ARCHEOBLOG

Giornale archeologico e culturale costantemente aggiornato con le ultime notizie e gli ultimi approfondimenti storico-archeologici



30 marzo 2010

Roma: crollo nella Domus Aurea

È crollata la volta del "quindicesimo locale" della Domus Aurea, a Roma, e di conseguenza il giardino sovrastante è franato all'interno. Sul posto sono presenti i Vigili del Fuoco con unità cinofile e geofoni per verificare che non vi siano persone sepolte; erano in corso lavori di ristrutturazione ma sembra che non vi fossero operai al momento del crollo; non è chiaro, invece, se vi fosse qualcuno che passeggiava sulla parte di giardino franato. Fatta costruire dall'imperatore Nerone dopo l'incendio che distrusse nel 64 d.C. l'Urbe, la Domus Aurea ebbe tra i suoi artefici gli architetti Severo e Celere e il pittore Fabullo. Il palazzo, ricoperto di marmi pregiati e affreschi, prese il nome dalle volte decorate d'oro e di pietre preziose. Alla sua costruzione assistette Plinio il Vecchio, il quale ne parla nella Storia naturale. Il complesso sorgeva su un territorio di circa 250 ettari, comprendendo il Palatino, le pendici dell'Esquilino e il Celio, e racchiudeva i grandi tesori saccheggiati in Oriente. All'entrata principale c'era una colossale statua di bronzo che raffigurava Nerone nelle vesti di Apollo. L'imperatore non vi trasferì la sua residenza: l'edificio rimase piuttosto una villa per le feste. Tra le circa 300 stanze non ci sono camere da letto, cucine o latrine. C'erano, invece, piscine e fontane in ogni piano. La parte architettonica più straordinaria è senza dubbio il cortile ottagonale sormontato da una immensa cupola cementizia. Dopo la morte di Nerone, nel 68, il palazzo venne spogliato dei suoi rivestimenti e sepolto sotto nuove costruzioni. Le sole cose che sopravvissero furono gli affreschi: quando un giovane romano alla fine del XV secolo cadde accidentalmente in una fessura del Colle Oppio, si ritrovò in una "grotta" piena di figure dipinte, ben presto meta di artisti che vi si calavano con le funi, tra i quali Raffaello, Pinturicchio e Michelangelo.




Fonte: “www.culturaitalia.it”

Etichette:

Tivoli (RM). Villa Adriana, una storia mai finita

1269599837828_Senza-titolo-1 L’imperatore Adriano impiegò molti anni a realizzare la sua residenza ai piedi dei colli Tiburtini, nell'odierno comune di Tivoli. Voleva una villa che racchiudesse il mondo. Più viaggiava e conosceva luoghi, più aggiungeva edifici, padiglioni, paesaggi. Fu per lui un lavoro continuo, fino al giorno della sua morte, nel 138 dopo Cristo. Secoli dopo, più o meno dal 500 in poi, infaticabili furono i cavatori di tesori che, scavando, scoprirono statue, mosaici e decori, portandoli via dalla villa per arricchire le corti di tutta Europa.
Oggi, è infaticabile invece la ricerca che porta alla luce altri luoghi della villa e altre statue, e rivela sempre nuove e sconosciute arditezze dell'imperatore. Dal 1° aprile, i ritrovamenti più recenti di Villa Adriana saranno ripercorsi in una mostra all'Antiquarium del Canopo, con le indagini dei «detective» che ne hanno rintracciato i capolavori sottratti, disseminati in ogni angolo del Pianeta. Molti torneranno a casa per la mostra, come il celebre Fauno ebbro in marmo rosso antico dei Musei Capitolini, o i ritratti d'imperatori dai Musei Vaticani, o una consolle di marmo ora ai British Museum. Altri decori in marmo e mosaico si vedranno appena ricomposti e restaurati.


Informazioni Evento:

Data Inizio:01 aprile 2010
Data Fine: 01 dicembre 2010
Costo del biglietto: 10 euro; Riduzioni: 6.75 euro
Luogo: Tivoli, Villa Adriana, Antiquarium del Canopo
Telefono: 06 39967900




Fonte: “www.beniculturali.it”

Etichette:

Ragusa. Mostra "Elmi per gli uomini, per gli dei"

01 aprile 2010 - 28 giugno 2010 

196_event_1105_2 Dieci antichissimi elmi del Pergamon Museum di Berlino, alcuni dei quali provenienti dal santuario di Olimpia (VII sec. a.C) in Grecia e finora esposti esclusivamente nella città tedesca, arriveranno nei prossimi mesi a Ragusa. Saranno i protagonisti di "Elmi per gli uomini, per gli dei", una straordinaria mostra archeologica che, dal 1° aprile al 28 giugno 2010, li vedrà affiancati ad altri cinque cimieri in bronzo d'età arcaica rinvenuti nelle acque siciliane del Mediterraneo e inseriti nelle collezioni dei Musei Archeologici Regionali di Ragusa e Camarina (Rg).
La mostra, ospitata nelle sale del restaurato Palazzo Garofalo, è promossa dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Ragusa e dal Pergamon Museum di Berlino con il sostegno dell'Assessorato Regionale per i Beni Culturali e all'Identità Siciliana in sinergia con il Museo della Cattedrale di Ragusa, la Provincia Regionale e il Comune di Ragusa e con il contributo di Emergency, l'associazione italiana indipendente e neutrale impegnata nei conflitti internazionali per offrire assistenza medico-chirurgica gratuita alle vittime civili delle guerre. In occasione della mostra sugli elmi di Berlino e Ragusa Emergency ne allestirà una parallela di fotografie che documentano gli orrori dei conflitti internazionali e civili in corso nel nostro pianeta. "L'idea che ci ha animati – spiega il Soprintendente di Ragusa, arch. Vera Greco – è quella di denunciare l'assurdità di ogni guerra partendo dalla testimonianza di un oggetto come l'elmo, simbolo inequivocabile di battaglie e duelli, di sangue e clangori pur lontani nel tempo: dalla storia di ieri, dunque, un invito al dialogo e al pacifico confronto culturale e dialettico rivolto ai potenti e agli uomini di ogni nazione". L'organizzazione e l'allestimento sono curati dalla Proloco di Ragusa.
La mostra sugli elmi, già accolta con favore alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum si configura come l'evento culturale dell'anno nella provincia di Ragusa e si appresta ad essere ufficializzata nei saloni internazionali dei turismo di Milano (BIT, in febbraio) e di Berlino (ITB, nel mese di marzo). "Il gemellaggio culturale fra Ragusa e Berlino - spiega il Soprintendente, arch. Vera Greco - risale al 2002, quando grazie allo spirito di cooperazione scientifica fra i nostri archeologi e i colleghi tedeschi, prestammo ai Musei di Stato della capitale tedesca, che comprendono appunto il celebre Pergamon, il bassorilievo del Guerriero di Castiglione ritrovato nell'omonima necropoli iblea nel 1999. Nel 2004, poi, ospitammo a Ragusa e a Giardini Naxos i loro Bronzi di Boscoreale, nel 2005 portammo a Berlino i Bronzi di Camarina mentre nel 2006 abbiamo avuto in prestito quegli Argenti di Paternò ritrovati nell'800 e mai esposti in Sicilia. Quest'anno, grazie a una rinnovata intesa con il nuovo direttore del Pergamon, Andreas Scholl, avremo in Sicilia questi dieci antichissimi elmi mai esposti fuori dalla Germania".
Lo scambio culturale fra i musei delle due città, che nelle precedenti edizioni ha prodotto un sensibile aumento delle presenze turistiche nel territorio ibleo - oltre a promuovere in Germania l'immagine positiva di una Sicilia che ha a cuore la sua storia e i suoi monumenti e agisce con intelligenza avviando scambi di opere d'arte con le più accreditate istituzioni accademiche internazionali - ha già trovato partner di grande profilo nel mondo dell'imprenditoria. Si tratta della compagnia aerea siciliana Wind Jet, che già effettua collegamenti da Catania e Palermo per Berlino, e che si assumerà il delicatissimo compito del trasporto aereo dei dieci elmi.


*Elmo Apulo-Corinzio IV sec. a.C., Pergamon Berlino


INFO: Soprintendenza BBCCAA di Ragusa
0932- 240457.

Località della manifestazione

RAGUSA, Museo della Cattedrale




Fonte: “www.archaeogate.org”

Etichette:

27 marzo 2010

Archeologia Viva. N. 140-2010 mese: Marzo-Aprile

Archeologia Viva_0310 Ecco il sommario:

- ALLA SCOPERTA DELL'ANTICA NARONA
Hrvoje Manenica

- LE ORE DELLA DONNA IN GRECIA E MAGNA GRECIA
Federica Giacobello

- SUL MONTE CETONA ALLA RICERCA DELL'UOMO
Maria Teresa Cuda e Nicoletta Volante

- UN TEMPIO SULLO SCOGLIETTO
Mario Cygielman, Elena Chirico, Matteo Colombini, Alessandro Sebastiani

- PIDOCCHI SULLA TESTA DEL RE!
Gino Fornaciari

- CASTELLO A MARE: PALERMO RISCOPRE IL SUO SIMBOLO
Francesca Spatafora

- BUCCINO E L'ANTICA VOLCEI
Guido Baligioni

- NELLE TOMBE 'SOSPESE' DI EL-HAGARSA
Maurizio Zulian

- LA CONTROVERSA VICENDA DELLA COMMODE GAUDREAUS
Silvia Segnalini

- RASSEGNA DI ROVERETO: I NOSTRI PRIMI VENTI ANNI...
Claudia Beretta

- INCONTRO CON SEBASTIANO TUSA
Intervista di Giulia e Piero Pruneti




Fonte: “www.archeologiaviva.it”

Etichette:

Ravenna. Giornata di Studio "Da Tell Afis in Siria a Mozia. Studi e ricerche di archeologia orientale"

