ARCHEOBLOG

Giornale archeologico e culturale costantemente aggiornato con le ultime notizie e gli ultimi approfondimenti storico-archeologici



29 maggio 2008

Roma. Corso di perfezionamento in "Beni Culturali e Società dell'Informazione: sfide ed opportunità dell'innovazione"

03 giugno 2008 - 27 giugno 2008 

Grazie ad una collaborazione tra la Società Space - Cultura e Innovazione e il Settore Alta Formazione della LASET, dal 3 al 27 giugno si svolgerà, a Roma, il Corso di perfezionamento in Beni Culturali e Società dell'Informazione: sfide ed opportunità dell'innovazione.
Il corso, aperto come da Regolamento ai Laureandi e ai Laureati di molte Facoltà universitarie, è suddiviso in cinque moduli didattici, ai quali è possibile iscriversi anche singolarmente. E' richiesta la frequenza almeno dell'80% delle ore di lezione del corso intero o del modulo prescelto. Le lezioni sono quotidiane, mattina e pomeriggio, dal Lunedì al Venerdì, per un totale di 78 ore.
Sono riservati 5 posti di partecipazione gratuita a direttori di musei civici, di biblioteche e archivi, a funzionari delle Soprintendenze, dei Comuni e delle Province. Sono inolte riservati fino a tre posti di partecipazione gratuita a stranieri europei ed extra-europei, residenti nei propri paesi di origine o regolarmente soggiornanti in Italia, in possesso in un titolo accademico comparabile alle lauree richieste per ciascun Corso, che abbiano una buona conoscenza della lingua italiana scritta e parlata.

La sede di svolgimento è l'area congressi del Globus Hotel di Roma, Viale Ippocrate 119.

Ai partecipanti, sia del corso intero sia dei singoli moduli, sarà rilasciato un attestato di partecipazione.
Per maggiori informazioni, per scaricare il Programma, il Regolamento e il modulo di iscrizione, è possibile consultare il sito web www.laset.it oppure scrivere alla Segreteria organizzativa: segreteria@laset.it o contattarla telefonicamente: 0761.1700564; Cell.: 347/3099892.

Questi gli argomenti dei cinque moduli:
1° Modulo didattico: Percorso propedeutico
Elementi di project management (Ing. G. Baggiani)
Informatica per i beni culturali (Ing. P. Alongi)
2° Modulo didattico: Percorso strategico
- Modelli di gestione sostenibile del patrimonio culturale; ilmarketing culturale(Dott. E. Gori)
- Politiche di innovazione: opportunità, risorse, gestione (Dott. F. Tariffi)
- Le risorse per lo sviluppo: programmare, progettare e finanziare iniziative di economia dell'identità locale (Dott. F. Tariffi)
3° Modulo didattico: I luoghi della cultura
- Musei, standards, servizi: la nuova identità dei luoghi della cultura (Dott. M. Guetta)
-La gestione dell'informazione nel museo: catalogazione, gestione delle collezioni, esposizioni multimediali, la presenza su Web (Dott. M. Guetta)
-Il museo in rete: creare e condividere percorsi di conoscenza e di intrattenimento (Dott. M. Guetta)
-Progettare un centro di interpretazione museale: archivi digitali, esperienze multimediali e percorsi di conoscenza (Dott.ssa R. Lantini, Sig. E. Trinci)
-Comunicazione di eventi e manifestazioni culturali (Dott.ssa B. Masolini)
4° Modulo didattico: Territorio e offerta culturale
- La promozione integrata del territorio: infrastrutture e servizi in rete per i "Distretti Culturali" (Dott. E. Gori, Dott. M. Guetta)
- La promozione dell'identità locale attraverso i prodotti tipici e i saperi del territorio (Dott. E. Gori, Dott. M. Guetta)
- I servizi culturali integrati per le città: soluzioni avanzate e risorse economiche dalla Società dell'Informazione (Dott. E. Gori, Dott. M. Guetta)
- Valorizzare i borghi storici: identità dei luoghi e promozione globale (Dott. E. Gori, Dott. M. Guetta)
5° Modulo didattico: I documenti e la storia
- I documenti e la storia: memorie documentali e identità locali; Partecipare alla Biblioteca Digitale Europea: standards, soluzioni, competenze (Dott. V. Giannoccaro)
- Comunicare la storia: mettere in rete archivi, biblioteche e musei; l' "altro turismo": costruire suggestioni e percorsi attraverso la cultura e la storia del territorio (Dott.ssa C. Landi)

