida con quattro scene della cerimonia funebre (fine VI secolo a.C.).

Una vera e propria scena di banchetto etrusco si potrà osservare in una lastra terracotta che originariamente costituiva parte di un fregio che decorava la celebre dimora principesca di Poggio Civitate (VII-VI secolo a.C.), della quale si conservano oggi i resti nel Museo Archeologico di Murlo. Il reperto piu' antico sarà invece un grande vaso biconico dell'antica età del bronzo dal Museo Civico della Preistoria del Monte Cetona.

I Musei Senesi a Milano

Tra l'autunno del 2006 e la primavera del 2007, l'atrio della filiale milanese della Banca Monte dei Paschi di Siena si trasforma in uno spazio espositivo, per accogliere una serie di opere provenienti dai Musei Senesi. Il progetto - promosso dall'Amministrazione Provinciale di Siena, dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena e dalla Fondazione Musei Senesi e realizzato grazie con la collaborazione e il sostegno della Banca Monte dei Paschi di Siena - si propone di presentare la rete museale del territorio senese a Milano, avvalendosi della prestigiosa sede della Banca, ubicata in prossimità del Teatro della Scala e della Galleria Vittorio Emanuele II. In questa importante 'vetrina' sono allestite, con cadenza bimestrale, tre differenti rassegne tematiche, aventi per protagonisti rispettivamente le tradizioni popolari, l'arte e l'archeologia della terra di Siena.

Info:

Banca del Monte dei Paschi di Siena
via Santa Margherita, 11 - Milano
Orario: 8.35-13.35 e 14.15-16
Ingresso libero

Fonte: Undo.net - 19/02/2007

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19 febbraio 2007

Barletta Il Sarcofago degli Apostoli da Barletta a Torino per la mostra su I Longobardi, tra storia e mito dalla fine dell'impero ai barbari

La Fondazione Palazzo Bricherasio, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e la Provincia di Torino, organizzerà una mostra intitolata "Longobardi tra storia e mito. Dalla fine dell'Impero ai Barbari" a Torino presso l'omonima importante struttura espositiva.

L'esposizione, progettata per restare aperta al pubblico dal 24 settembre 2007 al 10 gennaio 2008, si articola in cinque importanti sezioni, ed ha come filo conduttore il confronto culturale tra i barbari insediati nelle terre dell'Impero d'Occidente e le popolazioni romane, tra il V secolo ed il VII secolo.
La Fondazione Palazzo Bricherasio ha così richiesto all'Amministrazione Comunale di Barletta in occasione della mostra il prestito del rilievo marmoreo rappresentante Cristo tra gli Apostoli (inventario Bernardini n. 1111) appartenente al Museo Comunale di Barletta ed avente un valore assicurativo di Euro 300.000,00.
La mostra, curata dal Prof. Gian Pietro Brogiolo, professore ordinario di Archeologia Medievale all'Università di Padova, sarà accompganata da un catalogo con la riproduzione a colori della totalità degli oggetti e dei reperti esposti, accompagnati da una scheda scientifica.
Questa esposizione consente alla Città di Barletta di creare rapporti culturali di scambio con città d'arte di altre regioni e prestigiosi enti, oltre ai positivi riflessi che si avrebbero a livello di immagine.
La concessione é comunque subordinata al'autorizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, previa comunicazione di nullaosta della Soprintendenza per il Patrimonio storico-artistico ed etno-antropologico della Puglia in Bari.
Nella delibera n. 105 del 22 dicembre 2006, la Giunta Comunale ha accolto la richiesta della Fondazione Palazzo Bricheraio alle condizioni assicurative previste dalla formula "da chiodo a chiodo" per il valore assicurativo innanzi precisato.


comitatoprocanne@oggiweb.com

http://www.comitatoprocanne.com

Fonte: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - 16/02/2007

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16 febbraio 2007

AA.VV. Itinerari turistico-archeologici del Friuli Venezia Giulia

Ben 21 itinerari per scoprire l'archeologia del Friuli Venezia Giulia. Li ha proposti la Società Friulana di Archeologia che, in collaborazione con l'assessorato regionale al turismo, ha realizzato una vera e propria guida tascabile.