31 marzo 2010 

Fin dalla sua fondazione la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali e il Dipartimento di Storie e Metodi dell'Università degli Studi di Bologna, con sede a Ravenna, hanno condotto un'intensa attività volta a studi e ricerche orientalistiche. La civiltà fenicia con la sua proiezione coloniale e con la fondazione di Cartagine costituisce l'ultimo esito occidentale di quella cultura vicino-orientale che, nata in Siria alla fine dell'Età del Bronzo, trasmette le sue conquiste culturali e tecnologiche in Occidente, dove interagisce con i Greci e con le diverse realtà indigene del Mediterraneo.
Gli scavi in Siria dell'Università di Palermo a Tell Shiyukh Tahatani, sul fiume Eufrate e a qualche chilometro da Carchemish, e delle Università di Firenze e di Bologna a Tell Afis, a circa 50 chilometri da Aleppo, hanno restituito sequenze culturali che pongono in primo piano quell'Ars Syra, la cui importanza per l'intero Vicino Oriente e le sue proiezioni orientali era stata già segnalata da Paolo Matthiae fin dal 1962. Gli studi che Serena Maria Cecchini ha da sempre dedicato alla lettura dei "disegni e modelli" del Levante arrivano sino all'estremo Occidente: passaggi questi molto complessi con cui si sono misurate intere generazioni di studiosi tesi a decifrare l'enigma dei Popoli del Mare, come ricorda Fabrizio Venturi.
Con il tofet di Mozia, recentemente restaurato, si dà conto nell'intervento di Rosella Giglio di uno dei contesti santuariali più tipico della cultura punica, dove Oriente ed Occidente prestano al "sacrificio dei fanciulli" modalità che attingono a ritualità diverse. Fra queste ritualità emerge sempre di più un approccio "greco", in particolare dionisiaco, con non poche incidenze politiche, come mostrerebbero i komasti dei sigilli cartaginesi presentati da Paola De Vita.
Ad un linguista e storico, che spesso ha interpretato con vivida intelligenza contesti archeologici orientali e punici, Giovanni Garbini, il compito di valutare l'odierna capacità dell'orientalista di leggere prodotti orientali in contesti occidentali. Ad uno storico della grecità, con raffinato ed aggiornato approccio antropologico, quale Nicola Cusumano, il compito di relazionare sull'immagine che i Greci di Sicilia hanno degli inaffidabili Cartaginesi. Dall'archeologia alla storia la ricerca orientalistica si pone come una delle prospettive più idonee a comprendere le origini del nostro Mediterraneo, nella prospettiva di valorizzare e salvaguardare quei Beni culturali propri di ogni popolo, dalla Siria al centro del Levante alla Sicilia, da sempre agognata dagli Ateniesi.

Località della manifestazione

Biblioteca Classense - Sala Muratori, via Baccarini 3, Ravenna




Fonte: “www.archaeogate.org”

Etichette:

Veio, una città da scoprire: Archeotrekking

Domenica 28 Marzo

Veio, una città da scoprire: Archeotrekking

parcodiveioPromossa in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale ed il Museo dell’Agro Veientano di Formello, una passeggiata tra archeologia e natura attraversando il pianoro su cui sorgeva l’antica città.

Tipo di attività
naturalistica/archeologica – intera giornata

appuntamento
ore 10.30 – Isola Farnese (La Storta-Roma), piazza della Colonnetta

durata
5 km – 6 ore

difficoltà
medio/basso

abbigliamento
scarponcini da trekking, pranzo al sacco

Quota di partecipazione Ingresso all’area sacra di Portonaccio a pagamento: € 2,00

Prenotazione obbligatoria: 800727822 – 06 9042774


ufficio comunicazione del parco di veio
tel. 06 9042774
e-mail: comunicazione@parcodiveio.it
www.parcodiveio.it




Fonte: “ufficio comunicazione del parco di veio”

Etichette:

25 marzo 2010

Roma. Visite guidate dell’Associazione Info.roma.it. in programmazione nel prossimo week-end

L'area archeologica sotto la Basilica di San Giovanni e Paolo
Domenica 28 Marzo, h. 10.30

Il nucleo principale è costituito da una domus del II secolo d.C., e da un'insula con un portico, taberne ed abitazioni costruita all'inizio del III secolo d.C. lungo il Clivo di Scauro. Le diverse unità abitative furono unite insieme nel corso del III secolo d.C. da un unico proprietario e trasformate in un'elegante domus pagana con ambienti di rappresentanza decorati da affreschi di pregio. Dopo essere divenuta sede del titulus cristiano, la domus venne interrata all’inizio del V secolo per l'edificazione della basilica...

Link per avere maggiori informazioni >>>

L'insula di palazzo Specchi, l'area archelogica presso San Paolo alla Regola
Domenica 28 Marzo, h. 15.00 e 17.00

Il restauro recentemente effettuato ha rivelato, inaspettatamente, come i fabbricati di aspetto seicentesco mantenessero murature ben più antiche, che costituiscono il corpo di tutto il sistema. In particolare si conservano strutture di età romana per quattro piani di altezza, due al di sotto e due al di sopra suolo. Queste strutture costituirono la base di una complessa ristrutturazione medioevale, che ha rialzato le costruzioni all'altezza della situazione attuale...

Link per avere maggiori informazioni >>>




Fonte: "Info.roma.it - Newsletter"

Etichette:

Catania. Mostra “Pulcherrima res. Il trionfo dell'ornamento”

In mostra a Catania 450 preziosi in metallo e pietra: otto millenni di arte del gioiello, anche di fattura siciliana, dal mesolitico all'età bizantina

Pulcherrima_Res Dopo la tappa palermitana, nel 2005, e quella senese nel 2007, giunge a Catania la mostra “ Pulcherrima res. Preziosi ornamenti dal passato'', ospitata nella Chiesa di San Francesco Borgia. L'esposizione, inaugurata lo scorso dicembre, è stata più volte proprgata, dato il grande successo ottenuto e il notevole flusso di visitatori: sarà possibile visitarla fino al 23 maggio.
“Pulcherrima res” espone 460 preziosi reperti in oro, argento, bronzo, vetro e gemme intagliate di varie epoche, di fattura anche siciliana. La narrazione dell'esposizione comincia con i primi, semplici, monili preistorici realizzati con conchiglie e ciottoli, passando ai manufatti delle culture egizia, fenicio-punica, greca e romana, fino ai sontuosi gioielli di età bizantina, sofisticate opere d'arte in cui si esprime tutta l'abilità creativa degli orafi di quel periodo. Oggetti di rara bellezza raccontano la storia di antichissimi ornamenti del corpo, di gioielli non solo femminili realizzati in otto millenni di storia dal mesolitico sino al periodo bizantino.

Evoluzioni tecniche, modi, usi, valori simbolici legati al mondo dell'ornamento e alla produzione orafa sono rappresentati da una selezione di reperti provenienti dalle raccolte del Medagliere del Museo Archeologico palermitano Antonio Salinas. L'esposizione, organizzata dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Catania, è curata dalla direttrice dell'Antonio Salinas, Lucina Gandolfo.


Link: www.regione.sicilia.it


Fonte: “www.culturaitalia.it”

Etichette:

Presentazione del documentario: La sfinge, il principe e gli dei

a5b720aefef16f88a86ed73e3ac9c8b6d714eb8 Sarà presentato venerdì, alle ore 18.00, ad Aquileia – Sala Romana, il nuovo documentario realizzato e distribuito su supporto DVD dalle Produzioni televisive dell’Ufficio Stampa della Regione Friuli Venezia Giulia, con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici, dell’Associazione nazionale per Aquileia e del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia che, grazie a Franca Maselli Scotti, Direttore del Museo fino al 31 dicembre 2009, ha aperto archivi e magazzini consentendo la ripresa di reperti spesso inediti.
E’ il caso dell’eccezionale frammento, riprodotto nella copertina del DVD, che proviene da una ricca domus della città, ornata di affreschi in cui compaiono gemme dipinte. Ne rimane una ben resa nella sua tridimensionalità. Forse un topazio molto luminoso o una corniola, chiara, simile alle tante che venivano incise ad Aquileia. L’anonimo pittore la tracciò nella seconda metà del primo secolo dopo Cristo

Presenzieranno:
Renzo Tondo
Presidente della Regione Autonoma, Friuli Venezia Giulia
Luigi Fozzati
Soprintendente per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia
Giuseppe Cuscito
Presidente dell’Associazione Nazionale per Aquileia

Seguirà vin d’honneur al “Mosaico” di Aquileia – piazza Capitolo




Fonte: “www.beniculturali.it”

Etichette:

XVIII edizione Giornata FAI di Primavera

1268934990386_Locandina_GFP10 Il 27 e il 28 marzo 2010, apertura straordinaria di 590 monumenti in tutta Italia:
Da Palazzo Chigi a Roma alla Biblioteca Braidense a Milano, dal complesso della Misericordia a Venezia al Palazzo della Banca d'Italia a Firenze. Sono 590 i monumenti che il FAI aprirà in via straordinaria in tutte le Regioni italiane sabato 27 e domenica 28 marzo nella diciottesima edizione della Giornata FAI di Primavera.

Visite a contributo libero
Un grande spettacolo di arte e bellezza dedicato a tutti coloro che hanno a cuore il patrimonio artistico e naturalistico italiano. E ambientato in centinaia di siti particolari, spesso inaccessibili ed eccezionalmente a disposizione del pubblico, 590 in tutte le Regioni. Sabato 27 e domenica 28 marzo 2010 avrà luogo la diciottesima edizione della Giornata FAI di Primavera, una grande festa popolare che dalla sua prima edizione a oggi ha coinvolto più di 5.000.000 di italiani.