Libera Associazione per gli Studi Etruscologici e Topografici
Casella Postale 106 - 01100 Viterbo centro
Direzione Settore Alta Formazione
Ufficio Stampa
Tel.: (+39) 0761.1700564; Cell.: 347/3099892
E-mail: direzione@laset.it
Sito web: www.laset.it

Link: http://www.laset.it/index_file/page0071.htm

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26 maggio 2008

Apre la Sala del Vaso di Dario al Museo Archeologico Nazionale di Napoli

In mostra permanente i due grandi crateri e i dieci esemplari più importanti della ceramica greca

Sabato 17 maggio si è aperta per la prima volta al Museo Archeologico Nazionale di Napoli la “Sala del Vaso di Dario” che ospiterà in maniera permanente la preziosa collezione di ceramiche greco-italiota, che da più di dodici anni non era visibile al pubblico. I vasi in esposizione sono gli esemplari ritrovati nella famosa tomba della necropoli ellenistica di Canosa,  durante gli scavi del 1851. Nella tomba, la cui chiusura è stata datata agli inizi del III secolo a.C., fu rinvenuto lo scheletro di un uomo con indosso un’armatura, circondato da vasi figurati tra cui spiccano i due grandiosi crateri a volute, il vaso di Dario e il vaso di Patroclo, realizzati da un unico pittore, che sono senza dubbio gli esempi più celebri e studiati di ceramica ellenistica in Italia. Difficili da trasportare per dimensioni e peso queste due straordinarie rarità saranno quindi finalmente in mostra permanente, assieme ad altri vasi attribuiti allo stesso pittore; inoltre si espongono recipienti di caratteristica fattura daunia con il grande collo ad imbuto.  
La sala è corredata anche da vetrine in cui sono esposte le matrici in rame della Real Fabbrica Borbonica che servivano per la stampa delle scene tratte dai vasi e inserite nelle preziose pubblicazioni d’epoca, presenti nella biblioteca del Museo. 
“Il Museo Archeologico di Napoli ha un patrimonio di antichità che ha pochi confronti in Italia – sottolinea il Soprintendente archeologo di Napoli e Pompei, Pietro Giovanni Guzzo - . Dedicare una sala al Vaso di Dario permetterà a tutti di conoscere tanti tesori custoditi, che non sempre sono stati visibili al pubblico”.   

Il vaso di Dario e il vaso di Patroclo
Questi due crateri a volute – detti anche “a mascheroni” per le  maschere di Medusa che ornano le volute delle anse - sono tipici vasi monumentali destinati ai corredi funerari. Sono attribuiti allo stesso pittore, denominato Pittore di Dario, che operava tra il 340 e 320 a. C.
Il vaso di Dario e “dei Persiani” è decorato nella parte superiore del collo con eleganti ornamenti a motivi vegetali stilizzati, seguita da scena di lotta con le Amazzoni. Sul lato principale vi è rappresentato il re persiano Dario riunito in consiglio, alla vigilia della guerra contro i Greci. Sul lato opposto è raffigurato il mito di Bellerofonte.
Il Vaso di Patroclo è connotato da ornamenti a motivi vegetali sulle anse e sul collo. La scena sul lato principale richiama il sacrificio dei prigionieri da parte di Achille presso la pira preparata per il rogo di Patroclo. La composizione ricca di effetti prospettici e il sapiente uso del colore sono un riflesso delle conquiste della grande pittura greca, che possiamo conoscere solo attraverso questi vasi.

Informazioni

Città: Napoli
Luogo: Museo Archeologico Nazionale
Indirizzo: Piazza Museo, 19
Telefono: 0814422111
Fax: 081440013

Fonte: "MiBac - Eventi Culturali"

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24 maggio 2008

Montelupo Fiorentino (Fi). Inaugurazione del nuovo Museo della Ceramica

Apre il nuovo Museo della Ceramica a Montelupo Fiorentino, uno dei più importanti musei italiani ed europei, unico al mondo per la sua collezione di oltre cinquemila maioliche provenienti da scavo, frutto di 33 anni di attività archeologica. Un museo alle porte di Firenze, nel cuore della Toscana, che attraverso la sua straordinaria collezione ricostruisce cinque secoli di storia di una delle più importanti manifatture europee dell’antichità, centro di produzione di Firenze durante tutto il Rinascimento.

