ARCHEOBLOG

Giornale archeologico e culturale costantemente aggiornato con le ultime notizie e gli ultimi approfondimenti storico-archeologici



31 ottobre 2007

ARCHEOLOGIA: Firmato accordo tra Beni Culturali e Princeton

Rientrano in Italia 8 capolavori – Rutelli, Italia all’avanguardia in diplomazia culturale

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) e il Princeton University Art Museum hanno raggiunto oggi un accordo riguardo alle richieste avanzate dal Ministero per alcuni oggetti conservati nella collezione del Museo.

A seguito dell’intesa trovata dalle parti, rientreranno in Italia le seguenti 8 opere d’arte: frammento di altorilievo con centauromachia; loutrophos di Apulia con figure, attribuito al Pittore di Dario; oinochoe etrusco con figura di serpente disegnata; testa di leone; frammenti di uno skyphos etrusco a figure nere; psykter attico a figure rosse, attribuito al Pittore di Cleofrade; oinochoe etrusco a figure nere; cratere a volute di Apulia.

Il calendario stabilito dalle parti prevede che entro e non oltre 60 giorni dalla firma dell’accordo rientreranno in Italia il frammento di altorilievo con centauromachia, l’oinochoe etrusco con figura di serpente disegnato, i frammenti di uno skyphos etrusco a figure nere e l’oinochoe etrusco a figure nere.
Rientreranno, invece, nel 2011 il loutrophos di Apulia con figure, attribuito al Pittore di Dario, la testa di leone, lo psykter attico a figure rosse, attribuito al Pittore di Cleofrade e il cratere a volute di Apulia, di cui l’accordo trasferisce la proprietà all’Italia.

In cambio, il Ministero si impegna a concedere in prestito al Princeton University Art Museum altri manufatti di prestigio e di interesse storico-artistico equivalente a quello dei beni trasferiti.

Il MiBAC e il Museo stabiliscono, inoltre, un rapporto di collaborazione di ampio respiro di natura accademica e scientifico-culturale, formativa, informativa ed espositiva, nell’ambito del comune impegno nella lotta contro gli scavi e il commercio illegale di beni archeologici.

L’accordo tra le due parti è stato firmato dal Segretario generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Giuseppe Proietti, e dal Direttore del Princeton University Art Museum, Susan Taylor.

Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Francesco Rutelli ha così commentato l’intesa raggiunta: “L’accordo con Princeton è un prezioso tassello nell’azione di diplomazia culturale intrapresa dal Governo italiano, che va ad aggiungersi ai risultati positivi ottenuti con il Metropolitan di New York, il Fine Arts di Boston e il Getty di Los Angeles”. “L’Italia si conferma all’avanguardia a livello internazionale nella lotta al traffico illecito di reperti archeologici – ha concluso Rutelli – all’insegna di una ispirazione etica che è ormai divenuta un inaggirabile punto di riferimento per le istituzioni culturali di tutto il mondo”.

Fonte: "Ufficio Stampa - MiBAC" - 30/10/2007

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27 ottobre 2007

Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico - Paestum (SA), 15 - 18 novembre 2007

Dal 15 al 18 novembre presso il Centro Espositivo Ariston di Paestum, si svolgerà la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, che quest'anno celebra il Decennale, un importante traguardo per l'unico appuntamento al mondo in grado di favorire il dibattito e lo sviluppo del segmento archeologico dei beni culturali.
L'iniziativa, promossa dalla Provincia di Salerno e dall'Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali della Regione Campania con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dell'ICCROM Centro Internazionale di Studi per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali, ideata e organizzata dalla Leader sas, si propone di valorizzare destinazioni e siti dei Paesi del Mediterraneo, di creare integrazione fra diverse culture, di favorire la commercializzazione di prodotti turistici specifici, di incrementare le opportunità economiche e gli effetti occupazionali.