Trai beni che verranno aperti al pubblico:
A Roma l'eccezionale apertura di Palazzo Chigi, uno dei più prestigiosi palazzi romani, dal 1961 sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri: in occasione della Giornata FAI sarà straordinariamente possibile visitare alcune delle sale più sontuose e importanti del piano nobile - come la Galleria Deti, studio del Presidente del Consiglio, e la Biblioteca Chigiana. A Milano saranno aperte eccezionalmente alcune sale della Biblioteca Braidense, parte del progetto illuminista voluto dall'imperatrice Maria Teresa d'Austria dopo la confisca ai Gesuiti del Palazzo di Brera.
A Firenze per la prima volta verrà aperto al pubblico il Palazzo della Banca d'Italia, costruito tra il 1865 e il 1869, quando la città toscana era capitale d'Italia. A Casignana (RC) si potranno vedere gli splendidi mosaici della Villa Romana che si estende su una superficie di oltre 7.000 metri quadrati e a Siracusa si andrà alla scoperta di una zona misteriosa dell'Ortigia e si potranno visitare due chiese chiuse da decenni, la Chiesa di San Filippo Apostolo e quella di San Francesco di Paola, oltre a un percorso ipogeico chiuso dal 1943.
E ancora, a Venezia il complesso della Misericordia con la Scuola Grande – salone destinato alle riunioni dei confratelli affrescato da Paolo Veronese -, la Scuola Vecchia e l'Abbazia, mentre a Napoli il Conservatorio di Musica di San Pietro a Majella, parte integrante del centro antico della città e diretto in passato da artisti come Donizetti e Cilea, che custodisce antichi manoscritti autografi, edizioni musicali del XVI secolo, raccolte di libretti.
Per gli iscritti al FAI o per chi si iscriverà durante le Giornate orari di visita esclusivi e corsie preferenziali e, tra le aperture riservate speciali visita dell'appartamento di Giuseppe Verdi al Grand Hotel Et de Milan a Milano.
Anche quest'anno il FAI propone in tutta Italia curiosità e itinerari culturali: aree archeologiche, percorsi naturalistici, borghi, giardini, chiese, musei, che per due giorni saranno a disposizione di tutti i cittadini che desiderino visitarli, oltre a escursioni e biciclettate. Circa il 40% dei beni aperti sono fruibili da persone con disabilità fisica.
La Giornata FAI di Primavera, arrivata alla sua diciottesima edizione, è l'occasione per avvicinare gli italiani alla causa della Fondazione e per sostenerne l'attività attraverso l'iscrizione o con una donazione.
L'edizione 2010 della Giornata FAI di Primavera è realizzata con il contributo di Wind che dal 1999 ha scelto di accompagnare l'iniziativa del FAI per far scoprire i piccoli e grandi tesori d'Italia.
E in collaborazione con il Gruppo Editoriale L'Espresso, sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana, con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero della Pubblica Istruzione, Università e Ricerca, del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali e con la collaborazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile, con il concorso di numerose Regioni Italiane e il contributo di Bartolini Corriere Espresso. Con il Patrocinio di RAI Segretariato Sociale.
Il progetto “Arte: un ponte tra culture” è reso possibile grazie al sostegno di Finint -Western Union.
Il FAI ringrazia Province, Comuni, Soprintendenze, Università, Enti Religiosi, FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta, CAI – Club Alpino Italiano, ANGT Associazione Nazionale Guide Turistiche, le Istituzioni Pubbliche e Private, i privati cittadini e tutte le aziende che hanno voluto appoggiare la Fondazione, oltre alle 110 Delegazioni e ai 7.000 volontari che con il loro lavoro capillare e la loro collaborazione rendono possibile l'evento.
I visitatori potranno avvalersi anche quest'anno di guide d'eccezione: saranno, infatti, oltre 12.000 gli Apprendisti Ciceroni®, giovani studenti che illustreranno aspetti storico-artistici dei monumenti. La loro presenza è stata resa possibile grazie alla collaborazione di Alleanza – Marchio di Alleanza Toro.
Quest'anno, in premio, fantastici voli: chi si iscrive online al FAI dall' 1 al 31 marzo 2010 e partecipa al concorso “Cara Italia ti scrivo” potrà vincere un volo per New York. Per informazioni su altri premi e modalità di partecipazione www.giornatafai.it. I biglietti aerei sono offerti da Bravofly con il sito italiano Volagratis, che ha anche contribuito alla realizzazione del minisito www.giornatafai.it.

Dal 18 marzo informazioni ed elenco completo dei monumenti aperti: tel. 02/89780115, 24 ore su 24.


Link: www.fondoambiente.it




Fonte: “www.beniculturali.it”

Etichette:

23 marzo 2010

Aperte le iscrizioni al Campo Internazionale di introduzione all'archeologia "Gli Etruschi a Marsiliana (Grosseto, Toscana)", 30 Maggio - 27 Giugno 2010

L'Associazione Etruria Nova, con la direzione scientifica dell'Università degli Studi di Siena ed in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana e il Comune di Manciano, presenta il Campo Internazionale di Introduzione all'Archeologia. L'iniziativa ha il patrocinio della Provincia di Grosseto ed è condotta con il sostegno della Tenuta Marsiliana dei Principi Corsini. Il Campo offre ai partecipanti un'esperienza concreta sui metodi della ricerca archeologica e sarà articolato in due moduli di una settimana ciascuno. Essi saranno proposti da archeologi professionisti con lezioni frontali, conferenze ed esercitazioni di prospezione e scavo sui siti archeologici della zona, integrate dalla visita alle principali aree archeologiche dell'Etruria grossetana e viterbese. L'esperienza è aperta a chiunque sia interessato all'archeologia, purchè maggiorenne e sensibile ai principi di tutela e conservazione del patrimonio culturale, contenuti nello statuto dell'Associazione.

Quote di partecipazione:
Modulo 1* (base) - 290 Euro
Modulo 2* (approfondimento) - 290 Euro
Modulo 1 + Modulo 2* - 570 Euro

* Le iscrizioni sono aperte fino al 15 maggio 2010. I moduli saranno attivati con un numero minimo di 18 partecipanti.

Servizi compresi:
• Alloggio presso l'Agriturismo "La Speranza" di Marsiliana d'Albegna (www.agriturismolasperanza.it), in appartamenti da 4/5 posti letto con biancheria ed asciugamani, cucina e bagno con doccia. Possibilità di stanza singola con supplemento. Piscina a disposizione dei partecipanti.
• Vitto con colazione in appartamento e pranzo al sacco con generi alimentari freschi e in scatola, forniti dall'organizzazione; cena in trattoria a Marsiliana, comprensiva di bevande.
• Trasferimenti in auto/minibus da e per i luoghi di attività, le escursioni e la stazione ferroviaria di Albinia (Orbetello).
• Attività didattica ed esercitazioni pratiche, complete di dispense, in lingua italiana ed inglese.
• Copertura assicurativa contro gli infortuni durante le attività, fornita con l'iscrizione all'Associazione Etruria Nova.
• Attestato finale di partecipazione.

Servizi non compresi:
• Biglietti d'ingresso ai musei e alle aree archeologiche visitate in escursione.
• Servizi extra in Agriturismo (campi da calcetto e tennis, sauna, lavanderia ed aria condizionata negli appartamenti).
• Attività extra e comunque quanto non espressamente dichiarato nei servizi compresi.

Tessera associativa annuale (obbligatoria):
25 Euro (socio ordinario)

Contatti per info ed iscrizioni:
Associazione ETRURIA NOVA no profit - via A. Meucci, 63 - 50055 Lastra a Signa (FI)
tel. +39 (0) 577 600917 - cell. +39 349 3613406 e-mail: etrurianova@gmail.com


Clicca qui per scaricare il programma delle attività




Fonte: “www.archaeogate.org”

Etichette:

Ferrara. Convegno "Restauro: sinergie tra pubblico e privato", al XVII Salone dell'Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali

24 marzo 2010 

L'incontro è articolato in due sezioni - Economia e beni culturali: quali prospettive per l'Italia?, in cui si vogliono evidenziare le opportunità di crescita economica per il Paese che possono determinarsi da una adeguata ed attiva valorizzazione dell'immenso patrimonio culturale che l'Italia detiene; - Restauro: sinergie tra pubblico e privato, in cui si vuole focalizzare l'attenzione sulle importanti collaborazioni e partnership tra i due settori: il pubblico, a cui è delegata la tutela e la conservazione del Patrimonio culturale che ha al suo interno competenze scientifiche e professionali di rilevanza internazionale, il privato che ha maggiore possibilità di reperire risorse finanziare e convogliarle nel settore culturale. Particolare accento è posto sulle collaborazioni con le imprese che operano nel settore del restauro e che investono in ricerca e sviluppo e introducono importanti innovazioni tecnologiche, alcune delle quali sono presenti al dibattito.

ore 13.00 Pranzo (accanto Sala Schifanoia)

ore 14.30 – 16.00
1a sezione Economia e beni culturali: quali prospettive per l'Italia?

Modera
Pierluigi Masini, Vice Direttore de il Resto del Carlino
Intervengono
Mario Resca, Direttore Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale
Tiziano Tagliani, Sindaco di Ferrara
Vittorio Sgarbi, storico e critico d'arte
Francesco Micheli, Presidente Associazione Festival Internazionale della Musica
Carla Di Francesco, Direttore Regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'Emilia-Romagna
Fabio Isman, giornalista de il Messaggero

ore 16.00 Pausa caffè

ore 16.15-18.30
2a sezione Restauro: sinergie tra pubblico e privato

Modera
Fabio Isman, giornalista de il Messaggero

Intervengono
per il settore pubblico

Sinergie tra pubblico e privato: una scelta obbligata per la prevenzione delle emergenze
Armida Batori, Direttore ICPAL - Istituto Centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario

Riflessioni sulle esperienze dell'ISCR
Gisella Capponi, Direttore ISCR - Istituto Superiore per la conservazione ed il restauro
L'Opificio delle Pietre Dure fra conservazione dei mestieri e alta tecnologia
Isabella Lapi, Direttore OPD - Opificio delle Pietre Dure

Le adozioni nella ricostruzione dell'Aquila
Luciano Marchetti, Vice Commissario delegato per la tutela dei beni culturali per l'Abruzzo

per il settore privato

Il privato a servizio del pubblico: restauri del patrimonio italiano condotti da ARPAI
Gian Antonio Golin, Direttore ARPAI - Associazione per il Restauro del patrimonio artistico italiano

Le Banche e l'Arte: il restauro delle proprie collezioni, il restauro dei beni pubblici
Guido Palamenghi Crispi, ABI - Associazione Bancaria Italiana - Responsabile Ufficio Relazioni Culturali

Conservare il bene culturale per generare Valore
Valerio Imperatori, Responsabile Turismo e Beni Cuturali, IBM Italia

Valorizzazione e restauro dell'Arte attraverso la Luce
Francesca Migliorato, Responsabile illuminazione artistica ENEL Sole srl - Divisione Infrastrutture e Reti

La centralità neutrale delle società commerciali e di ricerca
Massimiliano Settili, Umberto Mazza, International Sales Manager PHASE - Prodotti per il restauro

Località della manifestazione

Ferrara, Quartiero Fieristico, Pad. 3 - Stand C6 - B5

Link: http://www.benicultural....et.html_1475270735.html




Fonte: “www.archaeogate.org”

Etichette:

Nasce in Toscana un nuovo polo dell’Archeologia: il Parco Archeologico di Carmignano

rendering museo 5 Nasce in Toscana un nuovo polo dell’Archeologia: il Parco Archeologico di Carmignano che comprende il nuovo Museo Archeologico di Artimino e i monumentali siti etruschi del territorio. Lavori in corso per oltre due milioni di euro per la realizzazione del museo e la messa in sicurezza e valorizzazione dei siti.