Il nuovo Museo realizzato con un investimento complessivo di 4 milioni e 600 mila euro dal Comune di Montelupo Fiorentino e dalla Regione Toscana, con un contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, si inaugurerà il 24 maggio 2008 sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Etnoantropologico per le Province di Firenze, Pistoia e Prato.

La direzione del museo è affidata a Fausto Berti, storico e archeologo medievalista, direttore dal 1982 degli scavi e dei precedenti musei.

Scarica il programma delle manifestazioni inaugurali (formato .pdf)

Informazioni
Museo della Ceramica – Montelupo Fiorentino - Piazza Vittorio n. 8-10
Orari:  apertura al pubblico dalle ore 10.00 alle ore 18.00, chiusura lunedì ; chiuso per: Pasqua, Ferragosto, Natale
Ingresso:  biglietto intero 4,00; biglietto ridotto 3,00 o 2,50
Museo  tel. 0571- 51352
Uff. Turistico tel. 0571- 518993
Visite guidate e  laboratori didattici  su prenotazione tel. 0571- 51352. E’ a disposizione del pubblico una Guida ai Laboratori didattici in versione cartacea e sul sito del museo.
Prodotti editoriali:  Catalogo museo € 30,00 prezzo al bookshop (35,00 in libreria). Guida museo con dvd € 12,00. Dvd virtual tour € 5,00.

http://www.museomontelupo.it

info@museomontelupo.it

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20 maggio 2008

Il villaggio nuragico di Sant'Imbenia torna a vivere

Il villaggio nuragico di Sant'Imbenia (nei pressi di Alghero, in provincia di Sassari) è un sito cardine nel quadro delle relazioni commerciali e culturali in atto nel Mediterraneo nella prima metà del I millennio a.C.: dagli scavi condotti negli anni Ottanta del Novecento, diretti da Fulvia Lo Schiavo e condotti da Susanna Bafico, provengono materiali fenici, greci ed etruschi, attestati fin da una fase precedente la strutturazione coloniale fenicia in Sardegna e greca nell'Italia meridionale. La rotta da Oriente a Occidente dei mercanti e delle navi levantine (e forse anche greche) si ferma in questo golfo a nord di Alghero dove il contatto, lo scambio e le forme di ospitalità con le genti nuragiche di questo distretto appaiono concretamente testimoniate. Alla fine della prima fase degli scavi nell'abitato è seguita poi una lunga stasi. Ma ora per Sant'Imbenia si apre una nuova stagione di ricerche, frutto di una condivisione di responsabilità e problemi che sono rimasti aperti per troppi anni. Il progetto si propone da un lato di chiudere antiche pendenze, dall'altro di riprendere le attività di ricerca sul sito, al fine della sua migliore conoscenza e tutela, della sua valorizzazione e dell'inserimento nel circuito culturale e turistico della Sardegna settentrionale. E' intenzione dei responsabili del progetto di aprire a breve una collana editoriale nella quale ospitare le anilisi e l'interpretazione delle vecchie ricerche, in forma definitiva, coinvolgendo tutti gli studiosi che negli anni si sono occupati dello studio delle strutture messe in luce e dei materiali rinvenuti. Si tenterà di risolvere, nella maniera più indolore, il problema della proprietà dell'area, assicurando al Comune di Alghero, e più in generale alla Sardegna, questo prezioso tesoro: al proposito, appare auspicabile e necessaria la stretta collaborazione fra gli Enti, in particolare con la Regione Autonoma della Sardegna e il suo Assessore alla Cultura, Maria Antonietta Mongiu. Alla ripresa delle indagini di scavo, prevista per il prossimo mese di settembre, si affiancherà anche una prospezione del territorio: in questa maniera si intende inserire l'area di Santi'Imbenia in un contesto culturale e ambientale all'interno della quale sia possibile ricostruire un palinsesto della presenza umana nel più ampio distretto di della Nurra meridionale, dalle fasi più antiche almeno fino alla fine dell'Ottocento. Si tratta di una ricostruzione dei paesaggi, della loro frequentazione, della loro organizzazione nello scorrere del tempo. Per quel che riguarda invece le indagini di scavo, proseguiranno le ricerche nell'area dell'abitato con il fine di portare alla luce tutti gli ambienti presenti nell'area. La natura del progetto non vuole essere solamente quella di una ricerca puramente scientifica: si darà priorità anche all'aspetto didattico e, da questo punto di vista, il coinvolgimento  della University of Cambridge può rappresentare un momento di confronto e di crescita per gli studenti sardi che parteciperanno alle ricerche. Vorremmo creare poi uno "scavo aperto", visitabile anche nel corso delle ricerche, così da poter coinvolgere sia gli abitanti di Alghero, sia i turisti che affollano le spiagge della Nurra in una forma di condivisione dei progressi e delle scoperte.