Sono previste conferenze, presentazioni di progetti e tavole rotonde che costituiscono un rilevante momento di approfondimento e divulgazione di temi e problematiche inerenti la fruizione e la valorizzazione del patrimonio archeologico.
Oltre al Convegno Nazionale dei Consoli del Touring Club Italiano focalizzato sulla possibilità di creare più qualità per il Turismo Italiano e alla conferenza "Patrimonio Culturale e turismo per la cooperazione e lo sviluppo", con la partecipazione dei vertici dell'ICCROM, dell'OMT, dei Ministri del Turismo dei Paesi Mediterranei, è previsto a cura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali il convegno Il paesaggio "archeologico". Resti e contesti: prospettive di condivisione su tutela e valorizzazione. Quest'ultimo è volto ad analizzare il rapporto tra archeologia e paesaggio e, più in generale, il concetto di "paesaggio archeologico" focalizzando l'attenzione sulle modalità di gestione delle attività di tutela di ambito conservativo e su quelle finalizzate ad una fruizione turistica del patrimonio archeologico più consapevole e allargata nonchè sull'evoluzione verso una concezione di paesaggio non solo come "contenitore" di storia, ma come "Storia" esso stesso, anche senza monumenti/documenti che ne sanciscano il valore.
Il convegno sul Dialogo Interculturale nel Mediterraneo vedrà la partecipazione dei rappresentanti di tutte le realtà istituzionali coinvolte, dall'ICCROM all'APEM (Assemblea Parlamentare Euromediterranea), dalla Commissione Cultura della Camera dei Deputati alla Fondazione Euromediterranea "Anna Lindh", alla Coalizione Italiana per la Diversità Culturale.
In collaborazione con ASTOI, l'Associazione dei Tour Operator Italiani di Federturismo Confindustria, si discuterà delle opportunità e delle criticità dell'offerta turistica nel settore archeologico, mentre con ANSAmed del ruolo e responsabilità del sistema dell'informazione nella promozione del Patrimonio Culturale.
In programma anche il primo incontro internazionale delle testate archeologiche con Josep A. Borrell Direttore di Clio (Spagna), Sophie Crançon Redattore Capo di Archeologia (Francia), Annette Nünnerich-Asmus Redattore Capo di Antike Welt (Germania), Jerome M. Eisenberg Redattore Capo di Minerva (Inghilterra), Andrew Selkirk Editore di Current Archaeology (Inghilterra), Andreas Steiner Capo Redattore Archeo (Italia) e Piero Pruneti Direttore Archeologia Viva (Italia).
Porteranno la loro testimonianza archeologi di fama come Ehud Netzer dell'Istituto di Archeologia dell'Università di Gerusalemme, che illustrerà la scoperta archeologica dell'anno, la tomba del "Re dei Giudei" Erode il Grande, Piero Bartoloni, esperto di storia fenicio-punica e allievo di Sabatino Moscati, che insieme a Folco Quilici farà rivivere il documentario da poco restaurato "Il Mare dei Fenici".
"Dai trecento ai Diecimila, il valore militare tra l'eroe Leonida e il mercenario Senofonte" sarà il tema dell'incontro moderato da Cinzia Dal Maso che vede protagonisti lo storico Lorenzo Braccesi e Valerio Massimo Manfredi archeologo e scrittore.
Con l'antichista e scrittrice Eva Canterella e con il Direttore Scavi del Consiglio Superiore dell'Egitto Tarek El Awady, si parlerà dell'amore nell'antichità e dell'ultima sfida di Zahi Hawass, la ricerca della tomba di Cleopatra e Marco Antonio.
Interverranno anche alla decima edizione l'autore e conduttore Piero Angela, l'Archeologo Colin Renfrew e il Direttore del Domenicale de "Il Sole 24 Ore" Riccardo Chiaberge.
Si ritroveranno a Paestum prestigiose associazioni come l'AIAC, Associazione Internazionale di Archeologia Classica, l'ANA, Associazione Nazionale Archeologi e la CIA, Confederazione Italiana Archeologi.
ArcheoVirtual l'esposizione focalizzata sulle più recenti sperimentazioni di realtà virtuale, fiore all'occhiello della Borsa, sarà dedicata quest'anno alla Spagna e presenterà anche i progetti finanziati dal CIPE del programma "Archeologia on line" promosso dalla Direzione Generale Innovazione Tecnologica e Promozione del MiBAC.
Inoltre, le prospettive dell'Archeologia Virtuale in Spagna e Italia saranno oggetto di un incontro al quale prenderanno parte sia docenti ed esperti spagnoli che rappresentanti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e delle Soprintendenze del Centro Sud Italia.
Grande spazio verrà dato anche alle applicazioni delle nuove tecnologie applicate al Patrimonio Culturale create nell'ambito del Progetto Europeo EPOCH, che sarà presente sia con alcuni dei più importanti progetti realizzati, che con tre convegni: "Progetto COINS: un detective virtuale", "Curricula interdisciplinari per i beni culturali: prepararsi alle sfide del mondo digitale di domani" e "Biblioteche digitali per la tutela e la valorizzazione del territorio: l'archeologia preventiva nell'esperienza di EPOCH".
Nell'ambito di ArcheoFilm, verranno presentati i programmi dedicati al patrimonio culturale del canale satellitare Marcopolo.
ArcheoLavoro, sezione volta all'orientamento universitario nell'ambito dei Beni Culturali e dell'Archeologia, darà ai giovani la possibilità di conoscere le figure professionali, le competenze emergenti e l'offerta formativa delle Università.
Il Premio "Paestum Archeologia 2007", verrà assegnato a quanti contribuiscono con il loro impegno nell'archeologia alla cooperazione e alla promozione del patrimonio culturale. Nelle precedenti edizioni è andato a Mounir Bouchenaki, Alessandro Cecchi Paone, Zahi Hawass, Asma Al-Assad, Paolo Matthiae e Roberto Giacobbo.
Non mancheranno ArcheoToons, la rassegna di film di animazione a tema archeologico realizzati dagli studenti delle regioni mediterranee, in collaborazione con Rai Trade Cartoons on The Bay e i Laboratori di Archeologia Sperimentale, in collaborazione con il Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo, attraverso i quali viene ricostruita la cultura antropologica e materiale dell'antichità mediante la riproduzione delle tecniche utilizzate dall'uomo per realizzare manufatti di uso quotidiano
Al Salone Espositivo, dislocato su un'area complessiva di circa 15.000 mq, saranno presenti circa 200 espositori provenienti da tutto il mondo tra cui, per la prima volta a Paestum la Libia, Paese Ospite Ufficiale del 2007, l'Albania e l'Uzbekistan.
L'ENIT, ha selezionato 90 buyers esteri provenienti da Austia, Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Norvegia, Olanda, Russia, Spagna, Stati Uniti, Svezia e Svizzera per favorire a Paestum sabato 17 l'incontro con l'offerta del prodotto turistico archeologico del Mediterraneo.
Ma alla Borsa non mancherà la solidarietà. Durante la manifestazione, sarà possibile conoscere l'iniziativa della Onlus "I Bambini di Nassiriya", per il progetto integrato (umanitario, culturale e formativo) di un asilo infantile, una biblioteca italo-araba, cristiana e musulmana ed un centro di alfabetizzazione femminile con adiacente ludoteca. Opera che, una volta ultimata, sarà donata allo stato Iracheno. L'iniziativa sarà presentata giovedì 15 affrontando il tema del Patrimonio Culturale, dell'identità e dell'educazione in un paese proteso alla rinascita (www.ibambinidinassiriya-onlus.org).

Sito internet della manifestazione

Fonte: L'Ufficio Stampa Nazionale Leader sas

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26 ottobre 2007

Convegno "Presentazione dell'Ente Parco Archeologico di Selinunte" - Castelvetrano (TP), 27 Ottobre 2007

Il convegno PRESENTAZIONE DELL'ENTE PARCO ARCHEOLOGICO DI SELINUNTE è organizzato da Legambiente Sicilia con il patrocinio dell'Assessorato regionale dei Beni culturali e ambientali e dell'Assessorato regionale al Turismo, Comunicazioni e Trasporti, in occasione della campagna nazionale di "SALVALARTE", in collaborazione con il circolo Legambiente Crimiso nella giornata di Sabato 27 Ottobre alle ore 10.00 nel Teatro Selinus a Castelvetrano.
La manifestazione, patrocinata dal Comune di Castelvetrano, ha lo scopo di presentare l'Ente Parco archeologico di Selinunte.
Il "Parco archeologico di Selinunte" voluto dal prof. Vincenzo Tusa, oggi è diventato realtà; idea che lo ha impegnato dal suo arrivo nell'area archeologica come Soprintendente a Trapani.
L'area urbana di Selinunte sita presso la foce del fiume dove cresce ancora il prezzemolo selvatico (selinon) che diede il nome al corso d'acqua ed alla città, si avvalse della sua felice posizione per esercitare i suoi fruttuosi commerci soprattutto con i Punici che vivevano nella parte più occidentale della Sicilia.
La città fu fondata dai Megaresi di Sicilia nella seconda metà del VII secolo a.C. una città di dimensioni grandiose, dotandola di numerosi edifici di culto e opere pubbliche di primissima qualità. L'impianto urbanistico greco di Selinunte si colloca ai livelli più alti della storia dell'urbanistica moderna.

