ARCHEOBLOG

Giornale archeologico e culturale costantemente aggiornato con le ultime notizie e gli ultimi approfondimenti storico-archeologici



28 gennaio 2008

AA.VV. 73 Musei

Con i saggi introduttivi di Maurizio Di Puolo, Luca Basso Peressut, Maria Clara Ruggieri Tricoli, Valeria Minucciani e Mario Mastropietro, il libro introduce il lettore alle diverse tipologie di museo e ne indaga le caratteristiche e le problematiche salienti.
Divisi in 7 differenti aree tematiche introdotte dai saggi degli autori, 73 progetti museali sono presentati in schede che rimandano ad una approfondita documentazione iconografica contenuta nel cd-rom allegato.
Una ingente mole di immagini di facile consultazione che completa un approccio critico al progetto museale altrimenti difficilmente raggiungibile e che permette una diversa fruizione divulgativa e didattica.
Prendendo spunto dalla rivista Exporre - Trimestrale di cultura intorno all'exhibition design -, questo libro raccoglie i più significativi progetti museali indagati in 20 anni di pubblicazioni che hanno valso alla rivista il riconoscimento del Politecnico di Milano come pubblicazione del più alto valore scientifico secondo la classificazione ISI - Institute for Scientific Informations.

Il museo come luogo, come collezione, come medium. Luogo della messa in mostra di oggetti, il museo è condizionato nelle sue forme e nelle sue funzioni dagli oggetti stessi, dal significato che questi oggetti hanno avuto nel loro tempo e da quanto ancora oggi quegli oggetti rappresentano. Materiali significanti che vanno conservati, studiati, esposti, mediati, comunicati, spiegati.
Arte moderna, Arte antica, Archeologia sono solo le prime categorie di oggetti del passato a cui pensiamo quando pensiamo a un museo.
Questo volume comprende invece altri elementi e tipologie museali: gli ecomusei, i musei della città, i musei scientifici e tecnologici, i musei aziendali, quelli religiosi. Musei dove non solo gli oggetti, ma la storia stessa, l'identità, la cultura, i luoghi degli uomini sono messi in mostra comportando di volta in volta differenti approcci museologici e museografici.

Info:
Edizioni Lybra Immagine di Mario Mastropietro snc  - Via A. Saffi 7 - 20123 Milano - Italia
Tel. +39.02.48000818 - Fax +39.02.48012748
Pagine 96 / Oltre 2000 ill. in cd-rom allegato/ Formato 24x28 / Isbn 978-88-8223-091-3 / Euro 25,00

lybra@lybra.it

Fonte: http://www.lybra.it

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21 gennaio 2008

Castel Madama (RM). Workshop internazionale "Progettare il paesaggio archeologico"

23 gennaio 2008 - 20 marzo 2008 

PROGRAMMA DEL WORKSHOP
13 Gennaio Castel Madama, sopralluogo alle aree di progetto
15 Gennaio, ore 14.30 Roma, Via della Gatta n. 6, G. Strappa, A. Camiz presentazione dei temi di studio agli studenti della University of Miami: incontro con gli studenti della Facoltà di Architettura "Valle Giulia"
23 Gennaio Castel Madama, Castello Orsini, convegno di apertura "Progettare il paesaggio costruito" (vedi programma)
24, 25, 26 Gennaio Castel Madama, sopralluoghi e attività di progettazione nelle aule del Castello Orsini. Attività di studio presso l'Archivio Storico Comunale. Pasti nei locali del Castello Orsini, eventi serali organizzati dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Castel Madama.
27 Gennaio - 15 Febbraio Roma, lavoro dei gruppi nelle sedi delle due Facoltà. Incontri ed attività comuni.
9 Febbraio Gallicano nel Lazio, visita al tracciato sotterraneo degli acquedotti con l'archeologo Benedetta Adembri
16 Febbraio Roma, via della Gatta 6, preliminary review dei progetti
19 Febbbraio Castel Madama, visita agli acquedotti con il prof. Jacob Brillhart e con il Centro Ricerche Sotterranee "Egeria"
20 Marzo Castel Madama, final review, presentazione pubblica dei progetti
22 Aprile Consegna definitiva dei progetti (primo appello d'esame)

