ARCHEOBLOG

Giornale archeologico e culturale costantemente aggiornato con le ultime notizie e gli ultimi approfondimenti storico-archeologici



31 marzo 2008

BAGNARIA ARSA (Ud). Sevegliano romana. Crocevia commerciale dai Celti ai Longobardi

dal 28 marzo al 28 giugno 2008

Il 28 marzo si aprirà, nella "Casa medievale" di Sevegliano, in comune di Bagnaria Arsa (UD), una mostra archeologica intitolata "Sevegliano romana. Crocevia commerciale dai Celti ai Longobardi".
Il titolo accomuna le popolazioni che in diversi momenti hanno dato un'impronta fondamentale al territorio, ovvero Veneti, Celti, Romani e Longobardi.
La mostra presenta una varietà di oggetti che rivelano la ricchezza del territorio, punto di riferimento divenuto essenziale per la comprensione della storia antica del Friuli, grazie alle indagini archeologiche che si sono susseguite nel tempo.

Le ragioni di una mostra
Gli scavi di Sevegliano, specialmente quelli dei primi anni Novanta, sono stati oggetto di numerose a approfondite analisi e per questo vantano già una cospicua bibliografia ricca di una trentina di contributi, alcuni dei quali sono stati editi in riviste e contesti non sempre facilmente accessibili, in Ungheria, Austria, Francia e negli Stati Uniti. Una parte del materiale, peraltro, finora non era stata edita e solo una piccola parte finora era stata esposta (una serie dei pezzi ricostruiti fu presentata anni fa nella sala consiliare del Municipio di Sevegliano insieme con una serie di ricostruzioni dell'apparato decorativo del tempietto). Era dunque quanto mai opportuno rendere pubblicamente ragione dell'importanza dello scavo attraverso un'ampia antologia del materiale recuperato, restaurato, classificato e reso presentabile. Alla mostra si accompagna un volume archeologico che illustra scientificamente i materiali e li colloca nel contesto della ricerca. Giova ricordare che le indagini sono state svolte prima con la più completa collaborazione della Soprintendenza e in seguito su concessione, grazie soprattutto all'aiuto di numerosissimi volontari che hanno reso possibile uno sforzo non indifferente.
Custodi dello straordinario archivio di testimonianze storiche e archeologiche costituito non solo dall'area di Sevegliano, ma in genere da tutto il territorio che si colloca ai lati del cardine massimo della centuriazione aquileiese, ovvero la strada da Aquileia a Palmanova, che sia pure con leggere deviazioni sopravvive ancor oggi, sono gli abitanti della zona, i quali hanno il vanto e la responsabilità di conservare e valorizzare questo patrimonio, preservandolo da spoliazioni e manomissioni. La mostra, e la pubblicazione che l'accompagna, costituiscono solo una tappa della conoscenza della storia dell'area, che si rivela essere uno dei nuclei più importanti per le vicende dell'intero Friuli. Si spera che in futuro ulteriori indagini ed esami ancora più approfonditi possano portare a nuove valutazioni ed acquisizioni.

Progetto scientifico e coordinamento esecutivo: Maurizio Buora.
Segreteria: Laura Milocco e Agostino Sechi.
Scelta del materiale e didascalizzazione: Ambra Betic, Giordana Marzullo, Massimo Lavarone.
Fotografie: Carlo Ciani (Civici Musei di Udine) e Claudio Marcon (Civici Musei di Udine).
Restauri: Veniero De Venz.
Allestimento: Denis G. De Tina, Veniero De Venz, Mariangela Buligatto, Paolo Tosolini, Marco Visintini.
Grafica: Anna Battiston.
Sito internet: Daniele Sechi.

Informazioni:
dal 28/03/2008 al 28/06/2008
Orari della mostra: sabato e domenica dalle 10,00 alle 12,30 e dalle 17,00 alle 20,00. Tel. 348 8915124.

segreteria@comune.bagnariaarsa.ud.it

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27 marzo 2008

Ferrara. RESTAURO 2008 – XV EDIZIONE

Dal 2 al 5 aprile 2008

Da mercoledì 2 a sabato 5 aprile 2008 il quartiere fieristico di Ferrara ospiterà la XV edizione di Restauro – Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali ed Ambientali la prima e unica rassegna in Italia interamente dedicata al Restauro, alla Conservazione e alla Tutela del patrimonio storico- artistico, architettonico e paesaggistico.