A conclusione dei lavori sarà proiettato il film di Salvo Cuccia e Benni Atria: "Oltre Selinunte". Il film, un progetto di Sebastiano Tusa in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani e il Servizio Documentazione - Filmoteca Regionale Siciliana del CRICD di Palermo, racconta la storia antica di Selinunte - città greca della Sicilia del VII sec. a.C. - simultaneamente alle vicende degli ultimi 50 anni del XX secolo legate all'area del Parco Archeologico.

Scarica la locandina dell'evento

Fonte: "Archaeogate"

 

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24 ottobre 2007

M.C. Ruggieri Tricoli "Musei sulle rovine. Architetture nel contesto archeologico"

Il patrimonio, specialmente quello archeologico, è condizionato dalle valenze storiche, culturali e simboliche caratteristiche del contesto, e tali valenze non sono dappertutto le stesse. Per conseguenza ogni nazione ha una sua particolare "impronta" nell'approccio ai propri beni culturali.
Nella stessa Europa, la gestione dei beni culturali muta profondamente da una nazione all'altra. Le differenze, poi, sono ancora maggiori quando ci si rivolge a siti archeologici ubicati nel territorio urbano, poiché qui gli orientamenti sulle possibili prospetive del contesto sono caratterizzati da un'ancor maggiore complessità e varietà, e le stesse soluzioni appaiono talvolta di difficile formulazione, in contrasto con altri insopprimibili bisogni.
Questo libro costituisce un primo approccio sistematico alla "geografia" degl interventi. E' stato condotto in Inghilterra, Belgio, Lussemburgo, Germania e Austria: dimostra tutti i vantaggi della musealizzazione in situ che rinuncia alla dislocazione dei reperti e suggerisce come lo studio delle soluzioni interne costituisca un elemento caratterizzante della reintegrazione stessa delle preesistenze archeologiche, all'ombra del problema principe, ossia il rapporto interpretazione/presentazione.
Altre indagini seguiranno, su altre realtà europee, documentando, così, un generale risveglio di attenzione ed il tentativo di ogni paese di portare avanti le proprie ricerche progettuali con una varietà di approcci che costituisce la sicura premessa ad un godimento totale e non univoco del passato.

Consulta l'indice del volume

Fonte: "Archaeogate"

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22 ottobre 2007

URBISAGLIA (Mc). Ritrovata la più grande villa romana delle Marche

Importante scoperta archeologica tra Urbisaglia e l'Abbadia di Fiastra: la campagna di scavi condotta dall'Università di Macerata e dalla Sovrintendenza ai Beni archeologici delle Marche con la collaborazione della Fondazione Giustiniani-Bandini, proprietaria dell'area, e il sostegno finanziario della Fondazione Carima, ha riportato alla luce i resti di una villa padronale romana, la più grande finora mai rinvenuta nelle Marche, un complesso per lo sfruttamento agricolo tra i maggiori conosciuti in Italia.

Il nome della zona, 'Villa Magna', e l'affiorare di strutture murarie tra i campi facevano sospettare da tempo dell'esistenza di un sito archeologico di rilievo. Ma le aspettative sono andate oltre ogni attesa. La struttura nel suo nucleo originario viene fatta risalire alla seconda metà del I secolo a.C. Questa antica 'fattoria' unisce funzionalità alla cura estetica, come testimoniato da alcune parti di mosaico ritrovate e decorativi (antefisse) con teste di leoni.

"Successivi ingrandimenti, la cui cronologia deve essere ancora definita - spiega il direttore del Dipartimento di archeologia dell'Università, Gianfranco Paci, direttore dei lavori insieme a Giuliano de Marinis della Sovrintendenza -, hanno portato il complesso a una dimensione che non conosciamo per il territorio marchigiano: circa due ettari".

"Il rinvenimento di mattoni e tegole bollati ci permettono di ricondurre la proprietà di questa struttura alla famiglia degli Herennii, che nella medesima epoca esprime un magistrato al vertice amministrativo della città di Urbisaglia. I successivi ingrandimenti della villa devono aver coinciso con il cambio di proprietà, la cui identità, al momento, non conosciamo".

I reperti ritrovati si riferiscono soprattutto al livello di fondazione dell'edificio. La parte innalzata è andata distrutta nel tempo. Restano, invece, ben conservate, due poderose cisterne dalla capienza di migliaia di litri per la conservazione dell'acqua. Sono state, inoltre, rinvenute una serie di piccole vasche che rinviano alla torchiatura delle olive e alla decantazione dell'olio.

Inoltre è probabile che vi fosse prodotto il vino, come fa pensare il ritrovamento di un deposito di olii, e allevati ovini e bovini. Le prossime missioni mireranno alla ricerca della parte signorile della villa, destinata ad ospitare il dominus, e le strutture di servizio, come stalle, magazzini, depositi di attrezzi e mezzi agricoli, stanze per il personale addetto alla lavorazione dei campi, che doveva essere costituito da centinaia di persone.

"Date le dimensioni - aggiunge il professor Paci -, alla villa doveva far capo una grossa proprietà fondiaria, un vero e proprio latifondo, al centro del quale doveva trovarsi Villa Magna, in una posizione dominante da cui si gode ancora oggi il controllo su un ampio tratto del territorio marchigiano".

