ARCHEOBLOG

Giornale archeologico e culturale costantemente aggiornato con le ultime notizie e gli ultimi approfondimenti storico-archeologici



29 gennaio 2010

Roma. Presentazione del volume “L’archeologia e il suo pubblico”

Colto, maturo, fedele e, soprattutto, donna: questo è l’identikit del pubblico dei musei archeologici italiani; belli (anzi bellissimi) e impossibili (quasi) risultano i musei agli occhi di quello stesso pubblico.

O almeno, questa è la sintesi di quanto emerge dalla doppia indagine (una quantitativa e osservante) “L’archeologia e il suo pubblico” condotta dal Centro Studi “Gianfranco Imperatori” dell’Associazione Civita grazie al contributo di Boeing Italia, che verrà presentata nel corso del convegno omonimo lunedì 1 febbraio 2010 nella Sala Pietro da Cortona dei Musei Capitolini in Roma.

Si parla di musei e siti archeologici nazionali, e, più nel dettaglio, di 7 fra le realtà nazionali più significative: i Musei Capitolini, il Museo dei Fori Imperiali nei mercati di Traiano, i Musei Nazionali Etruschi di Villa Giulia e di Cerveteri, l’area archeologica di Paestum, i Musei Archeologici Nazionali di Napoli e di Firenze.

Da una parte, quindi, l’indagine quantitativa, condotta attraverso un questionario su 1.500 visitatori, rileva che:

il pubblico dell’archeologia è in prevalenza costituito da donne (56,4%), di età compresa tra i 25 e i 44 anni, con un buon livello di istruzione (il 37,1% è diplomato, più del 46% con una laurea) e di passione per la cultura, per lo più impiegati (25,2%), liberi professionisti (14,4%) e studenti (17,7%) oltre che disoccupati (10%) e operai (8,5%).

Nonostante il fatto che più della metà del campione (il 50,9%) dichiari di svolgere tali visite prevalentemente in città diverse dalla propria, non sono davvero pochi coloro che replicano la loro visita: per il 40,1% del pubblico intervistato si tratta, infatti, della seconda o terza visita, e il 14,7% si è recato in quello stesso musei più di tre volte. L’80% degli intervistati ha dichiarato di voler tornare nei musei appena visitati.

Malgrado la differenza di dimensioni e tipologie dei casi considerati, dalla nostra indagine risulta che una visita dura in media tra 1 e 2 ore (solo nel 22,4% dei casi si protrae oltre le due ore).

Più della metà degli intervistati (circa il 60%) visita il museo liberamente, preparando la propria visita su guide cartacee (il 39,1%), mentre il 20,7% ha usato le informazioni fornite dal web, dato che conferma l’importante rapporto che si sta creando tra web e musei.

La più grande soddisfazione viene percepita nei confronti delle opere e degli allestimenti (il 44,7% si dichiara “soddisfattissimo”, il 33,2% “molto soddisfatto”).

Fin qui le buone notizie.

Dati meno positivi provengono dai giudizi relativi alle modalità con cui i musei si comunicano. In genere, essi appaiono dispersivi, sovraffollati di oggetti, complessi.

Giudizio piuttosto negativo è espresso nei confronti di pannelli informativi, guide e audio guide: quelli che si dichiarano poco o per nulla soddisfatti di questi servizi sono in media il 14%.

L’altro nodo rimane la quantità di opere esposte, la loro disposizione e la segnaletica a volte insufficiente e poco chiara per indicare il percorso museale.

Passeggiando per le sale dei nostri musei archeologici si ha quasi l’impressione che il visitatore si perda tra una miriade di oggetti, esposti in una maniera coerente dal punto di vista scientifico, ma che non tiene abbastanza conto della effettiva fruibilità da parte del pubblico, rischiando, in alcuni casi, di far apparire l’istituzione se non arrogante, sicuramente distante dalle esigenze dei visitatori.

Il risultato: i visitatori osservano poche opere e si soffermano su di esse un tempo relativamente breve, cosa che emerge con chiarezza dall’indagine osservante, condotta nei soli Musei Capitolini e di Villa Giulia, a completamento e supporto di quella quantitativa. Essa ha permesso di verificare il comportamento del pubblico rispetto agli itinerari, alla lettura dei pannelli, all’osservazione delle opere, restituendo dati importanti sulla visita.

Qualche curiosità:

la maggioranza dei visitatori dei Musei Capitolini è in coppia, e ha prevalentemente un’età media tra i 18 e i 45 anni;

al Museo Etrusco di Villa Giulia, il campione è prevalentemente femminile, e di età compresa tra i 25 e i 65 anni.

Le opere più attraenti degli spazi indagati ai Capitolini (Lapidarium, Tabularium, cortile e primo piano di Palazzo Nuovo):

Resti del Tempio di Veiove (tempo di visita: 32 secondi)

Venere Capitolina (tempo di visita: 29 secondi)

il Galata morente (tempo di visita: 27 secondi)

Fontana di Morforio (22 secondi)

Ci proponiamo, in questo modo, di fornire uno strumento utile ad una fase della vita del nostro patrimonio in cui si comincia a ragionare in modo concreto sulle innovazioni da introdurre nei musei per favorire nuove strategie di valorizzazione.

Il volume, edito da Giunti e realizzato con il contributo di Boeing Italia, nel quale la ricerca è pubblicata è correlato e completato dalle considerazioni e dalle analisi condotte da insigni nomi dell’archeologia, da Adriano La Regina, curatore del volume, a Wolf-Dieter Heilmeyer, da Andrea Carandini e Alessandro Roccati a Eleni Vassilika e Marina Cipriani, nel tentativo di indagare le formule e le metodologie per comunicare l’archeologia.

Per offrire un saggio di quanto può essere affascinante l’archeologia a fronte di una comunicazione corretta, al termine dell’incontro 4 ospiti di eccezione condurranno altrettante visite guidate ciascuno ad un’opera a sua scelta conservate presso i Musei Capitolini:

Piero Angela presenta la Statua di Marco Aurelio,

Wolf-Dieter Heilmeyer, la Testa colossale di Costantino in bronzo col globo,

Adriano La Regina, la Lupa Capitolina

Claudio Parisi Presicce, il Bruto capitolino.

L’inizio delle viste è previsto tra le ore 18.30 e le 19.00 ed è riservato ai partecipanti del convegno previa prenotazione al numero: 06.692050261


CONVEGNOARCHEO-EMAIL (2)

Clicca sull’immagine per ingrandirla (programma dell’evento)



Fonte: “Ufficio Stampa Civita - www.civita.it

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28 gennaio 2010

Padova. Cicli di Conferenze "Viaggio attraverso l'Egitto" del Progetto EgittoVeneto

20 gennaio 2010 - 10 marzo 2010 

VIAGGIO ATTRAVERSO L'EGITTO
Programma

1. Nubia, dott. Enrico Dirminti (Università Ca' Foscari, Venezia), 20 gennaio 2010
2. Tebe, dott.i Martino Gottardo e Claudia Gambino (Progetto EgittoVeneto),
27 gennaio 2010
3. Gebelein, prof. Alessandro Roccati (Università di Torino), 3 febbraio 2010
4. Fayum, prof.ssa Paola Zanovello con appendice su: "Tebtynis, studi e ricerche" a cura di dott.ssa Alessandra Menegazzi e dott.ssa Lorenza Savignago (Università di Padova), 10 febbraio 2010
5. Abydos, prof. Emanuele Ciampini (Università Ca' Foscari, Venezia), 17 febbraio 2010
6. Menfi, dott.ssa Barbara Gilli (Università Ca' Foscari, Venezia), 24 febbraio 2010
7. Alessandria e siti del Delta, dott.ssa Giulia Deotto (Progetto EgittoVeneto), 3 marzo 2010
8. Tavola rotonda "Scienza e tecnica nell'Antico Egitto": moderatore: prof.ssa Paola Zanovello (Università di Padova), 10 marzo 2010

