ARCHEOBLOG

Giornale archeologico e culturale costantemente aggiornato con le ultime notizie e gli ultimi approfondimenti storico-archeologici



27 novembre 2009

Le attività programmate dal Parco di Veio per il prossimo fine settimana

parcodiveio Domenica 29 novembre

MATTINA

Le rocce raccontano il paesaggio del Parco di Veio

Un itinerario che ripercorre la storia geologica del vulcano Sabatino, dalle sommità di Monte Razzano con vista sulla Valle di Baccano, alle cave di Bruciore e Monte Maggiore.

appuntamento:
ore 09.00 – Campagnano di Roma, punto informativo del Parco di Veio, piazza Regina Elena angolo via Felice Cavallotti

durata:
3 ore

difficoltà:
medio/alta - 10 km (in automobile) 2 km (a piedi)

abbigliamento:
scarponcini da trekking

Prenotazione obbligatoria: 800727822 – 06 9042774

L’area archeologica di Veio: Tempio di Portonaccio, Tombe Etrusche alle Vignacce, Decumano

Escursione nell’area dell’antica città di Veio, dall’area sacra sino all’antica strada che attraversava la città.

appuntamento:
ore 9.30 – Isola Farnese (Roma), presso la cascata della Mola

durata:
4 ore e mezza

difficoltà:
medio – 2,5 km

abbigliamento:
scarponcini da trekking, pantaloni lunghi

Ingresso all’area archeologica di Veio a pagamento € 2.00

Prenotazione obbligatoria: 800727822 – 06 9042774


ufficio comunicazione del parco di veio
tel. 06 9042774
e-mail: comunicazione@parcodiveio.it
www.parcodiveio.it




Fonte: notizia segnalata via mail

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26 novembre 2009

Buccino (SA). Aperto il Museo Archeologico Nazionale di Volcei "Marcello Gigante”

Voluto dalla Regione Campania, dal Comune di Buccino e dalla Sooprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta, il Museo Archeologico Nazionale di Volcei è pronto a ripercorrere, attraverso i reperti in esso raccolti, la lunga e affascinante storia delle popolazioni che nei secoli hanno abitato sulle colline sulle quali si affacciano in monti Alburni.
Intitolata alla memoria del più illustre cittadino di Buccino, Marcello Gigante che dà il nome all'omonimo Premio, l'area museal, attraverso la risocperta el valorizzazione del patrimonio archeologico e monumentale del territorio, vuole riproporre le radici lontane di una tradizione per farla divenire prospettiva di un futuro di maggiori risorse e opportunità.
Come Volcei è tornata alla vita nel Parco Archeologico di Buccino, così la comunità locale può e deve trovare nel suo passato quelle identità e quelle spinte per guardare, in un'ottica di nuove occasioni, a un avvenire diverso e più produttivo che sia come un "restauro del futuro".

Clicca qui per le informazioni sul museo




Fonte: “www.archaeogate.org

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25 novembre 2009

Saint Germain-en-Laye (Francia). Mostra “GOLASECCA. Du commerce et des hommes à l'âge du Fer (VIIe-Ve siècle av. J.-C.)”

27 novembre 2009 - 26 aprile 2010 

Attraverso più di 200 reperti fra cui alcuni corredi inediti, sarà presentata per la prima volta all'estero, ad un pubblico più vasto, una pagina importante della storia delle civiltà preromane in Italia : la civilità di Golasecca . La mostra, allestita dal museo d'Archeologia nazionale di Saint-Germain-en-Laye con la collaborazione delle Soprintendenze dei beni archeologici del Piemonte e della Lombardia e grazie alla Réunion des musées nationaux (RMN), permetterà al visitatore di scoprire le lontane origini celtiche di questa cultura dell'Italia settentrionale e di ripercorrerne l'evoluzione attraverso la storia degli scavi e dei manufatti venuti alla luce. Le ricche collezioni del XIX secolo, conservate al museo d'Archeologico nazionale di Saint-Germain-en-Laye, ed i materiali di scavo emersi di recente, consentono infatti di collocare con maggior precisione i popoli celtofoni dell'Italia settentrionale nel più ampio quadro culturale delle relazioni transalpine.

UNA CIVILTA' CHE HA STIMOLATO E STIMOLA TUTTORA DIBATTITI E RICERCHE.
La cultura di Golasecca fa la sua prima apparizione nel mondo scientifico internazionale agli inizi del XIX secolo, allorchè, nel 1824, l'abate Giovan Battista Giani rende noti i risultati degli scavi della necropoli eponima da lui scoperta . Da quel momento la ricchezza del materiale archeologico rinvenuto e l' affinità culturali con il mondo celtico transalpino, che solo allora si iniziava ad indagare, collocano la cultura di Golasecca al centro dei dibattiti scientifici internazionali animati dai precursori della protostoria europea : Gabriel de Mortillet e Alexandre Bertrand, alla guida dell'appena nato museo di Saint-Germain-en-Laye, e Pompeo Castelfranco, padre della protostoria dell'Italia nord-occidentale ed autore della primo studio completo su Golasecca. Negli anni 70 l'affermarsi dell'archeologia celtica in Italia rilancia i dibattiti sulla celticità della cultura di Golasecca nel cuore dell'Italia settentrionale. Al fianco degli Etruschi, dei Liguri e dei Veneti, i Golasecchiani emergono come gli intermediari privilegiati nella rete degli intensi scambi di merci, beni preziosi, e di culture che durante la prima metà del primo millennio avanti Cristo collegano il Mare Nostrum alle sociétà celtiche dell'Europa nord-occidentale.

UNA CULTURA DAI TRATTI MOLTO PARTICOLARI
Il fiorire di due grandi agglomerati urbani, Castelletto Ticino e Como, durante il VII e VI secolo avanti Cristo, l'organizzazione monumentale che assumono le grandi necropoli che circondano i due poli urbani, ma soprattutto le numerose iscrizioni in alfabeto etrusco che denotano una lingua d'origine indoeuropea appartenente alla famiglia delle lingue celtiche, sono solo alcuni degli aspetti peculiari di questa civilità, spesso sottovalutata rispetto alle più conosciute civilità etrusche o greche, insediate nella nostra penisola. La sua matrice culturale celto-italica non smette di stupire gli studiosi. La capacità d'integrare nel proprio sistema socio-culturale elementi provenienti tanto dal vicino mondo etrusco che dal più lontano mondo transalpino, costituiscono ,sin dalla prima età del ferro le caratteristiche proprie di una civilità di portata europea. A ben vedere il suo ruolo di cerniera tra Mediterraneo ed Europa è un aspetto culturale di sorprendente attualità.

Commissari :
Christine Lorre, Conservatore del dipartimento d'archeologia comparata, museo d'Archeologie nazionale Saint-Germain-en-Laye.
Veronica Cicolani, dottoranda dell'Università François Rabelais Tours e Chargée de mission al museo d'Archeologia nazionale, Saint-Germain-en-Laye.

INFORMAZIONI
Apertura: tutti i giorni eccetto il martedi
Orari: 10h - 17h15
Accesso : RER A terminus Saint-Germain-en-Laye.




Fonte: “www.archaeogate.org

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24 novembre 2009

Roma. Seminario “Archeologia Cristiana, dalla citta' pagana alla capitale del mondo cristiano”

Mercoledi 25 Novembre - h. 18.30

Istituto Tecnico Statale per il Turismo Colombo

Via Panisperna, 255

Il seminario intende illustrare una fase interessantissima della Roma antica: da centro di potere di un immenso impero pagano a capitale della cristianita'. L'arrivo e la diffusione del Cristianesimo a Roma provoca una lenta e progressiva trasformazione che nel corso di alcuni secoli muta la stessa topografia della citta' antica.