Fonte: "Il Resto del Carlino" - 12/10/2007

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21 ottobre 2007

Scoperte le ultime regine di Ebla

Dalla sabbia di Tell Mardikh affiora, per la prima volta, l'oro dell'antica Ebla.
La missione archeologica della Sapienza guidata dal Prof. Paolo Matthiae ha infatti riportato alla luce, dopo oltre due mesi di scavi, una coppia di statuette femminili probabilmente appartenenti al medesimo gruppo scultoreo: l'ultima regina di Ebla, in argento e legno, rende omaggio alla statua in oro di una sovrana defunta, forse divinizzata.
La ultime scoperte dalla Siria sono state illustrate nel corso del seminario Da Ebla a Pyrgi che si è svolto questa mattina alla Sapienza con la partecipazione dei maggiori archeologi italiani e stranieri.
Dell'esistenza delle due effigi gli studiosi già avevano avuto notizia dai testi rinvenuti nel Palazzo reale degli Archivi risalente al periodo glorioso della città tra il 2400 e il 2300 a.C ma non avevano mai avuto riscontro negli scavi.
Le statue, realizzate con una raffinata tecnica miniaturistica, sono quasi intatte: una è in argento legno e steatite, l'altra in calcare, legno oro e diaspro e testimoniano l'altissimo livello delle produzioni artistiche della Siria della seconda metà del III millennio a.C.
Nel corso della stessa missione archeologica è stato quasi completamente riportato alla luce il Tempio della Roccia con le sue strutture in mattoni crudi alte fino a 3 metri e mezzo. Il santuario rappresentava il luogo di partenza del grande rituale della regalità scoperto in diverse redazioni negli Archivi Reali.
È in questo tempio che la regina, dopo aver trascorso la notte fuori dalle mura, incontrava lo sposo dando inizio alle cerimonie che duravano tre settimane.

Per informazioni:
professor Paolo Matthiae

Tel. (+39) 06 4991 0021
Mob. (+39) 348 8097606

Fonte: Ufficio Stampa dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza"

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18 ottobre 2007

Al via gli Appuntamenti domenicali al Museo Civico Archeologico di Bologna

Domenica 21 ottobre alle ore 16, si inaugura la stagione 2007-2008 delle visite guidate domenicali al Museo Civico Archeologico di Bologna, in via dell'Archiginnasio 2.

Anche quest'anno, il museo si pone sempre più come luogo di riflessione e riscoperta della Bologna delle origini, con numerose attività e nuovi percorsi da vivere fino al mese di maggio 2008, con tutta la famiglia.
Le visite al Museo inoltre, attraverso le collezioni esposte o le mostre ospitate, permettono di scoprire o approfondire numerosi aspetti di altre civiltà del passato che, seppure non legate direttamente al territorio, hanno segnato in modo significativo la storia dell'umanità.
Ecco dunque, che il primo appuntamento sceglie di guidare tutti i partecipanti, alla mostra didattica che il Museo ospita, fino alla fine dell'anno, dedicata a Giovanni Battista Belzoni, singolare figura di archeologo-esploratore che nell'ottocento portò alla luce la tomba del faraone Sety I, nell'antica Tebe.
Un allestimento-evocazione, che ha anche il grande merito di ricontestualizzare in modo assolutamente originale gli 11 ushabti rinvenuti dal Belzoni all'interno della tomba del faraone e ora appartenenti alla collezione del Museo Archeologico di Bologna.
Tra le novità in programma, la riapertura, prevista per il 14 dicembre 2007, della Sezione Preistorica del Museo, completamente rinnovata, ampliata e arricchita con materiali provenienti da scavi recenti e concessi in deposito dalla Soprintendenza Archeologica dell'Emilia Romagna. Per prepararsi all'evento, è prevista una serie di incontri del ciclo "Attendendo la Preistoria" che vedranno la presenza di archeologi, antropologi e studiosi dell'età della pietra e dei metalli che si avvicenderanno per raccontarci gli ambienti, le tecnologie, la vita in ogni suo aspetto in quest'era così lontana, senza tralasciare i metodi di analisi e le prospettive di ricerca di questo campo dell'archeologia.
Ritorna inoltre "Tutti insieme archeologicamente", una serie di incontri pensati per dare alle famiglie la possibilità di trascorrere le loro domeniche in Museo. Ben cinque, degli appuntamenti previsti, rientrano nel ciclo "I duellanti: genitori e figli a confronto", in cui genitori e figli, dopo avere seguito visite guidate separate sullo stesso tema, si affrontano partecipando tutti insieme ad un momento di divertente sfida-verifica.
Da non perdere gli incontri previsti per la serie "il Museo fuori dal Museo", un modo nuovo e originale di vivere gli appuntamenti del week-end usufruendo degli spazi della Cirenaica e dei Giardini Margherita, dove si è realizzato un piccolo museo-parco ed una ricostruzione dal vero di un'antica abitazione etrusca. Numerose le attività previste, che non mancheranno di coinvolgere tutti i partecipanti in divertenti laboratori.
Si rinnovano anche quest'anno gli appuntamenti del ciclo "Attraverso i Musei di Bologna", che quest'anno, a partire dal 13 Gennaio, seguirà il tema "Piazza Maggiore e dintorni. Cronache attraverso i secoli ", per scoprire, di domenica in domenica, attraverso una serie di percorsi nei diversi musei cittadini, gli oggetti, le opere, i documenti che testimoniano la storia e le vicende del luogo più caro ai bolognesi.
Infine, accanto alle tradizionali visite guidate generali, il Museo offre, anche quest'anno, a tutti i visitatori ed in particolare ai suoi habituè, approfondimenti di temi specifici che oltre a soddisfare curiosità sul mondo antico, propongono letture sempre nuove degli oggetti conservati in Museo. In particolare quest'anno gli appuntamenti di Libera/CuriosaMente, saranno dedicati alle tecniche della metallurgia e dell'arte orafa del mondo antico, alle scritture, e alla visione che Etruschi, Egizi e Romani ebbero della morte e della vita oltre la morte.


