ARCHEOBLOG

Giornale archeologico e culturale costantemente aggiornato con le ultime notizie e gli ultimi approfondimenti storico-archeologici



25 agosto 2009

Scoperti nuovi reperti archeologici nella città romana di Grumentum (PZ)

Coppe, vasi, brocche e anfore sono questi alcuni dei reperti che provengono dalla campagna estiva di scavi condotta nella città romana di Grumentum dall'equipe diretta da Attilio Mastrocinque dell'Università di Verona. Fra i vari reperti si annovera una splendida coppa del vasaio aretino Tigrane, decorata a bassorilievo con satiri, menadi e tripodi.   Il settore di scavo fra le terme repubblicane e il Foro, affidato a Vincenzo Scalfari, ha permesso allo stesso tempo di far emergere strutture  murarie e anche qualche tubatura per acqua, in terracotta. In questa  zona è iniziato uno scavo in estensione il quale, nelle prossime  campagne, dovrebbe permettere di scoprire quanto resta di un quartiere centrale della città, dalle sue fasi tardo-repubblicane a quelle  alto-medievali.

 

Fonte: "CulturaItalia"

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21 agosto 2009

Mirabella Eclano (AV). Archeotour, Archeotango "La vita quotidiana. Un giorno ad Aeclanum"

22 agosto 2009

La visita propone l’incontro con la storia avvicinandosi al quotidiano, scoprendo come si viveva. Il percorso muove dalla visita alla città romana di Aeclanum, alla scoperta delle abitudini, dei costumi e degli usi legati alla vita quotidiana. Visite guidate Dalle ore 9.00 alle 12.00, con la guida di esperti della Sezione didattica della Soprintendenza, i visitatori inizieranno il percorso per gruppi. Percorso tematico Dalle ore 17.00 alle 19.30, con la guida di un narratore, e il supporto di archeologi e videoproiezioni, i visitatori inizieranno un viaggio attraverso le vie del centro antico, dove tra artigiani, mercanti e aristocratici potranno rivivere personalmente uno spaccato reale e dinamico della vita degli antichi romani.

Archeotango

ore 21

Orchestra Trio

Nuevo Encuentro

Spettacolo di Tango Argentino

Milonga

Note storiche

Il parco archeologico di Aeclanum si affaccia sulla Via Appia, sul cui tratto compreso tra Benevento e Mirabella Eclano sono ancora visibili i resti dell’imponente Ponte Rotto. La nascita del centro di Aeclanum, fondata dalla tribù sannita degli Irpini, risale alla fine del III secolo a.C. Le fonti storiche parlano di Aeclanum come luogo abitato fino al VII secolo d.C. Il suo declino è collegato all’arrivo dei Longobardi nel 570 e fu definitivamente distrutta nel 662 dall’imperatore Costante II di Bisanzio. Nella prima metà del 1900 furono eseguiti i primi scavi archeologici che misero in lui e i resti e le tracce di costruzioni risalenti al periodo imperiale: il macellum, le terme e diverse case, una basilica paleocristiana, i cui resti ancora in vista risalgono al IV sec. d.C., e la necropoli, situata fuori le mura ai lati della Via Appia.

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Archeotour, Archeotango” è il progetto promosso dall’Ept di Avellino in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Salerno e Avellino ed i Comuni di Avella, Atripalda, Conza della Campania e Mirabella Eclano. Direzione artistica di Diana Maria Combattelli de la Casa de Tango di Avellino. Dal 22 agosto al 19 settembre quattro appuntamenti tra il fascino dei siti archeologici di Aeclanum, Abella, Compsa e Abellinum, e la suggestione del tango. Quattro appuntamenti gratuiti. Si tratta della prima occasione per il neo presidente dell’Ept di Avellino, Raffaele Spagnuolo , di mettere in atto la strategia che intende seguire nella conduzione dell’ente di Via Due Principati “deputato- come ha sottolineato Spagnolo- a promuovere il turismo in Irpinia”.