È un prezioso vademecum che esplora i siti archeologici da Aquileia fino alle località ancora poco conosciute, delineando i poli di interesse attraverso itinerari facilmente fruibili da turisti, curiosi e appassionati. I siti sono raggruppati in ventuno percorsi principali che interessano l'intero territorio regionale, dai Colli del Friuli Centrale a Spilimbergo, dalle terre dei Magredi all'Isontino, fino alla Costiera triestina.

La guida è stata presentata alla nona edizione della Borsa Mediterranea del Turismo archeologico a Paestum (Sa), corredata delle informazioni utili a incuriosire e a soddisfare il desiderio di conoscenza degli addetti ai lavori, invitando a un turismo alternativo nell'estremo Nordest italiano.

A partire dal famoso Foro Romano di Aquileia la guida costruisce un percorso tra siti archeologici ancora tutti da scoprire per il grande pubblico. A partire dallo scavo di Misincinis, una frazione di Paularo, dove una campagna di scavi effettuata tra il '96 e il '99 ha fatto emergere una necropoli dell'età del Ferro, nella quale sono venute alla luce ben 105 tombe con ossa combuste in urne di ceramica, corredi funebri e soprattutto oggetti di ornamento. Un ritrovamento che sembra testimoniare chiaramente il contatto con gli ambienti celtici da parte delle popolazioni friulane del VIII e IV secolo a.C.. La torre romana di Verzegnis (XII-XIII sec d.C), rappresenta l'ideale proseguimento del cammino archeologico. Situata sulla sommità del colle Mazéit, la torre, che domina verso Nord lo sbocco della valle del But nel fiume Tagliamento, rientra nel sistema di fortificazioni dell'Impero Romano a difesa dei valichi alpini, e aveva un importantissimo ruolo di controllo sulle possibili ondate di invasori nella pianura friulana. Proseguendo verso la montagna carnica, uno stop si impone ad Ovaro.

Ecco i 21 itinerari:
- Udine, capitale del Friuli;
- Colli del Friuli Centrale - 1;
- Colli del Friuli Centrale - 2;
- Il Gemonese e lungo la via per il Norico;
- Tolmezzo e dintorni;
- L'alta valle del Tagliamento;
- La valle del But;
- La terra dei Castelli;
- Cividale e le Valli del Natisone;
- L'isontino;
- Sentinelle di pianura;
- Aquileia e Grado romane;
- Aquileia, San Canzian d'Isonzo e Grado paleocristiane;
- Lungo la via romana da Aquileia a Tergeste;
- la costiera triestina;
- Trieste, capoluogo della regione, verso la costa Istriana;
- Terra di risorgiva;
- Castellieri e cortine di pianura;
- I territori lungo il Tagliamento;
- Pordenone ed il portogruarese;
- Spilimbergo e le terre dei magredi.

sfaud@archeofriuli.it

Fonte: Società Friulana di Archeologia

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14 febbraio 2007

Ravenna. "Felix Ravenna. La croce, la spada, la vela: l'alto Adriatico fra V e VI secolo"

dal 10 marzo al 7 ottobre 2007

Tesori artistici, mosaici, gemme e gioielli preziosi per raccontare un'antica capitale nel periodo del suo massimo splendore.
Si preannuncia come un grande evento Felix Ravenna. La croce, la spada, la vela: l'alto Adriatico fra V e VI secolo, la mostra appena presentata che nel Complesso di San Niccolò ripercorrerà, grazie ai molti reperti riemersi dagli scavi in città e nel territorio circostante, la storia di Ravenna.
Quando, come capitale dell'impero romano (anno 406) e poi centro di prim'ordine del dominio bizantino (540), era protagonista dell'arte e della cultura, nonché crocevia per i traffici commerciali con tutto il bacino del Mediterraneo.
La mostra, curata da Carlo Bertelli e Andrea Augenti, prelude alla costruzione di un parco archeologico e di un museo, la cui apertura è prevista per il 2010.