Con l'eta' costantiniana forti motivazioni politiche incidono grandemente sulle nuove fondazioni e sulla loro ubicazione. La nascita e la diffusione del culto dei martiri sepolti nei cimiteri extramuranei, danno un forte contributo a questo nuovo sviluppo della citta'.

Dall'origine delle prime comunita' cristiane al culto dei martiri della fede, dall'Editto di Costantino fino alla fondazione delle grandi basiliche paleocristiane di Roma, attraverso un excursus che ha cambiato le sorti del mondo occidentale...

I partecipanti al seminario, otterranno gratuitamente la tessera 2010 dell'Associazione.

Link per avere informazioni o prenotare >>




Fonte: “Info.roma.it – Newsletter”

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Isola della Scala (VR). Convegno “I miliari lungo le strade dell’impero”

Importante evento organizzato dall'Associazione Archeologica Isolana in collaborazione con l'Università di Verona

"Villa Vo Pindemonte - Isola della Scala - Verona"
28 novembre 2009

I Miliari-1

I Miliari-2

Clicca sulle immagini per visualizzare il programma del convegno



Fonte: notizia segnalata via mail

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19 novembre 2009

Le attività programmate dal Parco di Veio per il prossimo fine settimana

parcodiveio Domenica 22 novembre

MATTINA

Archeotrekking da Pian Braccone fino al sito medievale delle “Pestarole”

Un’escursione tra natura e storia attraversando l’altopiano di Pian Braccone fino alle “Pestarole” medievali della Valle di Costa Frigida.

appuntamento:
ore 9.30 – Castelnuovo di Porto, piazza Vittorio Veneto, centro storico

durata:
4 ore

difficoltà:
medio – 6 km circa

abbigliamento:
scarponcini da trekking

Prenotazione obbligatoria: 800727822 – 06 9042774

Archeologia lungo l’antica via Flaminia: il sito archeologico di Malborghetto e il museo

Un monumento di particolare interesse che ha vissuto trasformazioni e diverse utilizzazioni nel corso del tempo: da arco monumentale costruito in onore dell’imperatore Costantino a fortilizio, a casale agricolo e osteria di passo. All’interno il museo che ospita i materiali archeologici provenienti dal territorio.

appuntamento:
ore 10.00 – area archeologica di Malborghetto, via Flaminia km 19.200 – Roma

durata:
2 ore

difficoltà:
nessuna

abbigliamento:
comodo

Prenotazione obbligatoria: 800727822 – 06 9042774


ufficio comunicazione del parco di veio
tel. 06 9042774
e-mail: comunicazione@parcodiveio.it
www.parcodiveio.it




Fonte: notizia segnalata via mail

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18 novembre 2009

Roma. Mostra "Etruschi e Fenici sul mare: da Pyrgi a Cartagine"

Curata dal Museo del Mare e della Navigazione Antica della Città di Santa Marinella in collaborazione con l'Assessorato alle politiche culturali della Provincia di Roma e il Centro Studi Marittimi del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite (Onlus).
La mostra nasce dalla volontà di divulgare scientificamente la conoscenza di un aspetto molto importante di due antiche civiltà che si affacciarono sul Mediterraneo prima di Roma, un tema affascinante ancora poco noto al grande pubblico: "La vita sul mare e per il mare".
Le genti etrusche e quelle fenicio-puniche si incontrarono sul mare e condivisero per secoli l'avventura dell'espansione commerciale verso gli empori più lontani, alla ricerca delle materie prime e della ricchezza. Si fondarono empori, colonie, santuari, si definirono trattati e sfere d'influenza, si trasportarono da una sponda all'altra beni di sussistenza e di lusso, culture e tradizioni.
Come ampiamente documentato dagli scavi eseguiti a partire dal 1956, nell'area del santuario etrusco di Pyrgi, antico porto di Cerveteri, viveva una consistente comunità punica, dedita agli scambi commerciali tra il mondo etrusco e quello cartaginese. Il "re su Caere" Thefarie Velianas, ricordato nelle tre famose lamine d'oro rinvenute nell'area sacra C, dedicò un tempio ad Uni, la Giunone etrusca, "gemellata" nello stesso luogo di culto con la fenicia Astarte. L'antica alleanza esistita fin dall'epoca arcaica tra gli Etruschi di Cerveteri-Pyrgi ed i Cartaginesi, ha lasciato sul piano archeologico alcune tra le tracce più significative della presenza punica nell'Italia tirrenica.
La mostra, primo spunto di ricerca ed approfondimento, illustra il rapporto esistito tra queste due importanti civiltà antiche e il Mare Mediterraneo, negli aspetti della dinamica storica ma anche e soprattutto della quotidianità dell'esistenza umana "sul mare e per il mare", con particolare riferimento alle fonti letterarie, storiche ed archeologiche: le testimonianze degli antichi traffici, le rotte commerciali, le navi, la navigazione e le grandi esplorazioni oceaniche saranno alcuni dei temi trattati nell'esposizione.
Gli Etruschi, che già secondo gli autori antichi dominarono su quasi tutta l'Italia e furono veri e propri signori del mare, controllarono gran parte del Tirreno e si spinsero ben oltre, nell'Egeo e forse anche nel grande Oceano al di là delle Colonne d'Ercole. Costruirono navi veloci con cui praticare l'arte aristocratica della pirateria ma anche grandi navi onerarie per trasportare i loro prodotti fino in Africa, in Grecia, in Asia Minore, nella Gallia meridionale. Una civiltà che deve molta della sua fortuna al mare, crocevia, ieri come oggi, di idee, cultura, interessi commerciali e politici.
I Fenici e i loro continuatori in occidente, i Cartaginesi, appartengono ad una civiltà ancora poco nota al grande pubblico, che tuttavia ha segnato per oltre un millennio la storia del Mondo antico e ha lasciato un'impronta forte nella nostra stessa cultura. Anch'essi grandi navigatori colonizzarono le sponde e molte isole del Mediterraneo, furono i primi a circumnavigare il continente africano e, usciti dallo stretto di Gibilterra, a navigare in pieno Oceano Atlantico, fondando città sulle coste africane e raggiungendo le Isole Azzorre per arrivare, forse prima di Colombo, addirittura in America.
Tramite pannelli illustrativi, plastici e modelli ricostruttivi, anche in scala reale, di oggetti e ambienti di vita antica, si propone al visitatore un itinerario didattico, facilmente comprensibile, attento ai temi generali della vita antica "sul mare e per il mare" ma anche agli aspetti tecnologici e alla normalità della vita quotidiana. La stampa di un catalogo illustrato, un video e punti di consultazione multimediale, arricchiscono le potenzialità didattiche dell'esposizione, destinata ad un pubblico eterogeneo con particolare attenzione alle esigenze dell'utenza scolastica.
La mostra con ingresso gratuito resterà aperta fino al 13 dicembre 2009.
Nell'ambito della mostra durante il fine settimana saranno attivati a rotazione i seguenti laboratori di archeologia sperimentale collegati ai temi del commercio e della nautica antica.