Il calendario completo degli Appuntamenti al Museo Civico Archeologico per il 2007/2008 è disponibile presso il Museo in via Archiginnasio 2, oppure sul sito: www.comune.bologna.it/museoarcheologico

Orari di apertura del Museo: dal martedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 15, sabato dalle ore 9 alle ore 18.30,sabato, domenica e festivi dalle ore 10 alle ore 18.
Chiuso tutti i lunedì feriali, Capodanno, 1° Maggio e Natale.

La partecipazione alle visite guidate è libera se non specificatamente indicato nel programma.

La prenotazione, quando richiesta, può essere effettuata presso la Sezione Didattica (tel.+39 051 264644) il martedì, mercoledì e venerdì dalle 8,30 alle 12,30.
Ingresso libero.

Informazioni
Museo Civico Archeologico
Via dell'Archiginnasio 2
Tel. +39 051 2757211
mca@comune.bologna.it

Fonte: "Redazione Archaeogate"

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16 ottobre 2007

Seminario Internazionale "Le trasformazioni del V secolo L'Italia, i barbari e l'Occidente romano"

18 ottobre 2007 - 20 ottobre 2007

Seminario Internazionale " Le trasformazioni del V secolo L'Italia, i barbari e l'Occidente romano " organizzato dal Centro interuniversitario per la Storia e l'Archeologia dell'Alto Medioevo (Università di Siena, Padova e Venezia), con il patrocinio del Senato della Repubblica.

Il seminario avrà luogo dal 18 al 20 ottobre 2007 presso il cassero della Fortezza medicea di Poggio Imperiale a Poggibonsi (SI).

PROGRAMMA
18 OTTOBRE
Ore 11

Saluti
Introduzione al seminario (P. Delogu)
1. L'impero e l'Italia (ideologia e organizzazione istituzionale)
Italia e Italie nel tardoantico (A. Giardina)
Fine della fiscalità, fine dello stato romano? (S. Cosentino)
Ore 15
Gruppi di potere e condizionamenti politici (E. Caliri)
L'esercito romano e i contingenti barbarici nel V secolo: il caso della difesa dell'Italia (M. Vannesse)
discussione
2. I barbari in Italia e nelle province
Necropoli barbariche del V secolo in Italia (I. Barbiera)
pausa
Late antique furnished burials in northern Gaul (S. Brather)
L'archeologia dei barbari in Africa (Ph. Von Rummel)
I barbari in Spagna (P. Diaz)
discussione
19 OTTOBRE
Ore 9
3. Le città: economia e società urbana

Le trasformazioni della città romana (G.P. Brogiolo)
Public monuments and civic life: the end of the statue habit (C. Machado)
L'evergetismo privato: il ruolo dei laici (K. Cooper)
pausa
L'edilizia cristiana: la testimonianza dei complessi episcopali (Y. Marano)
Ravenna e l'Adriatico nel V secolo (A. Augenti)
Butrinto e l'Adriatico nel V secolo (R. Hodges)
Organizzazione e produzione artigianale (G. Noyé)
Le città toscane (C. Citter, F. Cantini)
discussione
Ore 15
4. Insediamento ed economia: le campagne
Le trasformazioni demografiche in Italia tra IV e VI secolo dai dati bioarcheologici (F. Giovannini)
Ricomposizione dell'insediamento in Emilia (C. Negrelli)
Le campagne toscane (M. Valenti)
pausa
L'insediamento rurale nell'Italia meridionale (G. Volpe/M. Turchiano)
Le campagne nel nord della Gallia nel V secolo (P. Van Ossel)
Le campagne del Nord-Ovest della Spagna nel V secolo: dove gli estremi si toccano (A. Vigil-Escalera)
La cristianizzazione delle campagne nel V secolo (A. Chavarria)
discussione
20 OTTOBRE
Ore 9
5. Cultura ed educazione

Agostino e la trasmissione della cultura cristiana (K. Leyser)
Caratteri e trasformazioni della cultura scritta nel V secolo (N. Giovè)
Le epigrafi fra tarda antichità e primo medioevo (F. De Rubeis)
Vivere iuxta regulam. Prácticas sociales y modelos culturales cristianos (H. Zurutuza/H. Botalla)
pausa
Discussione finale, introdotta da M. Mazza, W. Pohl, G. Volpe e C. Wickham

Località della manifestazione

Fortezza medicea di Poggio Imperiale, Poggibonsi (SI)

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12 ottobre 2007

I fenici e il Mediterraneo all'Istituto del mondo arabo di Parigi

16 ottobre 2007 - 30 marzo 2008

La straordinaria epopea dei Fenici nel I millennio a.C. nel Mediterraneo è presentata dalla mostra organizzata dall'Istituto del Mondo Arabo in collaborazione con il museo del Louvre.
Navigatori, mercanti di grande abilità, i Fenici sono ricordati per aver diffuso l'alfabeto ed aver generato alcuni importanti personaggi della mitologia: Cadmo, Europa, Adone.
L'architettura fenicia è ancor poco conosciuta, in quanto sono rimasti pochi monumenti, ma la statuaria, in compenso, è affascinante e conta alcuni notevoli sarcofagi antropoidi esposti nella mostra di Parigi.
Di grande interesse la cultura materiale, costituita da oggetti mobili di grande raffinatezza.
L'esposizione propone uno sguardo sulle civiltà e arti fenicie, in primo luogo considerate nel loro contesto geografico, intorno a città stato come Biblo, Sidone e Tiro.
Le sezioni che si susseguono illustrano la scrittura (su monete, sigilli, tavolette in argilla, stele in pietra), la religione (statue di divinità in metallo e in pietra, ex voto in terra cotta), il commercio (diffusione della porpora e del legno di cedro, e oggetti artigianali di vetro, faience, avorio e metalli preziosi).
Per quanto riguarda il tema dell'evoluzione delle tecniche, delle forme, delle iconografie, vengono illustrati gli scambi che i Fenici hanno sviluppato e intrattenuto con i popoli stabilitisi in tutto il circuito mediterraneo, a nord come a sud.
Alcune serie presentano un pezzo fenicio e le sue varianti, tinte dei colori delle regioni e delle culture in cui sono state elaborate.
Il percorso si conclude con il prolungamento occidentale della civiltà fenicia, con Cartagine e la diffusione della cultura punica.