Info:
dal 10 marzo al 7 ottobre 2007
Complesso di San Nicolò - Via Rondinelli 6 - Ravenna
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 10 alle 18.30
Catalogo Skira
054436136 / 0544213371

Fonte: "Exibart on line" - 12/02/2007

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12 febbraio 2007

Ritrovata Amyclae, l'antica città scomparsa nel IV sec. a.C.

La scoperta, presentata sul nuovo numero della rivista "Archeologia Viva", è stata fatta da un tandem di archeologi: Lorenzo Quilici dell'Università di Bologna e Stefania Quilici Gigli dell'Università di Napoli, dopo una serie di indagini sul campo con i loro studenti. Durante gli scavi sono tornati in superficie le rovine di alcune case e una parte delle gigantesche mura. Molti autori latini ricordano Amyclae nei loro testi, parlandone come di una città mitica di cui già ai loro tempi si erano perse le tracce. Fra questi, Plinio il Vecchio che parlando del famoso vino Cecubo afferma che il vitigno era coltivato nella zona del golfo di Amyclae, diventato oggi la piana di Fondi. Altri autori latini riferiscono che la città sarebbe stata fondata, come Taranto, da un gruppo di spartani, con l'aiuto di divinità e personaggi mitici. La fine stessa di Amyclae veniva ricordata nel mondo antico come un evento macabro, con gli abitanti sterminati da migliaia di serpenti usciti dalle paludi. La dottrina pitagorica, ereditata dagli spartani, vietava di uccidere gli animali, e gli abitanti del centro sarebbero sarebbero stati sterminati dai serpenti proliferati nelle paludi circostanti. Una leggenda, ovviamente. Resta un mistero il motivo per cui il centro, prosperato fra VI e IV sec. a.C., sia finito nell'oblio già anticamente. L'ipotesi degli archeologi è che il pianoro dove sorgeva la città è raggiungibile dopo una lunga arrampicata e che le rovine sono rimaste mimetizzate fra le rocce della montagna e le terrazze agricole. I resti occupano una superficie molto vasta. Ma perchè Amyclae fu abbandonata? "I serpenti c'entrano ben poco - dice il professor Quilici - Quando Roma divenne padrona della Penisola controllando il territorio e assicurando il proprio ordine, gli abitanti della città sul monte trovarono inutile continuare a vivere in un luogo così faticoso da raggiungere e si trasferirono nella pianura sottostante dove si sviluppò la città romana di Fondi. E Amyclae divenne leggenda". Oggi la leggenda ritorna.

Fonte: "E Polis Roma" - 12/02/2007 - Autore: Paolo Anastasio

10 febbraio 2007

Elisabetta Gagetti: "Preziose sculture di età ellenistica e romana"

Preziose sculture di età ellenistica e romana

Collana: «Il Filarete. Pubblicazioni della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Milano» 240
16 x 23,5 cm – pagg. 712 + Tavv. – 2006 – ISBN 978-88-7916-325-5
€ 65,00