Farà parte della collezione del futuro museo, una straordinaria serie di oggetti in avorio, tra cui oltre un centinaio di placchette scolpite con figure mitologiche, animali fantastici e reali, che ricoprivano un manufatto andato perduto, probabilmente un trono.

In una delle aree più importanti della Toscana per la civiltà etrusca, sta nascendo un nuovo polo dell’archeologia: il Parco Archeologico di Carmignano, in Provincia di Prato, che riunisce in un unico sistema il nuovo Museo Archeologico di Artimino e i monumentali siti archeologici del territorio. Il tutto in un contesto caratterizzato da ambienti naturalistici e paesaggistici tra i più belli della Toscana, a due passi dalle città di Firenze e Prato.

Lavorano a pieno ritmo i cantieri per la realizzazione del nuovo parco e museo, che inaugureranno al pubblico il 5 febbraio 2011 e per cui sono stati stanziati oltre 2 milioni di euro, di cui 1 milione e 250 dalla Regione Toscana e il restante dal Comune di Carmignano e dalla Provincia di Prato. Il Parco è reso possibile grazie ad un accordo di programma tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, la Regione Toscana e il Comune di Carmignano ed entrerà a far parte del Parco della Piana.

Il nuovo Museo Archeologico di Artimino sarà il fulcro del sistema parco ed accoglierà i reperti ritrovati nei siti del territorio. Il museo comprenderà un’area espositiva e una didattica che sorgeranno in due diversi edifici del borgo, vicini e collegati tra di loro. Nei locali dell’ex-tinaie della Fattoria di Artimino - grazie alla generosità della Artimino S.p.A. che ha donato l’edificio - sarà realizzata l’area espositiva del museo, su una superficie interna di 550 metri quadri, posta su due livelli. Mentre l’area didattica e per le esposizioni temporanee sarà ricavata in un nuovo edificio, costruito appositamente al posto delle ex scuole pubbliche. Il nuovo Museo, diretto dall’archeologa Maria Chiara Bettini, sostituirà il precedente, aperto al pubblico nel 1983 nei locali sotterranei della Villa Medica di Artimino, nato per accogliere i reperti degli scavi condotti fin dagli anni Sessanta dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, allora sotto la direzione di Francesco Nicosia e in seguito di Gabriella Poggesi. E proprio a Nicosia, l’amministrazione comunale intende intitolare il nuovo museo, per cui sono state iniziate le procedure necessarie.

Il nuovo Museo Archeologico ospiterà ritrovamenti fondamentali non solo per la storia di Artimino, una delle più importanti città etrusche dell’antichità, ma anche e soprattutto per la storia degli Etruschi in Toscana. I reperti saranno presentati secondo un ordine topografico e cronologico, suddivisi in due sezioni denominate il “mondo dei vivi” e il “mondo dei morti”. Tra gli oggetti più spettacolari, i corredi funebri delle tombe principesche del periodo Orientalizzante, tra cui il famoso incensiere di bucchero con iscrizione in alfabeto etrusco settentrionale (VII sec. a. C.), scelto come simbolo grafico del Parco e del nuovo Museo. Dal tumulo di Montefortini una bellissima coppa di vetro turchese risalente al 640-630 a.C., un pezzo di straordinaria bellezza, tra i più pregiati e rari reperti di vetro mai scoperti in sepolture principesche etrusche. Simili manufatti sono confrontabili solo con quelli rinvenuti nei palazzi di Nimrud in Siria, realizzati probabilmente da artefici siriani o fenici al servizio della corte assira. Sempre da Montefortini proviene inoltre la straordinaria serie di oggetti in avorio che saranno esposti per la prima volta al pubblico. Si tratta di circa 10.000 frammenti di avorio che restaurati, stanno restituendo una grande quantità di oggetti - scolpiti ad alto e basso rilievo, a tutto tondo, incisi o lavorati a traforo - come piccole figure femminili e maschili, pettini, pissidi, placchette, tra cui quelle che dovevano ricoprire un manufatto andato distrutto nel tempo, forse un trono. Vi sono rappresentate figure mitologiche, tra cui il Pegaso (molto raro in Etruria durante questo periodo), animali reali o fantastici, sfingi, leoni alati, elementi floreali, ecc..

Il Parco Archeologico di Carmignano comprenderà, oltre al Museo, quattro siti principali, di grande interesse sia dal punto di vista archeologico che naturalistico: la necropoli di Artimino a Prato Rosello, il tumulo di Montefortini, la tomba dei Boschetti a Comeana e l’insediamento fortificato di Pietramarina. Oltre a questi quattro siti, saranno visibili nel Parco altre testimonianze quali l’antico abitato etrusco di Artimino con l’area sacra della Paggeria Medicea e le mura di cinta.

Completano e ampliano l’offerta del Parco Archeologico di Carmignano quattro itinerari nel territorio: archeologico, naturalistico, storico-artistico e trekking. Dotati di una segnaletica specifica, gli itinerari saranno fruibili dal pubblico che potrà usufruire di una guida edita, insieme al catalogo del nuovo museo, per l’occasione.

Uno dei più importanti monumenti archeologici della Toscana è il Tumulo di Montefortini (seconda metà VII secolo a.C.). All’esterno il tumulo si presenta come una collinetta alta circa 12 metri (3 - 5 meno che nell'antichità), mentre al suo interno ha due tombe a camera: la più antica delle due – indagata negli anni Ottanta del Novecento - è a pianta circolare (tholos). Grazie ai lavori realizzati dalla Soprintendenza, è possibile, entrando dentro il tumulo, avere una visione dall’alto della tomba a tholos, uno spettacolo unico, che lascia letteralmente senza fiato. La necropoli etrusca di Artimino a Prato Rosello (fine VIII - VI secolo a.C.) è caratterizzata da tombe a tumulo, tra cui la più antica ritrovata fino ad oggi in questo territorio, detta del “guerriero”. Il luogo è affascinante anche dal punto naturalistico e paesaggistico, così come l’altro sito del Parco, Pietramarina, da cui si domina un paesaggio a 360 gradi. Sulla sommità della propaggine meridionale del Montalbano, a 585 metri sul livello del mare, Pietramarina (dal VII al I secolo a.C. con tracce di frequentazioni medievali) consentiva di controllare un vasto territorio e costituiva così un riferimento per chi utilizzava i percorsi di pianura o proveniva dai passi appenninici. Oltre ad alcuni edifici, ad un ingresso monumentale e probabilmente ad un’area sacra, il sito presenta una cinta muraria che in origine doveva cingere tutta la sommità della collina per circa 360 metri.


UFFICIO STAMPA Ambra Nepi Comunicazione

Tel. 055 244217 - 2021485 cell. 348/6543173

e.mail: ambranepicomunicazione@gmail.com

www.ambranepicomunicazione.it




Fonte: “UFFICIO STAMPA Ambra Nepi Comunicazione”

Etichette:

20 marzo 2010

Sardara (VS): I Carabinieri sequestrano numerosi reperti archeologici e paleontologici

Alle prime ore del mattino di oggi, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Sassari, in collaborazione con i colleghi della Stazione Carabinieri di Sardara, hanno sequestrato 12 reperti archeologici, 3 paleontologici e circa 40 frammenti degli stessi materiali, tutti di importante interesse storico-culturale. Due persone sono state inoltre segnalate all’Autorità Giudiziaria cagliaritana per violazioni in materia di ricerche archeologiche, omessa denuncia all’Autorità e spostamento illecito di beni culturali.
L’indagine è nata a seguito del rinvenimento da parte di un privato di un prezioso bronzetto di epoca nuragica, ritrovato nei pressi di un sito archeologico nelle campagne di Sardara. Lo scopritore, nella richiesta di accesso al “premio di rinvenimento” indirizzata alla Soprintendenza Archeologica di Cagliari (peraltro compilata molto al di fuori dei limiti temporali imposti dalla norma), aveva stranamente denunciato che il recupero era “casualmente” avvenuto in superfice. E’ proprio questo particolare che ha destato l’attenzione investigativa dei militari. Come è noto, infatti, analoghi rinvenimenti di reperti archeologici, soprattutto di epoca nuragica, non avvengono mai in superfice, ma solo a seguito di accurate campagne di scavo stratigrafiche.
Gli elementi hanno favorito l’emissione di un decreto di perquisizione a carico dello “scopritore”; operazione che ha dato un esito più che positivo. Il sequestro ha permesso di dimostrare come il personaggio assumeva la duplice veste di “scopritore fortuito” allorquando richiedeva le ricompense in denaro per i recuperi effettuati e di “collezionista illecito di reperti archeologici” per fruire “privatamente” dell’intrinseco valore storico-culturale degli oggetti non denunciati all’Autorità.
Il materiale sequestrato, “expertizzato” da un noto archeologo, è risultato autentico e risalente all’arco temporale che va dall’età del bronzo all’età Romana Imperiale. Circa 15.000 euro il loro valore patrimoniale.
Il bronzetto denunciato come scoperta fortuita, è stato acquisito dalla Soprintendenza Archeologica di Cagliari.