LABORATORI:
La produzione delle anfore:
Pino Pulitani, maestro ceramista, archeologo sperimentale del Museo del Mare, illustra in diretta per il pubblico la fabbricazione delle anfore etrusche e fenicie e di altro vasellame utilizzando gli strumenti e le tecniche fedelmente ricostruite. Il laboratorio, parte integrante della mostra, prevede la possibilità del coinvolgimento diretto dei visitatori nelle varie fasi di lavorazione dell'argilla e di tornitura.
6 giornate totali di presenza nei fine settimana
La costruzione navale antica:
il responsabile del laboratorio di archeologia navale del Museo del Mare Mario Palmieri nell'ambito della ricostruzione al vero del cantiere navale arcaico, parte integrante della mostra, illustra ai visitatori gli strumenti e le tecniche di costruzione navale usate dalle antiche marinerie del Mediterraneo.
6 giornate totali di presenza nei fine settimana
L'oreficeria etrusca:
Il maestro orafo Aldo Ferdinandi, collaboratore del Museo del Mare, illustra al pubblico le tecniche di realizzazione dei gioielli etruschi e fenici con la proposizione in diretta della nota tecnica della granulazione.
6 giornate totali di presenza nei fine settimana

CONFERENZE
Alla mostra è collegato un programma di 8 pubbliche conferenze scientifico-divulgative sui temi della mostra, della nautica, dei commerci e delle esplorazioni degli antichi nel Mediterraneo che si svolgeranno presso la sala conferenze del Vittoriano.
Sabato 21
Ore 10.00 - "Rotte e prodotti del Mediterraneo arcaico" Dott. Giuseppe Fort (Centro Studi Marittimi Museo del Mare)
Ore 16.00 - "Il contributo dell'archeologia subacquea alla conoscenza del mondo antico: filmati, immagini e testimonianze" Dott. Mario Mazzoli (Associazione A.S.S.O)
Sabato 28
Ore 10.00 – "I Fenici sul mare" Dott. Stefano Giorgi (Centro Studi Marittimi Museo del Mare)
Ore 16.00 – "Gli Etruschi sul Mare" Dott. Flavio Enei (Direttore Museo del Mare e della Navigazione Antica)
Sabato 5
Ore 10.00 – Il trasporto e il commercio marittimo delle opere d'arte in età romana", Prof. Paolo Arata (Università degli Studi della Tuscia)
Ore 16.00 – L'Itinerario Culturale del Consiglio D'Europa "La Rotta dei Fenici", a cura di Dott. Antonio Barone (Direttore Associazione La Rotta dei Fenici)
Sabato 12
Ore 10.00 – "Viaggiar per mare: navi e viaggiatori nell'antichità" – Prof.ssa Barbara Davidde (Università degli Studi Roma Tre)
Ore 16.00 – "navi arcaiche del Mediterraneo. L'esempio della nave di Gela" Dott.ssa Alessandra Benini (Università degli Studi della Calabria)

PROIEZIONI VIDEO
Su appositi schermi presenti nell'ambito della mostra sono previste a ciclo continuo proiezioni di video scientificodivulgativi sui temi del mare e delle ricerche collegate:
1. Il Museo del Mare e della Navigazione Antica – di Paul Sassine (Iterconficere)
2. Panta Rei – di Nicoletta Retico (Studio Blu Production)
3. Il contributo dell'archeologia subacquea alla conoscenza del mondo antico: filmati, immagini e testimonianze – di Mario Mazzoli (A.S.S.O)
4. Il Respiro del Mare – di Fabrizio Antonioli (ENEA)
5. Santa Severa tra leggenda e realtà storica – di Massimo D'Alessandro (Studio Blu Production)
6. Gli Etruschi da valorizzare – di Alessandro Barelli (Historia)
7. Etruschi e Fenici sul Mare – video del Museo del Mare

SONO PRESENTI E COLLABORANO ALLA MOSTRA
L'Itinerario Culturale del Consiglio D'Europa "La Rotta dei Fenici"
L'Associazione per la Valorizzazione dei Beni Culturali d'Italia "Historia"
L'Associazione Archeologia, Subacquea, Speleologia, Organizzazione (A.S.S.O)
L'Associazione per la divulgazione scientifica dei beni culturali "Iter Conficere"
LaSocietàdiserviziArcheodromo
laLibreriaInternazionaledelMare
Il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite (ONLUS) - Volontari per i Beni Culturali
Il Centro Studi Marittimi del Museo del Mare e della Navigazione Antica

PER INFORMAZIONI:
Museo del Mare e della Navigazione Antica
Castello di Santa Severa (Santa Severa – Rm)
Tel. 0766/570209 – cell. 339/4539561
E mail. muspyrgi@tiscali.it
www.museosantasevera.org

Località della manifestazione:

Roma, Complesso del Vittoriano




Fonte: “www.archaeogate.org

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16 novembre 2009

Roma. Le Arcate Severiane, una passeggiata con vista sul colle degli imperatori

Riapre al pubblico, dopo oltre cinquant’anni, la struttura costruita per creare un piano artificiale per l’ampliamento del Palazzo Flavio e culminante in una grande terrazza panoramica sulla Roma archeologica

Dopo oltre cinquant’anni, riapre al pubblico la passeggiata delle Arcate Severiane, sul Palatino. La grande area archeologica della capitale si riappropria così di uno dei suoi tesori, a lungo inaccessibile: una terrazza naturale di oltre quattordici metri all’interno di un’area di circa un ettaro che offre una panoramica spettacolare su Roma.

Dall’alto della terrazza lo sguardo spazia in totale libertà sulla città, sullo Stadio di Domiziano e sulle splendide Terme Severiane. Dall’alto spiccano le alture del Celio, dell’Aventino, lo splendido spazio aperto del Circo Massimo, le costruzioni delle Terme di Caracalla e una veduta del Monte Cavo.

Le Arcate Severiane, poste nell’angolo sud-est del Palatino, fanno parte insieme alla terme, del grande Complesso Severiano. Sul colle dove abitavano gli imperatori, sorge la struttura costruita per ampliare la superficie della collina e creare un piano artificiale su cui poter realizzare l’ampliamento del Palazzo Flavio; si compone di un doppio ordine di arcate sostenute da alti piloni di laterizio. Sopra le sostruzioni, nella parte più elevata del complesso, dove un tempo sorgeva il palazzo, si trova la grande terrazza, parte finale del nuovo percorso che offre un nuovo splendido affaccio sulla città.

La sistemazione e la messa in sicurezza di questo percorso, che segue la risistemazione della Vigna Barberini, rientra nei progetti di valorizzazione dell’area archeologica di Roma avviati dal commissario per le Aree archeologiche di Roma e Ostia Antica, Roberto Cecchi.




Fonte: “www.culturaitalia.it

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Venezia. Call for proposal per il Convegno Internazionale "Luoghi dell'archeologia e usi contemporanei"

19-20 novembre 2009

L'area di ricerca "Architettura e Archeologie" dell'Università Iuav di Venezia presenta il convegno internazionale "Luoghi dell'archeologia e usi contemporanei" e una mostra che espone i progetti selezionati nell'ambito dell'omonima call for proposals.
Le due manifestazioni correlate si propongono come luogo di riflessione, discussione e confronto tra i ricercatori dell'area con rappresentanti di enti, portatori di interesse, progettisti e studiosi di chiara fama.
L'obiettivo è far dialogare diverse archeologie con i molteplici saperi che convergono intorno ad esse, nella comune ricerca di strategie adeguate alla riattivazione e risignificazione delle "rovine", tanto in relazione alle esigenze di sviluppo del territorio, quanto per la valorizzazione di resti e contesti archeologici in rapporto alla identità dei luoghi, della città e dei paesaggi contemporanei.
Tutte le informazioni sul sito dell'Università di Venezia e nel programma allegato (clicca qui per scaricare il programma).