PROGETTO EGITTOVENETO
Università di Padova, Dipartimento di Archeologia, prof.ssa Paola Zanovello
Università di Venezia, Dipartimento di Scienze dell'Antichità e del Vicino Oriente, prof.Emanuele Ciampini
Università di Padova, Centro di Ateneo per i Musei, Musei di Scienze Archeologiche e d'Arte e di Antropologia
Regione del Veneto, Servizio paesaggio culturale e BBCC- Ufficio valorizzazione Patrimonio storico-archeologico

AVVERTENZE
Nel corso delle conferenze saranno comunicati orari e modalità di visita ai Musei universitari che possiedono collezioni egizie: il Museo di Scienze Archeologiche e d'Arte (dott.ssa A.Menegazzi) e il Museo di Antropologia (dott. N.Carrara).
L'ingresso alle conferenze è libero e gratuito.
Per informazioni: Museo di Scienze Archeologiche e d'Arte dell'Università, piazza Capitaniato, 7, 35139 Padova, tel. 049-8274611/8274576, fax.049-8274613.
e-mail del Conservatore: alessandra.menegazzi@unipd.it

Località della manifestazione

Aula Emiciclo presso l'Orto Botanico dell'Università di Padova




Fonte: “www.archaeogate.org”

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27 gennaio 2010

Modena. Conferenza "Gli scavi archeologici nel Cortile della Spezieria della Chiesa di San Pietro a Modena e il progetto di valorizzazione" e visite guidate

28 gennaio 2010 - 31 gennaio 2010 

Giovedì 28 gennaio 2010, alle ore 21, nella Chiesa Abbaziale di San Pietro in Via San Pietro a Modena, la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna, gli Amici dell'Abbazia di San Pietro e l'Abbazia di San Pietro promuovono la conferenza "Gli scavi archeologici nel Cortile della Spezieria della Chiesa di San Pietro a Modena e il progetto di valorizzazione".

Intervengono:
Luigi Malnati (Soprintendente per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna)
Don Paolo Malavasi (Priore Conventuale)
Donato Labate (Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna)
Alberto Monti (Archelogo)
Vincenzo Vandelli (Studio Progettisti Associati, Sassuolo)

Sabato 30 e domenica 31 gennaio, dalle 10.20 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.30, visite guidate all'area degli scavi con gli archeologi Donato Labate e Alberto Monti

info 059.236218

Gli scavi archeologici condotti nel 2009 nella Chiesa di San Pietro a Modena hanno restituito importanti testimonianze sia della città medievale, prima della costruzione della Chiesa, sia delle fasi costruttive del cenobio tra il XII e il XX secolo.
La conferenza vuole fare il punto sulla storia della Chiesa di San Pietro alla luce dei nuovi dati forniti dagli scavi. Le indagini archeologiche, oltre a rimettere in luce la fontana rinascimentale collocata al cento del cortile e demolita all'inizio dell'800, hanno restituito significative testimonianze delle fortificazioni della Modena dell'XI secolo, di una necropoli e di un ambiente di grandi dimensioni, con basamenti di pilastri e pavimento in cocciopesto, da riferire verosimilmente ai resti del refettorio del Monastero bassomedievale.
Scavi e rinvenimenti saranno presentati dal Soprintendente per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna Luigi Malnati e dagli archeologi Donato Labate e Alberto Monti mentre spetterà all'architetto Vincenzo Vandelli dello Studio Progettisti Associati di Sassuolo illustrare il progetto di valorizzazione del Cortile della Spezieria.
Nelle giornate di sabato 30 e domenica 31 gennaio dalle ore 10,20 alle 12,30 e dalle ore 14,30 alle ore 16,30 sarà possibile visitare l'area degli scavi sotto la guida degli archeologi Donato Labate e Alberto Monti.

Link: http://www.archeobologn....pietro/mura_fontana.htm




Fonte: “www.archaeogate.org”

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22 gennaio 2010

“Tracce d’Eternità”. Disponibile il numero di Gennaio

E’ uscita Tracce d’Eternità 6!

Tracce_deternita_gennaio2010

Per scaricare la rivista il download è molto semplice:
• si apre la pagina http://www.scribd.com/doc/25338176/Tracce-d-eternita-nr-6
• si clicca su “download” in alto a sinistra
• si clicca su “Adobe Acrobat” se si desidera scaricare la rivista (in questo caso occorre inserire mail, nickname e password a proprio piacimento, una volta inseriti, si può procedere al download)
Oppure
• la si può far scorrere, semplicemente consultandola cliccando su “fullscreen”




Fonte: notizia segnalata via mail

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21 gennaio 2010

Finale Ligure (SV). Ciclo di incontri "Archeologia delle cavità artificiali: i mondi sotterranei plasmati dall'uomo"

22 gennaio 2010 - 26 febbraio 2010 

Ciclo di incontri promossi da Università delle Tre Età di Finale Ligure
in collaborazione con Museo Archeologico del Finale - Istituto Internazionale di Studi Liguri, sezione Finalese
Anno Accademico 2009/2010 - Corso di Archeologia
Lezioni al Venerdì, ore: 17:00 (o ore 15.00)
Sede: Sala Gallesio, via Tommaso Pertica 24, Finale Ligure (SV)

Il Corso, promosso e coordinato dal Museo Archeologico del Finale e dalla sezione Finalese dell'Istituto Internazionale di Studi Liguri, in collaborazione con il Centro Studi Sotterranei di Genova e la Società Speleologica Italiana, è articolato in sei incontri che affronteranno con approccio archeologico l'assai composita realtà sotterranea realizzata in diverse parti del mondo e in differenti epoche dall'uomo. Il sottosuolo è un mondo che da millenni ci attrae al punto da suscitare l'interesse per i più diversi scopi: per estrarre minerali, per captare e trasportare l'acqua, per scopi bellici. Ma, soprattutto, per abitarci, per esercitare i propri culti religiosi ed esoterici, per onorare i propri morti. Un mondo, fatto di oscuri e stretti cunicoli, torrenti, cisterne, acquedotti, archi e gallerie, che esperti del settore esplorano e documentano per riportarlo alla luce e farlo conoscere.
Per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla Sig.ra Anna Bolla (339 5000272).