Sassari, 18.03.2010


COMANDO CARABINIERI TUTELA PATRIMONIO CULTURALE
NUCLEO DI SASSARI
IL COMANDANTE
(Cap. Paolo Montorsi)




Fonte: www.beniculturali.it

Etichette:

19 marzo 2010

Torna in Italia dal Metropolitan di New York il Tesoro di Morgantina

Tornano in Italia dal Metropolitam Museum of Art di New York gli argenti del ''tesoro di Morgantina'' dal nome della citta' siciliana dove furono rinvenuti da scavatori clandestini. Grazie ad un accordo tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il museo statunitense ora, il complesso di argenti, sarà esposto a Roma, al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo fino al 23 maggio e poi, dal 4 giugno verranno esposti al Museo Archeologico Regionale Antonino Salinas di Palermo. Si tratta di 16 oggetti, risalenti al III secolo a.C., ritenuti tra i più raffinati argenti ellenistici noti dalla Magna Grecia, di cui nel 1984 il Metropolitan annunciò con grande clamore l'acquisizione indicandone genericamente la provenienza da Taranto o dalla Sicilia orientale, e l'acquisto con una spesa di 2.700.000 dollari dal commerciante Robert Hecht negli anni 1981-1982 e 1984. Le indagini del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri insieme alle ricerche archeologiche condotte da Malcolm Bell III e agli studi specialistici di Pier Giovanni Guzzo, hanno reso possibile l'identificazione della provenienza degli oggetti da scavi clandestini nell'antica città siculo-greca di Morgantina.


Link: archeoroma.beniculturali.it


Fonte: “www.culturaitalia.it”

Etichette: ,

I beni culturali in vetrina al Salone del restauro di Ferrara

La manifestazione, giunta alla 27ª edizione, ospita 280 espositori e propone numerosi convegni e mostre. Tra gli argomenti la certificazione di qualità per i musei

24 marzo 2010 - 27 marzo 2010

vaso_attico_salone_del_restauro È arrivato alla XVII edizione il Salone dell'Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali di Ferrara, che si svolgerà quest'anno dal 24 al 27 marzo a FerraraFiere. Il numero degli espositori e degli eventi organizzati lo individuano ormai come un punto di riferimento per gli operatori del settore. Sono 280, infatti, gli espositori, provenienti da diversi ambiti: materiali e tecnologie, allestimenti museali, servizi e software, centri di restauro, fondazioni bancarie e non, università, enti pubblici. Numerosi saranno gli incontri organizzati su tematiche legate al restauro e alla conservazione del patrimonio storico-artistico.

La manifestazione, patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero degli Affari Esteri, si svolge in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con l'Istituto Beni Culturali della Regione Emilia Romagna. Per l'importanza assunta dal Salone, il Mibac ha scelto questa sede per diffondere e promuovere le sue iniziative, anche attraverso la partecipazione dei suoi istituti più prestigiosi.

Tra gli eventi in programma per la manifestazione c’è una mostra sul restauro della cittadella fortificata di Gozo, nell’isola di Malta. Un team di italiani, infatti, si è aggiudicato la gara del rilievo architettonico della cittadella per le caratteristiche tecniche del rilievo con laser scanner. Il Salone del Restauro offre la possibilità al Centro Dipartimentale per lo Sviluppo di Procedure Automatiche Integrate per il Restauro dei Monumenti (Diaprem) dell’Università di Ferrara di mostrarne le diverse fasi.

Un ampio spazio sarà poi riservato all’Ibc, l’Istituto  Beni Culturali della Regione Emilia Romagna. L’Istituto infatti ha svolto durante l’anno un’importante attività di qualifica dei musei della regione, dotando ben 109 musei dei requisiti necessari per essere considerati di “qualità”. In questa occasione tutte le altre regioni potranno acquisire esperienze sull’argomento.

Sempre l’Ibc organizza inoltre il convegno dal titolo “Oltre il giardino - Godimento dei beni culturali e disabilità”. Grazie al coinvolgimento del mondo delle associazioni, di esperti delle istituzioni culturali e della legislazione si proporrà un modo di godere dei beni culturali costruito per il mondo della disabilità. Ultimo convegno realizzato dall’Ibc sarà “I manifesti” in cui saranno analizzati questi manufatti – dalle locandine ai cartelloni di grandi dimensioni – dai peculiari problemi di conservazione indotti sia dai diversi tipi di supporti, sia dai formati.


*Anfora attica con coperchio a figure rosse, attribuita al Pittore di Geras.480-470 ca a.C. proveniente dal Paul


Link: www.salonedelrestauro.info


Fonte: “www.culturaitalia.it”

Etichette:

Roma. Visite guidate dell’Associazione Info.roma.it. in programmazione nel prossimo week-end

L'Auditorium di Mecenate, un antico ninfeo romano
Sabato 20 Marzo - h. 15.00 e 17.00
Dott.ssa Adelaide Sicuro

La sala era probabilmente utilizzata come triclinio estivo, vista la forma a T che trova puntuali confronti con simili triclini coevi di lussuose residenze presenti a Pompei e a Stabia. In questa situazione un'ulteriore prova dell'utilizzo della sala come un cenacolo di intellettuali è senza dubbio il rinvenimento di alcuni versi di un epigramma del poeta greco Callimaco, dipinti sull'intonaco esterno dell'abside, che alludono agli effetti del vino e dell'amore...

Link per avere maggiori informazioni >>>

I sotterranei e la Basilica di San Clemente
Domenica 21 Marzo - h. 10.30
Dott.ssa Adelaide Sicuro

Nel 1857 i lavori di scavo non solo portarono alla luce la basilica originaria del IV secolo, ma scoprirono un più antico livello con costruzioni del I secolo. Una casa romana, suddivisa in piccoli appartamenti disposti intorno a un cortile nel quale troviamo un tempietto Mitriaco della fine del II secolo. L’altro edificio è una più grandiosa struttura con spessi blocchi di tufo, caratteristica che ci fà supporre che avesse la funzione di una zecca...

Link per avere maggiori informazioni >>>

Villa Giulia e le collezioni del Museo Nazionale Etrusco
Domenica 21 Marzo - h. 16.30
Dott.ssa Adelaide Sicuro

Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia è la principale sede museale dedicate alla civiltà etrusca. Ospitato nella meravigliosa Villa Giulia presso la via Flaminia, venne edificata fra il 1550 ed il 1555 da papa Giulio III. Vi lavorarono artisti famosi quali il Vignola, il Vasari, l'Ammannati e Michelangelo. Al suo interno sono oggi ospitate mirabili opere dell'arte etrusca, che rendono oggi il Museo, uno dei più importanti del mondo...

Link per avere maggiori informazioni >>>




Fonte: "Info.roma.it - Newsletter"

Etichette:

17 marzo 2010

Laboratorio di Archeologia Sperimentale. Prossimi appuntamenti di marzo e aprile 2010

PROSSIMI APPUNTAMENTI DI MARZO E APRILE 2010

------------------------------------------------

26 e 27 marzo 2010 - Laboratori all'interno della manifestazione

Bologna Mineral Show, www.bolognamineralshow.it

-----------------------------------------

17 e 18 aprile 2010 - 6^ Mostra Nazionale Minerali e Fossili , Via G. Leopardi, Certaldo (FI)

------------------------------------------

24 aprile 2010 - Museo Nazionale Preistorico Pigorini, Roma EUR

------------------------------------------


a cura di Alfio e Ilaria Tomaselli

www.archeologiasperimentale.it

alfio@archeologiasperimentale.it

0573-545284 dopo ore 20.30 cell. 340-5488956




Fonte: notizia segnalata via mail

Etichette:

Firenze. Conferenza stampa di presentazione del Parco Archeologico di Carmignano e del nuovo Museo Archeologico di Artimino

VENERDI’ 19 MARZO 2010, ORE 12.00 presso il Museo Archeologico Nazionale di Firenze, piazza Santissima Annunziata 9, Firenze

Interverranno:

Fulvia Lo Schiavo, Soprintendente per i Beni Archeologici per la Toscana

Claudio Martini, Presidente della Regione Toscana

Lamberto Nazzareno Gestri, Presidente della Provincia di Prato

Doriano Cirri, Sindaco del Comune di Carmignano

Gabriella Poggesi, Soprintendenza per i Beni Archeologici per la Toscana

Saranno presenti: Maria Chiara Bettini, direttore del nuovo Museo Archeologico di Artimino, Carlotta Cianferoni, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Claudio Rodeghiero, direzione artistica allestimento museo

Nasce in Toscana un nuovo polo dell’Archeologia: il Parco Archeologico di Carmignano che comprende il nuovo Museo Archeologico di Artimino e i monumentali siti archeologici del territorio. Lavori in corso per oltre due milioni di euro per la realizzazione del museo e la messa in sicurezza e valorizzazione dei siti.




Fonte: notizia segnalata via mail

Etichette:

“Tracce d’Eternità”. Disponibile il numero di Marzo 2010

E’ disponibile in download gratuito sul portale Tracce d'eternità (http://simonebarcelli.org) il nr.7 (marzo 2010) della rivista elettronica "Tracce d'eternità"

Tracce-deternità-nr.7copertina-0031

In occasione del download del nr.7 di “Tracce d’eternità“, la rivista elettronica del mistero, disponibile gratuitamente da ieri su www.simonebarcelli.org, mi preme rircordare la procedura da seguire per scaricarla agevolmente.