Fonte: “www.archaeogate.org

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13 novembre 2009

Roma. Appuntamenti dell'Associazione Info.roma.it per sabato e domenica

Sant'Agnese fuori le mura ed il mausoleo di Santa Costanza - Sabato 14 Novembre - h. 16.00

Il primo edificio, in ordine cronologico è la basilica costantiniana, di cui oggi sopravvivono solamente alcuni imponenti ruderi, visibili principalmente dal retro del complesso. Il mausoleo di S. Costanza č uno dei caposaldi dell'architettura tardoantica. Derivato da modelli romani di templi e mausolei, ninfei, (il Pantheon, il Mausoleo di Augusto, il cosiddetto tempio di Minerva Medica) deve la caratteristica piů innovativa - i due spazi circolari concentrici - a un edificio di poco precedente destinato ad influenzare l'architettura medioevale. L'attuale chiesa di S. Agnese č il frutto di una serie di trasformazioni e restauri - succedutisi nei secoli - di una basilica fatta realizzare da papa Onorio I (625-638), di cui ancora oggi conserva gran parte dei caratteri...

Link per avere informazioni o prenotare >>

L'area archeologica sotto la basilica di Santa Cecilia - Domenica 15 Novembre - h. 11.00

La basilica di S. Cecilia in Trastevere fu edificata su preesistenze di epoca romana. La sottostante area archeologica rivela i resti di costruzioni di tipo abitativo: da una domus del II secolo a.C. fino ad un’insula di epoca imperiale nella quale si impiantò l’antico Titulus cristiano con relativo battistero. Le varie fasi costruttive rivelano un’interessantissima stratigrafia dell’antico Trastevere che ci parla della urbanistica di un quartiere a carattere popolare. Proprio su un terreno del genere fiorirà una comunità cristiana molto forte che ci ha lasciato testimonianze nella fondazione di ben tre Tituli nel Trastevere antico. L’antico Titulus Caecilae sorgerebbe, secondo la tradizione, sulla casa della martire Cecilia, trasformata assai presto in un luogo di culto cristiano. Su tale memoria nel sec. IX verrà edificata la grande basilica che ancora oggi ammiriamo...

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Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, La basilica nelle terme imperiali - Domenica 15 Novembre - h. 15.30

Il 5 agosto 1561, in un’area delle Terme di Diocleziano, veniva posta la prima pietra di una nuova chiesa intitolata a Santa Maria degli Angeli. Autorizzata da Pio IV Medici, che aveva assecondato un desiderio a lungo perseguito del sacerdote siciliano Antonio Del Duca, la chiesa venne eretta su progetto dell’ormai ottantaseienne Michelangelo. Il grande Buonarroti, che vantava all’attivo i quattordici anni di direzione della fabbrica di San Pietro, concepì per questo nuovo incarico una struttura che potesse dialogare con il solenne impianto termale senza alterarlo e senza, nel contempo essere mortificata dalla sua maestosità...

Link per avere informazioni o prenotare >>

Telefoni Associazione Info.roma.it

06.95558866 - Attivo dal Lunedi al Venerdi tra le 11.00 e le 16.00. In altri orari potete comunque lasciare un messaggio sulla segreteria
327.5798923
-
Anche per l'invio di SMS e per contatti nel Week-end
Per effettuare prenotazioni, e' preferibile usare la procedura automatica sul sito, che troverete cliccando sui link delle singole visite.




Fonte: "Info.roma.it - Newsletter"

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11 novembre 2009

Grottaferrata (RM). Mostra “San Nilo da Rossano e l’Abbazia greca di Grottaferrata. Storia e immagini”

Abbazia di Santa Maria di Grottaferrata

Sala ex tipografia italo-orientale san Nilo

Grottaferrata

14 novembre – 10 dicembre 2009

Tra le iniziative che si stanno svolgendo dal 2004, per ricordare i mille anni trascorsi dalla sua fondazione l’Abbazia di Santa Maria a Grottaferrata apre i battenti per una mostra che ha come protagonisti il ricco patrimonio dell’intero complesso abbaziale e la vita del monaco basiliano che la fondò.

La mostra San Nilo da Rossano e l’Abbazia greca di Grottaferrata. Storia e immagini si presenta quindi come il momento culminante delle attività intraprese negli anni con l’obiettivo d’illustrare la storia dell’Abbazia, della figura e dell’opera di san Nilo e della cultura dell’Italia bizantina.

In occasione dell’esposizione saranno per la prima volta aperti al pubblico l’Abbazia nel suo complesso e la Biblioteca del Monumento Nazionale.

Personale specializzato della Biblioteca, dell’Archivio e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, guiderà il visitatore alla scoperta del ricco patrimonio di manoscritti italogreci, incunaboli, volumi a stampa e periodici custodito nella Biblioteca, che rappresenta una preziosa testimonianza del mondo monastico e della storia del territorio. Inoltre, su prenotazione, sarà possibile visitare anche la biblioteca secentesca.

Saranno visibili al pubblico importanti documenti, tra cui l’originale con cui Papa Gregorio IX accolse, sotto la protezione della Sede Apostolica, il Monastero di Grottaferrata, e confermò la proprietà di tutti i suoi beni (Roma 2 luglio 1233) e gli scritti dell’Imperatore Manuele II Paleologo (1381-1425), citato dall’attuale Pontefice, Benedetto XVI, nella sua famosa Lectio Magistralis all’Università di Ratisbona il 12 settembre 2006. Questi ultimi sono contenuti nel manoscritto, dono del cardinale commendatario Bessarione al Monastero, rilegato con una copertina rivestita di seta azzurra su cui sono ricamati in argento lo stemma imperiale, al centro, e il monogramma Palaiologos, ai quattro angoli.

Saranno esposti anche alcuni documenti originali provenienti dall’Archivio del Monastero quali quello recante la firma autografa di S. M. la regina madre Margherita di Savoia in visita all’Abbazia (18 giugno 1904) e il documento d’attestazione di presa in consegna temporanea, da parte della Soprintendenza alle Antichità di Roma, del materiale archeologico ed artistico dell’Abbazia per proteggerlo da eventuali offese belliche (21 marzo 1944), circa un mese dopo il bombardamento di Montecassino (15 Febbraio 1944). Sono solo alcuni esempi dell’importanza dei documenti raccolti nei secoli nell’Abbazia e che saranno esposti in questa mostra che vuole promuovere una riflessione storico-critica sulla fitta trama di rapporti che nel corso dei secoli si è costituita fra popoli e paesi che riconoscono nella comune tradizione classica e cristiana le radici della loro identità.

In questa prospettiva, come sostiene il prof. Santo Lucà, Presidente del Comitato Nazionale, l'opera di Nilo e della stessa Abbazia, valse a mantenere desta e vitale in territorio latino la fiaccola della spiritualità e della liturgia greco-orientale e, al contempo, offrì un contributo singolare alla conservazione e trasmissione del sapere ellenico e cristiano, esercitando anche quella missione ecumenica, che le è propria sin dalle origini, nelle relazioni fra la Chiesa d'Oriente e la Chiesa d'Occidente.

Nel corso del lungo lavoro di ricerca che ha preceduto l’esposizione, è stato recuperato anche il cortometraggio del 1947 “La Gemma orientale dei Papi” di Alessandro Blasetti, che in modo magistrale presenta in tredici minuti l’Abbazia , i suoi tesori artistici, culturali e religiosi e che sarà proiettato nella sua versione restaurata.

A unire simbolicamente l’antico e il contemporaneo, è stato inoltre realizzato un filmato in 3D in cui , per la prima volta, viene visualizzata cronologicamente, con questa tecnica, l’evoluzione architettonica del Monastero niliano, dal criptoportico della villa romana del I secolo a.C. alla prima abbazia del 1400, dal palazzo dei commendatari alla chiesa gotica, fino allo stato attuale con il ripristino della chiesa greca.