Vicini al progetto anche gli albergatori e la Fiavet di Avellino (Federazione di imprese turistiche) che lavorano alla realizzazione di pacchetti incoming: soluzioni di soggiorno per quanti da fuori provincia decidessero di restare in Irpinia qualche giorno.

Archeotour è un percorso nella storia, nell’arte, nella creatività e nella tradizione dell’Irpinia. Conoscere gli usi e i costumi della civiltà romana attraverso gli spazi ed i luoghi della vita quotidiana e scoprire il patrimonio culturale irpino attraverso il diretto contatto con i siti archeologici di maggior interesse. Un viaggio della conoscenza nei quattro parchi archeologici più importanti della Provincia di Avellino: Abella ad Avella, Abellinum ad Atripalda, Compsa a Conza della Campania e Aeclanum a Mirabella Eclano. Dal 22 agosto al 19 settembre, i parchi archeologici sono a turno interessati da visite guidate condotte da esperti della sezione Didattica della Soprintendenza Archeologica di Salerno e Avellino e da percorsi tematici con animazioni, che permettono di rivivere uno spaccato reale e dinamico della vita quotidiana e del divertimento presso gli antichi romani.

Archeotango è una rassegna di spettacoli ed esibizioni musicali di tanghi, milonghe e brani della musica popolare argentina ospitata nei quattro parchi archeologici.

Link: www.archeotourirpinia.it - www.eptavellino.it

 

Fonte: "notizia segnalata via mail"

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13 agosto 2009

Parte in Italia l’operazione "SOS Patrimonio Sommerso 2009"

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Direzione Generale per le Antichità e la Sezione Tecnica per l’Archeologia Subacquea, nell’ambito del Progetto Archeomar, censimento dei beni sommersi delle regioni Lazio e Toscana in collaborazione con le Direzioni Regionali per i beni culturali e paesaggistici per il Lazio e la Toscana, le Soprintendenze per i beni archeologi del Lazio, dell’Etruria Meridionale del Lazio e la Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, rilanciano l’operazione “SOS PATRIMONIO SOMMERSO 2009“.
Questa iniziativa nell’ambito del Progetto medesimo, ha ottenuto un notevole consenso e gradimento anche dal mondo scientifico.
L’operazione “SOS PATRIMONIO SOMMERSO 2009” è uno ulteriore strumento di tutela che coinvolge e rende protagonista l’Italia, nazione al centro del Mare Mediterraneo.

e–mail : infoarcheomar@beniculturali.it
Tel.: 06.5843.4769 con segreteria telefonica

Link: http://www.archeomar.it/

 

Fonte: "MiBac - Ministero per i Beni e le Attività Culturali"

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12 agosto 2009

Mostra "Frammenti del passato. Tesori dall'ager Tiburtinus"