Località della manifestazione

Parigi, Istituto del Mondo Arabo

Link: http://www.imarabe.org/temp/expo/pheniciens.html

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09 ottobre 2007

International Summer School 2007 "La ceramica romana" - Catania, 15 - 20 ottobre 2007

15 ottobre 2007 - 20 ottobre 2007

Prenderà via a Catania nella seconda settimana di Ottobre 2007 (15-20), una Summer School internazionale di archeologia che avrà l'obiettivo di specializzare ed aggiornare giovani studiosi (laureati, specializzandi, dottorandi di ricerca, dottori di ricerca) nel settore delle metodologie di studio della ceramica del mondo romano.
La Summer School è organizzata dall'Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche, l'unico Istituto di ricerca del CNR presente in Sicilia nel settore dei Beni culturali, in collaborazione con la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Catania, l'Istituto di Archeologia Classica di Tarragona (Spagna), le Scuole di Specializzazione in Archeologia dell'Università del Salento e di Catania, l'Assessorato dei Beni Culturali ed Ambientali della Regione Sicilia e l'Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia Regionale di Catania.
La Scuola nasce come strumento di alta formazione alla quale partecipano come docenti i più importanti esperti internazionali provenienti dalle più prestigiose università italiane, europee ed americane. Tramite il confronto con le più innovative esperienze di ricerca, nazionali ed internazionali, ed i casi di studio presentati, la Scuola si configura come importante momento di acquisizione di informazioni e luogo ideale di scambio e discussione sui più recenti strumenti di conoscenza delle produzioni artigianali del mondo romano.
Gli ammessi alla Summer School avranno la possibilità di effettuare esercitazioni pratiche sui materiali ceramici di età romana appositamente messi a disposizione degli allievi per questa occasione. Questa fase del corso offrirà particolare opportunità di confronto e interazione tra allievi e docenti, costituendo fondamentale momento didattico per la comprensione delle problematiche delle diverse classi ceramiche appartenenti a diversi centri di produzione del Mediterraneo.
Gli allievi potranno anche svolgere esercitazioni sullo straordinario complesso di ceramiche romane provenienti dagli scavi di Brindisi (area portuale) che per l'occasione, grazie alla gentile concessione della Soprintendenza Archeologica della Puglia e del Dipartimento di Beni Culturali dell'Università del Salento, saranno esposti in una apposita sala.
Requisiti minimi di accesso alla Scuola:
Laurea (vecchio ordinamento); laurea triennale o specialistica (nuovo ordinamento) in Lettere, Conservazione dei Beni Culturali, Storia o iscrizione all'ultimo anno di corso. Non è previsto alcun limite d'età.
Alla Scuola saranno ammessi 40 allievi. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 25 settembre; la quota di iscrizione è di Euro 250,00.
Il Direttore della Scuola è il prof. Francesco D'Andria, Direttore dell'IBAM – CNR; il coordinatore delle attività scientifiche e didattiche è il dott. Daniele Malfitana, Responsabile della commessa di ricerca IBAM – CNR attiva presso la sede di Catania. Le lezioni si terranno presso l'Auditorium della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Catania.
Contatti: dott. Daniele Malfitana
daniele.malfitana@tin.it
348-7902494

Località della manifestazione

Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Catania

Link: http://www.ibam.cnr.it/summerschool.htm

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08 ottobre 2007

TRENTO. XLII Riunione Scientifica dell’I.I.P.P. sull’arte preistorica in Italia

dal 9 al 13 ottobre 2007

Avrà inizio domani 9 ottobre la XLII Riunione Scientifica promossa dall’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, presieduto dalla prof.ssa Anna Maria Bietti Sestieri, dal titolo “L’arte preistorica in Italia”.
L’incontro, che si svolgerà dal 9 al 13 ottobre a Trento presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali (via Calepina 14) e organizzato in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Provincia Autonoma di Trento, l’Università degli Studi di Trento, il Museo Tridentino di Scienze Naturali, la Comunità Montana di Vallecamonica, il Consorzio per la Riserva Regionale delle Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, si articolerà nelle seguenti sezioni:
I.Arte paleolitica e mesolitica
II.Neolitico
III.Arte rupestre postglaciale
IV.Stele antropomorfe, statue-stele, massi incisi
V.Arte protostorica (età del Bronzo e del Ferro)
VI.Metodologie di interpretazione dell’arte preistorica e storia della ricerca.

Sono previste visite ai ripari Dalmeri e Gaban, al sito Sass dentro Trento, alla mostra “La Scimmia Nuda”, allestita presso il Museo Tridentino, ai laboratori di scansione 3D e microscopia elettronica, alla mostra “Ori dei cavalieri delle steppe”, allestita presso il Castello del Buonconsiglio a Trento, al museo e al parco archeologico di Ledro.
Sono previste, inoltre, sessioni presso la Facoltà di Lettere e Filosofia e presso il Museo Civico di Riva del Garda, dove sono conservate le statue-stele di Arco.
L’ultima giornata sarà dedicata ad un’escursione in Valcamonica, con visita ai siti di arte rupestre di Cemmo, Bedolina, Pagherina, Naquane, Paspardo, Zurla, al parco archeologico di Ossimo-Anvoia e al sito con massi incisi di Pat.
Il convegno si chiuderà a Breno presso la sala della Comunità Montana di Vallecamonica.

I poster sono esposti presso l’Università degli Studi di Trento, Palazzo Consolati, via S. Maria Maddalena 1, aula 1 (piano terra).

Info:
Segreteria organizzativa: Fabio Cavulli, Dipartimento di Filosofia Storia e Beni Culturali, Università degli Studi di Trento, c.so 3 Novembre 132, 38100 Trento - Tel. 0461 882739, fax 0461 882712

E-mail: fabio.Cavulli@lett.unitn.it

Autore: Maria Rosa Turi

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05 ottobre 2007

SASSUOLO (Mo). Archeologia a Montegibbio - La villa urbano rustica di epoca romana

dal 7 ottobre al 4 novembre 2007

La mostra allestita nel Palazzo Ducale di Sassuolo segue di un paio di mesi la prima esposizione che si è tenuta nel suggestivo  Castello di Montegibbio,  nata dalla sinergia di sforzi di un gruppo di persone che hanno creduto e sostenuto con grande entusiasmo questo progetto di ricerca archeologica.
"Archeologia a Montegibbio" illustra le fasi di un importante rinvenimento archeologico avvenuto in località il Poggio: una villa urbano rustica di epoca romana.