Quattro ricche giornate di eventi e approfondimenti per una formula fieristica capace di coniugare l’area commerciale ad una cospicua agenda di Convegni e Workshops.

302 Espositori - 36 convegni - 105 incontri tecnici - 9 mostre
Settori merceologici: restauro beni artistici e storici, restauro archeologico,  restauro conservativo e di consolidamento, prodotti e materiali per il restauro, attrezzature e servizi di rilevamento, servizi di diagnostica, strumentazioni e apparecchiature per il restauro, macchine e attrezzature per il restauro, tecnologie, strumentazioni di precisione e apparecchiature per il restauro, disinfezione, disinfestazione, sterilizzazione, trattamenti antitarlo, sicurezza, impiantistica,
pulizia e ripristino di superfici, allontanamento volatili, illuminotecnica per l'arte e l'architettura, multimedia e software, istituti ed enti di formazione professionale, associazioni, enti pubblici e privati, istituti di credito e fondazioni per l'arte, centri di ricerca e catalogazione, ambiente, tutela e recupero, turismo culturale, musei, gallerie, biblioteche, archivi, sistemi museali,
servizi, editoria.
In collaborazione con: Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna. Con il patrocinio di: Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Ministero degli Affari Esteri.

Info:
Sede: Quartiere Fieristico di Ferrara - Via della Fiera 11 - 44100 Ferrara - Tel. 0532/900713 - Uscita autostrada Ferrara Sud - Servizio gratuito Bus stazione FFSS / Fiera / Stazione FFSS ogni 30 minuti
Segreteria Organizzativa: ACROPOLI Srl - Viale Mercanzia, Blocco 2B Galleria A, 70 - 40050 Centergross (Bologna) - Tel. 051/6646832 - Fax  051/864313 - info@salonedelrestauro.com

Orario: 09.30 -18.30
Ingresso: Intero: €. 10,00 - Ridotto per gruppi di studio: €. 5,00
(per "gruppi di studio" si intende almeno 5 studenti che consegnano alle casse della manifestazione un foglio in carta intestata dell'istituto/università timbrato e firmato dalla segreteria comprendente l'elenco completo dei partecipanti.)
L’ingresso in fiera è gratuito, con registrazione all’apposito desk, per i Soprintendenti e funzionari delle Soprintendenze.

info@salonedelrestauro.com

http:www.salonedelrestauro.com

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22 marzo 2008

Roma. L’archeologia italiana in Asia e Africa

dal 11 marzo al 1 luglio 2008

Dall’11 marzo al 1 luglio l’IsIAO farà il punto della situazione sulla sua attività archeologica, con un ciclo di conferenze pubbliche aventi per tema le missioni in Africa e in Oriente. Il primo appuntamento è con gli scavi in Iran, si chiude con la missione in Afghanistan.

Comincerà martedì 11 marzo e si concluderà l’1 luglio il ciclo di incontri promosso dall’IsIAO (Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente) avente per titolo “Archeologia italiana in Asia e Africa. Le missioni dell’IsIAO”.

I nove appuntamenti, che avranno una cadenza quindicinale, si svolgeranno a Roma, nella sala conferenze dell’IsIAO in via Ulisse Aldovrandi 16. Gli incontri in programma saranno un’occasione per conoscere e valutare, nella loro interezza, le attività di scavo delle missioni archeologiche che l’Istituto promuove e sostiene in varie zone dell’Africa e dell’Oriente.

Le attività di scavo rientrano in una consolidata tradizione di ricerca dell’IsIAO, e in particolare della sua componente orientale. La maggior parte dei progetti, realizzati in collaborazione con università, istituzioni culturali italiane e dei Paesi interessati, è stata resa possibile grazie al costante sostegno finanziario assicurato, nella forma di contributi ad hoc, dalla Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione culturale del Ministero degli Affari Esteri.