Nelle sale dell’Antiquarium del Canopo di Villa Adriana a Tivoli la Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio presenta un’eccezionale raccolta di circa ottanta reperti che provengono dagli scavi di Villa Adriana e del territorio di Tivoli. Riconosciuto dagli studiosi per la straordinaria documentazione storico-monumentale come un sito chiave del Lazio, vitale asse di collegamento tra la pianura costiera e le aree montuose interne che nell’antichità aveva in Roma lo sbocco naturale dei traffici commerciali, grazie a questa mostra anche il territorio circostante la magnifica residenza imperiale ottiene un giusto riconoscimento.
Vicende storiche anche sanguinose non impedirono lo sviluppo economico di Tivoli e del suo territorio, che sin dalla fine del II sec. a.C. e poi con forza dal I sec. a.C. vide, oltre alle numerosissime villae rusticae, uno straordinario fenomeno di insediamenti a carattere residenziale e lussuoso, con il costituirsi di centinaia di ville utilizzate dall’aristocrazia romana, sia per l’amenità dei luoghi sia per la relativa vicinanza all’Urbe.
Naturalmente, la presenza della villa dell’imperatore Adriano non farà che sancire, nel II sec. d.C., l’eccellenza del sito e segnare anche nell’immaginario dei moderni la valenza di luogo destinato a residenza di lusso e svago. Questo spiega la bellezza e raffinatezza dei pezzi che ornavano le ville, qui esposti e di cui gran parte sono inediti.
Con questa mostra si è cercato di portare a conoscenza del grande pubblico un numero non indifferente di reperti rinvenuti nel corso degli ultimi anni e che sinora non avevano trovato spazi adeguati né opportunità per un’esposizione definitiva.
Delle meravigliose statue frammentarie rappresentanti Ercole confermano il largo seguito del culto di Hercules Victor, la più importante divinità venerata a Tivoli. Coppe di ceramica ricordano come Tibur, l’antica Tivoli, fosse un importante centro per la produzione della ceramica. Architravi di marmo bianco splendidamente scolpiti con eroti, delfini, cesti di frutta provenienti da Villa Adriana sottolineano la grande perizia delle maestranze impiegate. Transenne e capitelli, antefisse e fusti di candelabro relativi agli edifici riservati all’imperatore e alla sua corte escono finalmente dai depositi.
La Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio con questa mostra ha scelto di svelare l’entità del lavoro svolto negli ultimi decenni da tanti archeologi, storici e restauratori, che nei magazzini operano quotidianamente per catalogare e studiare reperti che non sono affatto “muti”, ma che svolgono un ruolo fondamentale per lo sviluppo della ricerca.
Il catalogo edito da Electa, oltre a numerosi saggi che approfondiscono la storia del territorio di Tivoli, riunisce le schede di tutti i pezzi esposti, la maggior parte dei quali finora mai presentati.

Come arrivare:

Il sito è raggiungibile con i mezzi pubblici da Roma con Metro B fermata Ponte Mammolo e bus Co.Tral direzione Via Prenestina e fermata a circa 300 m dal sito, oppure bus Co.Tral direzione Via Tiburtina e fermata a circa 1 km dal sito, oppure bus Co.Tral direzione Tivoli/autostrada A24
e fermata a circa 1 km dal sito; da Roma con treno FS, fermata Stazione di Tivoli e bus linea CAT numero 4 fermata a circa 300 m dal sito.

Informazioni Evento:
Data Fine: 01 novembre 2009
Costo del biglietto: 10,00 euro
Luogo: Tivoli, Villa Adriana
Orario: Aperto tutti i giorni dalle 9 ad un’ora prima del tramonto
Telefono: 0774 530203

 

Fonte: "MiBac - Ministero per i Beni e le Attività Culturali"

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11 agosto 2009

15 agosto 2009: orario di apertura dei musei statali

Si rende noto l’elenco delle sedi espositive statali per le quali, sino ad oggi è stato comunicato l’orario di apertura che verrà osservato il prossimo 15 agosto.
Sarà cura di questa redazione, aggiornare tempestivamente ogni eventuale, ulteriore integrazione al riguardo.
Gli elenchi sono divisi per tipologia: "Arti" e "Archeologia"

Elenco delle sedi espositive statali aggiornato all'11 agosto 2009, ore 13.50

Tipologia Archeologia (clicca sul link per visualizzare l'elenco in formato xls, peso 68kb)

Fonte: "MiBac - Ministero per i Beni e le Attività Culturali"

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09 agosto 2009

Velia, teatro antico con filosofia

Nell’area archeologica campana torna la rassegna teatrale dedicata ai classici. Novità dell’edizione: nei luoghi di Parmenide e della Scuola Eleatica vanno in scena anche i testi filosofici