PROGRAMMA DEL CONVEGNO
PROGETTARE IL PAESAGGIO ARCHEOLOGICO
DESIGNING THE ARCHAEOLOGICAL LANDSCAPE

23 Gennaio Castel Madama, Castello Orsini - Sala Baronale
ore 9,30 Sessione introduttiva (chairman ALESSANDRO CAMIZ)

GIUSEPPE SALINETTI (Sindaco del Comune di Castel Madama)
BENEDETTO TODARO (Preside della Facoltà di Architettura "Valle Giulia")
FRANCO CERVI (Presidente Co.Tra.L. S.p.A.)
FABRIZIO GAROFOLI (Sindaco del Comune di S. Gregorio da Sassola)
AMEDEO ROSSI (Sindaco del Comune di S. Vito Romano)
FRANCO VICINANZA (Assessore alla Cultura del Comune di Nerola)
BEATRICE SFORZA (Assessore alla Cultura del Comune di Vivaro Romano)
ARMANDO PISTOIA (Assessore alla Cultura del Comune di Castel Madama)
DINA SALINETTI (Consigliere, delega rapporti con l'Università del Comune di Castel Madama)
VITTORIO MANCINI (Presidente della IX Comunità Montana del Lazio)
RICHARD V. MOORE (Direttore del Dipartimento di Architettura e Costruzione ARCOS)
GIOVANNI CARAPELLA (Presidente della commissione Lavori Pubblici della Regione Lazio)
VIRGINIAROSSINI (Ordine degli Architetti P. P. C. di Roma e Provincia)
GIORGIO FABRETTI (Presidente del Fondo Fabretti)
SARA DEL GOBBO (Provincia di Roma, Dip. V. Serv. Ambiente Uff. sviluppo sostenibile)
VINCENZO VITA (Assessore alle Politiche Culturali e ai sistemi informativi territoriali della Provincia di Roma)
ore 11,00 Interventi (chairman GIUSEPPE STRAPPA)
SPIRIDIONE CURUNI (Sapienza Università di Roma) Progetto e piano di restauro in area archeologica
ERNESTO D'ALFONSO (Politecnico di Milano) L'architettura dell'acqua: un caso emblematico, Tivoli
CARMEN GUERRERO (University of Miami) The Forma Urbis Romae Museum
LUIGI FRANCIOSINI (Università di Roma Tre) Didattica di architettura e archeologia
PIERFEDERICOCALIARI (Politecnico di Milano) Sperimentazioni progettuali in area archeologica: Il Premio Piranesi
GIANCARLO PALMERIO (Sapienza Università di Roma) Progetto di restauro dell'Acquedotto Felice a Roma
PIERO MEOGROSSI (Soprintendenza Archeologica di Roma) Il restauro di una diramazione dell'Anio novus nella villa dei Quintili
JACOPO FEDI (Vicepresidente di RomaEnergia) L'illuminazione delle aree archeologiche: l'esperienza di RomaEnergia
ACHILLE MARIA IPPOLITO (Presidente Corso di Laurea in "Progettazione e gestione dell'ambiente" della Sapienza Università di Roma) Il ruolo del Parco urbano contemporaneo
GUGLIELMO VILLA (Sapienza Università di Roma) Tra storia e ambiente: il parco come strumento per la tutela integrata del territorio
ANNA MARIA RAMIERI (Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma) Raffaele Fabretti: il primo studioso degli antichi acquedotti romani
ore 13,30 Pausa pranzo - Buffet
ore 15,00 Interventi (chairman SPIRIDIONE CURUNI)

GIUSEPPE STRAPPA (Sapienza Università di Roma) L'organismo urbano di Castel Madama
FULVIO CAIROLI GIULIANI (Dipartimento di Scienze Storiche, Archeologiche e Antropologiche dell'Antichità, Sapienza Università di Roma) Problemi degli interventi in territorio archeologico.
ZACCARIAMARI (Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio) Gli antichi acquedotti aniensi: dalle fonti letterarie alla documentazione archeologica
ALESSANDROGUIDI - SILVIA FESTUCCIA (Università degli studi di Verona) La media valle dell'Aniene dall'Eneolitico alla prima età del ferro
DANILO MAZZOLENI (Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana) L'importanza delle testimonianze epigrafiche per le ricerche sul territorio
BENEDETTAADEMBRI - MARCO PLACIDI (Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio) Nuove acquisizioni sul tracciato sotterraneo degli acquedotti nel Comune di Gallicano nel Lazio
ANDREA SCHIAPPELLI (Archeologo, Società Cooperativa Matrix 96) Per un parco delle sorgenti a Vivaro Romano
CARLO GERMANI (Centro Ricerche Sotterranee "Egeria") La carta degli antichi acquedotti italiani, un progetto della Società Speleologica Italiana
ALESSANDRO CAMIZ (Sapienza Università di Roma) Il seminario "archeologia e progetto" del laboratorio di sintesi finale

Link: http://w3.uniroma1.it/labcm

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16 gennaio 2008

Finale Ligure (SV). Ciclo di incontri "Liguria e Liguri in età romana: le conseguenze della conquista"