Le competenze scientifiche e l’esperienza sul campo che l’IsIAO vanta sono a completa disposizione della “Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo” e della “Direzione Generale Mediterraneo e Medio Oriente” per l’elaborazione e realizzazione di programmi di assistenza tecnica nel campo della tutela e valorizzazione dei beni culturali e della formazione del personale locale destinato ad operare in tale settore.

Quello proposto dall’IsIAO, dunque, è un calendario fitto ed interessante, impreziosito dalla presenza dei capi-missione che illustreranno lo stato dei lavori e le prospettive per il futuro.

L'IsIAO è un ente pubblico che opera sotto la vigilanza del Ministero degli Affari Esteri per favorire la conoscenza delle civiltà dei Paesi dell’Africa e dell’Asia.

L'ente, che è sorto nel 1995 dalla fusione dell'IsMEO ("Istituto italiano per il medio ed estremo Oriente") e del IIA (Istituto italo-africano), ha tre sedi: a Roma, a Milano e a Ravenna. La missione dell'istituto è quella di operare nel campo della promozione culturale al fine di avvicinare l'Italia ai Paesi dell'Africa e dell'Asia e alla loro cultura.

L'IsIAO, nel corso degli anni, ha istituito centri di studio e di ricerca, organizzato mostre e conferenze, patrocinato convegni e seminari specialistici, edito riviste e pubblicazioni di spiccato valore accademico, finanziato importanti campagne archeologiche, istituito corsi di lingue e culture africane e orientali, sottoscritto convenzioni e gemellaggi con analoghi enti accademici sia italiani che stranieri, realizzando tutto ciò con la collaborazione dei suoi soci e di un gran numero di esperti e docenti di formazione africanistica e orientalistica. Sin dall'anno di fondazione, l'IsIAO è presieduto dal professor Gherardo Gnoli.

Questi gli appuntamenti:

- Martedì 11 marzo 2008 ore 17.00: Le attività di ricerca della Missione archeologica nel Sistan-Baluchistan, Iran, a cura del dott. Lorenzo Costantini, Direttore della Missione Archeologica in Iran-Sistan.

- Martedì 25 marzo 2008 ore 17.00, La Missione archeologica dell’IsIAO in Giordania: i risultati delle ultime campagne di scavo a Rabbah, a cura della prof.ssa Jacqueline Calzini Gysens, Direttore della Missione Archeologica in Giordania.

- Martedì 8 aprile 2008 ore 17.00, Alla scoperta di Magan e della prima Civiltà d’Arabia: quarant’anni di ricerche archeologiche nel Sultanato di Oman, a cura del prof. Maurizio Tosi, Direttore della Missione Archeologica in Oman.

- Martedì 22 aprile ore 17.00, Il progetto archeologico italiano a Giava orientale (Indonesia): risultati e prospettive, a cura della dott.ssa Fiorella Rispoli, Direttore della Missione Archeologica in Indonesia.

- Martedì 6 maggio ore 17.00, GIS e studio della Moschea del Venerdì di Isfahan: il monumento, lo scavo e l’archivio, a cura del prof. Bruno Genito, Direttore della Missione Archeologica in Iran.

- Martedì 20 maggio 2008 ore 17.00, Strutture abitative complesse e rituali funerari inusuali: il Progetto El Salha rinnova il quadro della preistoria del Sudan, a cura della dott.ssa Donatella Usai, Direttore della Missione Archeologica in Sudan.

- Martedì 3 giugno ore 17.00, La Torre sasanide di Paikuli. Nuove ricerche e prospettive di studi, a cura del prof. Carlo Cereti, Direttore della Missione Archeologica in Iraq.

- Martedì 17 giugno ore 17.00, Khao Sai On (Lopburi, Thailandia centrale): ricerche archeologiche e archeometallurgiche 2006-2007 , a cura del dott. Roberto Ciarla, Direttore della Missione Archeologica in Thailandia.

- Martedì 1 luglio ore 17.00, Nel cuore dell’Eurasia. Cinquant’anni di archeologia italiana in Afghanistan, a cura della dott.ssa Anna Filigenzi, Direttore della Missione Archeologica in Afghanistan.