Riportare il teatro classico nei luoghi della classicità: questo l’obiettivo che da dodici anni persegue “Velia Teatro”, rassegna dedicata al teatro antico che si svolge nello scenario del parco archeologico di Elea-Velia (Salerno). Un luogo d’eccezione, dal valore storico-culturale unico: qui nacque e visse nel V secolo a.C. il celebre filosofo Parmenide, qui ebbe inizio e si sviluppò una fiorente colonia magno-greca, i cui resti sono oggi inseriti nella lista Unesco del Patrimonio Mondiale dell’U manità.
In questo sito di grande importanza storico-archeologica, ai piedi della monumentale torre medievale che domina l’acropoli della città antica, viene dato spazio alla commedia e alla tragedia, ai classici greci e romani. Ma non solo. Questa edizione offre una novità: il teatro “filosofico” (già sperimentato lo scorso anno con la rassegna “ VeliaTeatroFilosofia”), quanto mai appropriato al luogo che fu patria di Parmenide e del suo discepolo Zenone e sede della loro importante corrente di pensiero, lafamosa Scuola Eleatica. In cartellone quattro allestimenti tratti dai Dialoghi di Platone e adattamenti di classici della filosofia greca, tra cui quelli tratti da Parmenide e dai filosofi di Elea.
Si parte con la Fedra di Gabriele d’Annunzio (9 agosto), poi tocca alla messa in scena dello spettacolo in prima nazionale La villa dei misteri, ispirato agli affreschi degli scavi di Ercolano (10 agosto), adatto a un pubblico adulto. Si prosegue con La violenza e la giustizia secondo Gorgia (13 agosto) e con Il teatro, l’arte e la politica di Ione (14 agosto), poi si torna ai classici: Edipo Re di Sofocle (22 agosto) e la Càsina di Tito Maccio Plauto (26 agosto). La rassegna si conclude con una conferenza-concerto ispirata all’archeologia dei suoni perduti (27 agosto).
La città di Elea fu fondata dai Focei intorno al 540 a.C. nell’attuale Cilento, sulla costa tirrenica tra Punta Licosa e Capo Palinuro. Famosa per la scuola filosofica che dalla città prendeva nome, nata con Senofane, maestro di Parmenide, la città viveva prevalentemente di economia mercantile. Nel corso del IV secolo a.C. Elea entrò in contrasto con i Lucani insediati a Paestum e nei primi decenni del III secolo a.C. strinse un trattato di alleanza con Roma, fornendo navi nella guerra contro Cartagine. In età romana la città fu chiamata Velia e riuscì a conservare una parziale autonomia, ottenendo di mantenere l’uso della lingua greca nelle cerimonie ufficiali e di continuare a battere moneta. Inoltre, la posizione geografica, su un promontorio che in antico si protendeva sul mare ne favorì la trasformazione in un centro di villeggiatura. Poi l’insabbiamento del porto segnò la decadenza della città, e nel Medioevo l’impaludamento progressivo e le scorrerie dei pirati saraceni spinsero gli abitanti a rifugiarsi in un piccolo centro montano, che prese il nome di Novi Velia.
Dell’antico centro greco-romano si conserva intatta l’acropoli: il teatro rifatto in età romana su un primitivo impianto ellenistico, il tempio principale forse dedicato ad Atena. Fuori dall’acropoli sono visibili i resti delle terme e una costruzione di età augustea dedicata al culto imperiale.
Ma il monumento più grandioso della città è la bellissima Porta Rosa, costruita, probabilmente nel IV secolo a.C., in una gola naturale con perfetti blocchi di pietra: è l'unico esempio di arco a tutto sesto che si sia conservato in Magna Grecia.