PROGRAMMA:
Venerdì 22 Gennaio 2010, ore 17.00 - Andrea De Pascale

Categorie e tipologie delle cavità artificiali: dove, come e perchè
Venerdì 29 Gennaio 2010, ore 17.00 - Andrea De Pascale
Categorie e tipologie delle cavità artificiali: dove, come e perchè (seconda parte)
Venerdì 5 Febbraio 2010, ore 17.00 - Andrea De Pascale
Monachesimo, piccionaie, apiari, frantoi e rifugi sotterranei
Venerdì 12 Febbraio 2010, ore 17.00 - Roberto Bixio
Anì sotterranea: la capitale dell'antica Armenia
Venerdì 19 Febbraio 2010, ore 15.00 - Roberto Bixio e Andrea De Pascale
Il progetto Ka.Y.A: gli insediamenti rupestri di Ahlat in Turchia orientale
Venerdì 26 Febbraio 2010, ore 15.00 - Roberto Bixio
Genova sotterranea: la città rovesciata

Il corso è tenuto da:
Roberto Bixio
, Presidente del Centro Studi Sotterranei di Genova e Ispettore Onorario per l'Archeologia delle Cavità Artificiali per il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Componente del comitato scientifico della rivista Opera Ipogea. Da quarant'anni si occupa di esplorazioni sia in cavità naturali che artificiali.
Coordina un progetto di ricerca in Turchia orientale, in partnership con la Gazi Universitesi di Ankara e il Ministero della Cultura turco.
Autore di articoli in tema speleo-archeologico, ha pubblicato "Cappadocia. Le città sotterranee" (2002), sulle ricerche condotte in Cappadocia (Turchia) per conto dell'Istituto Poligrafico dello Stato.

Andrea De Pascale, Archeologo, Conservatore del Museo Archeologico del Finale (Finale Ligure Borgo), membro del Centro Studi Sotterranei di Genova. Oltre che occuparsi di ricerche sulla preistoria e protostoria della Liguria, opera in progetti di archeologia ambientale e di archeologia delle cavità artificiali con particolare attenzione allo studio delle modalità e delle dinamiche con cui l'uomo ha interagito con l'ambiente e ha prodotto e usato le diverse risorse e materie prime.
Autore di articoli scientifici su monografie, atti di convegni, pubblicazioni di settore italiane ed estere, ha realizzato diversi servizi per la rivista Archeo.

*(Ahlat, Turchia. Foto Alessandro Maifredi - Centro Studi Sotterranei di Genova)


Link: www.museoarcheofinale.it




Fonte: “www.archaeogate.org”

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Roma. Visite guidate dell’Associazione Info.roma.it. in programmazione nel prossimo week-end

Santa Pudenziana e l’antico Vicus Patricius
Sabato 23 Gennaio - h. 16.00

L’attuale via Urbana ricalca perfettamente il percorso di un antico tracciato romano chiamato Vicus Patricius che dall’Esquilino scendeva dritto nel cuore della Suburra. Il nome forse deriva dalla presenza di dimore patrizie ed infatti la antichissima chiesa di Santa Pudenziana sorge sui resti di una casa del II secolo d.C. al cui piano superiore nel sec. III d.C. fu costruita un’aula termale (le terme Novatianae o Timotinae) nella quale nel sec. IV d.C. si installò la basilica che ancora oggi si conserva perfettamente e mostra ancora in situ la bellissima decorazione absidale, tra i più antichi mosaici monumentali di epoca paleocristiana conservatisi...

Link per avere maggiori informazioni >>>

Sculture Capitoline, le collezione di Bronzi e Statue antiche dei Musei Capitolini
Domenica 24 - h. 10.30 e 15.30

La nuova ala progettata dall'architetto Carlo Aymonino per ospitare la grande statua equestre di Marco Aurelio accoglie la collezione dei grandi bronzi capitolini, introdotti da opere famose quali il Bruto Capitolino, lo Spinario, il Camillo e la Lupa capitolina. I grandi bronzi sono invece rappresentati dalla statua colossale di Costantino, l'Ercole in bronzo dorato dal Foro Boario ed il famoso Marco Aurelio. Nella nuova ala sono stati rimessi in luce gli imponenti resti delle fondazioni e del basamento del Tempio di Giove Capitolino, edificato dall'ultimo re di Roma, Tarquinio il Superbo...

Link per avere maggiori informazioni >>>

La visita di Domenica 24 - h. 17.30 dedicata alle Sculture Capitoline, può essere abbinata con la visita delle ore 15.30 alle Pinacoteca Capitolina, sfruttando così un unico biglietto di ingresso.




Fonte: "Info.roma.it - Newsletter"

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19 gennaio 2010

Napoli. I reperti di Scauri di Pantelleria in esposizione al Maschio Angioino di Napoli

Scauri con ciotola Venerdi 22 gennaio 2010,

alle 9.30, presso la sala Carlo V del Museo Civico di Castelnuovo – Maschio Angioino – a Napoli, si terrà la tavola rotonda inaugurale della Mostra sul lavoro di recupero fino alla musealizzazione del “Relitto sommerso della Baia di Scauri di Pantelleria”. L’esposizione si protrarrà fino al 24 febbraio 2010, lasciando ai molti interessati la possibilità di visionare i risultati di un lavoro che, per la prima volta, si è svolto in maniera sinergica e integrata tra due regioni storicamente affini, la Sicilia – che ha consentito l’invio e lo studio dei suoi reperti, e la Campania, con Napoli, che li ha restaurati e messi in mostra.

L’evento espositivo è stato fortemente voluto dall’ArchEOService di Napoli e dalla sua direttrice tecnica Paola Filardi, che ha ideato, promosso e sviluppato, il Corso di Aggiornamento in Diagnostica, Restauro e Musealizzazione dei reperti archeologici, in collaborazione con la Soprintendenza del Mare e con il Patrocinio della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università “Parthenope” e del C.I.M.C.F. (Centro Interdipartimentale di Metodologie Chimico-Fisiche) dell’Università Federico II di Napoli.

49 La preziosa collaborazione della Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia ha consentito, nell’ambito del progetto, lo studio su parte dei reperti provenienti dal Relitto di Scauri di Pantelleria, consentendone il trasporto a Napoli per un più approfondito studio e una diagnosi adeguata e scrupolosa. Si è proceduto nell’analisi diagnostica fino a decidere di far convergere la ricerca canonica verso l’innovazione e la tecnologia, utilizzando i Sistemi Informativi Geografici (G.I.S), e i Sistemi Integrati di salvaguardia e valorizzazione in contesti subacquei (UWS – Underwater System Control) di ideazione partenopea ma che hanno trovato applicazione, in prima istanza, proprio in Sicilia. Scegliendo, in fine, di fornire ai corsisti anche il know how necessario per valutare le potenzialità di un bene artistico, architettonico e archeologico, consentendogli di acquisire le conoscenze di base utili alla gestione economica, strategica e operativa del sistema museale. Seguendo tutte quelle che sono le direttive del nuovo Codice dei Beni Culturali, introdotto dal Decreto Legislativo n. 42 del 22 Gennaio 2004, che spiega la necessità di una giusta promozione dei tesori artistici, architettonici e ambientali, del nostro Paese.

Il momento conclusivo, dell’esperienza maturata dai giovani corsisti, è la mostra presso la Sala Carlo V del Maschio Angioino di Napoli, dal carattere sì spiccatamente scientifico, ma fruibile e interessante anche per i neofiti e i semplici appassionati di archeologia. Difatti, sempre seguendo la scia di innovazione tecnologica che caratterizza questa mostra, verrà attivato il sistema Bluzz, attraverso il quale sarà possibile ricevere sul proprio telefono cellulare, via sms o via bluetooth, una guida multimediale della mostra, contenente informazioni generali sull’evento, sugli orari di visita, sul percorso museale e sulla collezione esposta, con foto, schede descrittive, e videoclip.

L’entusiasmo dei corsisti – dichiara la direttrice di ArchEOService Paola Filardi – e la loro collaborazione attiva nell’allestimento della Mostra, è stata la risposta migliore ai molteplici obiettivi di questo laboratorio, che, ponendosi come vero e proprio “cantiere di sperimentazione”, si è fatto promotore di una nuova cultura del lavoro, basata esclusivamente sulle “collaborazioni integrate” scientifiche, tecnologiche e istituzionali, le uniche in grado di consentire al nostro inestimabile patrimonio culturale di diventare il volano della tanto attesa rinascita economica del nostro Paese.”