Info: Ufficio stampa Isiao:  Mabq – Tino Redaelli – tel. 0289289300 Mail. Tino.redaelli@mabq.com

Gianluca Maggiacomo – tel. 0698262337 Mail. Gianluca.maggiacomo@mabq.com

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18 marzo 2008

X Settimana della Cultura: una festa per tutti

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali organizza anche quest’anno la Settimana della Cultura che si svolgerà sul territorio nazionale dal 25 al 31 marzo 2008.

Nel corso della settimana della cultura musei, monumenti e siti archeologici statali saranno accessibili gratuitamente e sarà possibile fruire di una grande varietà di iniziative: aperture straordinarie e nuove aperture di siti, visite guidate, restauri in corso o appena terminati, concerti, spettacoli, proiezioni cinematografiche, recitazioni, mostre, convegni, conferenze, iniziative didattiche per i giovani.

LA PRESENTAZIONE DEL MINISTRO, FRANCESCO RUTELLI
“La Settimana della Cultura: una festa per tutti“: lo slogan scelto per questa edizione sottolinea la volontà del Ministero per i Beni e le Attività Culturali di stimolare il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i cittadini ad un evento nazionale che, per sette giorni, metterà “in vetrina” la cultura italiana, con eventi, mostre, convegni, laboratori, visite guidate, concerti, spettacoli, proiezioni cinematografiche, aperture straordinarie.
Una grande festa diffusa sul territorio, in cui tutti i luoghi d’arte statali (monumenti, musei, aree archeologiche) saranno aperti gratuitamente.
Alla manifestazione aderiscono altre Istituzioni pubbliche e private, Enti locali, nonché gli Istituti Italiani di Cultura all’estero.
L’obiettivo è quello di rafforzare una coscienza condivisa che metta al centro la cultura, come volano d’identità collettiva, risorsa per la crescita sociale ed economica, strumento per la formazione delle nuove generazioni. E’ significativo che la “Settimana”, raccogliendo ripetute sollecitazioni, sia anticipata da circa due mesi rispetto alle date tradizionali: è indizio della crescita del turismo culturale in periodi dell’anno che fino a poco tempo fa venivano qualificati come “bassa stagione”.
In questi sette giorni i cittadini potranno riappropriarsi dell’arte, della cultura, del patrimonio, seguendo le tracce della nostra storia e appassionandosi alle nuove espressioni di una cultura italiana quanto mai viva e vitale.
Con soddisfazione, dobbiamo registrare come la Settimana della Cultura, che vanta ormai una storia trentennale, registri anno dopo anno un successo crescente di eventi e di partecipazione di pubblico. Questo testimonia  del gradimento della manifestazione e della forte voglia di cultura che esiste nel Paese, ed è anche una risposta all’aspettativa di apertura dei luoghi dell’arte e dello spettacolo per tutte le persone e tutte le famiglie.
Sottolineo particolarmente l’originale e importante iniziativa che avrà luogo nella serata di giovedì 27 marzo con l’obiettivo di sensibilizzare il Paese e tutte le istituzioni sull’esigenza di presentare e promuovere “più cultura in televisione”.
Ringrazio tutti coloro che nell’Amministrazione dei Beni e le Attività culturali, con impegno e dedizione, hanno reso possibile questo evento ormai consueto, eppure sempre unico.

Elenco delle iniziative per regione

Per comunicazioni e informazioni: 
settimanacultura@beniculturali.it
tel. 066723.2635 .2637 .2851 fax. 066723.2538

Fonte: "MiBac - Ufficio Stampa"

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15 marzo 2008

Firenze. Riccardo Francovich e il Medioevo

20 marzo 2008

Giovedì 20 marzo 2008, ore 17,00 - Firenze, Palazzo Vecchio (Salone de' Cinquecento), con il patrocinio del Comune di Firenze, è stato organizzato un incontro dedicato al Medioevo per ricordare Riccardo Francovich a un anno dalla scomparsa.
È l'omaggio che Firenze, la Toscana e l'Italia devono a questo suo grande archeologo.

Partecipano:
- Sauro Gelichi docente di Archeologia medievale all’Università di Venezia “Ca’ Foscari”,
- Richard Hodges docente di Archeologia medievale all’Università di Norwich East Anglia,
- Antonio Paolucci direttore dei Musei Vaticani,
- Piero Pruneti direttore di “Archeologia Viva”,
- Guido Vannini docente di Archeologia medievale all’Università di Firenze.