Tutti i giorni fino alle 18, su prenotazione, sarà possibile visitare il Monastero, con guide del Gruppo Archeologico Latino Colli Albani "Bruno Martellotta", attraverso un percorso storico-artistico che ne illustrerà la struttura partendo dalla crypta ferrata, una cella sepolcrale a due camere, annessa alla grande villa romana di età repubblicana a cui appartiene anche, perfettamente conservato, il criptoportico, il nucleo antico sui cui resti sorse il Monastero, seguendone l’evoluzione architettonica e storico-artistica fino alla Cappella dei Santi Fondatori.

Quest’ultima è chiamata anche Cappella farnesiana per l’intervento del cardinale Farnese che, nel 1609, commissionò al pittore Domenico Zampieri, detto il Domenichino, gli affreschi alle pareti, ed al celebre Annibale Carracci il quadro della Madonna col Bambino tra i due santi fondatori, posto sull’altare.

Inoltre si potranno ammirare la loggia cinquecentesca, con affreschi di scuola fiamminga, e il portico del Sangallo nel palazzo dei commendatari.

Tutte le visite guidate sono gratuite. Ai visitatori, e agli istituti superiori del Lazio, per i quali si propongono specifici itinerari, si chiede solamente di prenotare presso la segreteria della mostra al numero 06/7231174 dalle ore 9 alle 13 dal Lunedì al Venerdì.

Queste iniziative si inseriscono, secondo l’on. Claudio Mancini, Assessore al Turismo della Regione Lazio, in una complessiva strategia che mira a un incremento e a una più equa distribuzione dei flussi turistici e alla conoscenza anche delle aree limitrofe alla Città Eterna, che l’ATLazio promuove con un lavoro costante e capillare.

Come ricorda p. Emiliano Fabbricatore, Archimandrita Esarca del Monastero, per quanto il luogo possa essere suggestivo e carico di memorie storiche e artistiche, il Monastero non è un complesso di edifici bensì una comunità religiosa che considera il culto divino come propria attività principale. I monaci infatti celebrano ancora oggi gli uffici liturgici secondo un rito più antico di quello in uso nelle altre chiese bizantine, cattoliche ed ortodosse.

Nel ripercorrere la biografia di san Nilo, di cui il prossimo anno si celebreranno i millecento anni dalla nascita, si scopre un personaggio perfettamente calato nel suo tempo ma con delle sfaccettature che potrebbero fare di lui un nostro contemporaneo.

A una esistenza d’ascesi, alla ricerca della definizione il più possibile rigorosa della vita monastica, attraverso lo studio incessante dei testi sacri, si contrappongono le sue origini aristocratiche, la sua esperienza matrimoniale conclusasi prima di abbracciare il monachesimo, le sue doti dialettiche nel rapportarsi ad autorità politiche ed ecclesiastiche.

Nato intorno al 910 a Rossano, nella Calabria bizantina, il monaco ci è noto attraverso il Bios, una biografia che ripercorre le tappe del suo percorso spirituale e umano.

Come spiega nella sua introduzione il curatore dell’esposizione, il prof. Filippo Burgarella, sarà possibile scoprire il mondo del monachesimo greco meridionale, tra le continue minacce saracene e l’ininterrotta ricerca, da parte di san Nilo, di una stabile e sicura dimora e della severa disciplina nella vita monastica che si sforzò di condurre in assoluta umiltà.

Ma grande spazio è dato all’Abbazia, cofondata dallo stesso san Nilo insieme al suo discepolo san Bartolomeo nel 1004, grazie alla famiglia dei conti di Tuscolo, che mise a disposizione del monaco le terre per consentire alla comunità, in continuo peregrinare, di insediarsi in via definitiva nel territorio tuscolano.

Il complesso di Santa Maria a Grottaferrata vide la presenza monastica pressoché ininterrotta nel corso dei secoli e conobbe anche il passaggio di un grande protagonista della storia della Chiesa del XV secolo: il cardinale e umanista Bessarione che fu abate commendatario dal 1462 al 1472.

Ancora oggi l’Abbazia di Santa Maria è custodita dalla Congregazione d’Italia dei Monaci Basiliani.

Attraverso questa mostra, realizzata nell’ambito delle iniziative del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Millenario della Fondazione dell’Abbazia di San Nilo a Grottaferrata, di cui il prof. Giovanni Pugliese Carratelli è Presidente Emerito, si verrà a contatto con un mondo di ascesi, sapere, spiritualità e ingegno: un tesoro da scoprire e da non perdere, un patrimonio che non racconta solo la storia di un territorio, ma documenta visivamente un'identità condivisa che, nonostante i tanti secoli trascorsi, conserva viva e intatta la sua impronta di autenticità e di fascino.

Si ricorda che il Comitato Nazionale in accordo con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto d’Autore e la Regione Lazio, Assessorato al Turismo ha da tempo avviato le procedure per far riconoscere l’Abbazia come patrimonio dell’Unesco.

Un catalogo di 366 pagine in quadricomia, edito dal Comitato Nazionale, raccoglierà i saggi di numerosi studiosi italiani ed europei che, attraverso i loro scritti, ripercorrono la storia millenaria di questa Abbazia, del suo fondatore e dei suoi discepoli, dotti amanuensi e innografi.


Clicca qui per visualizzare l’invito


Informazioni e prenotazioni per le visite guidate

Monastero: tutti i giorni ore 10/13 - 16/18

a cura del Gruppo Archeologico Latino Colli Albani "Bruno Martellotta"

Biblioteca: lunedì e giovedì ore 10/13 – 16/18; martedì, mercoledì,

venerdì ore 10-13; sabato ore 10-13

a cura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Ingresso gratuito, è necessaria la prenotazione

Telefono: 067231174

Fax: 0670304169

Dalle ore 9 alle 13, dal Lunedì al Venerdì

E-mail: info@comitatonazionalesannilo.it

www.comitatonazionalesannilo.it

Ufficio stampa

Maria Arcidiacono

Erica Battaglia

Telefono: 0672278078

Email: info@microcosmieventi.it




Fonte: notizia segnalata via mail

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Rimini. “La Domus del Chirurgo. Il sito archeologico di Rimini”

Rimini - sabato 14 novembre 2009 - ore 10.30-13.00
Museo della Città - Sala del Giudizio

Presentazione del documentario
La Domus del Chirurgo. Il sito archeologico di Rimini

prodotto da Bottega Video 

Partecipano

Luigi Malnati
soprintendente ai Beni archeologici dell'Emilia Romagna

Piero Pruneti
direttore Archeologia Viva

Maria Grazia Maioli
archeologa Soprintendenza per i Beni archeologici dell'Emilia Romagna

Jacopo Ortalli
docente di Archeologia all'Università di Ferrara

Stefano De Carolis
storico della medicina

Maria Luisa Stoppioni
archeologa Museo della Citt­­­à di Cattolica

Intervengono

Antonella Beltrami
assessore alla Cultura Comune di Rimini

Alfredo Aureli
presidente Fondazione Carim

Alberto Martini
direttore generale Banca Carim

Sara Paci
autrice - Bottega Video

Seguono

Pièce teatrale Simona Matteini in Quando manca la luna di Marco Sassi

Visita guidata alla Domus del Chirurgo a cura di Jacopo Ortalli

Aperitivo


INGRESSO LIBERO

Informazioni
Tel. 0541 704421 
archeologiaviva@giunti.it




Fonte: notizia segnalata via mail

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Torino. Incontri con il cinema archeologico