Le 'preziose sculture' costituiscono una produzione di arte suntuaria che si colloca sul confine tra glittica e scultura. Vere e proprie statuette a tutto tondo, anche se di piccolo formato, le 'preziose sculture' sono attestate in numerosi materiali non metallici di pregio: in maggior parte le pietre più tipiche della glittica ellenistico­romana, ma anche l'avorio e l'ambra. L'indagine sulle fonti letterarie greche e latine mostra che nell'antichità di tali materiali interessavano, oltre che le caratteristiche fisiche e le provenienze, le qualità simboliche e magiche: l'analisi del rapporto materiale/soggetto ha infatti mostrato alcune significative ricorrenze. La costituzione del corpus delle 'preziose sculture' ha portato al censimento di oltre quattrocentocinquanta statuette, alcune ancora inedite, databili tra l'età ellenistica e l'età tardoantica. I temi figurativi spaziano entro un ampio ventaglio, ma si addensano sempre attorno ad alcuni nuclei principali: il ritratto di sovrani, di personaggi oggi ignoti, di intellettuali; la raffigurazione di divinità e di figure del mito, che spesso assume la forma di replica miniaturistica di statue celebri; immagini correlate nel mondo romano all'idea di vittoria militare; leggere e gustose scene di genere. Poiché valore della materia, pregio della lavorazione, bellezza e rarità hanno presto causato la ricerca collezionistica delle 'preziose sculture' e quindi il loro distacco dall'ambito originario, si è cercato di ricontestualizzarne il maggior numero, circa un terzo del corpus. L'analisi delle possibili funzioni delle 'preziose sculture' ne pone in luce l'impiego soprattutto come simboli del potere e del culto imperiale; come rappresentazioni divine collocate in santuari pubblici, in ambienti privati o nei larari; come ornamenti di lusso per ambienti di rappresentanza, in un intreccio tra artigianato d'arte, diffusione di ideologie e ostentazione di rango oggi significativo nella ricerca archeologica.


SOMMARIO

I. Storia degli studi

II. I materiali: le fonti antiche e i realia archeologici
1. Minerali: calcedoni, alabastro, quarzi, lapislazzuli, steatite, aragonite, acquamarina, diaspro, fluorite, granato, olivina, turchese
2. Materiali organici: ambra, avorio, giaietto, corallo

III. I soggetti
1. Organizzazione del corpus
2. Il ritratto (2.1. Il ritratto dinastico: l'età dei basileis - 2.2. Il ritratto dinastico: Roma. I principes e i membri della domus Augusta - 2.3. Ritratti senza nome)
3. Gli dèi e le figure del mito (3.1. Gli 'dèi maggiori': Apollo e le Muse, Bacco e il suo corteggio, Cerere, Mercurio, Minerva - 3.2. Venere e il suo mondo - 3.3. Un 'eroe domestico': Ercole - 3.4. Un eroe salutare e la sua cerchia: Esculapio e Telesforo - 3.5. Le divinità egiziane: Serapide, Iside, Arpocrate, Eutenia, Nilus, Sfinge - 3.6. Le divinità orientali: Cibele, Attis, Diana Efesia, Sabazio - 3.7. Tyche/Fortuna - 3.8. Amanti nel mito: Psiche, Ganimede - 3.9. Eytycheis kairoi: genii stagionali - 3.10 Teste di dee)
4. Immagini di vittoria:vittorie, barbari, aquile e trofei
5. Immagini di intellettuali
6. Opus nobile
7. Scene di genere
8. Incerta

IV. Le funzioni
1. Sceptrum
2. Corona
3. Effigies sacratae in delubro vel in cubiculis (3.1. Et inde factam statuam Arsinoae ... sacratam in delubro - 3.2. Quae dono a me ... data inter cubicoli lares colitur)
4. Lararia
5. Ornamenta tricliniaria (5.1. Triumphus - 5.2. Parvus videri sentirique ingens - 5.3. Nugae)
6. Ornamenta muliebria

Tabelle e grafici

Appendice I. Le provenienze
1. I siti
2. I contesti

Appendice II. Riprese, copie e invenzioni dall'antico

Appendice III. Addenda

Abbreviazioni
Riferimenti bibliografici
Elenco delle tavole e crediti iconografici
Tavole

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08 febbraio 2007

AA.VV. Annuario dei Beni Culturali 2006/2007 – II Edizione


DESTINATARI:
L'Annuario, giunto alla sua II edizione, è lo strumento indispensabile per gli operatori professionali del settore "Beni Culturali".