Interviene: Giovanni Gozzini assessore alla Cultura - Comune di Firenze

Info:
INGRESSO LIBERO - Tel. 0555062303

archeologiaviva@giunti.it http://www.archeologiaviva.it

 

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12 marzo 2008

Roma. Al Colosseo la mostra "Trionfi romani"

Roma, Colosseo
5 marzo – 14 settembre 2008

La nuova mostra che s'inaugura al Colosseo affronta il concetto del trionfo romano, dagli Etruschi fino a Costantino, attraverso un centinaio di opere tra rilievi, monete, bronzi, sculture e pitture.
La Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma conferma il programma ormai avviato da più stagioni presso l'Anfiteatro Flavio, esplorando i grandi temi della civiltà antica secondo progetti che coniugano il rigore scientifico con un moderno linguaggio espositivo. Infatti, la mostra permette di accostarsi ai diversi modelli ideologici e figurativi che nel tempo hanno concorso a definire la fisionomia di tale cerimonia, di importanza assolutamente centrale nella vita pubblica e politica del mondo antico.
Il percorso è stato organizzato, pertanto, intorno a nuclei tematici fortemente differenziati.
La prima sezione, dedicata al Trionfo, è articolata in una sequenza che, dal mondo etrusco e dalle rappresentazioni funerarie della processione del magistrato agli Inferi con un seguito di musici e littori (Firenze, Museo Archeologico Nazionale, Urna con scena di corteo), giunge fino al mondo ellenistico, con le immagini del trionfo di Dioniso sugli Indiani, tema diffuso a seguito della stupefacente campagna orientale di Alessandro Magno (Frankfurt am Main, Liebighaus, sarcofago con scena di corteo). A Roma le soluzioni iconografiche si diversificano: dalla processione circense, che all'apertura dei giochi al Circo Massimo sfilava tra le vie della città con un solenne apparato scenografico - giovani, attori, musici, e le stesse immagini degli dei su portantine (Roma, San Lorenzo fuori le Mura, coperchio di sarcofago) - fino alla vera e propria processione trionfale, in cui al seguito del magistrato trionfatore erano esibiti i prigionieri in catene, le riproduzioni delle città sottomesse e, soprattutto, l'enorme massa di ricchezza accumulata come bottino di guerra (Arco di Traiano a Benevento, fregio dell'attico).
Una seconda sezione è riservata alle immagini dei Vincitori e dei Vinti: dai volti dei più noti trionfatori repubblicani (Emilio Paolo, Cesare, Pompeo, fino ad Ottaviano), alla riproduzione delle scene di battaglia (Mantova, Palazzo Ducale, Rilievo con lotta tra Romani e Galli), ai monumenti eretti a seguito delle campagne vittoriose con l'affissione in bella vista delle armi dei nemici sottomessi (Roma, Centrale Montemartini, Trofeo degli Horti Sallustiani), fino alle immagini commemorative delle Vittorie, con i generali in abito militare incoronati dalle stesse Vittorie, e i nemici sottomessi inginocchiati ai loro piedi. Alcuni oggetti straordinari permetteranno di comprendere come le armi stesse si possano caricare di un valore anche simbolico: elmi, falere, pettorali di cavallo e bighe appaiono riccamente decorati con scene di battaglie, immagini del generale vincitore e del trionfo militare. Chiude l'esposizione una scelta delle raffigurazioni delle popolazioni vinte, ormai inderogabilmente sottomesse al potere di Roma: Greci, capi Barbari, Daci e Giudei che, le mani in catene dietro la schiena, il capo chino, mostrano di appartenere ad un mondo ormai in dissoluzione.
Materiali, dunque, per la prima volta riuniti insieme: un'occasione unica per accostarsi con più compiutezza all'ideologia del Trionfo e della Vittoria militare, in un mondo che nel volgere di pochi secoli sarà capace di comprendere al suo interno tutto il bacino del Mediterraneo.
Inscindibile dalla mostra uno sguardo all'arco di Costantino, il più grande arco trionfale conosciuto che si erige imponente accanto al Colosseo, e una passeggiata nel Foro romano lungo la via Sacra, asse privilegiato del corteo trionfale, attraverso gli archi di Tito e di Settimio Severo con rilievi che rappresentano l'intera processione di vincitori e vinti, e vittorie alate pronte a incoronare il generale conquistatore.
Il progetto della mostra prevede un secondo atto, dopo il Colosseo, che ne riprenderà il prossimo anno le fila percorrendo tutti i secoli successivi, sino ai nostri giorni.