Link: http://www.veliateatro.it/

 

Fonte: "CulturaItalia"

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06 agosto 2009

“Le Lune di Pompei” nuovi percorsi serali negli scavi archeologici

Le Lune di Pompei A partire dal 6 Agosto 2009 lo splendido Parco archeologico degli scavi di Pompei ospita la nuovissima edizione di “Le Lune di Pompei”.
In un’ atmosfera magica e misteriosa l’antica città sepolta racconterà con le sue Eterne Lune i misteri non svelati che non hanno mai abbandonato quei luoghi. La Luna di Morte, la Luna del Successo, la Luna Mitica, La Luna della Vita, la Luna che non C’è, la Luna Illegale e la Luna che si Diverte, saranno i motivi guida che condurranno alla scoperta di uno tra i più importanti siti archeologici al mondo.
Il percorso parte dalle necropoli di Porta Nocera, prosegue con la visita alla Casa del Giardino d’Ercole, continua per via dell’Abbondanza, soffermandosi nelle case di Loreio Tiburtino, di Venere in Conchiglia e di Giulia Felice e si conclude nella splendida cornice dell’Anfiteatro con suggestivi e onirici giochi di Luce.

Agosto/Novembre 2009
Ogni venerdì, sabato e domenica

Dal 7 al 16 Agosto aperti tutte le sere (tranne lunedì 10/08).
Ingresso, Scavi di Pompei -Porta Anfiteatro

Informazioni, prenotazioni e calendario
tel. + 39 081 19303885
fax + 39 081 19308787
www.lelunedipompei.it
info@lelunedipompei.it

Inizio della manifestazione
Un’ora dopo il tramonto (partenze gruppi ogni 20 minuti)

Durata del percorso
70 minuti (si consigliano scarpe comode)
E’ assolutamente necessaria la prenotazione (gratuita)

Costo della visita, 20 euro
Possessori Campania>Artecard, 14 euro
Prezzo speciale per famiglie
(2 adulti + 2 ragazzi fino a 16 anni), 40 euro
Prezzo speciale per gruppi
(+30 persone), 18 euro
(+70 persone), 16 euro
__________________________________________________
Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei
Via Villa dei Misteri, 2 80045 Pompei -Na-
tel. 081.8575341 fax 081.5370328
www.pompeiisites.org
ufficiostampa@archeologicapompei.it

 

Fonte: "MiBac - Ministero per i Beni e le Attività Culturali"

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05 agosto 2009

“MiniCifre della cultura”, un’istantanea dell’Italia

La pubblicazione del Mibac offre un quadro sintetico del nostro patrimonio: aspetti economici,  attività e operatori, formazione e fruizione

Un milione e 172.966 beni catalogati nel Sistema Informativo Generale del Catalogo (Sigec);
4.739 tra musei, pubblici e privati, monumenti e aree archeologiche; 12.388 biblioteche di cui 46 statali; 50 mila archivi, tra i quali 104 archivi di Stato; 44 siti iscritti nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco: sono solo alcuni dei numeri contenuti nella pubblicazione MiniCifre della Cultura 2009, curata dall’Ufficio Studi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali su dati relativi al 2008 provenienti da direzioni generali e istituti del dicastero e dal Sistema statistico nazionale. Il quadro sintetico dei nostri beni è stato reso noto ieri in occasione della presentazione da parte del ministro Bondi della nuova direzione del Mibac per la valorizzazione del patrimonio culturale. 
La guida illustra a grandi linee il contesto, le attività, i consumi e i soggetti che operano per la salvaguardia e lo sviluppo della cultura, fornendo i dati quantitativi essenziali su musei, monumenti, aree archeologiche; archivi; biblioteche; beni paesaggistici e ambientali; Patrimonio Unesco; arte contemporanea; mostre; formazione e ricerca per la conservazione; formazione artistica; turismo culturale; spettacolo dal vivo; cinema; produzione discografica; diritto d’a utore; media; “Made in Italy”; risorse e occupazione.