11 gennaio 2008 - 29 febbraio 2008 

"Liguria e Liguri in età romana: le conseguenze della conquista"
Ciclo di incontri promossi da Università delle Tre Età di Finale Ligure e Museo Archeologico del Finale - Istituto Internazionale di Studi Liguri, sezione Finalese

11 gennaio - 29 febbraio 2008
Lezioni al Venerdì, ore: 17:00
Sede: Sala "Gallesio", via Tommaso Pertica 24, Finale Ligure (SV)

Il Corso, in otto incontri, affronterà la conquista da parte dei Romani dell'antica Liguria, evidenziando le conseguenze sociali, culturali e di costume di tale avvenimento. Sarà un'occasione per ripercorrere i momenti di scontro e i luoghi di guerra con Roma, i nuovi assetti territoriali, la nascita d'importanti città e centri commerciali, la realizzazione di un nuovo sistema di viabilità, fino al riordinamento imperiale. Particolare attenzione sarà dedicata alla Liguria di Ponente e alle più recenti indagini e scoperte archeologiche. Il Corso è coordinato dal dott. Andrea De Pascale, Conservatore del Museo Archeologico del Finale.

11 Gennaio 2008
"I Liguri tra invasioni galliche e guerre con Roma. Introduzione al corso".
Dott. Andrea De Pascale: Museo Archeologico del Finale.

18 Gennaio 2008
"La Liguria romana: il territorio e le città".
Prof. Giovanni Mennella: Università degli Studi di Genova – Ist. Int. di Studi Liguri.

25 Gennaio 2008
"I mezzi di trasporto in età romana".
Dott. Lorenzo Ansaldo: Istituto Internazionale di Studi Liguri.

01 Febbraio 2008
"Albintimilium e le rotte commerciali marittime nella Liguria romana".
Dott. Gian Piero Martino: Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria.

08 Febbraio 2008
"Albingaunum: una città romana della Liguria di Ponente".
Dott. Bruno Massabò: Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria.

15 Febbraio 2008
"Vada Sabatia. Nuove scoperte sull'insediamento romano".
Dott.sa Francesca Bulgarelli: Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria.

22 Febbraio 2008
"La Via Iulia Augusta e i ponti romani della Val Ponci".
Dott.sa. Francesca Bulgarelli: Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria.

29 Febbraio 2008
"La fine del mondo antico in Liguria".
Prof. Giovanni Murialdo: Istituto Internazionale di Studi Liguri.

Località della manifestazione

Sala "Gallesio", via Tommaso Pertica 24, Finale Ligure (SV)

Link: http://www.museoarcheofinale.it

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14 gennaio 2008

Venezia. Mostra "Roma e i barbari, la nascita di un nuovo mondo"