Per saperne di più clicca qui

Fonte: "Archeo" - Autore: Marco Rendeli

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15 maggio 2008

Brescia. Mostra "Teste colossali di pietra. Una riscoperta per l'antica Brixia"

24 maggio – 22 settembre 2008

In occasione dell’attesissimo appuntamento per la Festa di Santa Giulia che dal 23 al 25 maggio animerà il centro storico di Brescia, il Museo della Città, situato nel celebre complesso di Santa Giulia, ha in serbo un omaggio speciale per tutti i suoi visitatori.

Venerdì 23 maggio alle ore 17.00 verrà inaugurata, presso la cosiddetta Sala dell’Affresco, la mostra dal titolo Teste colossali di pietra. Una riscoperta per l’antica Brixia che, promossa dal Comune di Brescia e Fondazione CAB con UBI-Banco di Brescia e Fondazione Brescia Musei, rimarrà aperta al pubblico fino al 22 settembre 2008.

L’evento ruota attorno all’eccezionale ritrovamento di una monumentale testa marmorea facente parte della collezione d’arte spoletina di Emo Antinori Petrini, ma che i recenti studi hanno felicemente ricondotto tra le testimonianze figurative più eloquenti della Brescia di età romana.

Si tratta infatti di una mensola antropomorfa del I secolo d. C. scolpita nel tipico marmo locale di Botticino, nel cui volto si distingue il soggetto allegorico di un Fauno. La testa rappresenta la terza di una serie, costituita da altre due conosciute fin dal principio del XIX secolo (un Giove Ammone e un probabile Pan) e attualmente custodite nel Museo della città, presso la sala dedicata all’area dell’importante foro dell’antica Brixia e ai principali edifici pubblici che lo completavano.

Testa_di_Fauno_Spoleto_collezione_Antinori_PetriniTesta di Fauno - Spoleto, collezione Antinori Petrini

Ben diverse le vicende della scultura Antinori Petrini. Prima del suo riconoscimento, quest’opera è stata oggetto di alcuni illustri passaggi collezionistici, anche internazionali, laddove, sebbene in modo del tutto errato, persisteva l’attribuzione alla rinascenza classica di ambito toscano avviata nel corso del XIII secolo. In verità, a eccezione di una lacuna alla piramide nasale, l’esame autoptico ha confermato la sorprendente identità tipologica e stilistica con gli esemplari bresciani già esposti in Museo. Si può affermare quindi che le tre mensole in questione, eseguite certamente sotto l’egida di un’unica bottega di pregevoli maestri lapicidi, facessero parte dello stesso progetto decorativo e che potessero essere inserite nella medesima architettura. Le dimensioni e la sobria qualità del modellato inducono a pensare ad un grande edificio pubblico, fosse esso una porta urbica, il foro, il teatro o altro ancora. Cicli decorativi analoghi, dal forte valore simbolico, sono noti soprattutto nell’Italia nordorientale e nella penisola istriana presso complessi forensi proprio del I secolo d.C.

Testa_di_Giove_Ammone_Brescia_Museo_della_Citt__in_Santa_Giulia Testa di Giove Ammone - Brescia, Museo della Città in Santa Giulia

La mostra, che costituirà l’occasione imperdibile per ammirare le tre Teste finalmente ricongiunte, propone pertanto numerose novità di grande interesse. Innanzitutto l’individuazione ed il recupero di un’opera rara di origini sicuramente bresciane; in secondo luogo la storia rivista e corretta di due tra le vestigia più ammirate del Museo di Santa Giulia, strettamente legate a quella che fu la gloriosa stagione archeologica bresciana dell’Ottocento. Infine, le tre opere riunite, garantiscono nuovi ed rilevanti elementi di studio su quello che doveva essere il disegno decorativo di un prestigioso monumento architettonico della prima età imperiale.

Mostra e catalogo a cura di Francesca Morandini e Luca Mor.