Sono ben lieto di ospitare presso gli spazi espositivi del Maschio Angioino la mostra ‘Il Relitto della Baia di Scauri di Pantelleria’ – conclude l’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli Nicola Oddati Questa iniziativa, infatti, è un incontro tra la tradizione e la società contemporanea, grazie alla collaborazione sinergica e multidisciplinare tra Enti e Istituzioni pubbliche e private. Un incontro reso senza dubbio possibile grazie alla figura dall’archeologo: una figura che, contrariamente a quanto l’immaginario collettivo identifica come un “mero scavatore”, si rivela essere un professionista altamente qualificato, in grado di istruire e guidare i “non addetti ai lavori” nei meandri della storia, alla scoperta del nostro passato e alla sua più corretta interpretazione. Una storia non più fatta di libri e vocaboli, ma di solide - anche se frammentarie - realtà.”

La Mostra ha avuto il patrocinio della Sopraintendenza del Mare, dell’Università Parthenope, dell’Università Federico II, dell’Università Suor Orsola Benincasa, dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, della Regione Sicilia, del Comune di Pantelleria, del Museo Civico “Biagio Greco”, dell’ANA – l’Associazione Nazionale Archeologi.




Fonte: “Ufficio Stampa e Media Relations per ArchEOService”

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18 gennaio 2010

Le radici dell’Europa in un museo virtuale

Far conoscere al pubblico non esperto la cultura e l’arte della preistoria mediante l’uso delle nuove tecnologie, in particolare della realtà virtuale e di internet: nasce con questo scopo il progetto internazionale F-Museum (Form Multimedia System for a European Museum), realizzato nell’ambito del programma settoriale Leonardo da Vinci. Il cuore dell’iniziativa è il Museo Virtuale delle Radici Europee, accessibile all’indirizzo www.europeanvirtualmuseum.net, che permette di visitare a distanza una collezione di capolavori dell’arte preistorica di sette paesi – Italia, Bulgaria, Romania, Austria, Germania, Grecia e Ungheria – attraverso immagini rotanti in 3D corredate da apparati descrittivi.
Le risorse del Museo possono essere esplorate (in quattro lingue: italiano, inglese, romeno e bulgaro) grazie a diverse chiavi di ricerca. La cronologia prevede sei periodi (40000-20000 a.C.; 20000-10000; 10000-7000; 7000-3500; 3500-2000; 2000 a.C. - 0). Scegliendo, invece, per area, sono per ora disponibili tre porte d’accesso: Italia, Romania e Bulgaria. Ci si può addentrare, tuttavia, anche nelle visite di singole strutture museali, tra le quali compaiono sia le istituzioni partner che quelle beneficiarie. Molto interessante è l’opzione di ricerca per oggetti: si possono selezionare le figure antropomorfe, quelle zoomorfe, i recipienti, gli amuleti, gli arnesi, le armi e i gioielli.
Gli oggetti raccontano: nella sezione “Storie” i reperti vengono presentati all’interno di approfondimenti tematici, su singoli aspetti dell’evoluzione culturale. Vengono proposti anche veri e propri itinerari: per l’Italia, ad esempio, quelli nei territori di Pitigliano e Manciano (Grosseto), di interesse naturalistico, archeologico e storico, e quello nella Riserva Naturale Selva del Lamone, che rientra nel comune di Farnese (Viterbo).   
Il progetto F-Museum prevede, accanto al Museo Virtuale, una serie di iniziative, sia di formazione che di informazione.
Per quanto riguarda il primo aspetto, sono disponibili (in quattro lingue: in inglese, oltre che in italiano, bulgaro e romeno) quattro moduli formativi per competenze professionali per i musei virtuali online: manager; web designer; esperti dei contenuti e della comunicazione. Il modello formativo F-Museum è stato elaborato per rispondere all’esigenza di uno standard di competenze necessarie per gestire un museo virtuale dall’elaborazione dei contenuti al caricamento online dei dati e di una metodologia di apprendimento continuo.
Per i visitatori sono stati pensati sedici percorsi tematici, fruibili anche online (sempre in quattro lingue), per scoprire le culture preistoriche: dalle pratiche di culto ancestrali all’invenzione del vino, dalla nascita dell’agricoltura alla progettazione delle prime abitazioni, dal commercio alle prime forme di scrittura. A chi, invece, volesse davvero avventurarsi nei luoghi in cui sopravvivono tracce preistoriche vengono suggeriti cinque itinerari turistico-culturali, sentieri millenari tra arte, archeologia e natura. Entrambe le tipologie sono raccolte nel volume Routes and itineraries from the Virtual Museum of the European Roots.




Fonte: “www.culturaitalia.it”

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Presentata l'attività operativa 2009 del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

Rientrati reperti archeologici italiani confiscati in svizzera al restauratore del cratere di Eufronio

Lo scorso anno, militari della sezione Archeologia hanno rimpatriato dalla Svizzera 137 reperti archeologici, provenienti da vari siti italiani, confiscati dal Tribunale di Roma, nel contesto di indagini condotte da questo Reparto Operativo, nei confronti del noto trafficante Giacomo Medici.
Il Medici, come noto, è stato condannato, il 15 luglio 2009, anche in secondo grado, a otto anni di reclusione, in relazione ad un vasto traffico di reperti archeologici, provento da scavi clandestini effettuati in Italia e poi rivenduti in tutto il mondo a collezionisti e musei. Le indagini, iniziate nel 1995, consentirono di sequestrare, presso il Porto Franco di Ginevra, oltre tremila reperti e moltissimi documenti e fotografie polaroid. L’esame di quanto sequestrato ha permesso di ricostruire alcuni collegamenti tra i mercanti, i trasportatori e i restauratori di materiale archeologico che operano nel mercato internazionale, ovvero ha consentito, attraverso una serie di ulteriori Commissioni Rogatorie Internazionali, di arricchire e completare il quadro investigativo fino a quel momento delineato. In particolare, tra queste, oltre alla perquisizione effettuata presso l’abitazione di Parigi del noto dealer Robert HECHT, imputato in un processo penale pendente in Roma, sono risultate fondamentali le prove acquisite durante quella eseguita, nel marzo del 2001, nei confronti dei restauratori di Zurigo “FRITZ BURKI & SON”.
Presso i BURKI, padre e figlio, il primo noto anche per aver restaurato, negli anni ’70, il famoso vaso di Euphronios, scavato clandestinamente a Cerveteri, poi venduto al Metropolitan Museum di New York per la cifra, astronomica per quei tempi, di un milione di dollari, recentemente restituito all’Italia a conclusione di altra indagine di questo Reparto ed attualmente esposto a Castel Sant’Angelo, sono stati rinvenuti reperti di certa provenienza italica, alcuni dei quali ancora sporchi di incrostazioni terrose ed avvolti in quotidiani italiani. In particolare: un elmo in bronzo, avvolto in pagine del “Corriere della Sera” del 1994, custodito in una scatola di cartone con la scritta “CANDEGGINA ACE”; frammenti di ceramica pertinenti a vaso archeologico campano avvolto in alcuni fogli del “Mattino” di Napoli; frammenti di un cinturone in bronzo, avvolti in pagine del “Corriere dello Sport”; una scatola di cartone contenente frammenti ceramici di natura archeologica con dentro un bigliettino di un noto trafficante siciliano; una scatola di cartone, con scritta a penna “CASTELVETRANO”, contenente frammenti ceramici di natura archeologica; diversi reperti in bucchero; tantissimi frammenti di ceramica afferenti a vasi figurati di natura archeologica; un borsone da viaggio, con scritta esterna “MONDRAGONESE CALCIO”. Nell’abitazione di uno dei due è stato trovato il passaporto statunitense (scaduto) del citato Robert HECHT, oltre ad altri reperti interi, nonché documenti relativi a rapporti d’affari che intercorrevano tra quest’ultimo ed i restauratori. Nella circostanza sono stati sequestrati, complessivamente, oltre 500 reperti archeologici. Purtroppo, il procedimento penale nei confronti dei BURKI, anche a causa di lungaggini burocratiche dovute alle formalità rogatoriali e al gravame dei ricorsi presentati, ha subito un forte rallentamento tanto da far intervenire i termini di prescrizione. Nonostante ciò, il Giudice per le Indagini Preliminari di Roma, nel disporre l’archiviazione del processo, ha comunque emesso un provvedimento di confisca dei reperti. Al momento dell’esecuzione si è scoperto che i Burki, che nel frattempo erano rientrati in possesso dei reperti, restituiti dalle autorità elvetiche, ne conservavano solo i 137 oggi presentati alla stampa.
Il Comando Carabinieri TPC, polo di gravitazione informativa e di analisi a favore di tutte le Forze di Polizia, sta proseguendo le indagini, in collaborazione con le autorità svizzere, per individuare gli oltre 300 reperti ancora mancanti, le cui fotografie sono state inserite nella Banca Dati delle opere d’arte da ricercare. Nel dicembre 2009, è stata altresì chiesta, nel rispetto dei codici deontologici, una fattiva collaborazione a tutte le Associazioni di categoria, fornendo le immagini dei reperti mancanti su supporto informatico, al fine di farle pubblicare sui rispettivi siti web con l’indicazione dell’esistenza del provvedimento giudiziario a loro carico e chiedendo di sensibilizzare tutti gli iscritti perché forniscano ogni notizia utile al loro rintraccio.