CONTENUTO:
I numeri di telefono, fax, e-mail, i siti web di oltre 1600 aziende del settore, di 370 enti ministeriali periferici e centrali, di associazioni, di 400 enti e scuole di formazione, di oltre 300 istituti culturali e di ricerca, degli organi di controllo e tutela, dei professionisti e degli eventi di rilievo nazionale.

FORMATO:
L'Annuario, 408 pagine, è stato stampato nel pratico formato 12 cm x 21 cm che ne rende agevole l'utilizzo riducendo al minimo l'ingombro. La consultazione è stata semplificata attraverso la suddivisione in macrocategorie in modo da poter reperire, con facilità e immediatezza l'Ente, l'Associazione o l'Azienda desiderata.

INDICE
- Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Amministrazione Centrale; Istituti Centrali; Istituti afferenti al MI.B.A.C.; Archivi di Stato; Biblioteche Statali; Direzioni regionali per i beni paesaggistici; Soprintendenze archeologiche; Soprintendenze archivistiche; Soprintendenze per i beni architettonici e per il paesaggio; Soprintendenze per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico; Soprintendenze speciali per i poli museali; Soprintendenze delle Regioni Autonome; Uffici esportazione di oggetti di arte antica, medievale, moderna.

- Organi di Controllo e Tutela
Carabinieri - Nuclei Tutela Patrimonio Culturale; Guardia di Finanza - Gruppo Tutela Patrimonio Archeologico.

- Assessorati Regionali

- Associazioni
Associazioni professionali; Associazioni di rilievo nazionale; Organi di tutela professionale.

- Formazione
(Accademie di Belle Arti; Accademie di Belle Arti legalmente riconosciute; Altre Accademie; Conservatori Musicali; Istituti Musicali pareggiati; Istituti per il Restauro; Istituti Superiori per le Industrie Artistiche - ISIA; Scuole Edili; Università: Facoltà - Dipartimenti - Corsi di Laurea - Scuole di Specializzazione).

- Istituti Culturali
Istituti Culturali di Rilievo Nazionale; Istituti Culturali Esteri in Italia; Istituti Italiani di Cultura all’Estero.

- Istituti di Ricerca

- Le Imprese
Allestimenti museali; Archeologia sperimentale; Archeologia subacquea; Archivi fotografici; Assicurazione opere d’arte; Audioguide; Catalogazione beni culturali; Consolidamenti statici; Consulenza e diagnostica per i beni culturali; Consulenza, organizzazione e comunicazione eventi; Dendrocronologia; Editoria specialistica; Formazione per i beni culturali; Fotografie per l’arte; Illuminazione beni culturali; Indagini geoarcheologiche; Materiali e strumentazione per il restauro; Merchandising museale; Ponteggi per il restauro; Produzioni multimediali; Restauro beni culturali; Rilievi Aerofotogrammetrici, Architettonici, Topografici; Scavi archeologici; Servizi per i beni culturali; Servizi per la cultura; Servizi per l’archeologia; Servizi per l’arte; Software e soluzioni GIS e SIT; Soluzioni informatiche per i beni culturali; Trasporto opere d’arte.

- I Professionisti

- Gli Eventi di Rilievo Nazionale

Info:
Edizione Agenzia Magna Graecia - Prezzo: € 27.50

Per acquisto, scrivi a: archeoshop@archeomedia.net

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05 febbraio 2007

Piana di Navelli (L'Aquila): spunta una nuova necropoli

Un'altra decina di tombe appartenenti alla necropoli di Centurelli, a Caporciano, saranno scavate nei prossimi dalla Soprintendenza. L'archeologo Vincenzo d'Ercole e la sua équipe, infatti, hanno individuato una nuova area della necropoli, ancora inesplorata, nella zona antistante a quella scavata nel 2005. Un sito diviso in due dalla costruzione della statale 17.