La ricerca iniziale, condotta per una tesi di dottorato in Archeologia da Francesca Guandalini, verteva sull’individuazione nel territorio collinare modenese di resti archeologici, in particolare nelle zone interessate da “salse”; queste sono pseudo-vulcanetti di fango, che grazie alla fuoriuscita di gas metano, eruttano, in modo discontinuo, acqua salata e fango. L’intento della ricerca era di comprendere quali fossero le dinamiche insediative antiche riscontrabili vicino ai campi di salse, la cui produzione di fango salato rappresentava una risorsa alimentare e medicinale importante per il mondo antico.

Proprio nei recessi della terra di Montegibbio, in località il Poggio, ameno borghetto situato alcune centinaia di metri a sud rispetto alla salsa di Montegibbio, era custodita una risposta agli interrogativi archeologici menzionati.

Da anni, in alcuni campi del Poggio, in seguito alle arature emergevano “cocci antichi”, la cui presenza aveva fatto ipotizzare agli abitanti del borgo l’esistenza di un’abitazione alquanto antica.
Tra gli osservatori più attenti e appassionati alle vicende di Montegibbio, si è subito distinta, per passione ed entusiasmo, la famiglia Ottani che con le proprie ricerche ha contribuito a svelarne i segreti.
Grazie a queste indicazioni e allo studio del materiale archeologico raccolto e consegnato alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna è nata l’esigenza di approfondire la conoscenza di questo sito.
Ciò è stato possibile con l’apertura di due saggi di scavo svoltisi nel 2006 e nel 2007, promossi dal Comune di Sassuolo, e condotti da Francesca Guandalini sotto la direzione scientifica della Soprintendenza, nelle persone del Soprintendente Dott. Luigi Malnati e dell’archeologo Dott. Donato Labate.

Le due campagne di scavo, l’ultima delle quali terminata nel luglio 2007, hanno fornito interessantissimi nuovi dati, sebbene ancora preliminari, sulla Sassuolo e Montegibbio romana. Gli studi condotti hanno goduto, tra l’altro, dell’interessamento di professori di geologia, mineralogia e paleontologia dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
La mostra nasce dal desiderio di far conoscere ai visitatori le potenzialità storiche ed archeologiche nascoste nel territorio di Montegibbio, con la speranza che da questo inizio possano nascere nuove ricerche e studi.

Gli scavi
Nella parte di abitato individuata al Poggio sono state rilevate ben quattro fasi insediative succedutesi nel tempo. Di tali fasi all’interno dello scavo sono state lasciate come testimonianze tangibili i muri.
La prima fase, quella più antica, nella pianta altimetrica in azzurro e in verde, è costituita da una grande stanza (5 m x 5,5 m) con pavimento in opus signinum delimitato sui quattro lati da muri costruiti in laterizio e pietre squadrate (circa 50 cm di larghezza). Il muro orientale conserva ancora la soglia d’ingresso costituita da un unico blocco in pietra. Questa prima stanza fa parte di un complesso abitativo molto ampio, presumibilmente databile al I sec. a.C., riferibile ad una villa romana urbano rustica.
La prima fase fu presumibilmente distrutta da una scossa di terremoto che provocò un evidente collasso del pavimento e delle strutture murarie che lo delimitano. Osservando la pianta, infatti, si nota uno sprofondamento subito da questo ambiente da nord a sud di circa 1 metro.

Su questa prima struttura sono state costruite quelle successive. In epoca imperiale, dopo circa due secoli di abbandono delle strutture della prima fase coperte dal crollo del tetto e colmate da un consistente deposito colluviale di argilla, vengono costruiti, presumibilmente nel III secolo d.C., labili e piccoli muretti in laterizi disposti a taglio (30 cm di larghezza).
Poco dopo, tra IV-III secolo d.C., viene costruito un ambiente aperto, forse un portico, chiaramente visibile dalla presenza di due plinti, cioè basi quadrate in laterizi usati per sorreggere le colonne, allineati tra loro nord sud.
Al V-VI secolo d.C. è databile l’ultima fase insediativa caratterizzata da muri in ciottoli e da un grande basamento in laterizi, riferibili ad una struttura abitativa di tipo rurale. In questo periodo viene chiuso l’ambiente aperto delimitato dai plinti, i quali però non vengono distrutti ma sfruttati all’interno dei suddetti muriccioli.

La fase più antica dell’abitato rinvenuto al Poggio è riferibile ad un ambiente di una grande villa urbano rustica presumibilmente edificata nel corso del I sec. a.C. Per villa urbano rustica si intende un’abitazione complessa estesa su un’ampia superficie di terreno (fino a 1 ettaro) costituita sia da ambienti residenziali, sia da ambienti rustici. In particolare la documentazione pregressa sulle ville attestate nelle colline modenesi restituisce evidenze significative sul lusso degli arredi, e in alcuni casi, sulla presenza di ambienti di tipo termale.
Nella pars urbana della villa risiedeva il dominus, cioè il signore, mentre nella pars rustica i servi che si occupavano della produzione agricola, dell’allevamento e del buon funzionamento degli impianti produttivi. Anche in questo caso, nell’insediamento individuato al Poggio, accanto alla villa, nello scavo del 2006, sono stati rinvenuti i resti di una fornace, attiva sul territorio a partire dalla fine del II sec. a.C. L’impianto si occupava non solo della produzione di laterizi utilizzati per la costruzione della villa stessa, ma anche di anfore per contenere olio e vino e di dolia, grossi vasi utili per la conservazione delle derrate alimentari.