CARABINIERI TPC: RECUPERATI IN U.S.A DUE IMPORTANTI REPERTI ARCHEOLOGICI DI PROVENIENZA ITALICA, ILLECITAMENTE SOTTRATTI AL PATRIMONIO NAZIONALE.

In questi giorni sono stati rimpatriati, da personale del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, due importantissimi reperti archeologici appartenenti al patrimonio culturale italiano. I due beni sono stati individuati a seguito di accertamenti effettuati sulla Banca Dati delle opere d’arte da ricercare e recuperati negli Stati Uniti d’America a seguito di indagini svolte in diretta collaborazione con l’Immigration and Customs Enforcement (ICE), autorità doganale USA, a cui sono stati forniti tutti gli elementi comprovanti la illecita provenienza dall’Italia e la legittima appartenenza all’eredità culturale italiana.
Il primo reperto è un affresco, eseguito in secondo stile pompeiano, databile al I secolo d.C., raffigurante una “ministra sacrificante”, delle dimensioni di cm 80 x 60. L’opera era parte di una serie di sei affreschi ritrovati in una villa romana, portata alla luce nel comune di Boscoreale (NA), alle pendici del Vesuvio. I reperti, ritrovati in ottimo stato di conservazione, probabilmente per l’opera di copertura della lava, nel lontano 1957 vennero depositati nei magazzini dell’area archeologica degli scavi di Pompei. Soltanto nel 1997 fu formalmente denunciato l’ammanco di uno degli affreschi, probabilmente rubato molti anni prima ed esportato illegalmente. Tale affresco è stato poi individuato presso la casa d’aste Christie’s di New York in attesa di essere venduto.
Il secondo è un cratere corinzio a colonnette, scavato illegalmente in Italia e le cui foto polaroid, scattate presumibilmente all’atto del ritrovamento e dopo il restauro, sono state poi trovate presso il porto Franco di Ginevra tra la documentazione sequestrata al noto trafficante Giacomo Medici. Questo reperto, scomparso per diverso tempo, era stato commercializzato in Giappone e comprato da un noto museo nipponico del settore, che lo aveva rimesso in vendita nel dicembre 2008 sul mercato di New York, sempre presso la casa d’aste Christie’s.
Entrambi i reperti sono stati sequestrati da funzionari dell’ICE di quella città, su richiesta dei militari del Reparto Operativo TPC e successivamente confiscati dalle autorità statunitensi che li hanno restituiti, a titolo definitivo, al patrimonio culturale dello Stato Italiano.

(Sezione Archeologia del Reparto Operativo TPC, tel. 06/585631 – 06/58563255)




Fonte: “www.beniculturali.it”

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17 gennaio 2010

Nasce “Archeomatica”, la nuova rivista sulle tecnologie applicate ai Beni Culturali

archeomatica Archeomatica è una nuova rivista multidisciplinare, stampata in Italia, dedicata alla presentazione e alla diffusione di metodologie avanzate, tecnologie emergenti e tecniche per la conoscenza, la documentazione, salvaguardia, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale.

La rivista si propone di pubblicare articoli di valore significativo e duraturo scritti da ricercatori, archeologi, storici, conservatori e restauratori coinvolti in questo settore, per la diffusione di nuove metodologie specifiche e dei risultati sperimentali. Archeomatica solleciterà il dibattito costruttivo sulle ultime applicazioni scientifiche, per il confronto di idee  e delle scoperte relazionate ad ogni aspetto del settore dei beni culturali.

Archeomatica è destinata anche ad essere una fonte primaria di informazioni multidisciplinari e di divulgazione per il settore del patrimonio culturale.

La rivista è divisa in tre sezioni principali Documentazione (Indagine e documentazione), Rivelazioni (analisi, diagnostica e monitoraggio), Restauro (Materiali e tecniche di intervento).

Le uscite saranno pubblicate anche on line.

Archeomatica invita a sottoporre lavori di alta qualità, documenti e lavori interdisciplinari per i prossimi numeri in tutti i settori legati alla scienza e alla tecnologia nel patrimonio culturale, in particolare sui recenti sviluppi. Maggiori informazioni sono disponibili sul Call for Papers 2010.

ArcheomaticA, sarà presto in distribuzione presso i nostri lettori. Nell'immediato è disponibile un preview di stampa e alcune risorse informative come la guida editoriale e gli speciali di Archeomatica pubblicati con la rivista GEOmedia

Clicca qui per visualizzare il numero zero della rivista




Fonte: “www.archeomatica.it”

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Torino. Programma di Attività – ACME. Associazione Amici Collaboratori Museo Egizio

11 gennaio 2010 - 03 maggio 2010 

Auditorium della Biblioteca Nazionale Universitaria, P.za Carlo Alberto 3 - Torino

I COLORI DELL'EGITTO

Lunedì 1 febbraio - ore 18.00
GIAN FRANCO GIANOTTI,
Il Nilo di Erodoto.

Lunedì 1 marzo - ore 18.00
EMANUELE CIAMPINI,
I Colori del Cosmo.

Lunedì 12 aprile - ore 18.00
LORENZA E GIORGIO CAPRIOTTI,
Pittura murale della XVIII e XIX din. Esperienze di restauro nelle tombe di Amenhotep III e Nefertari.

Lunedì 3 maggio - ore 18.00
LOREDANA SIST,
Spazio e colore nell'antico Egitto.