Di particolare interesse alcuni degli elementi forniti, come la classifica degli istituti statali, con ingresso a pagamento, più visitati. Al primo posto, con 4.777.969 presenze, si impongono Colosseo, Palatino e Foro Romano, nella Capitale; seguono gli Scavi di Pompei con 2.233.496 visitatori; quindi la Galleria degli Uffizi di Firenze (1.554.256) e, sempre nel capoluogo toscano, la Galleria dell’Accademia (1.234.435). Sotto il milione di visitatori e al di sopra dei 400 mila si collocano Castel Sant’Angelo a Roma, il Museo degli Argenti a Firenze, Villa d’Este a Tivoli, la Reggia di Caserta, la Galleria Borghese a Roma e la Galleria Palatina e Galleria d’Arte Moderna a Firenze. 
Di rilievo anche i dati riguardanti l’individuazione e protezione dei beni culturali, così come il recupero di opere d’arte. Risultano vincolati, ad esempio, 5.668 beni immobili archeologici, 317 siti archeologici subacquei, 46.025 beni architettonici. Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha recuperato 11.942 beni storico-artistici, librari e archivistici, ai quali se ne aggiungono 3.971 recuperati da altri reparti e forze di polizia.
Tra i territori naturali tutelati sono compresi 24 parchi nazionali, 23 aree marine protette, 147 riserve naturali statali, 105 parchi naturali regionali, 335 riserve naturali regionali e 51 zone umide di importanza nazionale.

Le MiniCifre si soffermano sull’arte contemporanea, per la quale il Mibac ha stanziato 2.428.622 euro assegnati all’incremento delle collezioni. Vengono elencate le fondazioni pubbliche attive nel settore, le principali fiere e le istituzioni museali. All’Associazione dei musei d’arte contemporanea italiani (Amaci) aderiscono 25 strutture, due delle quali statali: la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (Gnam) e il nuovo Museo delle Arti del XXI Secolo (Maxxi). Vantano più di 50 mila spettatori il Mart di Trento e Rovereto (214.076), il Castello di Rivoli (106.353), il Mambo di Bologna (93.942), la Gam di Torino (92.061), il Madre di Napoli (72.586), la Galleria Civica di Modena (57.084), il Centro “Luigi Pecci” di Prato (52.700) e il Macro di Roma (50.346).
Le mostre di maggior successo dell’anno scorso, con più di 200 mila accessi, sono state “ Correggio” alla Galleria Nazionale di Parma; “Roma e i Barbari” a Palazzo Grassi a Venezia; “ America! Storie dal nuovo mondo” al Museo di Santa Giulia a Brescia e “Pintoricchio” alla Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia.
Per quanto riguarda l’offerta formativa, viene illustrato il sistema dell’alta formazione e ricerca per la conservazione del Mibac con le sue attività in Italia e all’estero, i cantieri aperti e gli interventi. I punti di riferimento sono l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (Iscr) e l’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario (Icpal), entrambi a Roma, e l’Opificio delle Pietre Dure (Opd) a Firenze. Tra i più importanti restauri recenti si ricordano quello della Domus Aurea e della Fontana dei Quattro Fiumi di Bernini, a Roma, e quello della Madonna del cardellino di Raffaello a Firenze.