"Dalle prime indagini che sono state effettuate nei giorni scorsi, sul terreno antistante la necropoli di Centurelli sono emerse tracce di nuove tombe che, precedentemente, non erano state individuate", spiega il direttore dello scavo, Vincenzo d'Ercole. "Con ogni probabilità si tratta di un'altra parte della stessa necropoli che è stata divisa in due dalla strada statale". Una situazione simile si era già verificata lo scorso anno con il ritrovamento di un importante edificio sacro diviso a metà dall'asfalto, nella zona tra Caporciano e San Pio delle Camere, in località Diamante, sulla piana di Navelli. "Purtroppo quando fu realizzata la statale 17 non si pensò ai possibili danni archeologici", continua d'Ercole. "La strada, infatti, ha diviso alcuni siti in due parti. Gli scavi condotti nella zona, comunque, per noi rappresentano una grande occasione. Adesso ci troviamo di fronte ad un'altra decina di tombe che potrebbero riservare ancora grandi scoperte". La necropoli di Caporciano si trova nelle vicinanze della chiesa di Santa Maria di Centurelli ed è stata portata alla luce per la prima volta nell'estate del 2005 in occasione dei lavori per la messa in sicurezza della statale 17 effettuati dall'Anas. La necropoli è composta da tombe a fossa e tombe a camera risalenti al periodo compreso tra l'VIII e il II secolo a.C. In particolare sono state trovate 67 tombe a fossa quasi tutte di età arcaica (VIII-VI secolo a.C.) e alcune tombe a camera di età ellenistica, tutte ricche di importanti corredi funerari. Tra i reperti emersi, alcuni spiccano per la loro preziosità. In particolare, nella tomba numero 51, nella quale era stata deposta una bambina, è stata trovata una pregiatissima collana con un pendente in pasta vitrea di provenienza cartaginese risalente al IV secolo a.C. Nella sepoltura di un guerriero (numero 23), invece, è stato portato alla luce un corredo molto ricco composto da spade di bronzo, lance e ramponi da montagna di ferro.


Fonte: "Il Centro-L'Aquila" - 05/02/2007 - Autore: Michela Corridore

03 febbraio 2007

Roma. Corso speciale "Instrumentum domesticum della Tarda Antichità e dell’Alto Medioevo"

dal 5 al 16 marzo 2007

PROGRAMMA DELLE LEZIONI:

- lunedì 5 marzo, ore 14.30: Philippe Pergola, Presentazione del corso; Lucia Saguì, I vetri;

- martedì 6 marzo, ore 14.30: Tommaso Bertoldi, Le anfore;

- mercoledì 7 marzo, ore 14.30: Gianluca Soricelli, La ceramica fine da mensa e da cucina di produzione africana;

- Venerdì 9 marzo, ore 14.30: Gianfranco De Rossi, Le lucerne fittili; Helga Di Giuseppe, L'instrumentum tessile;

- lunedì 12 marzo, ore 14.30: Giorgio Nestori, La fotografia archeologica; Rossana Martorelli, Oreficerie ed oggetti metallici;

- martedì 13 marzo, ore 14.30: Gloria Olcese, Archeometria della ceramica; Francesca Diosono, L'instrumentum ligneo;

- mercoledì 14 marzo, ore 14.30: Maria Cristina Molinari, La monetazione tardoantica; Ilaria De Luca - Fulvio Coletti, La ceramica invetriata;

- venerdì 16 marzo, ore 14.30: Gianfranco De Rossi, Laboratorio di riconoscimento delle classi di materiali; Francesca Di Renzo , Il disegno archeologico dei reperti.