INFORMAZIONI, RINNOVI E ISCRIZIONI
ACME. Associazione Amici Collaboratori del Museo Egizio di Torino
Servizio Segreteria c/o Museo Egizio: Via Accademia delle Scienze, 6
10123 – TORINO:
Tel.: 011 - 561.77.76 - 561.78.77 - 561.26.77
Tutti i sabati, non festivi, dalle ore 10.00 - 12.00
e tutti i mercoledì, non festivi, dalle ore 16.00 - 18.00
da settembre a maggio e nel corso degli incontri mensili




Fonte: “www.archaeogate.org”

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14 gennaio 2010

Roma. Mostra “MACHINA. Tecnologia dell'Antica Roma”

23 dicembre 2009 - 05 aprile 2010 

Tecnologia, marchingegno, ordigno, congegno a inganno ma anche ponte, macchina da guerra e d'assedio: in una parola MACHINA, in latino. La vastità dell'Impero Romano, basata sulla tecnologia oltre che sull'organizzazione politica, sarà raccontata nella mostra didattico-scientifica MACHINA. Tecnologia dell'Antica Roma, ospitata dal Museo della Civiltà Romana dal 23 dicembre al 5 aprile 2010. Per la prima volta saranno svelati al pubblico i segreti delle macchine che hanno contribuito alla costruzione e alla gestione dell'Impero.

L'esposizione è a cura di Rita Correnti Percivalli, Presidente di Associazione Piazza Duomo, ed è promossa dall'Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione - Sovrintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma e da "Sapienza" Università di Roma con il contributo di Fondazione Roma, Regione Lazio, Ministero dell'Università e della Ricerca scientifica. Dopo l'inaugurazione a Roma e altri appuntamenti in Italia, Machina. Tecnologia dell'Antica Roma farà poi tappa all'estero, in un lungo giro fino al 2011.

MACHINA. Tecnologia dell'Antica Roma propone oltre 100 esempi di tecnologia suddivisi tra reperti archeologici, ricostruzioni virtuali, macchine, meccanismi e opere in scala. Ben 47 calchi dalla collezione del Museo della Civiltà Romana e 32 frammenti, tra cui degli inediti provenienti dall'Antiquarium comunale, arricchiscono e completano la mostra. Attraverso le macchine esposte, ricostruite ex-novo dall'artigiano fiorentino Gabriele Niccolai sulla base di studi di reperti e testimonianze, sarà possibile comprenderne i principi tecnologici di funzionamento e la manovrabilità. Inoltre, tutte le opere e i macchinari esposti saranno pubblicati in un Catalogo di 296 pp. A cura di Giuseppina Pisani Sartorio e Marco Galli edito da Palombi Editore, che sarà presentato in occasione della Mostra.
I settori esplorati in mostra sono undici. 1. Misurazione del tempo e dello spazio; 2. Tecnologia delle costruzioni; 3. Tecnologia idraulica; 4. Tecnologia militare; 5. Tecnologia nelle comunicazioni e nei trasporti; Tecnologia nella medicina; Tecniche nella metallurgia e nella falegnameria; 8. Tecniche nella lavorazione del vetro e dell'argilla; 9. Tecnologia in agricoltura; 10. Tecniche artistiche; 11. Tecnologia negli strumenti musicali, del divertimento e tempo libero.
Si analizzerà l'importanza strategica del settore tecnologico per lo sviluppo dell'Impero, indagando anche temi che risultano eccezionali per il loro valore contemporaneo. Dal "ponte" – l'antica Roma ha riempito l'Impero di ponti - alle immagini cartografiche, dalle macchine per lo sfruttamento delle risorse ambientali – atte a sfruttare l'energia idraulica, eolica – e prima fra tutte l'acquedotto, alla piattabanda armata e la piattaforma girevole.
Oltre al Patrocinio del Ministero degli Esteri, Ministero dei Beni Culturali e Comune di Roma, un grande contributo a MACHINA. Tecnologia dell'Antica Roma è stato dato dall'Università "La Sapienza" di Roma, con un laboratorio le cui ricerche hanno permesso la ricostruzione filologica dei materiali presi in esame, senza i quali non si potrebbe parlare di conquiste tecnologiche.

La mostra sarà particolarmente adatta alle Visite Guidate delle Scuole.
Per info e prenotazioni tel. 331 7659798

Biglietti
Biglietto Mostra + Museo della Civiltà Romana: intero € 9,00; ridotto € 7,00
Biglietto integrato Mostra + Museo della Civiltà Romana + Planetario + Museo Astronomico: intero € 11,00; ridotto € 9,00

Orari di apertura
martedì - domenica 9.00-14.00; nel mese di gennaio: martedì - venerdì 9.00-14.00; sabato e domenica 9.00-19.00 (la biglietteria chiude un'ora prima).
Chiuso Lunedì, 25 Dicembre e 1 Gennaio

Info

Museo della Civiltà Romana, Piazza G. Agnelli, 10 - Roma
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)

Prenotazione visite guidate
Tel. 331 7659798
Costo prenotazione € 2,00 a persona
Durata 1 ora e mezza


Link: www.museociviltaromana.it




Fonte: “www.archaeogate.org”

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13 gennaio 2010

Roma. Visite guidate dell’Associazione Info.roma.it. in programmazione nel prossimo week-end

Il Museo dell'Alto Medievo e l'Opus Sectile dalla Domus di Porta Marina
Domenica 17 Gennaio - h. 11.00

Un ritrovamento eccezionale fatto negli anni '50 e che solo oggi, dopo 40 anni di accurato e paziente restauro, torna alla luce nella sua magnifica completezza, un reperto unico e di grande impatto visivo. Una grande varietŕ di marmi preziosi e policromi, formano immagini che rappresentano animali e decori vegetali di immensa raffinatezza tecnica e stilistica. Testimonianza di un perfezionatissima e altissima tecnica di lavorazione del marmo chiamata "opus sectile"...

Link per avere maggiori informazioni >>>

I mosaici bizantini della basilica di Santa Prassede
Domenica 17 Gennaio - h. 16.00

La Cappella di San Zenone, è il monumento bizantino più importante di Roma. Fatta costruire da Pasquale I come mausoleo della madre Teodora l'interno s'ispira ai mausolei classici nella pianta cruciforme con colonne angolari e volta a crociera. I mosaici dell'abside, sempre risalenti ai tempi di Pasquale I, raffiguranti nel mezzo 'Cristo Benidecente', a sinistra San Paolo che cinge con il braccio Santa Prassede, a destra San Pietro nello stesso atteggiamento con San Paolo, Santa Pudenziana e San Zenone...

Link per avere informazioni o prenotare >>>




Fonte: "Info.roma.it - Newsletter"

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10 gennaio 2010

Sassari. Mostra “Sassari sottosopra. Dieci anni di archeologia urbana”

19 dicembre 2009 - 31 marzo 2010 

Curata e organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici per le provincie di Sassari e Nuoro, dal Comune di Sassari e dell'Associazione culturale "Laboratorio provvisorio", si aprirà la mostra "Sassari sottosopra. Dieci anni di archeologia urbana", nei locali della Frumentaria, venerdì 18 dicembre alle ore 18,00.
La manifestazione presenta i risultati, ancora preliminari, di un lungo percorso di assistenza archeologica ai cantieri di riqualificazione del centro storico, dal 1999 ad oggi.
Sulla base di tali risultati, con immagini, ricostruzioni, reperti e documenti originali, si vuole gettare uno sguardo sulla vita di Sassari da prima della sua organizzazione urbana fino alla soglia dell'età contemporanea.
Emergono così il luogo del primo insediamento medievale di X-XII secolo, il castello aragonese con la sua evoluzione, una cella dell'Inquisizione, una fabbrica di maioliche cinque-seicentesca, ed altri contesti inediti che possono aiutare a conoscere meglio questa città così ricca di storia ed i suoi antichi abitanti.