La formazione degli artisti – 66.589 iscritti e 10.423 docenti in 129 istituti di formazione artistica e musicale – è affidata, tra l’altro, a 20 accademie di belle arti, un’A ccademia Nazionale di Arte Drammatica, un’Accademia Nazionale di Danza e 58 conservatori di musica; inoltre alle quattro sedi della Scuola Nazionale di Cinema.
Lo spettacolo dal vivo ha offerto 192 mila eventi in 43 mila luoghi con 34,2 milioni di ingressi a pagamento e 5,7 milioni senza bigliettazione; il volume d’affari complessivo ha raggiunto 780,4 milioni di euro. Le fondazioni lirico-sinfoniche sono 14, i teatri di tradizione 28; quelli stabili 71. 
Sono stati prodotti (o coprodotti) 154 film; 683 sono le società di produzione e 102 quelle di distribuzione (oltre tremila gli schermi in 1.129 sale e 193 multisale).
Sono stati venduti 24,1 milioni di confezioni di dischi e video musicali per 208,1 milioni di euro di fatturato; la musica italiana occupa una quota di mercato del 58 per cento.
Sono stati pubblicati 59.129 titoli librari tra i quali 36.819 novità e 13.252 opere tradotte e sono state vendute 235,389 milioni di copie. In cima alle classifiche due italiani: La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano e Gomorra di Roberto Saviano.
Una rapida panoramica sul sistema mediale fornisce i numeri sull’emittenza radiotelevisiva, su quotidiani e periodici e sui nuovi media. Per quanto concerne internet e la cultura oltre agli elementi di contesto – consumi, accesso, frequenza e utilizzi – si fa cenno ai progetti di digitalizzazione e cooperazione europea in cui è impegnato il Mibac, come Internet culturale, Michael e CulturaItalia.
Infine, ma certamente non ultimi, gli aspetti economici. Il turismo culturale, col 30 per cento delle presenze complessive concentrate nelle città di interesse storico e artistico, è secondo solo a quello balneare (38 per cento). Roma è la meta privilegiata, seguita da Venezia, Milano, Firenze, Napoli, Torino, Bologna, Pisa, Verona e Genova. I turisti stranieri hanno speso 9,8 miliardi di euro per vacanze artistico-culturali.
Gli stanziamenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ammontano a 1,719 miliardi di euro nel bilancio di previsione 2009, pari allo 0,23 per cento del bilancio dello Stato, per la maggior parte destinati alla tutela e valorizzazione. Altre risorse per la cultura provengono da amministrazioni provinciali e comunali, fondazioni di origine bancaria, imprese, enti e privati con agevolazioni fiscali.
Sono occupati nel comparto culturale 234 mila artisti e professionisti altamente specializzati e 146 mila tecnici e professionisti intermedi. L’età media è di 52 anni, le donne sono il 51 per cento.
Va segnalato anche che l’Italia si distingue per eccellenze nel design, nella moda e nell’enogastronomia con 10.434 disegni e modelli depositati; 115 prodotti Dop (Denominazione di Origine Protetta) e 316 Doc (Denominazione di Origine Garantita). 