Nella homepage del sito si trova il box DOWNLOADS: cliccando su Tracce d’eternità nr.7 (marzo 2010 ), si verrà indirizzati su Scribd  (  http://www.scribd.com/doc/28361532/Tracce-d-eternita-nr-7), dove sarà possibile effettuare lo scarico della rivista velocemente e assai semplicemente: sotto la scritta “Tracce d’eternità nr.7” c’è “Download“; cliccandoci sopra appariranno le opzioni Adobe Acrobat (.pdf) per visualizzare la rivista in formato pdf (occorre avere sul proprio computer un programma in grado di aprire i files con estensione .pdf, come appunto Adobe Acrobat, scaricabile gratuitamente da http://www.adobe.com/it/products/reader/), oppure Plain text (.txt), per una visualizzazione di testo, Print per la stampa e Full screen per la vista a pieno schermo. Basta cliccare su una delle opzioni e si aprirà una pagina di registrazione, in cui inserire un indirizzo e-mail, uno username e una password nella sezione Sign up for a Free Account (se non si è già iscritti a Scribd; in caso contrario, basta inserire username o e-mail e password nella sezione Log in). Si accede quindi ad un pagina con un elenco di altri prodotti, in alto ed in basso a destra troverete un pulsante evidenziato “Subscribe” ed accanto “continue and download” che è quello da usare per la nostra rivista : a questo punto  il download avrà inizio (si dovrà poi semplicemente indicare dove salvare il file sul proprio computer). Tutte le volte successive, il sito di Scribd si ricorderà della vostra utenza e non vi chiederà più Username e password ( se usate un pc diverso invece si ) e vi proporrà la pagina : “Give back to the Scribd Comunity”, pagina nella quale si possono caricare i propri file. Nella parte inferiore di questa pagina ci saranno due grandi pulsanti “Upload Now” e “Maybe Later”. Cliccando “Maybe Later” si passerà alla pagina descritta in precedenza dove in alto a destra troverete il pulsante  “continue and download” dopo il quale partirà lo scarico. Facile, semplice, veloce e gratuito!




Fonte: notizia segnalata via mail

Etichette:

12 marzo 2010

Roma. “L’Età della Conquista. Il fascino dell’arte greca a Roma”

Dal 13 marzo a Roma, Musei Capitolini, una grande mostra sull’arte antica greca e romana, prima rassegna del progetto quinquennale “I Giorni di Roma”

A partire dal 13 marzo fino al 5 settembre 2010, i Musei Capitolini ospiteranno una importante mostra di capolavori dell’arte antica provenienti dai maggiori Musei europei.

Nella rassegna, primo appuntamento del programma quinquennale I Giorni di Roma, saranno esposte opere di un periodo tra i più innovativi ed originali per l’intero sviluppo dell’arte occidentale: quello successivo alle campagne di conquista in Grecia, dalla fine del III secolo alla seconda metà del I a.C, uno dei momenti fondamentali per la futura identità culturale e artistica romana, non solo dell’età repubblicana.

Attraverso la visione di imponenti statue in marmo, raffinate opere in bronzo e terracotta, interi cicli scultorei, fregi ed elementi di arredo domestico in bronzo e argento, del più alto valore stilistico, verrà narrata un’epoca di profondi cambiamenti nei canoni stilistici e sul gusto estetico della Roma antica. Un periodo in cui l’influenza ellenica diventa preponderante fino a coinvolgere completamente il mondo culturale romano.

A cura di Eugenio La Rocca e Claudio Parisi Presicce, con allestimento di Margherita Palli, L’età della conquista. Il fascino dell’arte greca a Roma è la prima del progetto di cinque mostre che abbraccia un arco di tempo di trecento anni: dal III al I secolo a.C. Un’iniziativa promossa dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione - Sovraintendenza ai Beni Culturali; dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con la collaborazione delle Banche Tesoriere del Comune di Roma e organizzata da Zètema Progetto Cultura e MondoMostre.

La mostra

L’Età della conquista parte dal momento di formazione dell’Impero romano, quando Roma espande progressivamente il proprio controllo su tutto il bacino del Mediterraneo, dalla Spagna alle coste dell’Asia Minore. In questo periodo si assiste alla formazione di un linguaggio figurativo squisitamente romano, che fa tesoro di tutta la cultura artistica greca, che nel tempo viene recepita, assorbita e modificata. E’ questo il periodo in cui l’élite al potere avverte, con sempre maggior consapevolezza, il consolidarsi del proprio prestigio e lo esprime attraverso l’arte.

Roma tra il III e il I secolo a.C. diventa l’unica potenza egemone sull’intero bacino del Mediterraneo. A conclusione delle vittoriose campagne militari in Grecia e Magna Grecia, le ingenti quantità di denaro e i ricchi bottini di guerra determinarono un mutamento di gusti che si trasformò in rivoluzione culturale. Le opere d’arte greche esibite nel corso della processione trionfale dei generali Marcello, Flaminino, Emilio Paolo, Lucio Mummio e Pompeo erano di una qualità mai ammirata prima, talvolta persino in materiali preziosi fino ad allora sconosciuti in città, come perle o pietre preziose. Al seguito dei condottieri, arrivarono a Roma un gran numero di artigiani greci, architetti, precettori, medici e artisti. Così, nonostante la resistenza della fazione conservatrice di Catone, una rapida ellenizzazione mutò per sempre l’Urbe anche attraverso la commistione di modelli greci e romani, come nel caso di uno dei templi di largo Argentina: un edificio circolare, tipicamente greco, costruito tuttavia su un alto podio come consuetudine italica. Un discorso analogo vale per i monumenti onorari: sul basamento delle statue onorarie dei generali romani compaiono iscrizioni in greco, come per la statua bronzea di Flaminio al Circo Massimo. Spesso gli stessi abiti dei personaggi raffigurati sono di fattura greca, come la statua di Scipione Asiageno sul Campidoglio.

Le sezioni

Nella prima sezione della mostra, dal titolo Dei e santuari, si presentano fregi e frontoni in terracotta provenienti da alcuni templi: dal consesso di divinità, come il Frontone di san Gregorio dei Musei Capitolini, alle concitate sequenze di battaglia come la Galatomachia dal fregio di Civitalba, provenienti dal Museo di Ancona. Per la prima volta, all’interno del medesimo percorso espositivo, si potranno confrontare opere di artisti greci eseguite in Grecia accanto a opere di grandi artisti eseguite a Roma, come statue di culto dei templi eretti per le grandi vittorie su commissione dei generali: ad esempio nel caso dell’Ercole di Polykles, dei Musei Capitolini, o della Diana da Nemi, conservata al Museo di Copenhagen. Chiude la sezione una sequenza dedicata alle statue di Muse: splendidi esemplari in terracotta dal British Museum di Londra.

La seconda sezione è dedicata ai Monumenti onorari, dove veniva dato grande risalto alla figura del generale vincitore, generalmente in abiti militari, corazza, mantello e lungo scettro. Dal II sec. a.C. si diffondono nel mondo italico soluzioni figurative nuove: i corpi sono nudi, in posa autorevole, capaci da soli di esprimere le qualità e il carisma della persona onorata. E’ il caso delle statue, splendide, dei due generali da Formia, da Cassino (al Museo di Napoli) o da Foruli (al Museo di Chieti). Oggi soltanto di pochi tra i più noti condottieri di età repubblicana (Pompeo, Cesare, Ottaviano), esistono ritratti accertati grazie alle riproduzioni sulle monete. In molti casi, le statue onorarie hanno volti la cui precisa identificazione è ancora oggetto di discussione, come i diversi ritratti di Emilio Paolo, esposti qui insieme: un esemplare da Tirana affiancato ad uno esposto a Palazzo Massimo a Roma.

La terza sezione, Vivere alla Greca offre un approfondimento sull’affermazione del gusto greco in ogni ambito del vivere, persino nel settore degli arredi domestici come candelieri, tavoli, crateri, vasellame prezioso e statue provenienti dal Museo di Palestrina e dalla casa di Giulio Polibio a Pompei, al Museo di Napoli. Mescolando elementi greci di vari periodi, gli artisti svilupparono in quel periodo un nuovo linguaggio figurativo, grazie al quale crearono pitture e sculture del tutto nuove.

Infine, una quarta sezione è riservata ai Costumi funerari, in cui i romani appaiono meno influenzati dal fascino ellenico rispetto a tutti gli altri aspetti della vita pubblica e privata. Sembrano rimanere infatti legati alla propria tradizione continuando a mostrarsi ancora orgogliosamente avvinti nelle pieghe delle loro toghe, simbolo stesso della cittadinanza romana, e solo raramente sono rappresentati nei mantelli di tradizione greca o in costume eroico, come nel rilievo funerario dalla via Appia a Roma. E i loro volti, sono rugosi e scavati, sono quelli dei vecchi della Repubblica Romana.