1700 oggetti in mostra per uno storico puzzle a cavallo tra le campagne di Cesare e il secondo millennio: a Palazzo Grassi, dal 26 gennaio, arriva Roma e i Barbari.
Da dentro del Contemporaneo nell’arte, Palazzo Grassi diviene temporaneamente sede espositiva di un percorso importante nella storia, un ampio periodo della durata di mille anni, in cui si è formata l’identità del continente europeo.
Roma e i Barbari, la nascita di un nuovo mondo, l’ultima mostra legata alla guida di Jean-Jacques Aillagon, vuole proporre una visione differente di questi mille anni decisivi per quell’entità geografica oggi chiamata Europa, che troppo spesso celebra radici greche, romane ed ebraico-cristiane, scordando le proprie origini barbare, peraltro assai potenti e determinanti.
La mostra si concentra sui fenomeni che toccano più direttamente i territori dell’Europa occidentale, senza tralasciare i processi che, partendo dall’Oriente, hanno interessato anche l’Occidente.
Non va scordato il ruolo svolto dal Mediterraneo, fino all’avvento del mondo arabo musulmano, di ‘bacino’ naturale per un continuo scambio di uomini, merci e idee da Est a Ovest.
L’espansione in Europa, Africa, Asia ha permesso che l’impero Romano entrasse in contatto con altri popoli, sia testimoni di grandi civiltà come gli Egizi e i Persiani, sia dei cosiddetti Barbari.
I Romani, come prima avevano fatto i Greci, per barbari intendevano coloro di cui non comprendevano la lingua e che non erano organizzati in aggregati urbani e imperi territorialmente stabili.
Il rapporto di Roma con tali popolazioni era spesso caratterizzato dall’approccio tipico del dominatore con il sottomesso, come ricorda gran parte dell’iconografia imperiale romana.
Spesso però gli stessi barbari erano fautori di importanti vittorie sul piano militare.
Nel corso di più secoli, questo confronto ha significato per l’Impero la necessità di essere costantemente all’erta, tuttavia ciò ha permesso un’osmosi molto feconda tra il mondo romano e i differenti mondi barbari, creando nell’Impero un modello di civiltà aperta, quasi ‘accogliente’ nei confronti delle diversità di credo e usanze.
Roma diviene quindi un melting pot di popoli differenti, senza preclusioni verso l’accesso alle più alte cariche…
L’esposizione veneziana raccoglie circa 1700 oggetti, frutto della collaborazione tra Palazzo Grassi, l’Ecole Française de Rome, e la Kunst-und Ausstellungshalle di Bonn; sono circa 200 i prestatori provenienti da 24 paesi d’Europa, dagli Stati Uniti e dall’Africa, per quanto riguarda i prestiti tunisini relativi al regno vandalo di Cartagine.
Molti degli oggetti esposti sono considerati dei tesori nazionali; è il caso per esempio del tesoro di Beja in Portogallo, del reliquiario esagonale di Conques, o del tesoro di Childerico, conservato alla Biblioteca Nazionale Francese a Parigi, dell’evangeliario di Notger in Belgio, del ritratto presunto di Amalasunta conservato al Museo del Bargello a Firenze.
Numerosi sono gli oggetti presentati, come ad esempio il cofanetto di Teodorico, che per la prima volta dopo 1400 anni lascerà l’abbazia di Saint-Maurice in Svizzera per la mostra.
Alcuni di questi reperti sono frutto di scoperte recenti, come ad esempio il piede monumentale in bronzo di Clermont-Ferrand o il tesoro della tomba della dama di Grez-Doiceau di Namur, o ancora la lancia da parata di Cutry (Moselle, Francia).
Notevole è anche la presenza in mostra degli Scettri del Palatino (Roma), recentemente ritrovati.
Accanto agli oggetti archeologici è da segnalare che la mostra raccoglie rarissimi documenti manoscritti, tra i quali il Book of Mulling, gli evangeliari di Saint-Vaast e di Marmoutier, nonché il manoscritto di un Vangelo secondo San Giovanni in miniatura copiato in Italia tra il V ed il VI secolo.

Data Inizio: 26/01/2008
Data Fine: 20/07/2008
Costo del biglietto: 10,00 euro
Prenotazione: Facoltativa
Città: Venezia
Luogo: Palazzo Grassi
Indirizzo: Campo San Samuele
Telefono: 041.5231680
Sito Web: http://www.palazzograssi.it/roma/teaser_roma.htm

Fonte: "MiBac - Ministero per i Beni e le Attività Culturali"

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12 gennaio 2008

Anna Maria Reggiani: Guida ai Musei e ai Siti Archeologici in Italia

Si chiama MiDA – Materiali d’Archeologia una nuova collana di quaderni di divulgazione dedicati esclusivamente all’archeologia. A cura di Anna Maria Reggiani, già Direttore Generale per i Beni Archeologici attualmente Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici per l’Abruzzo, MiDA nasce con l’esigenza di rispondere concretamente ad alcune problematiche legate ad un settore in profondo cambiamento.
Il primo numero della collana dal titolo “Guida ai Musei e ai Siti Archeologici in Italia”, è una vera e propria indagine - censimento di musei e siti archeologici accessibili al pubblico, gestiti dalle Soprintendenze Archeologiche o che fanno parte di circuiti visitabili, che offrono spunti per una politica culturale e turistica di nuova concezione. 
Il volume contiene anche una parte denominata “Il Museo Oggi” ed è un’analisi su come è cambiato il concetto di museo e sul perché si costruiscono ancora musei; e ancora quali sono le nuove frontiere degli allestimenti e cosa ci dicono oggi i dati statisti proprio nel campo dell’archeologia.
Una serie di saggi che offrono spunti per una politica culturale e turistica di fruizione del museo.