Dal 24 al 25 maggio, in occasione dei festeggiamenti cittadini, il complesso museale di Santa Giulia resterà aperto gratuitamente al pubblico con una ricca proposta di concerti, altri eventi espositivi, incontri sulle politiche culturali e museali, visite guidate e laboratori didattici destinati anche ai più piccoli.

Vernissage: venerdì 23 maggio 2008, ore 17.00

Brescia, Santa Giulia - Museo della Città                                            24 maggio – 22 settembre 2008

Orari: mar-dom 9.30-17.30 (fino al 31 maggio)                               mar-dom 10.00-18.00 (dal 1 giugno)

Informazioni

Santa Giulia Museo della Città                                                          Via de Musei - 25121 Brescia                                                         Tel. +39 030 2977833-34                                santagiulia@bresciamusei.com                            www.bresciamusei.com

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13 maggio 2008

Roma. Ciclo di conferenze "Roma archeologica - Discipline a confronto"

 

L'Associazione Roma Sotterranea vi invita al quarto incontro del ciclo di conferenze: LOCANDINA CONFERENZA G[1].Caneva 17-5-08

Roma archeologica - Discipline a confronto

Sabato 17 maggio 2008 – ore 10.45

'La biologia nella conoscenza, conservazione e valorizzazione dei beni culturali'

Relatore: Giulia Caneva - Ordinaria di Botanica presso l'Università di Roma 3

Ingresso libero solo su prenotazione al n° 06-54221988 (ore 9.00-18.00)

L'incontro si svolgerà  al Cinema Trevi,  sospeso sopra la zona archeologica del Vicus Caprarius

Indirizzo: Vicolo del Puttarello 25 (a 50 metri da Fontana di Trevi)

Al termine della conferenza sarà possibile visitare l'Area Archeologica del Vicus Caprarius al prezzo speciale di €1,00

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09 maggio 2008

Rimini. "Exempla. La rinascita dell’antico nell’arte italiana. Da Federico II ad Andrea Pisano"

dal 20 aprile al 7 settembre 2008

Exempla”, ovvero modelli. Poiché di modelli, ovvero di precisi riferimenti culturali, oltre che formali, vive la rinascita, o il ritrovamento, del gusto classico nell’arte italiana del Duecento.
La mostra che con questo nome propone il Meeting di Rimini in collaborazione con i Musei Vaticani, di “Exempla” ne allinea davvero molti e importanti: a dimostrare come molti capolavori del nostro Medio Evo abbiano, concretamente, alle spalle opere greche o romane ad ispirarli. Opere spesso riscoperte proprio in quei decenni o che in quei decenni sono state studiate e conosciute.
Simbolo ideale di questa magnifica, ricchissima rassegna potrebbe essere la formella che un tempo stava sul Campanile di Giotto dove Andrea Pisano pare identificarsi in Fidia intento a scolpire una figura umana, a dire come la nuova arte vivesse dello spirito, dell’”anima” dei grandi classici.
Eccezionale questa mostra – ideata e curata da Marco Bona Castellotti e Antonio Giuliano - lo è per molte ragioni: per la qualità delle testimonianze raccolte, per il loro numero (oltre cento), per gli studi che l’hanno preceduta e che hanno portato anche a nuove attribuzioni.
In più si pone come mostra d’ enorme fascino, basti pensare alla meraviglia che offrirà il connubio tra il candore dei capolavori della scultura classica e la suggestiva asprezza della Rocca dei Malatesta che li ospiterà dal 20 aprile al 7 settembre.
Fu intorno ad un altro castello ed ad una altra corte, quella di Federico II e il suo Castel del Monte, che si infiammarono i già vivaci fuochi del magnifico “ritorno all’antica” in epoca duecentesca. Per ragioni d’immagine e strategia politica, certo, ma anche per istanza culturale. Ad interpretare magnificamente queste imperiali istanze fu un artista, Nicola Pisano, che a Castel del Monte trovò la sua formazione. Il classicismo di Nicola Pisano è altra cosa rispetto a quello federiciano, è un classicismo che “evoca” quasi sentimentalmente l’età antica, rifacendosi a modelli romani, e in particolare ai sarcofaghi che poteva ammirare a Pisa.
In mostra saranno presenti alcuni splendidi originali di Nicola, come la formella della fontana Maggiore di Perugia, compiuta insieme al figlio Giovanni, con la Lupa e Romolo e Remo.
Giovanni Pisano aveva iniziato la sua carriera nella bottega del padre, dove aveva compiuto il tirocinio un altro straordinario scultore: Arnolfo di Cambio. Pur essendo d’ origine toscana, Arnolfo aggiorna il proprio stile in ambiente romano, pervaso di classicità.
Il classicismo di Arnolfo si riveste di una particolare sensibilità religiosa, che si incarna nella severità delle espressioni e delle forme. La vediamo nelle due stupende teste di Cristo e dell’Animula della Madonna, già su di una facciata dei Santa Maria del Fiore a Firenze.
Il nome di Arnolfo richiama il problema della cultura a Roma, e nella mostra la pittura romana tra Due e Trecento è testimoniata da alcuni meravigliosi dipinti uno dei quali attribuito a Pietro Cavallini da Federico Zeri, cui questa rassegna è dedicata nel decimo anniversario della morte.
L’itinerario si conclude con un’opera d’eccezione: la formella di Andrea Pisano con Fidia che scolpisce una scultura, un tempo sul campanile di Giotto. Come si diceva essa è una specie di emblema della mostra stessa, perché ritrae il più grande scultore dell’antichità intento nella sua opera.
La rinascita dell’antico nel Duecento non può venire illuminata, senza un confronto ravvicinato con i modelli antichi. Questa è la prima mostra che visualizza tale rapporto presentando sculture e cammei classici, che sono serviti, appunto, da “esempio” agli artisti del Duecento.