Tra i reperti riferibili alla fornace si segnalano numerosi distanziatori fittili di forma cilindrica e alcuni frammenti di “orieni” cioè tubuli usati per costruire le volte non solo delle fornaci ma anche di edifici pubblici e privati.
L’ambiente della villa individuato durante lo scavo del 2007 è costituito da un bel pavimento in opus signinum. L’opus signinum è un tipo di pavimentazione costituita da una base formata da calce mescolata a frammenti di terracotta, decorato da tessere di mosaico sparse, regolarmente intervallate o disposte a formare un disegno geometrico, oppure da frammenti di marmi o pietre bianche o colorate. Il termine opus signinum deriva dalla città di Segni (Signa), vicino a Roma, dove le fonti antiche raccontano fosse stato inventato questo tipo di pavimento.

Il pavimento individuato durante lo scavo è di forma rettangolare della larghezza di 5 m x 5,5 m di altezza. La decorazione è molto simile ad un tappeto, infatti è costituita da una cornice esterna formata da un meandro di svastiche a giro semplice e quadrati, delineato da una fila di tessere bianche. Al centro di ogni quadrato è una rosetta. Questa fascia decorata è delimitata al di sopra da due linee di tessere, la prima nera, la seconda bianca. La decorazione interna è costituita da file ortogonali di crocette formate da quattro tessere bianche e una tessera centrale nera, che creano l’effetto di una rosetta. Pavimenti di questa tipologia rinvenuti nell’ambito della Regio VIII (l’attuale Emilia) sono datati nel corso del I sec. a.C.
La stanza individuata faceva indubbiamente parte della dimora signorile ma l’indagine archeologica, per ora limitata, non consente di comprendere la funzione di questo ambiente, poiché la pianta e la struttura dell’intera villa sono ancora ignote.

Info
Promosso da: Città di Sassuolo, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna, Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico per le Province di Modena e Reggio Emilia, con il contributo di SAT, Manfredini e Schianchi srl, Circolo Boschetti Alberti Montegibbio e Geogrà
Da domenica 7 ottobre a domenica 4 novembre 2007  (solo sabato e domenica)
Inaugurazione domenica 7 ottobre alle ore 10,30
Orari:  sabato dalle ore 15 alle 18
domenica e festivi dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18
Costo biglietto: gratuito
Sassuolo (Mo) - Palazzo Ducale - Piazzale della Rosa IAT Sassuolo tel. 0536.1844853, fax 0536.805527

Fonte: MiBac - Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Sopr. Archeol. Emilia Romagna

Autore: Carla Conti, Donato Labate, Francesca Guandalini

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03 ottobre 2007

Giornata di Studio "Nuove luci sul Mediterraneo. L'attività di ricerca dell'Istituto di studi sulle civiltà italiche e del Mediterraneo a

PROGRAMMA
Inizio dei lavori e saluto delle Autorità

Ore 9,30 Sessione antimeridiana
Le ricerche sulla civiltà fenicia e punica. In ricordo di Sabatino Moscati

PAOLO XELLA
Sabatino Moscati e gli studi fenicio-punici: prima e dopo
FEDERICO MAZZA
Le linee di ricerca

Ore 11,30 Pausa caffè
IDA OGGIANO, PAOLO XELLA
I Fenici in Libano: ricerche epigrafiche e archeologiche
SERGIO RIBICHINI
Ricerche storico-religiose, epigrafiche e archeologiche in Tunisia
LORENZA ILIA MANFREDI
Ricerche archeologico-numismatiche in Algeria
MASSIMO BOTTO, IDA OGGIANO
Ricerche fenicio-puniche a Pani Loriga (Sardegna)

Ore 13,15 Pausa pranzo

Ore 15,30 Sessione pomeridiana
Le ricerche sulle civiltà etrusco-italiche

PAOLA SANTORO
Le linee di ricerca
VINCENZO BELLELLI, PAOLA MOSCATI
Gli scavi nell'area urbana di Cerveteri
ENRICO BENELLI, PAOLA SANTORO
Ricerche archeologiche in Sabina: lo scavo nella necropoli di Colle del Forno
ADRIANA EMILIOZZI
Ricerche in Sabina: il caso del carro di Monteleone (Spoleto)

Conclusioni
Segreteria:
Sig.ra Marialuisa Agostini Tel. 06 90672905
Sig.ra Bianca Lea Zambrano Tel 06 90672701

Località della manifestazione

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE - ROMA, P.le Aldo Moro, 7 - Aula G. Marconi

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02 ottobre 2007

Salve (Le). Eccezionale ritrovamento in Puglia: una tomba megalitica collettiva dell’età del Bronzo

Del mese scorso è la notizia di un rinvenimento straordinario in territorio salentino. Durante la campagna di scavo, diretta dalla Prof.ssa Elettra Ingravallo, docente di Paletnologia e di Protostoria mediterranea presso il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Lecce, nel territorio del comune di Salve, in località Pescoluse, è stata ritrovata una tomba risalente alla prima età del Bronzo (2500 a.C).
Si tratterebbe di un monumento funerario megalitico, la cui scoperta si è subito rivelata sensazionale per l’eccezionale stato di conservazione della tomba che rappresenterebbe pressoché un “unicum” nella protostoria meridionale per la precisione con cui può essere datata.
È stata la stessa docente, durante una conferenza tenutasi sul luogo del rinvenimento, ad ufficializzare la notizia e a presentare una prima descrizione del manufatto, una tomba collettiva che sarebbe stata ritrovata sotto un cumulo di terra e pietre che coprivano un’area recintata da un muro in pietra, di cui rimangono solo due lati, ma il cui profilo è facilmente ricostruibile.
All’interno vi era una grande cassa rettangolare formata da lastroni, contenente numerosissime ossa e oggetti di corredo simili a quelli rinvenuti nella Grotta dei Cappuccini a Galatone, sempre nel leccese, datata tra il 2500 e il 2300 a.C., che costituiva sino ad oggi l’unico modello di sepoltura plurima accertato.
La scoperta di Salve dimostra, invece, come ha affermato la studiosa, impegnata da anni nell’approfondimento dell’aspetto del Bronzo iniziale del Salento, che tra la fine dell’Eneolitico e la prima età del Bronzo convivevano certamente differenti tipologie funerarie collettive, organizzate in grotte naturali o artificiali, anche se la mancanza di materiale archeologico ne aveva impedito un sicuro inquadramento cronologico e una chiara definizione cultuale.

rossella_it@hotmail.com

Autore: Maria Rosa Turi

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