Martedì 16 settembre 2008 alle ore 11,30 Sala Studio Rotale - Palazzo della Cancelleria Roma, Piazza della Cancelleria
Si presenta in anteprima mondiale a Roma, a Palazzo della Cancelleria, la mostra dedicata ad una magnifica e antica civiltà d'Europa: i Cucuteni -Trypillya, una delle prime e importanti manifestazioni della civiltà del Vecchio Continente. L'eccezionale rassegna vede per la prima volta la collaborazione in campo storico e culturale fra Romania ed Ucraina, con uno speciale contributo della Repubblica di Moldavia. La stretta collaborazione tra gli esperti dei musei dei tre paesi confinanti si risolve in un progetto espositivo unitario che illustrerà al pubblico lo splendore ed il mistero dell'antica civiltà neolitica.
Composta da oltre 450 reperti, fra i più significativi finora emersi dagli scavi e provenienti dai musei e dalle collezioni private più importanti dei tre paesi, la mostra Cucuteni-Trypillya: una grande civiltà dell'antica europa verrà presentata con uno speciale allestimento che proporrà diverse visioni delle proto-città ricostruite dagli archeologi. Gli studi finora condotti confermano che fra gli aspetti più importanti raggiunti da questa civiltà si può verosimilmente parlare di uno stadio proto-urbano: una condizione certamente significativa per una civiltà le cui prime testimonianze risalgono al V millennio a.C.
L'importante rassegna è promossa dall'Ambasciata d'Ucraina presso la Santa Sede; dal Ministero della Cultura e degli Affari Religiosi di Romania; dal Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Moldavia; dal Ministero della Cultura e del Turismo d'Ucraina.
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CUCUTENI - TRYPILLYA
Considerata la prima grande civiltà d'Europa, quella di Cucuteni-Trypillya è emersa e si è sviluppata nelle regioni che oggi fanno parte di tre differenti stati: Romania, Ucraina e Repubblica di Moldavia. Gli scavi, iniziati alla fine dell'800 e da allora mai interrotti, hanno restituito al patrimonio culturale universale una civiltà caratterizzata da una forte originalità e da un livello di progresso sorprendente per quell'epoca.
Il nome di questa civiltà è stato stabilito in modo convenzionale dagli archeologi in base ai nomi dei villaggi Cucuteni in Romania, vicino a Iasi, e Trypillya in Ucraina, vicino a Kiev, dove, alla fine del XIX secolo sono state rinvenute per la prima volta ceramiche dipinte e statuette di terracotta, categorie di oggetti divenuti simbolo di quest'antica popolazione. A più di cento anni dalla loro scoperta questi siti archeologici sono entrati nella letteratura scientifica di tutto il mondo. Siamo di fronte ad una civiltà estesa su circa 350.000 km quadrati con insediamenti di varie dimensioni, proto-città che si sviluppavano su centinaia di ettari, elaborate fortificazioni, abitazioni che variavano da capanne interrate a costruzioni fino a due piani, oggetti in ceramica la cui utilità si abbina in modo armonioso all'aspetto estetico, una religione affascinante le cui tracce sono marcate fra idoli e oggetti cultuali dall'incredibile simbolismo, oggetti rituali la cui funzionalità è ancora in fase di interpretazione.
Per quello che riguarda l'Europa dell'Est vi era un'opinione secondo cui, in quest'area, nell'epoca preistorica i contributi allo sviluppo della civiltà furono pochi. Contrariamente, grazie agli scavi dal 1884 in Romania e dal 1893 in Ucraina, furono portati alla luce i primi segni delle civiltà che progressivamente hanno modificato l'idea che gli storici avevano, fino a quel momento, del progresso della civiltà in Europa. Un gruppo di intellettuali di Iasi (Theodor Burada, Nicolae Beldiceanu, Grigore Butsureanu e George Diamandi), effettuando gli scavi su Dealul Cetatuia, nel villaggio Cucuteni, scoprirono belle ceramiche dipinte e numerose statuette di terracotta, raffiguranti uomini e animali. La comunicazione dei risultati ad un congresso internazionale, svoltosi a Parigi nel 1889, introdusse nel circuito scientifico europeo i dati necessari per l'avvio allo studio di queste antica civiltà.