INFORMAZIONI:
19 dicembre 2009- 31 marzo 2010
dalle ore 10 alle ore 13 e dalle 16 alle 20
chiuso la domenica

Sassari - Palazzo della Frumentaria - Via delle Muraglie, 1
Ingresso gratuito




Fonte: “www.archaeogate.org”

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Prosegue la crescita degli afflussi nei primi trenta musei statali italiani: il 6 gennaio, + 10,82% di visitatori

Dopo il successo nei giorni di Vigilia, Natale, Santo Stefano e Capodanno, anche i dati registrati il 6 gennaio 2010 nei primi trenta siti culturali statali testimoniano una rinnovata crescita della fruizione culturale in Italia. Rispetto all’Epifania del 2008, infatti, c’è stato un aumento del 10,82% di biglietti staccati (un totale di 29.017 ingressi) con un incremento del 12,82% sugli introiti lordi che hanno raggiunto i 172.472 euro.
A livello di classifica, prosegue indisturbata la leadership del Colosseo che nel solo giorno dell’Epifania ha avuto 8.803 visitatori (+31,27 rispetto al 2008). Sempre nella Capitale, rispettivamente in terza e quarta posizione, si segnalano le ottime performance della Galleria Borghese (2094 turisti, +65,80%), del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo (1.973 ingressi, +32,15%) e delle Terme di Caracalla (+17,4%).
A Milano prosegue il trend positivo degli ultimi mesi del Cenacolo Vinciano, con un +15% e 1.082 biglietti staccati e della Pinacoteca di Brera con un +166% (702 ingressi).
Di assoluto rilievo il risultato del Museo Egizio di Torino che ha quasi raddoppiato i visitatori del 2008: 1.050 con un + 94%. Spostandoci a sud, a fronte del calo registrato nella Reggia di Caserta (-27,59% di turisti ma + 46% di introiti), si sottolinea l’exploit del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (+133%). Curioso il diverso andamento delle due aree archeologiche campane per eccellenza: mentre Pompei ha visto un calo di presenze del 22% (1.460 visitatori), Ercolano è cresciuto quasi del 50% sfiorando i 200 ingressi. A Firenze, a parziale riscatto del minore afflusso registrato negli Uffizi e nelle Gallerie dell’Accademia, le Cappelle Medicee hanno aumentato gli ingressi del 52,7%. Nel resto d’Italia crescono sensibilmente anche le Gallerie dell’Accademia di Venezia (+48,11%), la Basilica di Sant’Apollinare in Classe a Ravenna +23%, e la Rocca Demaniale di Gradara (+29,75%).

Roma, 8 gennaio 2010
Ufficio Stampa - MiBAC
tel. 066723.2261 .2262




Fonte: “www.beniculturali.it”

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09 gennaio 2010

Vicenza. Mostra “Spose, etère, amazzoni: le donne nella Grecia antica”

Un viaggio nel tempo e nella storia, attraverso immagini dipinte sulle ceramiche greche: 522 pezzi, parte della collezione Intesa Sanpaolo, sono in mostra a Vicenza alle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari. Una collezione tra le più importanti al mondo, capace di delineare un percorso di indagine sulla figura della donna nell’antichità classica.
Le sensuali spose; le etère, colte “cortigiane”;  le mitiche Amazzoni e Menadi; la misteriosa donna artigiana nel vaso più prezioso della collezione, la kalpis del “Pittore di Leningrado”: passa attraverso questi soggetti l’itinerario sulla rappresentazione della donna nell’età antica proposto dall’esposizione “Le ore della donna. Storie e immagini nella collezione di ceramiche attiche e magnogreche di Intesa Sanpaolo”.
A quello sulla donna seguono approfondimenti sulla figura maschile, l’amore, il lavoro, il sacro, la morte e il mito nella Grecia classica e nei centri della Magna Grecia, attraverso gli spazi e i tempi che scandivano la vita quotidiana. Questa esposizione, prima di una serie che proseguirà nel corso del 2010, presenta una selezione di opere dell’intera raccolta proveniente da Ruvo di Puglia. «Si racconta – si legge nelle note di presentazione della mostra – lo spazio e i tempi che scandivano la vita femminile ad Atene e nei territori della Magna Grecia,la donna regina, o prigioniera, dell’oikos, la casa, da cui si allontana solamente in occasioni particolari come le feste religiose; la donna al lavoro tra le mura domestiche, imprenditrice nell’organizzare in casa l’intera filiera nella produzione dei tessuti; la donna che vive in appartamenti separati dal marito, e si ricongiunge a lui nel thalamos, la camera nuziale. Due i momenti della vita in cui la donna acquista, anche nella rappresentazione delle immagini vascolari, la stessa dignità dell’uomo: il matrimonio, status sociale degno di rispetto cui la donna greca tende, e la morte».
Raffigurati nelle immagini riprodotte sulle ceramiche, scene di amor coniugale, ne è un esempio l’abbraccio degli sposi nel thalamos nuziale, corredato da particolari che rappresentano la bellezza femminile. La donna è ritratta con vesti sfarzose e decorate da preziosi accessori, circondata da raffinati oggetti, specchi, ghirlande, ventagli bellissimi.
Nei vasi in mostra compaiono anche le “altre” donne. Quelle libere di uscire, le etère, le colte “cortigiane” chiamate a dar piacere col corpo e con le arti, rappresentate nude, intente a lavarsi nel leuterion, la vasca delle abluzioni. Sono figure dai tratti androgini, riconoscibili nella loro femminilità dai gesti e dal laccio stretto sulla gamba, forse amuleto contraccettivo della ragazza intenta a pettinarsi.
La mostra si chiude con una sezione dedicata alle donne del mito: le Amazzoni, donne guerriere, e le Menadi, seguaci di Dioniso, dio del vino.
Tutti i vasi in esposizione sono uno spaccato su come l’uomo vedeva e rappresentava la donna. È l’uomo infatti a commissionare all’artigiano, anch’esso una figura maschile, l’opera da realizzare.
Un pezzo rarissimo e prezioso della collezione, però, mostra una misteriosa presenza femminile al lavoro, la kalpis attica del Pittore di Leningrado. La decorazione rappresenta il laboratorio di un vasaio. La scena mostra in un angolo una piccola donna intenta a decorare un vaso: una figura di donna artigiana che rimane unica, dall’interpretazione tuttora non univoca.
Il progetto espositivo “Il tempo dell’antico. Le ore della donna” è curato da Federica Giacobello con la supervisione di Gemma Sena Chiesa, docente dell’Università degli Studi di Milano. Ideatrice del percorso di conoscenza e valorizzazione della collezione vascolare è stata Fatima Terzo, responsabile dei beni culturali di Intesa Sanpaolo, scomparsa nel maggio del 2009, a cui viene dedicata la rassegna.
Sono previste diverse attività legate all’esposizione, quali la lettura di brani classici nel Salone di Apollo di Palazzo Leoni Montanari, ambientazione ideale con scene di miti legati alla figura del dio delle arti, e laboratori didattici rivolti alle scuole e aperti alle famiglie.