Con questa nuova iniziativa editoriale – spiega Reggiani – si intende fornire un contributo concreto alla promozione del patrimonio diffuso, iniziando dall’analisi e dal confronto fra varie situazioni. Una pubblicazione che affronta un campo ricco di iniziative e animato da un vivace dibattito che è lo specchio dell’interesse e della partecipazione delle istituzioni culturali e del pubblico”.
Per questo, il primo numero di MiDA focalizza l’attenzione anche su progetti didattici all’avanguardia, mettendo in evidenza a livello nazionale l’esperienza pilota fatta dalla Soprintendenza Archeologica Abruzzese con le scuole della regione.
C’è poi un’ampia e dettagliata sezione dedicata ai luoghi dell’archeologia in Italia che è un vero e proprio censimento di 450 siti archeologici.
Una ricerca questa – sottolinea Reggiani – condotta su base regionale, che evidenzia una dislocazione dei luoghi dell’archeologia non omogenea sul territorio nazionale, in quanto rispecchia la complessa stratificazione storica del nostro paese. Sul totale delle evidenze, balza agli occhi come la metà sia ubicata nel Lazio, dove nel 2006 si sono registrati quasi sei milioni di visitatori, e nella Campania, quasi cinque milioni i visitatori, che sono anche i detentori dei maggiori incassi. Infine si è tenuto conto anche di una serie di aree ad ingresso gratuito aperte su richiesta o per mezzo di un “assuntore di custodia”(figura atipica in via d’estinzione) che fanno salire il numero dei siti archeologici italiani”.

Fonte: "MiBAC - Ministero per i Beni e le Attività Culturali"

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09 gennaio 2008

Roma. Il Mitreo ritrovato

Tra anni fa, i partecipanti ad una visita guidata s'erano improvvisamente ritrovati al buio. L'incidente suonò come un campanello d'allarme per l'impianto elettrico e così il Mitreo di S.Prisca, uno dei luoghi più suggestivi dell'Aventino, fu chiuso al pubblico. Apparve indispensabile intervenire radicalmente e, oltre al rifacimento del sistema di illuminazione e alla messa in sicurezza del complesso, la Soprintendenza Archeologica di Roma dispose l'effettuazione di nuovi saggi di scavo negli ambienti circostanti il mitreo vero e proprio. Ultimati i lavori, il Mitreo di S.Prisca torna a offrirsi all'ammirazione del pubblico: ed è un'occasione da non perdere. Fra i numerosi santuari dedicati al culto di Mitra, il dio di origine iranica che ebbe grande diffusione anche nel mondo romano, il mitreo che si trova al di sotto della Basilica di S.Prisca è infatti uno di quelli che meglio ne conservano tutte le caratteristiche: la lunga sala nella quale gli iniziati celebravano il banchetto sacro, il recinto per il sacrificio delle vittime e, soprattutto, una delle più belle rappresentazioni del dio stesso, che compare in un gruppo in stucco policromo nell'atto di trascinare il toro destinato a essere immolato. Altra particolarità che distingue il monumento è la certezza della sua datazione: un'iscrizione che si conserva in prossimità della nicchia centrale della sala destinata al banchetto ci dice infatti che la costruzione del mitreo fu portata a termine il 20 novembre del 202 d.C.

Informazioni

Mitreo di S.Prisca - Roma, Via di S.Prisca, 8

Orario: visite guidate su prenotazione, la seconda e la quarta domenica di ogni mese, dalle 15.00 alle 18.00

Prenotazioni: tel. 06 39967700 - www.pierreci.it

Fonte: "Archeo" - Dicembre 2007 - Autore: Stefano Mammini

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06 gennaio 2008

UDINE. Habitus. Identità e integrazione nell'arco alpino orientale nell'antichità

Fino al 1 maggio 2008

Le antiche culture in terra friulana sono documentate nella mostra attraverso l'esposizione di elementi del vestiario, fibule in particolare per dimostrare il succedersi, ma anche la compresenza, di etnie diverse.

A questo proposito il Friuli è un'area interessante, coinvolta fin dall'età del Ferro nella cosiddetta "koiné adriatica" con cui ha in comune, ad esempio, la fibula del tipo Certosa, così chiamata dalla località presso Bologna dove nel 1869 si rinvenne un'importante necropoli etrusca.

Con la fondazione di Aquileia (181 a.C.) si irradiò nella regione altoadriatica il sistema di vita romano, tra cui il modo di vestire. Ma nonostante l'adozione di fogge identiche a quelle di Roma, in tutta l'Italia settentrionale si continuò a fare uso di fibule (sorta di spille per fermare gli abiti), in disuso in gran parte della Penisola.

Anche nelle province del Norico e della Pannonia (in parte corrispondenti alle attuali Austria, Slovenia e Ungheria) le donne mantennero le tradizionali fibule, leggermente diverse da regione a regione, come vediamo nelle stele che le rappresentano fino a tutto il II sec. d.C.

A partire da Marco Aurelio (161-180), che soggiornò ad Aquileia per la guerra contro i Marcomanni, compare nella regione friulana anche il tipo di fibula in uso fra i soldati, molti dei quali venivano dalla Germania.

Info:

Castello di Udine, Museo Archeologico, fino al 1 maggio 2008, tel. 0432 271591

Fonte: "Archeologia viva" - 01/01/2008

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