11 novembre 2009 - 12 novembre 2009 

Nei giorni 11 e 12 novembre 2009 si terrà presso la Sala Giovanni Agnelli dell'Unione Industriale di Torino la nona edizione degli Incontri con il cinema archeologico, organizzati dall'Associazione Amici del Museo di Antichità di Torino presieduta dall'avvocato Paolo Emilio Ferreri.
Verranno proiettate opere provenienti dalla Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto, una manifestazione annuale che dal 1990 riunisce il meglio della produzione internazionale nel settore. Il programma comprende film profotti in diversi paesi, su soggetti che attraverano il tempo e lo spazio: i segreti del Partenone, l'alfabeto di Ugarit, una sepoltura nella Yacuzia, la vera storia di Troia, gli scavi di Hierapolis, il mistero dei Traci, Paestum e Velia eccetera.
Si tratta di documentari che offrono preziose testimonianze del nostro passato più remoto, coniugando qualità spettacolari e rigore scientifico, e che sono per lo più sconosciuti al grande pubblico, soprattutto in Italia, dove questi temi sono confinati ai margini della programmazione delle reti televisive.
Il pubblico torinese, che dimostrò di apprezzare le prime otto edizioni degli Incontri, è invitato anche quest'anno ad assistere alle proiezioni, che si terranno in due sessioni, pomeridiana e serale - alle ore 16 e 21 - con ingresso gratuito, su presentazione del pieghevole con il programma dettagliato (reperibile, nelle settimane precedenti la manifestazione, presso InfoPiemonte di via Garibaldi angolo Piazza Castello e presso enti turistici e culturali cittadini).
La manifestazione, promossa grazie al contributo della Compagnia di San Paolo, si propone anche di richiamare l'attenzione sul Museo di Antichità di Torino, che accanto alle preziose collezioni sabaude e ai ritrovamenti del terrotorio piemontese, ospita periodicamente mostre prestigiose , come - in corso fino al prossimo 31 gennaio - Luxus. Il pacere della vita nella Roma imperiale.

Cliicca qui per scaricare il programma

 

Località della manifestazione

Sala Giovanni Agnelli dell'Unione Industriale di Torino, via Fanti 17




Fonte: “www.archaeogate.org

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08 novembre 2009

Fara in Sabina (RI). Mostra archeologica “Un Re, un Guerriero, un Eroe - La tomba 36 della necropoli sabina di Eretum”

07 novembre 2009 - 14 febbraio 2010 

Il reperto più straordinario in mostra è il trono in terracotta che fu depositato nella grandiosa tomba dedicata alla fine del VI secolo a.C. ad un Re di Eretum, del quale le fonti antiche non hanno tramandato il nome.
La mostra "Un Re, un Guerriero, un Eroe", aperta fino al 14 febbraio 2010 nella Sala del Monte Frumentario del Museo civico archeologico di Fara in Sabina (RI), illustra il più importante ritrovamento avvenuto nella necropoli situata al 26° km della via Salaria. Dopo la ripresa degli scavi nel 2001, in sette anni l'equipe di archeologi e ricercatori guidati da Paola Santoro, direttore dell'Istituto di Studi sulle Civiltà Italiche e del Mediterraneo Antico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISCIMA - CNR), ha completato lo scavo della necropoli di Colle del Forno, che si trova all'interno dell'Area della Ricerca di Roma 1 del CNR, pertinente all'abitato arcaico della città sabina di Eretum.
Nella campagna di scavo del 2005 fu scoperta una tomba di grandi dimensioni, denominata con il numero 36, complessivamente lunga 37 metri, dotata di un corridoio d'accesso di 26 metri. La struttura, già individuata attraverso le prospezioni geofisiche, è apparsa subito straordinaria, non solo per le sue eccezionali dimensioni, ma anche per essere un complesso funerario formato da un ampio atrio scoperto dove si aprivano tre camere. Nella camera centrale il defunto, incinerato, era deposto in una cassa lignea, ornata da un velo ricamato in oro, sistemata in un unico loculo aperto sulla parete di fondo, ai suoi lati due calici in bucchero a cariatidi di un tipo già molto antico alla morte del personaggio ed evidentemente reliquie venerate di qualche antenato; il suo status sociale e politico è testimoniato dal trono in terracotta, realizzato su imitazione dei troni etruschi in bronzo del periodo orientalizzante, che insieme alle armi completava il corredo della camera di deposizione.
Nelle due celle laterali si trovava il resto del corredo: nella camera a sinistra era collocato il carro, i cui cavalli da tiro erano stati sacrificati e deposti davanti alla porta di questo ambiente sepolcrale; nella camera a destra quattro calderoni di bronzo di grande diametro, uno dei quali del raro tipo podanipter, contenevano altre offerte alimentari al defunto. Cinque anfore, di cui tre di provenienza dal Mediterraneo orientale, schiacciate dai corpi dei cavalli sacrificati nell'atrio, erano lì deposte, preziose probabilmente per il loro pregiato contenuto.
Un secondo trono in terracotta, collocato sopra il tetto della tomba, ne segnalava la presenza ai posteri.
La tomba fu riaperta una sola volta per depositare una donna, su un letto in legno, lungo la parete destra della camera di fondo; questo intervento provocò il crollo del soffitto e di una parete della camera, che furono rappezzati in modo sommario.
Nel corso dei lavori di riapertura gli oggetti contenuti nella camera di fondo e nell'atrio furono infranti e in parte dispersi.
Tutti gli aspetti della deposizione originaria costituiscono una deviazione esplicita dalle tradizioni funerarie delle aristocrazie sabine dell'epoca, quando era venuta meno la consuetudine di deporre corredi nelle tombe, come si evince dalle testimonianze del periodo, in relazione all'influenza esercitata sui Sabini dai Romani e dagli abitanti di Veio che non accompagnavano i defunti con oggetti usati nella vita terrena.
Della struttura funeraria risaltano tutti i particolari: la tomba individuale, l'incinerazione, la presenza di materiali di corredo, tra i quali oggetti ormai desueti, come il carro e il trono, quest'ultimo di un tipo riservato da generazioni solo a divinità, eroi e altri personaggi sovraumani. Sono segnali degli onori inconsueti tributati al defunto, riconoscimento del ruolo che aveva ricoperto in vita: si tratta senz'altro di un sovrano, vissuto in un'epoca, la fine del VI secolo a.C., nella quale il crollo del sistema di alleanze su cui aveva poggiato la supremazia di Roma nella regione provocò un vuoto di potere propizio alla ricerca di nuovi assetti politici e istituzionali, talora sotto il segno di figure emergenti, che spesso paludano la novità del loro potere sotto il mantello di un recupero di tradizioni ancestrali. Quando questo re di Eretum venne a mancare, nessuno poteva ancora sapere che il suo successo sarebbe stato effimero, e la sua sepoltura assunse i toni di un rituale di culto eroico.
La mostra, organizzata dal Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina e dall'Istituto di Studi sulle Civiltà Italiche e del Mediterraneo Antico del Consiglio Nazionale delle Ricerche, a cura di Maria Luisa Agneni ed Enrico Benelli, si avvale di un allestimento innovativo, progettato dalla ditta STEP srl di Roma, dove sono fondamentali per i moderni archeologi gli apporti della tecnologia applicata allo scavo quali la geofisica (Salvatore Piro, ITABC-CNR) e la restituzione grafica, che ha permesso la ricostruzione della tomba con rilievi ad alta risoluzione (Roberto Gabrielli, ITABC-CNR). I visitatori potranno apprezzare la ricontestualizzazione del corredo e della sua complessa simbologia con le proiezioni del video artista Stefano Scialotti.
La mostra è stata finanziata dalla Regione Lazio (Assessorato alla Cultura) nell'ambito delle attività per la promozione del Sistema Museale della Media Valle del Tevere (VATE) che comprende i Musei archeologici di Fara in Sabina e Magliano Sabina, ambedue dedicati alla civiltà dei Sabini del Tevere, i Musei naturalistici del Fiume di Nazzano e del Monte Soratte di Sant'Oreste e il Museo dell'Olio di Castelnuovo di Farfa.