Orari
8.30 - 17 dal 5 marzo al 15 marzo
8.30 - 17.30 dal 16 marzo al 29 marzo
8.30 - 19.15 dal 30 marzo al 31 agosto
8.30 -19 dal 1 settembre al 14 settembre
La biglietteria chiude un'ora prima

Ingresso
Intero €11,00; ridotto € 6.50
Il biglietto consente l'accesso anche alle aree del Palatino e del Foro romano

Informazioni e visite guidate
Pierreci
tel. +39.06.39967700
www.pierreci.it

Catalogo della mostra
Electa

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09 marzo 2008

Roma. Apertura al pubblico del Complesso Augusteo sul Palatino

Da lunedì 10 marzo 2008

La Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma è da tempo impegnata in un vasto piano di restauro, di attività conoscitive e di studio dell’intero complesso delle costruzioni che Augusto realizzò sul Palatino.
Molteplici sono gli interventi effettuati: da quelli di ordine statico-strutturale a quelli di ricomposizione e ripristino della decorazione pittorica. Quest’ultimo ha interessato, in particolare, il nucleo della reggia augustea situato sul pendio meridionale del colle nel tratto adiacente al tempio di Apollo Aziaco, compreso tra le Scalae Caci e le Biblioteche di Domiziano.
Il sito, finora escluso dal circuito di visita, a partire dal 10 marzo viene aperto ai numerosi visitatori del Palatino. La Casa di Augusto costituisce il monumento emblematico del colle, al quale pochi altri possono venire paragonati per importanza storica e interesse archeologico, e nel quale si rinvengono le più alte espressioni artistiche pittoriche.
In quest’ultimo biennio, per raggiungere l’obiettivo dell’apertura al pubblico, l’attività e le risorse finanziarie a disposizione della Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma si sono concentrate essenzialmente attorno al peristilio (giardino porticato a colonne) della prima fase della Casa di Augusto (quando ancora non era imperator), sui cui lati settentrionale e orientale si aprono i locali più rappresentativi dell’abitazione.
I lavori di restauro dell’edificio si sono focalizzati sul ripristino delle coperture di alcuni degli ambienti, per consentire la ricollocazione dei preziosi affreschi, rinvenuti in frammenti minuti tra le terre di scavo e adesso ricomposti e restaurati. A tutto ciò, si sono aggiunte le opere di messa in sicurezza e sistemazione dei percorsi.
Proprio grazie all’allestimento di un percorso attraverso il peristilio stesso, viene così aperto alla visita il settore della casa che eccelle per l’altissima qualità delle sue decorazioni pittoriche. Oltre al cosiddetto studiolo dell’imperatore, preziosa testimonianza del raffinato gusto decorativo augusteo e aperto in occasioni particolari negli scorsi anni  - per esempio per la settimana dei beni culturali -  sono restituiti nel loro primitivo aspetto e per la prima volta visibili a studiosi e pubblico: il “cubicolo inferiore”, il grande oecus (ambiente di soggiorno e di ricevimento) e i locali denominati della rampa e dell’antirampa. Le loro splendide decorazioni, capisaldi nella storia della pittura romana, fanno della casa del primo imperatore il maggior complesso pittorico di secondo stile.