 

Fonte: "CulturaItalia"

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04 agosto 2009

Roma. Inaugurazione della Sala del Medioevo a Palazzo dei Conservatori, Musei Capitolini

30 luglio 2009 - 30 settembre 2009 

La Sala del cinquecentesco Archivio Capitolino del Palazzo dei Conservatori, recentemente restaurata, ospita la nuova Sala del Medioevo dei Musei Capitolini, con un suggestivo allestimento del monumento onorario di Carlo I d'Angiò.
Un'importante novità arricchisce il costante percorso innovativo dei Musei Capitolini.
Grazie all'impegno della Sovraintendenza Comunale, sarà aperto al pubblico un altro spazio di grande interesse storico-artistico: la Sala del Medioevo, allestita al primo piano del Palazzo dei Conservatori nel cinquecentesco ambiente dell'antico Archivio Capitolino.
Protagonista della Sala è la Statua di Carlo I d'Angiò, re di Sicilia e Senatore di Roma , attribuita allo scultore e architetto toscano Arnolfo di Cambio.
Originariamente dipinta con brillanti colori e impreziosita da dorature, era l'elemento più significativo di un Monumento onorario dedicato al sovrano angioino in Campidoglio intorno agli anni 1275-1277. Carlo I d'Angiò (1226-1285), fratello del re di Francia Luigi IX, fu incoronato a Roma re di Sicilia nel 1266. Nominato per la prima volta Senatore di Roma nel 1265, rivestì la stessa carica nel decennio 1268-1278 e poi negli anni compresi tra il 1281 e il 1284. Il Monumento onorario, secondo recenti studi, fu probabilmente realizzato negli anni in cui Carlo d'Angiò ottenne per la seconda volta il titolo di Senatore di Roma, tra il 1268 e il 1278. Alcuni studiosi suggeriscono che fosse destinato ad essere collocato all'interno della grande aula medioevale del primo piano del Palazzo Senatorio (attuale Aula di Giulio Cesare), dove il Senatore, o un suo vicario, amministrava la giustizia civile e penale.
La monumentale scultura del re, ricavata da un frammento di trabeazione antica, è presentata al pubblico in un nuovo, suggestivo allestimento accanto al meno conosciuto frammento marmoreo di arco gotico decorato con una figura a rilievo di Trombettiere. Questo elemento, purtroppo solo in parte conservato, costituiva lo spigolo destro della cornice architettonica che doveva includere in origine la statua del sovrano. Nel Trombettiere Arnolfo, sfruttando magistralmente lo spazio tra l'imposta e la curva dell'arco, riassume il panneggio delle vesti e il semplice movimento del corpo in un unico segno di schietta matrice gotica.
Carlo I d'Angiò è raffigurato seduto su un faldistorio, trono pieghevole privo di schienale decorato con due protomi di leone. Indossa una lunga veste ed un ampio mantello originariamente dipinto di azzurro e decorato con i gigli dorati, colori ed emblemi della casa reale di Francia e d'Angiò. Sul capo ha una preziosa corona, solo in parte conservata, mentre nelle mani, prima che i restauri del tardo Quattrocento ne alterassero irrimediabilmente il modellato, impugnava uno scettro (o forse una corta spada) e il globo, simbolo del potere.
L'acutezza del ritratto e i perduti attributi regali indicano la chiara volontà del sovrano angioino di farsi rappresentare da Arnolfo, all'epoca al suo servizio, nelle vesti di monarca regnante più che di Senatore di Roma, in forme assolutamente innovative per l'ambiente artistico romano dell'ultimo quarto del Duecento.
La Statua di Carlo I d'Angiò, oggetto di un importante intervento di restauro nel 1981, perfezionato nel 2005 da Giovanna Martellotti, Cinzia Silvestri, Maria Grazia Chilosi e Doretta Mazzeschi della C.B.C. Conservazione Beni Culturali, è stata esposta nel 2005, insieme al frammento di arco con il Trombettiere, alla mostra fiorentina dedicata ad Arnolfo di Cambio. In occasione della mostra la statua è stata rimossa dalla sua collocazione novecentesca e opportunamente indagata in tutti i suoi aspetti.
Nella sala del Medioevo sono allestite altre opere che contribuiscono ad illustrare la storia del Campidoglio nel Medioevo. Alcune di queste, come le duecentesche unità di misura per l'olio, il vino e le granaglie (denominate Congi), documentano la presenza sul Campidoglio di un importante mercato nell'area compresa tra l'antico Palazzo Senatorio e la chiesa e convento di Santa Maria in Aracoeli; altre, come il pannello cosmatesco proveniente dallo smembrato pulpito dell'Epistola della chiesa di Santa Maria in Aracoeli, opera di Lorenzo di Tebaldo con il figlio Jacopo, illustrano la raffinata cultura dei marmorari romani tra la fine del XII e i primi del XIII secolo.
Il nuovo allestimento della Sala del Medioevo, ideato dall'architetto Francesco Stefanori, con la direzione scientifica di Claudio Parisi Presicce ed Elena Bianca Di Gioia, è stato realizzato anche grazie al contributo delle due società cinematografiche Cinebazar Inc. di Tokyo ed M-Cube di Roma.
I lavori di allestimento sono stati eseguiti dalla Società Meloni Fabrizio Srl; il trasporto e la movimentazione delle opere d'arte sono stati curati dalla Società Minguzzi Srl; i Servizi Museali sono di Zètema Progetto Cultura.
Per l'inaugurazione della Sala del Medioevo la Direzione dei Musei Capitolini ha curato, con la casa editrice Campisano Editore di Roma, la pubblicazione di un volume a stampa, in lingua italiana e inglese, che illustra le opere esposte.



Fonte: "http://www.museicapitolini.org"

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