Info:
domenica 20 aprile 2008 - domenica 7 settembre 2008
Castel Sismondo - Rimini
Mostra promossa e organizzata da: Associazione Meeting per l’Amicizia fra i Popoli
Catalogo: Pacini Editore
Orario: aperto tutti i giorni dalle 9,00 alle 19,00
Chiusura: lunedì non festivi
Ingresso: intero 10 euro, ridotto 8 euro; ridotto 6 euro: scuole e bambini dai 6 agli 11 anni.
Visite guidate su prenotazione: 70 euro a gruppo (gruppi di massimo 25 persone), 50 euro per le scuole.
Prenotazioni: tel. 0541/783100, fax 0541/786422.

http://www.mostraexempla.it/

exempla@meetingrimini.org

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05 maggio 2008

Roma - Ostia Antica. Aperture straordinarie scavi di Ostia

La Soprintendenza per i beni archeologici di Ostia, nell’ambito di un progetto che mira alla diffusione delle conoscenze relative al nostro patrimonio culturale, prevede l’apertura straordinaria di alcuni siti abitualmente chiusi al pubblico, fino al 30 giugno 2008.

L’evento di grande rilevanza offre al visitatore l’opportunità  di scoprire la tipologia di alcune abitazioni: le insulae.

Poste su più livelli e diffuse tra i ceti medi e popolari si contrappongono alle domus – dimore unifamiliari appartenenti generalmente a famiglie agiate -  rispondendo alle esigenze di un’edilizia intensiva che si caratterizza, comunque, per l’articolazione delle  planimetrie e la ricchezza delle decorazioni, ancora oggi riconoscibili.

Potranno essere visitate le seguenti abitazioni:

L’Insula delle volte dipinte del 120 d.C. presenta una planimetria singolare, per molti aspetti simile a quella delle abitazioni moderne; è infatti costituita da un lungo corridoio centrale sul quale, a destra e a sinistra, si aprono i vari ambienti. Manca quindi il consueto cortile interno. Nota per le pregevoli pitture che adornano le volte e le pareti.

La Caupona del pavone è una abitazione privata di uno o due piani costruita nei primi decenni del III secolo d.C., trasformata in osteria (caupona) in una fase più tarda. In epoca Severiana fu oggetto di notevoli modifiche che la resero più signorile e la maggior parte delle pitture visibili risalgono a questo periodo.

La Casa di Diana il cui nome deriva dalla presenza di una lastra di terracotta raffigurante Diana all’interno del cortile, è uno dei più famosi  edifici ostiensi: a più piani, con cortile  centrale porticato.

L’Insula del Soffitto dipinto è un classico  esempio di abitazione signorile ben documentato a Ostia e adeguato alle esigenze di un ceto medio agiato. Presenta  una decorazione pittorica fra le più interessanti, ugualmente comprese nel II secolo.

Info: 06 56358036-68
Giorni e orari: tutti i giorni dal martedì al sabato dalle ore 10,30 alle ore 11,30 e dalle ore 15,30 alle ore 16,30.

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