Informazioni Evento:

Data Inizio: 13 marzo 2010
Data Fine: 05 settembre 2010
Costo del biglietto:

- intero € 11,00
- ridotto € 9,00
- ridottissimo € 2,00
- gratuito solo per alunni delle scuole elementari e medie, portatori handicap e accompagnatori

Luogo: Roma, Musei Capitolini
Orario: tutti i giorni, tranne il lunedì 09.00 - 20.00
Telefono: 06 82059127
Sito Web: http://www.museicapitolini.org/




Fonte: “www.beniculturali.it” - “www.museicapitolini.org”

Etichette: ,

Orvieto (TR). Mostra “Connoisseur e antiquari. Il ritorno delle ceramiche Imbert a Orvieto”

e111c972310cddcb21783d8242344fbbf1c7 Alexandre Imbert, antiquario francese (Napoli, 1865 – Buenos Aires, 1943), entro il 1908, nel pieno della febbre degli scavi che stava attraversando la città di Orvieto, mette insieme la propria collezione di ceramiche medievali orvietane. Ciò che distingue Imbert dai tanti altri collezionisti, antiquari, marchand-amateur e agenti dei musei che, negli stessi anni, scavano o acquistano ceramica orvietana, è la decisione di affidare al giovane studioso e archeologo orvietano Pericle Perali (Orvieto, 1884 – Roma, 1949) prima una ricerca d’archivio, poi la stesura vera e propria di un libro. Il risultato è Ceramiche orvietane dei secoli XIII e XIV. Note su Documenti, un volume, in 4°, di 44 pagine e 14 tavole, stampato in “edizione di dugento esemplari non venali” da Forzani e C., tipografi del Senato, nel 1909, che Imbert dedica a J. Pierpont Morgan. Per il magnate americano, l’antiquario confeziona un esemplare unico che, oltre alla coperta in cuoio con impressioni in oro e i fogli di risguardo in raso damascato, contiene un inserto di 15 tavole ad acquerello con la riproduzione delle 50 ceramiche selezionate dallo stesso Imbert (o forse da Perali); in tutte le altre copie sono riprodotte soltanto 48 ceramiche, in 14 tavole fotografiche in bianco e nero. Il libro era ed è anche un oggetto raro. Un catalogo da collezionare, che si riceveva soltanto in dono. Il marchand-amateur lo utilizzò come vero e proprio ‘biglietto da visita’ e, molto oculatamente, ne fece omaggio, sempre con dedica autografa, a collezionisti facoltosi, direttori dei musei, studiosi, possibili clienti.
Ciò che oggi si sottolinea è l’originalità dell’impostazione e dei contenuti. In Ceramiche orvietane, Pericle Perali, nel suo scarno quanto evocativo linguaggio, definisce il modello epistemologico, il paradigma, relativo alla ceramica medievale orvietana, assegnandole una storia e un’iconografia su delle basi concrete, documentarie, definendo un ‘canone’ e stabilendo i confini e i limiti di questo nuovo territorio. Alle cinquanta ceramiche selezionate – 30 forme chiuse e 20 aperte, fra ciotole, catini e conche di grandi dimensioni – è assegnato esattamente questo compito: Perali le trasforma da frammenti e scarti di scavo in semiofori.
Sul libro e, soprattutto, sulle 48 illustrazioni di corredo, si è basata e formata la storiografia sulla produzione fittile postclassica. Sulle illustrazioni perché, dal momento del ritrovamento, nel 1908 circa, ad oggi, le cinquanta ceramiche hanno fatto soltanto delle fugaci apparizioni: nella Galerie di Imbert, in via Condotti a Roma; al Pavillon de Marsan dell’Union Central des Arts Décoratifs, dal 22 maggio al 15 ottobre 1911, in occasione della mostra parigina delle Faïences Italiennes de la collection Al. Imbert; poi sarebbero scomparse, seguendo le vicissitudini della collezione Imbert, per ricomparire a Londra nel 1947 e, infine, trovare stabile dimora, nel 1951, presso il Museu de Arte de São Paulo Assis Chateaubriand.
Oggi, grazie alla sensibilità del museo brasiliano e di alcuni privati, quelle ceramiche – 34 delle 50 - tornano, sebbene per un breve periodo, a Orvieto. È un’occasione unica, di grande interesse non soltanto perché le ceramiche ritornano, quasi recollecta membra, nei luoghi che ne hanno definito l’aspetto materiale e culturale assieme, ma perché possono essere finalmente viste.
La lettura ravvicinata ha fornito e fornisce preziose informazioni sull’elasticità del rapporto, nei primi anni del Novecento, con manufatti che non hanno ancora ottenuto lo status di opere d’arte, passaggio che avverrà soltanto con la legge 364/1909 e, con essa, il concetto, del tutto nuovo, di non replicabilità dell’opera d’arte.
Il restauro, cui sono state sottoposte le ceramiche Imbert in occasione delle mostre di Perugia e di Orvieto, ha confermato non solo le modalità dell’approccio culturale proprio di quell’epoca ma anche le tecniche di assemblaggio dei frammenti, delle ricomposizioni e delle reintegrazioni; il rapporto dinamico fra ‘vero’ e ‘falso’, offrendo la possibilità di nuove letture. Infine, l’allestimento della mostra nelle sale del Museo Archeologico Nazionale rende visibile l’intuizione di Pericle Perali circa i “ricorsi di tecniche antichissime e predilezioni di arte non mai spentesi interamente lungo i secoli ne’ luoghi imperandovi un’occulta forza di tradizione”.

Informazioni Evento:

Data Inizio:13 marzo 2010
Data Fine: 06 giugno 2010
Costo del biglietto: 3,00 euro (gratuto durante la XII settimana della cultura)
Luogo: Orvieto, Museo Archeologico Nazionale
Orario: feriali e festivi 8,30 - 19,30 (chiuso 1° maggio, Natale e Capodanno)
Telefono: 0763/341039
E-mail: sba-umb@beniculturali.it



Fonte: “www.beniculturali.it”

Etichette:

Un nuovo straordinario restauro per i Bronzi di Riace

1268328198548_BRONZI-01 Al via le operazioni di valorizzazione dei simboli della Magna Grecia tra tecnologie più innovative e percorsi didattici.
Presentano i lavori Giuseppe Bova, Presidente del Consiglio regionale della Calabria, Simonetta Bonomi, Soprintendente Archeologo della Calabria, Pasquale Dapoto, Direttore del Laboratorio di Restauro del Museo Nazionale di Reggio Calabria, Marco De Guzzis, Amministratore Delegato di Editalia, Leonardo Previ, Presidente di Trivioquadrivio.
La nuova operazione di valorizzazione dei Bronzi di Riace entra nel vivo.
I “giovanotti di Riace”, come li amava chiamare il grande storico dell’arte Cesare Brandi, verranno sottoposti a un innovativo intervento di restauro dopo essere stati passati alla TAC .
Per la prima volta verranno infatti effettuati rilevamenti mirati con Raggi Gamma, che entrano dentro le terre di fusione residue e mostrano lo stato di conservazione non solo in superficie ma a tutti i livelli della statua bronzea.
“Per questa nuova fase di restauro vengono mobilitate le tecnologie più avanzate, mutuate dall’industria aeronautica o usate solitamente negli sport più estremi, come le fibre di carbonio, utilizzate per esempio nella costruzione di Luna Rossa”, spiega Pasquale Dapoto, direttore del Laboratorio di Restauro del Museo di Reggio Calabria.
A condurre le indagini Roberto Ciabattoni e Laura Donati dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria
Questo intervento, nato da esigenze di natura conservativa, rappresenta anche una straordinaria occasione conoscitiva, per comprendere più da vicino la storia dei due capolavori. Il team di lavoro proverà infatti a sciogliere quei nodi sui quali esperti e appassionati di arte antica dibattono ormai da tempo: chi rappresentano queste due statue bronzee? Qual è la loro origine? Quale il destino che le ha unite nella stiva della nave con la quale salparono prima di essere travolte da un naufragio?
Ai visitatori viene offerta la possibilità di seguire da vicino le fasi di questo eccezionale restauro. Il laboratorio, allestito presso il Salone Monteleone di Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria, che ha deciso di supportare e accogliere questa operazione, sarà infatti aperto al pubblico che può vedere i restauratori all’opera attraverso una vetrata. In questo modo il restauro dei Bronzi si apre a tutta la comunità, rendendo partecipi gli abitanti della Calabria, da sempre profondamente legati ai bronzi da un sentimento di appartenenza collettiva.
Un sito web in continuo aggiornamento (www.bronzidiriace.org) permette di seguire passo passo, da ogni parte del mondo, le fasi di questo percorso per conoscere le scoperte che le operazioni di restauro porteranno alla luce. Una sorta di live-cam consentirà infatti di registrare ogni mutazione chimica e fisica sia all’interno che all’esterno delle due opere e le riprese verranno pubblicate sul web site.

La mostra
Una mostra, allestita nella sala Green dello stesso Palazzo Campanella, ospita invece gli altri reperti solitamente custoditi nel Museo della Magna Grecia, che è attualmente in fase di restauro in vista delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. E’ stato predisposto per l’occasione un allestimento suggestivo per favorire il dialogo tra le opere e i visitatori: anche i più piccoli potranno offrire il loro punto di vista sui reperti e raccontare le emozioni suscitate dalle opere che da oggetti lontani senza significato si trasformano in opere mettono in relazione l’antico passato con il nostro presente quotidiano. Tra i manufatti esposti, ci sono i preziosissimi Pìnakes, ex voto offerti dai fedeli al tempio della dea Persefone, i più importanti esemplari in tutto il mondo.

Tanti fans per i Bronzi
L’intervento di restauro è il risultato di un’azione congiunta e sinergica che vede nella collaborazione tra il Laboratorio di restauro del Museo, la Soprintendenza per i Beni Archeologici, il Consiglio Regionale della Calabria la portata di un’operazione che ha già segnato i primi traguardi in termini numerici. A curare l’intervento di valorizzazione comunicativa e didattica è la società milanese Trivioquadrivio, che ha affiancato l’operazione fin dai suoi esordi. Come ha sottolineato lo stesso presidente del Consiglio regionale Giuseppe Bova, i visitatori, che solitamente si aggiravano sul migliaio ogni mese, hanno raggiunto in un unico giorno quota quattromila.
Anche quando i Bronzi sono stati trasportati a Palazzo Campanella alla fine di dicembre, attorno ai contenitori sigillati si è accalcata una gran folla di reggini singolarmente partecipe ed eccitata, in attesa che le statue venissero restituite alla vista di tutti. Ma, in fondo, avevano fatto poca strada. Si trattava infatti degli stessi Bronzi di Riace che, sin dal 1980, anno del loro arrivo al Museo della Magna Grecia di Reggio Calabria, risultano disponibili all'incontro quotidiano.
“Ci siamo subito detti che, evidentemente, quelle casse dovevano contenere qualcosa di più”, dice Leonardo Previ, Presidente di Trivioquadrivio. “Duemilacinquecento anni fa, quando la nostra civiltà prendeva forma, la città di Reggio era protagonista assoluta, insieme alle altre colonie calabresi, di un primato culturale che, al cospetto dei Bronzi, torna a farsi presente. E allora - continua Previ – abbiamo realizzato che quello che si cercava in quelle casse era l'eco di quel primato, la coda lunga di una sostanza originale alla quale attingere per cercare di costruire il futuro e per sforzarsi di restituire a Reggio Calabria il posto che merita nell'immaginario collettivo”.
“C’è stato un forte coinvolgimento emotivo e un po’ di magone quando i Bronzi sono usciti dal Museo di Reggio Calabria - spiega la Soprintendente Simonetta Bonomi - perché da quando sono tornati dal primo restauro questi guerrieri non sono mai stati spostati da lì. Alcuni dei nostri custodi più anziani si sono davvero commossi perché effettivamente la separazione dei Bronzi dalla sede storica, ma non solo, anche il trasferimento degli uffici e del personale hanno segnato un momento epocale.
“Reggio Calabria è una città traumatizzata per la perdita del suo passato” continua la Bonomi. In una regione come la Calabria, che ha parecchi problemi noti a tutti, la valorizzazione dei Beni Archeologici, che sono così numerosi e diffusi su tutto il territorio regionale, ha un ruolo importante, un grande risvolto sociale. I visitatori hanno il diritto di arrivare in un luogo in cui possano fare un’esperienza gradevole oltreché formativa, educativa, di informazione, di curiosità e di emozione” In Calabria c’era bisogno di un segnale di investimento nella cultura e soprattutto di un segnale forte da parte della Pubblica Amministrazione verso la valorizzazione di un patrimonio che parla delle nostre radici più profonde per comprendere meglio la nostra contemporaneità.