I restauri della decorazione pittorica
Gli ambienti visitabili dal 10 marzo sono venuti alla luce con gli scavi eseguiti nella zona augustea dal professor Gianfilippo Carettoni alla fine degli anni Settanta del secolo scorso. Decorati con affreschi e stucchi, rappresentano un importante esempio di pittura romana della fine del I sec. a.C. e il risultato di una impegnativa opera di restauro che ha interessato il grande oecus, l’ambiente della rampa, due cubicoli sovrapposti.
Nel cubicolo superiore (il cosiddetto studiolo di Augusto) la situazione generale emersa dallo scavo era abbastanza diversificata: rimanevano circa due terzi dell'affresco della parete frontale, una parte della volta era crollata e conservava un grosso frammento di pittura e stucchi, mentre tutto il resto della decorazione era ridotto in frammenti.
Il cubicolo inferiore conservava la quasi totalità della decorazione ancora sulla muratura originaria, mentre la fascia superiore delle pareti laterali è stata ritrovata in frammenti nell’interro,  insieme a quelli dello studiolo.
Nell’oecus si sono ritrovati i frammenti degli affreschi della parte superiore delle pareti dell’antisala (che erano crollate nella demolizione della casa di Augusto per la costruzione del Palazzo di Domiziano), tutto il resto della decorazione rimasto si presentava molto deteriorato, tanto da richiedere un significativo intervento di consolidamento e di reintegrazione per restituire la leggibilità dell’insieme.
Nell’ambiente della rampa la decorazione delle volte e gran parte delle pareti dell’antirampa sono state raccolte anch’esse in frammenti.
Il restauro degli ambienti, quindi,  ha sì richiesto l’intervento sulle superfici ancora in situ, ma anche e soprattutto la ricomposizione dei frammenti, attraverso cui giungere alla restituzione dell’impianto decorativo di questa ala della Casa di Augusto, così come era al tempo dell’Imperatore.

Nota
La visita della Casa di Augusto è consentita a piccoli gruppi, e l’accesso all’interno degli ambienti è limitato a 5 persone alla volta per motivi di sicurezza e conservazione.

Informazioni tecniche

Orari:
Dalle 8.30 a un’ora prima del tramonto.
Il lunedì la casa di Augusto sarà visitabile a partire dalle ore 11.00.
La biglietteria chiude un'ora prima

Ingresso:
Intero €11,00; ridotto € 6.50
Il biglietto consente l’accesso al Colosseo e alla mostra “Trionfi romani”, alle aree del Palatino e del Foro romano

Fonte: "MiBac - Ufficio Stampa"

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05 marzo 2008

Roma. Ciclo di conferenze "Roma archeologica - Discipline a confronto"

L'associazione Roma Sotterranea ha indetto un ciclo di conferenze dal titolo: "Roma archeologica-Discipline a confronto"

Il secondo incontro avrà luogo il 15 marzo 2008 alle ore 10.45 presso il Cinema Trevi,  sospesa sopra la zona archeologica del Vicus Caprarius.

Il tema che verrà trattato riguarderà la conservazione dei beni archeologici e in particolare dei Fori.

Relatore: Allan Ceen Professore di Topografia presso la Pennsylvanya University

Indirizzo: Vicolo del Puttarello 25 (a 50 metri da Fontana di Trevi)

Ingresso libero solo su prenotazione al n° 0654221988 (ore 9.00-18.00)

 

Locandina conferenze Cinema Trevi

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03 marzo 2008

Marano di Castenaso (BO). Scoperta una necropoli protofelsinea (VII sec. a.C.)