Iscrizioni:
Le iscrizioni sono aperte fino ad esaurimento dei 40 posti disponibili. Il Corso è riservato agli studenti ordinari, e dottorandi del P.I.A.C., e ad esterni. Requisito minimo è la laurea in materie archeologiche. E' possibile concordare l'iscrizione a singole lezioni del Corso, con rilascio di relativo attestato. L'iscrizione deve comunque avvenire entro il 28 febbraio, con relativo pagamento della quota.
Le iscrizioni si effettuano presso la Segreteria dell'Istituto il lunedì ed il giovedì dalle 9.00 alle 18.00, il martedì, mercoledì e venerdì dalle 9,00 alle 12,30.

Quota di iscrizione: Studenti ordinari e Dottorandi P.I.A.C.: € 100; Partecipanti esterni € 145; Singola lezione € 35;

Il Corso, in lingua italiana, ha inizio lunedì 5 marzo. Le lezioni, della durata di quattro ore, si terranno nella sede dell'Istituto.

Attestato: Al termine del ciclo di lezioni verrà rilasciato un attestato di partecipazione alle 35 ore del Corso; gli iscritti sono tenuti a frequentare tutte le lezioni. Non è prevista altra forma di attestato.

Info:
dott. Gianfranco De Rossi nella sede dell'Istituto, previo appuntamento presso la Segreteria, o mail: gderossi@interfree.it

PONTIFICIO ISTITUTO DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA - ANNO IX
Roma, Via Napoleone III, 1 - 00185 ROMA
TEL. 06/44 65 574 – FAX 06/44 69 197

piac@piac.it http://www.piac.it

01 febbraio 2007

Roma. Domus Aurea, restauri a porte aperte

Dal 6 febbraio sarà possibile visitare i cantieri. Gruppi di 20 visitatori con elmetti ogni mezz'ora tutti i giorni.

Domus Aurea, restauri a porte aperte. Quelli che turisti e romani potranno visitare quotidianamente a partire dal 6 febbraio, con prenotazione obbligatoria. Le prove generali a Colle Oppio si sono svolte ieri: accompagnati da un esperto del settore oppure da un archeologo, dal lunedì al venerdì i visitatori potranno passeggiare lungo il corridoio aperto dai restauratori per trenta minuti (visite organizzate dalla Pierreci in collaborazione con la Soprintendenza). Ci sarà posto per una introduzione storica, dopodiché saranno illustrate le varie fasi dei lavori e, infine, ci sarà posto anche per una minuziosa descrizione degli affreschi. Armati di elmetto - visto che il luogo è a rischio crolli - i componenti del gruppo si faranno largo tra i ponteggi, riscoprendo la casa di Nerone. Come avvenne nel Quattrocento quando una decina di curiosi appassionati di antichità, scoprirono il sito archeologico calandosi dall'alto, nelle volte ancora interrate. "Evitiamo la richiesta di altri fondi per la Domus Aurea - ha commentato il Soprintendente Angelo Bottini - Comunque il ministro per i Beni Culturali Rutelli ci ha già dimostrato la sua attenzione e, soprattutto, ha garantito che una volta completato questo lotto ci saranno finanziamenti disponibili anche per tutti gli altri lotti". Bisognerà aspettare ancora qualche anno, prima di avere libero accesso a tutti e 150 gli ambienti della Domus - le volte a botte sono alte otto metri - visto che per il momento ci sarà bisogno di attendere l'arrivo di ulteriori finanziamenti. "E' sempre rimasta chiusa al pubblico - ha avvertito l'architetto Pia Petrangeli, responsabile degli interventi tecnici all'interno della Domus Aurea - per una questione di sicurezza ma è nei nostri piani inserirla nel piano complessivo degli interventi".

Descrizione della Domus Aurea

Info:

dal 6 febbraio 2007
Roma, Viale della Domus Aurea 1 (Parco del Colle Oppio)
Prenotazioni visite: 0639967700
Visite: lunedì-sabato h. 9-13,30/14,30-17

Fonte: “Il Tempo” - 01/02/2007 – Autore: Simona Caporilli