INFO
Museo Archeologico di Fara in Sabina
Piazza Duomo 2 – Fara in Sabina (RI)
Biglietto d'ingresso: intero € 2,50 - Gratuito fino a 18 anni, oltre i 60 e tutti gli studenti universitari. Orario dal giovedì alla domenica dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00. Per gruppi e scolaresche anche altri giorni su prenotazione. Lunedì chiuso.
0765 277321
0765 2779304
museofarasabina@libero.it
info@sabinideltevere.it                                                        

Link: http://www.sabinideltevere.it

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06 novembre 2009

Comunicare l'Archeologia: Gli Archeoincontri del Giovedì

Riuscire a comunicare e a far conoscere alle comunità locali l’inestimabile patrimonio archeologico molisano è uno degli obiettivi che si è prefissata la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise.

Primo incontro Giovedì 12 novembre alle ore 18 a Venafro, presso il Castello Pandone

La conoscenza attraverso la ricerca, la tutela e la valorizzazione delle realtà archeologiche territoriali devono pertanto essere finalizzate alla diffusione e alla comunicazione a fasce sempre più larghe di popolazione.
Il ciclo degli “Archeoincontri” coinvolge studiosi italiani e stranieri che svolgono la loro attività di ricerca nel territorio o hanno approfondito aspetti peculiari della civiltà e del popolo dei Sanniti Pentri e Frentani.
Il primo incontro è stato tenuto con Lorenzo Quilici dell’Università degli Studi di Bologna, che ha presentato gli straordinari risultati conseguiti sull’altura di Gerione, luogo noto agli storici antichi per la sosta di Annibale e del suo esercito nell’inverno del 217 a.C. lungo il tragitto che l’avrebbe portato a Canne, durante la seconda guerra punica.
A conferma del racconto delle fonti antiche, gli scavi hanno restituito, sotto la fase medioevale molto ben conservata, la fortificazione sannitica e, insperatamente, una stele punica con il simbolo di Tanit, la dea simbolo di Cartagine.
A prosieguo si tratteranno temi riguardanti gli aspetti religiosi del mondo sannitico, come si stanno configurando, ad esempio, negli scavi in corso a Sepino- San Pietro in Cantoni, condotti da Maurizio Matteini Chiari dell’Università di Perugia, e a Pietrabbondante da Adriano La Regina dell’Università di Roma Sapienza.Di particolare interesse sarà l’incontro con Gianluca Tagliamonte dell’Università del Salento che illustrerà i materiali provenienti dal Molise e conservati nelle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli sin dal 1800.
Le problematiche relative ai tratturi e alle produzioni tessili lungo le vie della transumanza del Mediterraneo antico saranno l’argomento affrontato da Helga di Giuseppe, dell’Associazione Internazionale di Archeologia Classica di Roma.Infine, a chiusura di questo primo ciclo si è ritenuto particolarmente utile presentare, con l’intervento del Capitano Gianluca Ferrari, le attività di tutela svolte dal Nucleo di Bari, con competenza sulle regioni Molise, Puglia e Basilicata, del Comando Carabinieri Patrimonio Culturale.
A questo primo ciclo seguirà una seconda fase in cui saranno affrontate tematiche sempre più specifiche sia in relazione alla valorizzazione dei siti archeologici e della rete museale del territorio.
Durante il periodo estivo gli incontri animeranno i parchi archeologici di Sepino, Pietrabbondante e Larino.
Queste ed altre attività previste nell’ambito della comunicazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise vengono proficuamente svolte in collaborazione con gli Enti e le Associazioni locali, in particolare con la sezione del Molise della Società Italiana per la protezione dei Beni Culturali.




Fonte: "MiBac - Ministero per i Beni e le Attività Culturali"

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04 novembre 2009

Archeologia Viva. Novembre-Dicembre 2009

Archeologia Viva_1109 Questo è il sommario del numero di Novembre-Dicembre 2009:

- Ritorno all'Acropoli

- Nella Casa del Chirurgo di Rimini

- Lubiana: origini di una capitale

- Suasa e la Valle del Cesano

- Darwin e la specie umana

- Francesco e Bianca: non fu arsenico - ecco le prove!

- Nel deserto a Quseir El-Amarna

- Incontro con Louis Godart




Fonte: "Archeologia Viva"

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Paestum (SA). XII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico

COMUNICATO STAMPA

Dal 19 al 22 novembre 2009 a Paestum (Salerno) avrà luogo la XII edizione della Borsa logo_borsaturismoarcheologico_09Mediterranea del Turismo Archeologico, promossa e realizzata dalla Provincia di Salerno e dalla Regione Campania con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dell’ICCROM, Centro Internazionale di Studi per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali, dell’OMT, Organizzazione Mondiale del Turismo e dell’UNESCO in collaborazione con l’Enit e con il patrocinio del Ministero del Turismo e del Ministero degli Affari Esteri.
Unico Salone espositivo al mondo del patrimonio archeologico e prima mostra internazionale di tecnologie virtuali, l’evento ideato e organizzato dalla Leader sas, si propone di favorire la commercializzazione di prodotti turistici specifici e l’approfondimento di temi inerenti la tutela, la fruizione, la valorizzazione dei beni culturali e la cooperazione culturale. Proprio nell’ottica di promuovere il dialogo interculturale e di favorire l’integrazione tra diverse civiltà anche oltre i confini del Mediterraneo, alla conferenza d’apertura interverranno i Ministri della Cultura del Bahrain, dell’Azerbaijan e del Portogallo.
La Scuola Archeologica Italiana di Atene ha scelto la Borsa quale sede per celebrare i cento anni della sua fondazione, durante i quali ha fornito un grande contributo sia alla formazione di intere generazioni di archeologi di altissimo livello che alla ricerca sul campo con numerose attività di scavo quali quelle della città preistorica più antica d’Europa, Poliochni (nell’isola di Lemno) e della Capitale della Creta romana Gortyna. Al convegno “L'archeologia degli Italiani all'estero. Confronti, riflessioni, prospettive, nell'anno del Centenario della Scuola Archeologica Italiana di Atene” prenderanno parte oltre al Presidente della Scuola Emanuele Greco, Fede Berti Direttrice Museo Archeologico Nazionale Ferrara e Direttrice missione a Iasos in Turchia; Nicola Bonacasa Coordinatore Missioni Italiane a Cirene in Libia; Sandro De Maria Università di Bologna e Direttore missione a Phoinike in Albania; Paolo Matthiae “La Sapienza” Università di Roma e Direttore missione a Ebla in Siria; Emanuele Papi Direttore missione a Thamusida in Marocco; Raffaella Pierobon Benoit Università di Napoli "Federico II" e Direttrice missione a Tell Barri in Siria; Rosanna Pirelli Istituto di Cultura Italiana Il Cairo in Egitto; Sara Santoro Università di Parma e Direttrice missione a Durazzo in Albania; Grazia Semeraro Dipartimento Beni Culturali Università di Lecce; Stella Schneider Equini “La Sapienza” Università di Roma e Direttrice missione a Elaiussa Sebastè in Turchia.