Fin dall'inizio del XX secolo si determina un collegamento fra le scoperte portate alla luce in Romania ed in Ucraina; la forma è quella di un'unica grande civiltà, Cucuteni-Trypillya, pur se, nei due paesi, furono mantenuti nomi differenziati. La moltitudine delle scoperte riferibili a Cucuteni-Trypillya, dall'est della Transilvania fino al fiume Dnipro e dal nord-est di Muntenia fino al sud della Polonia, hanno dimostrato l'unità di questa grande civiltà con luoghi estesi e ricchi, con edificazioni e oggetti di un senso estetico del tutto peculiare.
Gli scavi archeologici provarono l'eccellente grado raggiunto dalla popolazione nell'agricoltura, confermarono come non solo vi erano solo villaggi comuni, ma anche centri abitati di dimensioni davvero impressionanti con superfici che variavano dai 150 fino ai 450 ettari. Non si trattava, chiaramente, di singole abitazioni anche se molto grandi, ma di vere e proprie città preistoriche. In particolare l'insediamento del bacino del Bugo Meridionale mostrava strutture urbane con abitazioni poste in cerchi concentrici oppure disposte in linee parallele o gruppi, tese a formare piazze e luoghi destinati ad attività pubbliche o comunitarie. Alcune abitazioni erano molto grandi, da 300 a 600 metri di lunghezza, composte da molte stanze. I muri ed il soffitto erano decorati con disegni neri e rossi. I letti e altri arredamenti d'interni erano decorati con disegni complicati realizzati con colori brillanti.
Le occupazioni di base della popolazione di Cucuteni-Trypillya erano l'agricoltura e l'allevamento di suini, ovini e bovini; verosimilmente addomesticavano i cavalli. Gli specialisti di paleo-botanica hanno dimostrato l'esistenza di certi tipi di grano, orzo, cereali, legumi, viti, ciliegi e prugni. La loro agricoltura era avanzata per quei tempi, usavano, infatti, aratri a trazione animale.
La popolazione di Cucuteni-Trypillya usava dei forni per cuocere la ceramica. Nel villaggio di Vesely Kut (letteralmente tradotto: angolo allegro) furono trovati resti di sofisticati forni. Ad Ariusd nel sud-est della Transilvania sono stati ritrovati forni evoluti, composti da due camere separate che permettevano di ottenere alte temperature per la cottura in profondità degli oggetti di ceramica. I vasi erano di diversi tipi e stili, decorati in almeno 20 diversi modi. Nell'insediamento di Nebelivka, vicino a Maydanetsky in Ucraina, gli archeologi portarono alla luce quello che potrebbe essere considerato il più antico set di ceramiche dell'Est Europa, con piatti, ciotole e coppe riportanti lo stesso decoro. La ceramica di qualità era opera di alcuni maestri specializzati e costituiva uno dei beni di prestigio utilizzato negli scambi commerciali intercomunitari.
I metallurgici della civiltà Cucuteni-Trypillya conoscevano diversi metodi di lavorazione del rame, e perfino i metodi per ottenere le leghe metalliche, compresi rame e argento. In proporzione inferiore lavoravano anche l'oro con cui realizzavano gioielli di prestigio. Gli oggetti di metallo erano accumulati quali tesori (come quelli scoperti a Ariusd, Habasesti, Brad, Carbuna, Horodnica). Il tesoro di Ariusd (Romania) conteneva ben 1.992 oggetti di rame, il tesoro di Carbuna (Repubblica di Moldavia) 444 oggetti di metallo, mentre i tesori di Ariusd e Brad (Romania) contenevano anche oggetti in oro.
Gli insediamenti di Cucuteni-Trypillya (oggi denominati "piccole fortezze" per via della posizione dominante) mostrano sistemi di fortificazione che consistono in fossati, terrapieni e palizzate.
Nell'ultima fase di sviluppo della civiltà Trypilliana, le città di tipo proto-urbano dell'area est (Trypillia) estendevano le fortificazioni fino a tutto il perimetro dell'abitato, innalzando, talvolta, anche muri di pietra. Queste fortificazioni avevano lo scopo di difendere gli insediamenti e le ricchezze dagli attacchi delle comunità vicine e dalle tribù nomadi infiltrate nell?area attraverso le regioni delle steppe.
La loro religione e i loro culti trattavano in tutta evidenza argomenti quali la cosmogonia e l'aldilà. Tra i culti più sviluppati vi è il culto per la Madre Terra (che assicurava fecondità e fertilità), per il Toro Celeste e per il Fuoco (come attributo celeste). Gli artefatti trovati negli scavi archeologici suggeriscono l'esistenza di scambi commerciali con le altre tribù del centro e sud-est Europa, ma anche con quelle delle aree di steppa, del Caucaso e dell'Asia centrale.
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