* Hydria apula a figure rosse con scena di toilette. Cerchia del Pittore dell’Ilioupersis e del Pittore di Licurgo, 375-350 a.C.

Link: www.palazzomontanari.com




Fonte: “www.culturaitalia.it”

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04 gennaio 2010

Prato. Stage di archeologia sperimentale

Sabato 13 e domenica 14 febbraio ore 9 - 17

Lo stage è rivolto ad archeologi, studenti di Scienze Umanistiche e Naturali, insegnanti, operatori museali, guide archeologiche, naturalistiche, ambientali o turistiche, operatori culturali e appassionati. Il corso tratta la tecnologia dell'Uomo nella Preistoria. All'interno di tale corso, verranno affrontati diversi procedimenti tecnologici dei nostri antenati come: Riconoscere le materie prime adatte alla scheggiatura: la selce, il diaspro, l'ossidiana, le quarziti... Le tecniche di scheggiatura: la scheggiatura diretta, indiretta, pressione e ritocco. Regole che determinano la scheggiatura e prova da parte dei partecipanti. La produzione sperimentale di alcuni strumenti: come il chopper, l'amigdala, la lama, il grattatoio, il bulino, il perforatore ecc... La produzione di cordami: i partecipanti realizzeranno cordicelle ritorcendo fibre vegetali, tendini e budella di animali. Il fuoco: uso e vantaggi, le tecniche di accensione (con percussione e frizione), dimostrazione e prove. La lavorazione della pelle: verrà spiegato il modo di conciare le pelli, verrà fatto vedere e provare come si raschia una pelle. I colori minerali: verranno presentati l'ocra e altri ossidi e minerali, si affronterà la loro preparazione e utilizzo, con realizzazione di pennelli, tamponi, e altri strumenti per le varie tecniche pittoriche compreso quella a spruzzo. I monili: i partecipanti realizzeranno una collana utilizzando la steatite e conchiglie fossili e attuali. La lavorazione dell'osso; i partecipanti produrranno un ago d'osso e relativa cruna. Le armi: prove pratiche di utilizzo di armi come il propulsore e il bolas.

I partecipanti, al termine dello stage avranno realizzato e potranno portare via: qualche perforatore, un raschiatoio, un ago d'osso con relativa cruna, un pendaglio di steatite e conchiglia, qualche pezzo di materiale colorante, cordicelle da loro prodotte, ecc...

Per saperne di più visitate le pagine:

http://www.archeologiasperimentale.it/corsi_preistoria.htm




Fonte: notizia segnalata via mail

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03 gennaio 2010

Google e il MiBAC insieme per offrire a tutti la possibilità di ammirare Pompei, grazie a Street View

Il sito archeologico, si aggiunge come eccellenza del patrimonio storico italiano, alla raccolta dei “luoghi simbolo” dei diversi paesi.
Pompei è il primo sito archeologico al mondo visibile in Street view.

Pompei Street View Grazie alla collaborazione tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, attraverso la Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale, e Google Italy sono ora disponibili a tutti le immagini panoramiche di Pompei su Street View, il servizio di Google Maps che consente agli utenti di navigare a 360° per le strade di molte città del mondo, incluse le meraviglie turistiche e artistiche del Belpaese.
In virtù di questa partnership, da oggi chiunque può fare una gita virtuale e perlustrare le sontuose vestigia delle due magnifiche città romane, così come le loro ricche ville sepolte dall'eruzione del Vesuvio del 24 agosto del 79 d.C. I due affascinanti centri sono stati progressivamente riportati alla luce e resi accessibili al pubblico fino dalla metà del diciottesimo secolo. Ora sono a portata di un semplice click del mouse.

A commento del lancio, Mario Resca - Direttore Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale del MiBAC – dichiara: “La possibilità di passeggiare virtualmente tra le meraviglie di Pompei, offerta gratuitamente a milioni di utenti in tutto il mondo, rappresenta uno straordinario veicolo promozionale per il turismo italiano ed uno stimolo per tanti potenziali turisti a venire di persona a visitare gli Scavi archeologici. Senza dimenticare che, grazie alla tecnologia di Google, i nostri tesori d’arte potranno contare su una testimonianza eterna.
Sempre di più la valorizzazione del patrimonio culturale – prosegue Resca - è legata ai nuovi strumenti di promozione e comunicazione. L’accordo tra Google e MiBAC rappresenta dunque un “matrimonio perfetto” tra due soggetti leader mondiali: Google per il web e le nuove tecnologie, noi per quantità e qualità del patrimonio culturale”

“L’accordo con Google – aggiunge Marcello Fiori, neo Commissario Straordinario per gli Scavi di Pompei - rientra a pieno titolo nel piano messo a punto per il rilancio e la valorizzazione degli Scavi, che prevede anche l’apertura dei siti ad eventi teatrali e musicali, la messa in sicurezza dei reperti e la lotta alle situazione di illegalità”

“Il patrimonio artistico e culturale italiano è tra più importanti e apprezzati al mondo, una risorsa che oggi può raggiungere e arricchire miliardi di persone attraverso Internet – conclude Carlo d’Asaro Biondo, Vice President SEEMEA Google. Siamo felici che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali italiano abbia deciso di sostenerci in questo progetto e condivida il valore di Internet come strumento di sviluppo del nostro paese. La digitalizzazione del sito archeologico di Pompei attraverso Street View è un primo importante passo per diffondere ulteriormente la storia e la cultura del nostro paese”.

Cos’è Street View
Street View è un servizio di Google Maps che consente di esplorare varie città di tutto il mondo attraverso fotografie panoramiche scattate al livello della strada. Per accedere alle immagini, basta selezionare il pulsante “Street View” su Google Maps e trascinare l’icona con l’omino giallo sul tratto stradale interessato. E’ possibile spostarsi in avanti e indietro lungo le strade e persino ruotare la visuale di 360°. Street View si presta a molteplici usi: permette di scegliere il luogo perfetto per un appuntamento speciale, trovare il pub più vicino, scegliere il ristorante migliore per una cena con gli amici, oppure, per chi sta cercando casa, è possibile osservare in anticipo l’immobile e la zona circostante ed evitare inutili perdite di tempo. Con Street View si può vedere l’hotel o la casa delle vacanze prima di prenotare, ed esplorare diverse destinazioni turistiche in tutto il mondo.

Scavi Pompei con Street View Link




Fonte: “www.beniculturali.it”

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Modena. Nuove scoperte archeologiche sotto il Monastero di San Pietro

Nel cortile della spezieria del Cenobio Benedettino del Monastero di San Pietro di Modena, sono riemersi resti delle fortificazioni medievali costruite a cavallo dell'anno Mille, delle antiche strutture dell'abbazia del XIII secolo ed una fontana m,onumentale del primo Cinquecento. Sono queste le scoperte più significative emerse dagli scavi nel cortile detto “della spezieria”, all’i nterno del monastero, inseriti all'interno di un aprogetto di recupero del complesso. I lavori di scavo, coordinati sul campo dall’archeologo Alberto Monti, si sono svolti sotto la direzione scientifica del Soprintendente Luigi Malnati e di Donato Labate della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna. Il progetto di recupero del complesso, prevede sia il restauro dell’antica fontana che la valorizzazione di un tratto delle fortificazioni. In una conferenza programmata per il 21 gennaio prossimo dalla Parrocchia di San Pietro e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, verranno presentati al pubblico gli esiti delle indagini archeologiche ed il progetto di recupero del cortile della spezieria.

Link: www.archeobologna.beniculturali.it




Fonte: “www.culturaitalia.it”

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