Nell’ambito del convegno “Dall’Archeologia militante alla fruizione: specializzazioni e interdisciplinarità per la promozione turistica e la valorizzazione del territorio”, la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta presenterà il ritorno al Museo Archeologico Nazionale di Paestum del Cratere di Asteass restituito nel 2007 dal Getty Museum di Malibu. Al “Terzo incontro internazionale delle testate archeologiche”, coordinato dal Redattore Capo di Archeo Andreas M. Steiner, interverranno Josep A. Borrell Calvo Direttore Clio (Spagna), Samir Patel Redattore di Archaeology (USA), Piero Pruneti Direttore Archeologia Viva (Italia), Giorgio Rivieccio Direttore Storica (Italia), Alrun Schoessler Redattore Antike Welt (Germania), Andrew Selkirk Current Archaeology (Inghilterra), Mario Serra Direttore ArcheoNews (Italia), Erik Vaag Leif Direttore Sfinx (Danimarca).
Agli Incontri con i protagonisti porteranno la propria testimonianza il Responsabile del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Malta Anthony Bonanno; l’autore e conduttore della trasmissione Passepartout di Rai Tre Philippe Daverio; il Presidente dell’AIAC, Associazione Internazionale di Archeologia Classica Adriano La Regina; il Direttore della missione a Gerico per “La Sapienza” Università di Roma Lorenzo Nigro; il Direttore del Centro Italiano Studi e Ricerche Precolombiane e Direttore del Progetto Nasca Giuseppe Orefici; il geologo e conduttore della trasmissione Gaia Scienza de La7 Mario Tozzi.
La protagonista di “Turisti per caso” Syusy Blady presenterà con umorismo e arguzia la sua nuova trasmissione in onda su Sky (canale Yacht & Sail) “I popoli del Mare”: un percorso turisticoarcheologico in barca nel Mediterraneo alla ricerca dei megaliti che testimoniano la presenza dei Pelasgi su tutte le coste, dal Lazio alla Calabria, dalla Puglia al canale di Corinto fino ad Atene e Micene, arrivando a Troia.
Durante il convegno “Il Turismo Culturale nel Mezzogiorno” si discuterà, nella prima sessione, del Ruolo della Rete dei Siti Unesco con la partecipazione dei Presidenti delle Province dei 14 siti patrimonio dell’Umanità del Sud Italia, mentre nella seconda sessione si affronterà il tema degli incentivi al prodotto turistico culturale per lo sviluppo dell’incoming con le Organizzazioni Nazionali di Categoria e gli Assessori Regionali al Turismo e ai Beni Culturali del Centro Sud. In collaborazione con l’Associazione Filelleni, che promuove e divulga gli studi di antichità nel mondo moderno, si svolgerà il Convegno “Nuovi Musei per l’Antico - Il Nuovo Museo dell’Acropoli di Atene e il Neues Museum di Berlino a confronto”. Il convegno “Le presenze Longobarde nelle regioni d’Italia” a cura della Federarcheo Federazione delle Associazioni Archeologiche Italiane, Gruppi Archeologici d'Italia, Gruppo Archeologico Salernitano e Società Friulana di Archeologia ricostruirà attraverso le testimonianze lasciate da questo popolo la storia della loro dominazione.
I Gruppi Archeologici d’Italia svolgeranno, inoltre, il loro terzo Convegno Nazionale. All’edizione 2009 prenderanno parte sia l’ANA, Associazione Italiana Archeologi che la CIA, Confederazione Italiana Archeologi. Nell’ambito della sezione ArcheoFilm verranno proiettati “Seuthes l’immortel, les secrets d’un roi Torace” e “Sagalassos – Gli ultimi Romani”, film vincitori rispettivamente del premio attribuito dalla giuria internazionale e del premio assegnato dal pubblico alla XX Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto; le puntate della trasmissione Heritage di Rai Uno sugli scavi di Hioerapolis e su quelli di Lemnos con la partecipazione dei conduttori Federico Fazzuoli e Marco Ravaglioli; la puntata del format Italia, tra sacro e profano “Percorrendo il Corridoio Vasariano” del canale Marcopolo; “Kheops révélé” e “Santa Severa tra leggenda e realtà storica”, film vincitori rispettivamente del premio della giuria e del premio del pubblico al Festival Internazionale del Cinema Archeologico “Capitello d’Oro” 2009.
Nella sezione ArcheoLavoro le Università presenteranno i Corsi di Laurea e i Master in Archeologia, Beni Culturali e Turismo Culturale, mentre gli esperti del settore illustreranno le figure professionali e le competenze emergenti. Fiore all’occhiello della Borsa le più recenti sperimentazioni internazionali di realtà virtuale e computer grafica applicate all’archeologia non solo con la mostra ArcheoVirtual a cura dell’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del CNR, ma anche con il workshop “Musei Virtuali: Come è andata a finire?” per discutere dello sviluppo, della gestione, della manutenzione e della fruizione di un museo virtuale attraverso un viaggio tra le realtà sopravvissute e quelle scomparse.
L’archeologia virtuale sarà oggetto anche di “Heritage Impact: misure, strategie e ruolo delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione per i Beni Culturali” organizzato dal progetto europeo 3D-COFORM, volto alla realizzazione di strumenti informatici per la creazione e la gestione delle collezioni di repliche virtuali di oggetti culturali. Durante l’incontro verranno illustrati modelli per misurare l’impatto su musei e monumenti delle nuove tecnologie quali la visualizzazione tridimensionale attraverso casi di studio concreti. A cura del progetto europeo LinkSCEEM, nato con l’obiettivo di realizzare un’indagine conoscitiva finanziata dall’Unione Europea per analizzare le necessità di infrastrutture di calcolo in vari campi tra cui l’archeologia e i beni culturali, si terrà “High Performance Computing e Beni Culturali”, un momento di confronto con gli operatori per valutare la necessità di computer ad alte prestazioni in questo settore. Strategici per la promozione del prodotto turistico culturale saranno, sabato 21 novembre, il Workshop con la domanda rappresentata da 90 buyer esteri selezionati dall’Enit provenienti da 17 Paesi (Austria, Belgio, Cina, Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Norvegia, Olanda, Russia, Repubblica Slovacca, Spagna, Stati Uniti, Svezia e Svizzera) e il Workshop con la domanda nazionale del Turismo Associato rappresentata da 20 responsabili decisori dei CRAL.
Con i Laboratori di Archeologia Sperimentale, in collaborazione con il Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo, l’Associazione Archeo Faber e Archeologia Sperimentale Tomaselli, verrà ricostruita la cultura antropologica e materiale dell’antichità mentre il Premio Paestum Archeologia verrà assegnato a quanti contribuiscono con il loro impegno alla promozione del patrimonio culturale e alla cooperazione mediterranea.
Al Salone Espositivo, dislocato su un’area di circa 17.000 mq, partecipano Istituzioni, Regioni, Province, Comuni, Camere di Commercio, Aziende di Promozione Turistica, Soprintendenze, Parchi Archeologici, Organizzazioni di Categoria, Associazioni Professionali e Culturali, Consorzi e Imprese Turistiche, Società di Servizi, Case Editrici per promuovere le destinazioni turistico archeologiche. Oltre al Portogallo, ospite ufficiale della XII edizione, saranno presenti con un proprio stand circa 30 Paesi esteri tra cui per la prima volta Giappone, Indonesia e Jamaica. Archeo e Archeologia Viva hanno riservato ai loro lettori pacchetti turistici per partecipare alla Borsa.

Per ulteriori informazioni www.borsaturismo.com

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