Non è che non amassero la guerra; però preferivano i giochi, le danze, i banchetti. Nella rappresentazione che gli Etruschi davano di sé su vasi, stele, pitture murarie, la presenza di armi è rarissima. Per questo la stele trovata negli scavi di Castenaso è così interessante.
La forma è quella tipica dei segnacoli protofelsinei (un rettangolo sormontato da un disco), così come la decorazione, una scultura a rilievo con rosette/ruote di carro (sei, tre per parte), un corteo di volatili (paperelle), un fiore di loto (o forse una palmetta) e un animale esotico, probabilmente un felino. Ma poi, alla base del disco, ecco due figure che brandiscono le spade; si tratti di un duello o di una danza rituale sono comunque armate, per giunta in un contesto che presenta tre diversi tipi di lame, un grosso coltello e due spade, di cui una ad antenne. A completare l'eccezionalità del ritrovamento, la stele conserva ancora tracce di pittura rossa.
Se la stele "delle spade" (Tomba 7-9) è una vera superstar, l'intera necropoli protofelsinea rinvenuta a Marano di Castenaso, all'immediata periferia di Bologna, è di grande rilevanza archeologica.
Complessivamente sono state riportate in luce nove tombe databili al VII secolo a.C., tutte ad incinerazione, una a pozzetto ed otto a cassa lignea
: la cassa, completamente decomposta, ha lasciato nel terreno l'impronta delle venature del legno e, in un caso, persino i chiodi con cui era stata fissata. Una tomba è segnalata da un grosso ciottolo fluviale e ben sette da stele in arenaria, di cui quattro "a disco", una tipologia estremamente rara: tra queste, oltre alla stele della Tomba 7-9, c'è n'é una (Tomba 6) decorata da una stella a cinque punte e una terza (Tomba 8) che, seppur molto degradata, conserva su entrambe le facce una decorazione a motivi geometrici e a meandro che, su un lato, sembra ricordare la rappresentazione stilizzata dell'albero della vita.
Una densità di stele insolita per una necropoli così piccola tanto che, per il Soprintendente Luigi Malnati, il sepolcreto non può che appartenere a un gruppo familiare aristocratico.
Sono molti gli elementi che depongono a favore di questa ipotesi. Certamente l'elevata percentuale di stele, ma anche la presenza di numerosi cinerari vestiti (il vaso con le ceneri del defunto era avvolto in un tessuto -purtroppo non conservato- e fermato con fibule), la dimensione delle tombe (mediamente m 2x2, dunque decisamente ampie) e la presenza delle casse lignee.
Ma la conferma definitiva sembra venire dai corredi. L'aver trovato insieme la stele e il suo corredo è di per sé un dato eclatante; qui poi i corredi sono tutti di grande pregio. Ci sono vasi e suppellettili di vario uso in bronzo, talora impreziosito da elementi in ambra o pasta vitrea, fibule, spilloni, presentatoi rituali e altri vari contenitori come situle (con o senza coperchio) e ciste cordonate. E c'è lo splendido vasellame in ceramica d'impasto o depurata, decorata con un variegato repertorio ornamentale di serpentelli, dischi concentrici, paperelle, cerchi semplici e tutta una serie di decorazioni stampigliate, non sempre facili da interpretare.
Dunque una necropoli meravigliosa, certamente relativa a personaggi d'alto rango. Una necropoli che ha avuto la "fortuna" di essere scavata con le più moderne metodologie scientifiche, in grado di preservarne tutti i dati scientifici, contrariamente a quanto avvenuto per tutto l'Ottocento, quando sono state scavate in ambito urbano numerose necropoli di una certa consistenza con presenza di stele protofelsinee.
Riteniamo che la necropoli di Marano di Castenaso possa rappresentare un punto fermo nel travagliato panorama delle stele bolognesi, troppo spesso scorporate dai loro corredi. I dati forniti da questa necropoli offriranno un buon punto di partenza all'analisi del complesso problema del ruolo sociale di tali tombe eminenti a Bologna e nel suo territorio, nel momento che coincise con la nascita dell'esperienza urbana di Felsina.
Vogliamo sottolineare che se possiamo considerare concluse le attività di scavo nel cantiere di Via della Pieve, non altrettanto possiamo dire dell'indagine archeologica che ci attende in laboratorio. Sono tantissimi i materiali asportati dall'area di deposizione con il loro pane di terra, secondo una scelta strategica che è stata dettata sia dalla volontà di sveltire le attività di recupero, che dall'intento di preservare meglio dagli agenti ambientali gli oggetti così raccolti. La speranza è che l'indagine diagnostica sulle tracce di policromia ancora presenti sulla stele, riesca ad identificare i pigmenti originari, consentendo la mappatura dei colori della decorazione e la loro ricostruzione virtuale.
Ricordiamo infine il consistente impegno del Comune di Castenaso che, come spiega il Sindaco Mariagrazia Barrufaldi, "si è concretizzato in due specifiche direzioni: la realizzazione di un Centro per la promozione, la conoscenza e lo studio della civiltà villanoviana, e la partecipazione al restauro di una parte degli oggetti rinvenuti nel recentissimo scavo di Marano, in particolare della stele e del corredo funerario della tomba 7 - 9, in vista di una esposizione presso il Centro Villanoviano in fase di realizzazione".

Fonte: "Ufficio stampa della Soprintendenza per i beni archeologici dell'Emilia-Romagna"
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