Informazione utili sui tempi dell’operazione:
Le indagine gammagrafiche sono iniziate lunedì 8 e terminano sabato 13 marzo.
Con le informazioni che raccoglieranno dalle indagini, il Laboratorio di Restauro si prende circa due settimane per valutare l’intervento di restauro più adeguato, che partirà ai primi di aprile.
La mostra e l’allestimento didattico nella sala Green inaugura il 12 marzo.


*L'arrivo dei Bronzi al Laboratorio di Restauro, primi rilievi Foto di Stefano De Grandis © Trivioquadrivio




Fonte: “www.beniculturali.it”

Etichette:

11 marzo 2010

8° corso Base di Speleologia ed archeologia sotterranea – Aprile 2010

Il corso si svolge sotto il patrocinio del Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali
Il Corso Base è rivolto a coloro che vogliono prendere parte alle attività esplorative, di ricerca e studio dell’Associazione. Il corso consentirà di apprendere le tecniche base di rilievo topografico, orientamento, cartografia e conoscenze teoriche finalizzate al riconoscimento e allo studio delle strutture antiche.

Il corso si articola in:

-cinque lezioni teoriche (una giornata intera e quattro lezioni serali)
-cinque uscite pratiche
-una sessione d'esame.

Clicca qui per consultare il programma del corso.

Il numero massimo di partecipanti al Corso Base è limitato a 30, per permettere un contatto ed una conoscenza più diretta fra docenti ed allievi.

Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione.




Fonte: “www.romasotterranea.it”

Etichette:

Ozzano Monferrato (AL). L'antico Egitto

357_event_1125_1 14 marzo 2010 - 28 marzo 2010 

Organizzato dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Ozzano Monferrato

CONFERENZE
• Domenica 14 marzo ore 17                                                            MISTERO DI UNA MUMMIA
Relatore Sabina Malgora

• Domenica 21 ore 17                                                                     CARLO VIDUA E LA SUA COLLEZIONE EGIZIA
Relatori Sabina Malgora e Roberto Coaloa

EVENTO

• Domenica 28 marzo ore 17
APEREGIZIO®
In collaborazione con MY CAFÈ
con Sabina Malgora
L'atmosfera dell'Antico Egitto rivive in un aperitivo,
attraverso le antiche ricette recuperate dai papiri.

ATTIVITÀ DIDATTICHE a SCUOLA

• Martedì 16 marzo
GLI AMULETI DELL'ANTICO EGITTO
con Sabina Malgora
Lezione ed attività pratica sugli amuleti

Località della manifestazione

Salone Biblioteca, via Trotti, 1 - Ozzano Monferrato (AL)




Fonte: “www.archaeogate.org”

Etichette:

Roma. Visite guidate dell’Associazione Info.roma.it. in programmazione nel prossimo week-end

Il Titolo Equizio sotto la Basilica dei Santi Silvestro e Martino ai Monti
Sabato 13 Marzo - h. 10.30
Dott.ssa Adelaide Sicuro

La storia della basilica comincia nel IV secolo quando papa Silvestro I riceve in donazione il terreno con alcuni edifici da un esponente della famiglia degli Equizi, da cui l'antico nome di Titulus Equitii. Inizialmente semplice oratorio dedicato a tutti i martiri, assume nuova importanza quando nel 324 ospita un incontro preparatorio del Primo concilio di Nicea...

Link per avere maggiori informazioni >>>

Il Museo dell'Alto Medievo e l'Opus Sectile dalla Domus di Porta Marina
Domenica 14 Marzo - h. 11.00
Dott.ssa Adelaide Sicuro

Una mostra temporanea che porta a Roma un'opera unica ed eccezionale: il rivestimento ad intarsi marmorei policromi di una grande domus tardoimperiale di Ostia antica. Si tratta di un ritrovamento eccezionale fatto negli anni '50 e che solo oggi, dopo 40 anni di accurato e paziente restauro, torna alla luce nella sua magnifica completezza, un reperto unico e di grande impatto visivo...

Link per avere maggiori informazioni >>>

Il Mitreo sotto la basilica di Santa Prisca
Domenica 14 Marzo - h. 15.00 e 17.00
Dott.ssa Adelaide Sicuro

Scoperto durante una campagna di scavi nel 1934. Il santuario ha una pianta rettangolare con copertura della volta a botte; è preceduto da due nicchie nelle quali erano collocate in origine due statue policrome dei portatori di fiaccola: Cautes e Cautopates. Nella nicchia di fondo si trova il caratteristico speleum, la grotta dove sarebbe nato il dio. Qui è rappresentato un inconsueto Saturno sdraiato: il suo corpo è realizzato con anfore e stucco...

Link per avere maggiori informazioni >>>




Fonte: "Info.roma.it - Newsletter"

Etichette:

09 marzo 2010

Lecce. Quinta Edizione dei Giovedì Egittologici e Papirologici del Centro di Studi Papirologici dell'Università del Salento

10 marzo 2010 - 20 maggio 2010 

I Giovedì Egittologici e Papirologici sono una serie di "Seminari di Alta Formazione" che si tengono presso il Centro di Studi (Palazzo Parlangeli, aula 5 C, Lecce) e riguardano tematiche egittologiche e papirologiche sull'Egitto di epoca faraonica e greco-romana.

11 marzo 2010
Piera Musardo - Università del Salento

Case Private a Soknopaiou Nesos tra archeologia e papirologia

25 marzo 2010
Giuseppina Azzarello - Università di Udine

L'Archivio degli Apioni

20 maggio 2010
Mario Capasso - Università del Salento

I libri latini nella casa ercolanese dei papiri.

Maggiori informazioni nella locandina allegata (clicca per ingrandire)


358_event_1116_1




Fonte: “www.archaeogate.org”

Etichette:

Roma. Ciclo di conferenze “Roma svelata”

L'Associazione Roma Sotterranea presenta il ciclo di conferenze “Roma svelata” - Cinema Trevi - Vicolo del Puttarello 25 – Roma

Sabato 13 marzo - ore 10.45
La macchina anfiteatrale: spazi, funzioni e funzionamento del Colosseo

Relatore il coordinatore tecnico del monumento, Arch.Piero Meogrossi,
della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma

INGRESSO LIBERO fino ad esaurimento posti

---------------------------------------------------------------------------------------------------

Locandina Conferenze 2010   forma urbis SMALLPer il terzo anno consecutivo l'Associazione Roma Sotterranea organizza un ciclo di conferenze a tema archeologico.

L’Associazione in questo modo rafforza il suo ruolo non solo nell’attività di studio, ricerca e documentazione sul campo ma anche nell’attività divulgativa aperta a tutti, addetti ai lavori e non.

L’iniziativa ha ricevuto il Patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma.

Il tema delle conferenze si concentra sulle scoperte avvenute negli ultimi anni nei sotterranei della città, a dimostrazione dell’immenso patrimonio ancora da svelare, posto, alcune volte, pochi metri sotto le

strade percorse ogni giorno da milioni di persone.
Gli argomenti trattati avranno come filo conduttore siti archeologici sotterranei nei quali l’Associazione si è trovata ad operare, in collaborazione con le Soprintendenze competenti. Le conferenze saranno tenute dagli stessi archeologi che operano sul campo. Il ciclo di conferenze è ormai diventato un punto di aggregazione, confronto e riferimento sia per gli addetti ai lavori che per gli appassionati del settore.

Gli incontri si terranno in una cornice unica nel suo genere: il cinema Trevi, affacciato sull’area archeologica di Vicus Caprarius, che sarà possibile visitare al termine di ogni conferenza.

Gli spazi, messi a disposizione grazie all’interesse dimostrato dal Gruppo Cremonini nei confronti dell’iniziativa, permetteranno a circa 100 persone di assistere agli eventi.

L'iniziativa ha infine avuto l'appoggio della rivista "Forma Urbis": ogni partecipante alle conferenze ne riceverà una copia omaggio del mensile di archeologia dedicato a Roma.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

PROGRAMMA

Sabato 13 Marzo – ore 10.45                                                         “La macchina anfiteatrale: spazi, funzioni e funzionamento del Colosseo” 
- Piero Meogrossi - Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma

Sabato 10 Aprile - ore 10.45
Ritrovamenti nel sottosuolo del territorio di Fidene e Crustumerium
- Francesco di Gennaro - Soprintendenza Speciale ai Beni Archeologici di Roma

Sabato 15 Maggio – ore 10.45 
Il complesso archeologico di Campetti a Veio e le nuove evidenze sotterranee
- Ugo Fusco – Sapienza Università di Roma




Fonte: notizia segnalata via mail

Etichette: